Vi stupiremo con effetti speciali!

Durante il Consiglio comunale gli interventi fatti durante lo spazio dedicato alle “Comunicazioni” (che normalmente tali non sono…) sono sempre motivo di pungolo e confronto tra consiglieri ed amministrazione; ma l’altra sera il tutto si è trasformato in uno vero è proprio show…

Dopo l’appello e il consueto Inno di Mameli, il consigliere Carlo Erba della Lega (anche se loro continuano a dichiararsi “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” nonostante il Matteo capitano nazionale abbia rottamato quella dicitura assieme a persone e idee di secessione…) sotto lo sguardo attento del sempiterno Fabio Meroni, si è avvicinato al Presidente del Consiglio chiedendo di poter proiettare delle slide durante il suo intervento: evidentemente un argomento tanto importante o uno scoop così clamoroso da richiedere la proiezione di immagini in aula consiliare.

Sicuramente in aula più d’uno avrà pensato: “Chissà che contributo straordinario, che immagini da stupore”. Quasi come quella vecchia pubblicità, ricorderete: “Vi stupiremo con effetti speciali, ma noi siamo scienza non fantascienza!”. In una città complicata come Lissone chissà che non possa arrivare un contributo, un consiglio, un’idea brillante per tutti i 46mila abitanti della città… Insomma: Consiglieri tutti attenti, Assessori con carta e penna, Sindaco in ascolto ma… niente di tutto ciò, purtroppo!

Una vera delusione: il consigliere Erba ha proiettato un documento in PowerPoint costituito da 4 slide (una di copertina iniziale, due con foto e una finale, in proiezione continua). Qualcuno potrebbe pensare: “Saranno almeno state foto molto interessanti”. Nemmeno quello: erano foro di tre-paletti-tre senza adesivo catarifrangente (potevano sembrare di più perché il documento continuava a girare – e velocemente! – ma erano sempre gli stessi…). Tra l’altro, chi seguiva il Consiglio da casa non ha avuto nemmeno la possibilità di capire di cosa si stesse parlando perché le slide non sono state inquadrate dalla telecamera e il Consigliere non ha neppure spiegato quale fosse il problema!

Carlo Erba ha quindi puntato il dito contro l’Assessore Nava chiedendo le dimissioni (!) perché non sono stati messi degli adesivi catarifrangenti sui paletti dissuasori della sosta in via San Rocco. Tempo fa, infatti, era stata segnalata la mancanza dei catarifrangenti in due vie: via Monza e via San Rocco. In via Monza il problema è stato risolto con la semplice posa dei catarifrangenti, purtroppo così non è (ancora) stato fatto in via San Rocco.

“Che scoop incredibile!” dirà qualcuno ironicamente. No, lo scoop è successivo e consiste nel ragionamento fatto da Erba: la questione dei paletti – secondo il buon Carlo – testimonia una “forma mentis” dell’Assessore che lui non può più tollerare e quindi DIMISSIONI, DIMISSIONI, DIMISSIONI!

Solo nella seduta di giovedì scorso, le fatidiche DIMISSIONI sono state chieste almeno da altri tre Consiglieri di minoranza, evidentemente convinti che questo sia il loro ruolo: dividersi gli interventi e in chiusura chiedere le dimissioni.
Boh! E’ pur vero che domandare è lecito e rispondere è… cortesia.

Consiglio comunale del 31 gennaio 2019

Il commissario Lo Faro e altre storie

Giovedì sera nell’aula consiliare sono andati in scena dei “teatrini” degni dei migliori film di Lino Banfi (di questi tempi sulla cresta dell’onda…) nei panni di un commissario di Polizia, quei film che guardavamo da giovani e davanti ai quali ci trovavamo a ridere ma anche un po’ in imbarazzo… Ecco, la sensazione è stata proprio quella. La serata, però, non era dedicata ad un revival ma al Consiglio comunale, e gli interventi di alcuni consiglieri di minoranza sembravano invece frutto di una sceneggiatura scritta da Alvaro Vitali. In questo show, ci sentiamo tuttavia di risparmiare Daniele Fossati con un intervento appropriato e – una volta tanto – Fabio Meroni, quasi irriconoscibile per il tono questa volta pacato.

Si inizia da Ruggero Sala che verrà ricordato per l’ennesimo “Come caxxo ti permetti? Chi caxxo ti credi di essere?” rivolto all’Assessore Nava, che sembra essere l’incubo della minoranza.

Tocca  poi al consigliere Carlo Erba, ma il suo intervento merita una menzione a parte, in un articolo tutto per lui.

Si prosegue poi con l’ex sindaco Fossati, che accusa Nava (strano!) di aver “rubato” il posto al sindaco Monguzzi, firmando un’ordinanza in qualità di vicesindaco…  mentre Concetta era in ospedale sotto i ferri del chirurgo.

E’ poi il momento di Pier Marco Fossati che invita Nava a dimettersi (!) perché alla scuola Tasso ci sono ancora problemi di riscaldamento. Forse il consigliere non sa – anzi: sicuramente non sa – che da settimane tecnici, ingegnere, genitori, rappresentanti , insegnanti e l’assessore Nava stanno  lavorando insieme – ciascuno per le proprie competenze – per sistemare un problema che si è rivelato più serio del previsto. Ma noi lo scusiamo, preso com’è a cercare di salvare la faccia con i fuoriusciti pentastellati che lo attaccano da ogni dove…

Ma l’Oscar della serata non può che andare al nostro amico Ignazio Lo Faro, ribattezzato per l’occasione “Il commissario Lo Faro”. “Nava, devi dimetterti” (sai che novità!)  “perché hai realizzato un filmato mentre eri alla guida” e via con le citazioni degli articoli del codice della strada… Il nostro Commissario non sa come sia stato fatto il video, da chi e quando, ma ha già deciso di comminare la sanzione all’Assessore. Non contento della strampalata richiesta, il nostrano Lino (forse per alzare l’audience?) a microfono aperto manda letteralmente “affan****”  il consigliere Angioletti e, per non farsi mancare nulla, tira anche un bel bestemmione, redarguito pure dal vicino di banco Daniele Fossati..

Che dire? Se questo è il tenore degli interventi, la prossima volta attendiamo fiduciosi Edwige Fenech, che l’audience, lei sì, l’ha sempre alzato.

Consiglio comunale del 31 gennaio 2019

Le multe mettono la quinta (a Monza)

Il ritornello è sempre il solito: quando l’Amministrazione Comunale – in modo trasparente – rende nota la previsione di incasso delle multe, c’è sempre qualcuno dell’opposizione pronto ad accusare il Comune di “depredare” gli automobilisti e “svuotare le tasche” dei cittadini.

Stavolta è stato il capogruppo Ruggero Sala che, dalla pagina ufficiale della sua lista “Per Lissone oggi” ha accusato di incapacità (tanto per cambiare…) l’attuale Amministrazione parlando di “cittadini vessati” dopo che il Comune ha reso noto che nel corso del 2019 prevede di incassare circa 1,5 milioni di euro dalle multe.

A parte che non si capisce bene perché secondo alcuni, a fronte di una violazione stradale, si debba “chiudere un occhio” e lasciar perdere, dando implicitamente il consenso a fregarsene bellamente del Codice della strada E poi: proprio il centrodestra che si fa sempre vanto di prestare attenzione alla sicurezza dei cittadini, poi è disposta a “lasciar correre” quando ci sono di mezzo le multe? (salvo poi, quando succede qualche incidente, stracciarsi le vesti invocando più sicurezza sulle strade…) Forse, quando si è all’opposizione, va molto di moda difendere gli automobilisti (che sono tanti…).

Ma – ci chiediamo noi – 1,5 milioni di euro di multe sono tanti o pochi? Forse nelle altre città la Polizia locale è più disposta a chiudere un occhio o gli automobilisti sono più rispettosi delle regole? Prendiamo ad esempio Monza, città che conta il triplo degli abitanti di Lissone. A rigor di logica, gli introiti previsti per le sanzioni dovrebbero essere 4,5 milioni di euro e, vista la densità abitativa di Monza e l’estensione, potremmo aspettarci anche una cifra quadrupla rispetto a noi. E invece, ecco che si scopre che nella città a guida Lega-Forza Italia nel 2018 si è raggiunta la cifra record di 7,6 milioni di euro riscossi tramite multe: cinque volte le previsioni di Lissone! E per il 2019, Monza prevede un introito di 6,6 milioni di euro dalle multe, ovvero 4,5 volte Lissone!

E adesso i nostri eroi del Centrodestra – paladini degli automobilisti – diranno anche al sindaco di Monza Dario Allevi che è un incapace, che vessa i cittadini e che non ha spirito progettuale? Oppure, come immaginiamo, abbasseranno le orecchie, verranno in Consiglio Comunale accusandoci di vessare gli automobilisti e verranno sconfessati dai dati di Monza?

Lissone:  Violazioni al Codice della Strada, destinate parte delle somme per manutenzioni, formazione e sicurezza (Comunicato stampa – 16 gen 2019)

Monza: Un anno record per le multe (Il Giorno – 19 gen 2019)

Il prezzo del biglietto

Pensiamo che la provocazione del capogruppo di Forza Italia, Daniele Fossati, sia sacrosanta e più che condivisibile nelle intenzioni: il consigliere azzurro, pendolare per davvero da anni (non come altri che si professano pendolari ma il treno lo prendono ogni tanto, e sempre di meno da quando sono in pensione…) dopo l’ennesimo disservizio dei giorni scorsi ha invitato i pendolari a prendere in considerazione l’idea di non pagare più il biglietto.

Sia chiaro: le leggi vanno rispettate e i biglietti devono essere pagati, un punto di partenza che siamo certi accomuni noi del Listone con Forza Italia e con tutte le altre forze politiche. Ma è pur vero che… non se ne può davvero più!

Il nostro Sindaco ha scritto per l’ennesima volta a Regione Lombardia per chiedere di intervenire e pungolare Trenord affinché si attivi per offrire un servizio almeno decente alle migliaia di viaggiatori della Brianza. Parole che hanno provocato una reazione anche da parte del consigliere leghista Alessandro Corbetta che, a sua volta, ha chiesto al proprio presidente regionale Attilio Fontana e all’assessore ai Trasporti Claudia Terzi di far sì che certe mattinate d’inferno non si ripetano più.

A noi sta bene che la battaglia sui treni sia bi-partisan: non vogliamo “mettere il cappello” su una battaglia che coinvolge un gran numero di lissonesi: quello ci importa è che i (tanti) problemi dei treni in transito a Lissone possano finalmente risolversi – o almeno attenuarsi – nel breve periodo. In questa ottica potrebbe essere utile tornare a parlarne in Consiglio Comunale dove già recentemente maggioranza e minoranza hanno dato prova di grande intelligenza approvando all’unanimità un ordine del giorno che impegna le istituzioni a trovare soluzioni per migliorare la situazione attuale.

Non c’è destra o sinistra che tenga: il problema va affrontato e possibilmente risolto, e in tempi brevi.

Disservizi sulla Milano-Chiasso, il Sindaco scrive ancora a Regione Lombardia (Comunicato stampa – 16 gen 2019)

Diritto di vuoto

Tutto ha inizio con l’annuncio un convegno dal titolo “Migranti, l’accoglienza ha funzionato” che si terrà giovedì prossimo a Monza, presso il Teatro Binario 7 e al quale anche il Comune di Lissone parteciperà. È stata infatti ben gestita, a Lissone, l’accoglienza di 72 richiedenti asilo (ospitati da tre cooperative accreditate), persone che in buona parte sono in possesso di documenti d’identità mentre alcuni sono ancora in attesa di attribuzione.

Il Sindaco Monguzzi, sempre nel rispetto delle leggi e in totale trasparenza, non ha mai mancato di favorire l’integrazione dei richiedenti asilo e si è fatta portavoce di alcuni dubbi che noi stessi – e con noi molti altri lissonesi – nutriamo a seguito dell’emanazione della legge 132/18 (Decreto sicurezza): ci si chiede, insomma, come faranno queste persone ad accedere all’assistenza sanitaria o ad iscriversi alle liste di collocamento, ora che il permesso di soggiorno permette di avere un “domicilio” ma non la “residenza”.

Domande più che legittime e riportate nell’articolo di un notiziario online ma che, una volta condiviso su alcuni gruppi social, non ha mancato di suscitare diverse “reazioni”, alcune delle quali assolutamente spropositate.

Spiace che molti – per fortuna non tutti – si fermino ai titoli.

Spiace che molti – per fortuna non tutti – usino luoghi comuni, slogan, pregiudizi e percezioni personali senza approfondire l’argomento.

Lascia infine sgomenti che pochi – eppur ci sono – arrivino a minacce di morte o di lesioni personali accompagnati da insulti di violenza verbale inaudita verso i richiedenti asilo e la persona stessa del Sindaco, reclamando un “diritto al voto” che è solo un “DIRITTO AL VUOTO”.

E allora citiamo una frase che collega quanto letto sui social con fatti lontani, fatti ricordati sabato scorso durante la cerimonia della posa della “Pietra di Inciampo” in ricordo di Mario Bettega, lissonese ucciso perché in opposizione al regime fascista : “Ricorda, non iniziò subito con la camera a gas e i campi di sterminio. Iniziò con i politici che dividevano le persone tra ‘noi e voi’. Iniziò con l’intolleranza e l’odio verbale e quando le persone iniziarono a non interessarsi più, divennero prima insensibili e poi chiusero gli occhi davanti all’orrore”.

Occhi aperti, sempre, sulle discriminazioni e il “diritto al vuoto” dei valori.

5 stelle in disinformazione

Una cosa è pacifica: sulla lotta alla cementificazione selvaggia noi del Listone siamo sempre stati in prima linea, oggi come ieri. Non ci stancheremo mai di informare in modo dettagliato e competente sui temi urbanistici che riguardano il territorio di Lissone e la sua evoluzione.

Dobbiamo invece constatare ancora una volta come – alimentando la disinformazione dei cittadini – il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Piermarco Fossati (che compare con una bella foto in primo piano sulle pagine del Giornale di Monza) si avventuri in alcune deliranti dichiarazioni circa le scelte politico-urbanistiche dell’attuale (e della precedente) amministrazione Monguzzi. Vediamole nel dettaglio.

Prima dichiarazione:

«È sotto gli occhi di tutti lo scempio urbanistico e noi del Movimento 5 Stelle continuiamo nel contrasto alla cementificazione su territorio vergine. Chi ai tempi era tra i banchi della minoranza e giustamente criticava, adesso governa, ma ci duole constatare che non sta facendo diversamente dei predecessori; c’è stata una variante sul Piano di governo territorio, che ci ha visto nella scorsa legislatura votare comunque contro». (Giornale di Monza – 15/01/2019)

Dice bene: infatti il Movimento 5 Stelle, di cui Piermarco Fossati era già attivista ed in prima linea, votò CONTRO alla variante al PGT con la quale la prima amministrazione Monguzzi cancellò 29 dei 31 Ambiti di Trasformazione previsti dalla coalizione Lega-PdL (quasi 500.000 metri cubi corrispondenti a circa 2.000 nuovi appartamenti!). Forse era già iniziata l’alleanza con la Lega…

Seconda dichiarazione:

«Basta girare per le vie della nostra città, per vedere ancora numerosi cantieri aperti; come mai con una Giunta che vuole combattere il cemento, ci sono così tanti cantieri aperti? Considerato che, ogni volta, la risposta a questa domanda è “colpa di quelli di prima”, partiamo subito dai 64 permessi concessi dal 2012 ad oggi: in una città dove il territorio è cementificato per il 71% anche un solo permesso risulta una cosa gravissima». (Giornale di Monza – 15/01/2019)

Imperterrito, il consigliere pentastellato continua la campagna di disinformazione riferendosi in questo caso alle pratiche edilizie rilasciate dal 2012 ad oggi. La quasi totalità delle dichiarazioni di intervento si riferiscono a lavori di ristrutturazione edilizia, interventi minori e comunque su aree già urbanizzate.

Perché parliamo di “dichiarazioni” e non di “concessioni”? Perché, nella quasi totalità dei casi, la normativa nazionale prevede proprio che gli interventi edilizi siano autocertificati da proprietari e professionisti; dunque, nella maggior parte dei casi, l’Amministrazione comunale non rilascia nessuna concessione ma si limita a verificare la rispondenza della documentazione presentata. Affermare che l’attuale amministrazione non stia facendo niente di diverso dai predecessori (Lega-PdL) vuol dire non essere consapevole delle decisioni politiche prese e dunque non essere adeguato al ruolo ricoperto, oppure vuol dire mentire deliberatamente ai cittadini.

La politica della menzogna (evidente anche a livello nazionale, dove quasi tutte le promesse elettorali del partitone giallo-verde Lega-5Stelle sono state disattese) la lasciamo volentieri ai pentastellati che, se prima predicavano lega-lità, ora predicano soltanto Lega…

Il Movimento 5 Stelle all’attacco: “Lo scempio è sotto i nostri occhi” (Giornale di Monza – 15 gen 2019)

Chi non posa la prima pietra?

Sabato 26 gennaio sarà un giorno importante per Lissone perché sarà posata una “pietra d’inciampo” in ricordo di Mario Bettega, ex calciatore della Pro Lissone, antifascista e sostenitore della resistenza, vittima dell’orrore nazifascista e morto nei campi di concentramento.

La posa verrà effettuata personalmente dal promotore dell’iniziativa a livello europeo, Gunter Demnig, e si svolgerà alle ore 14 in un luogo simbolico quale è lo storico Stadio comunale Luigino Brugola di via Dante – adiacente alla Palestra della Pro Lissone – in occasione del Giorno della Memoria.

Le pietre d’inciampo si chiamano così proprio perché devono creare un “inciampo” mentale ed emotivo in chi le vede e per questo devono essere posizionate per terra, in luoghi di passaggio. A Lissone sarà proprio così: ogni settimana centinaia di ragazzi e ragazze varcano la soglia dello Stadio per andare ad allenarsi o a giocare, e speriamo che siano incuriositi e chiedano spiegazioni di quel sampietrino di ottone collocato proprio in mezzo al marciapiede.

Alla cerimonia della posa saranno presenti i parenti di Mario Bettega, gli studenti delle Scuole superiori, gli atleti della Pro Lissone e le Associazioni cittadine.

Sarebbe bello che anche la politica locale fosse presente con i propri rappresentanti per dimostrare l’unità della Città di Lissone contro l’orrore nazifascista. Ci aspettiamo la presenza di chi tante volte in Consiglio Comunale ha ricordato fatti storici avvenuti nei decenni passati, e siamo certi che vorranno esserci anche i rappresentanti del centrodestra, che proprio come noi sono contro ogni totalitarismo.

Saremo in tanti e lanceremo un messaggio forte: Lissone ricorda e non dimentica.

In Brianza nasce il Comitato “Pietre d’Inciampo”: Seregno, Cesano e Lissone uniti contro il nazismo (MBNews – 18 gen 2019)

Lissone ricorda Mario Bettega, vittima dell’orrore nazifascista (Comunicato stampa – 17 gen 2019)

Chi parla di rifiuti?

È stata una serata davvero interessante quella di giovedì sera a Palazzo Terragni con la proiezione del film “Immondezza” e con la presenza in sala di Roberto Cavallo, una iniziativa fortemente voluta dal nostro sindaco Concettina Monguzzi in collaborazione con Gelsia Ambiente.

Tanti i temi trattati: l’importanza del piccolo gesto per preservare l’ambiente quotidiano, la necessità del coinvolgimento della popolazione nella gestione del rifiuto, il senso del bello associato alla legalità, il gusto di far qualcosa di buono per il territorio in cui si vive.

A seguire, un ampio il dibattito in sala, dove non è passata inosservata l’assenza di tutti i consiglieri di opposizione. E sono proprio loro che, ad ogni Consiglio Comunale, non perdono l’occasione per segnalare sacchi abbandonati o situazioni di degrado e usano pagine web e social per denunciare la sporcizia in giro (dando naturalmente le colpe all’Amministrazione Comunale…), salvo poi mostrare disinteresse quando c’è da riflettere seriamente sul tema.

Proprio così: un conto è la propaganda becera di qualcuno per fare un favore a qualche amico e portare le questioni in Consiglio Comunale; ben altro è invece volersi impegnare, anche in prima persone, sull’argomento e prendere spunto da un docu-film per discutere e proporre soluzioni reali.

Non è passata inosservata, invece, la presenza in sala di Emanuele Sana – già consigliere del Movimento 5 Stelle nella passata legislatura ed ex candidato sindaco – che invece ha assistito alla proiezione del docu-film e partecipato al dibattito.

Un’altra pasta rispetto a Piermarco Fossati, auto-proclamatosi portavoce locale del Movimento 5 Stelle, autore di molteplici segnalazioni/mozioni/interpellanze sui cestini, sui rifiuti e sulla noncuranza del Comune rispetto ai problemi dell’ambiente e dei rifiuti in particolare. Tante belle parole: ma poi, quando è il momento di esserci, allora l’assenza è garantita.

Dis… informazione pentastellata

Con un certo interesse abbiamo appreso del video della novella “Iena” (come la famosa trasmissione) Pier Marco Fossati: sulle pagine social del Movimento 5 Stelle Lissonese si invitavano infatti i cittadini a collegarsi per vedere un video molto importante.

Il nostro consigliere a caccia di scoop, dopo una giusta segnalazione di un cittadino, mostrava un punto dissestato di via Appiani, gridava allo scandalo perché quest’Amministrazione non ascolta le segnalazioni e richiamava il grande rischio nel quale potrebbero incorrere le tante persone che, a piedi, col passeggino o in carrozzina, potrebbero “farsi male” passando di lì.

Assolutamente preoccupati da quest’incresciosa situazione, abbiamo deciso di fare anche noi un sopralluogo per renderci conto “con i nostri occhi”. Quando abbiamo visto il video ci trovavamo in via Santi Pietro e Paolo e abbiamo subito colto la palla al balzo per monitorare un po’ le nostre strade. Ci siamo recati in via Appiani a piedi ed ecco quello che abbiamo constatato:

– Le strade da noi percorse per arrivare sul luogo del “misfatto” hanno un marciapiede dignitoso. “Ci mancherebbe!” direte voi. Infatti, ma allora non si può fare di tutta un’erba un fascio. Ad ogni modo, i fondi per sistemare una gran parte dei marciapiedi sono già stati stanziati e si attende la primavera per iniziare i lavori.

– E’ vero che in quel punto di via Appiani si presenta la situazione descritta, ma – forse il buon Pier Marco non se n’è accorto – tutte le buche sono in corrispondenza dell’uscita dei mega-camion della Vefer… Ecco perché l’asfalto è così rovinato, non per la non curanza del Comune. E’ certamente necessario sistemare, ma forse converrebbe studiare qualcosa di più adeguato – cosa che tra l’altro è già al vaglio degli uffici competenti – perché, con il transito di quei camion, dopo qualche settimana si rischia di ritrovarsi nella medesima situazione.

– E tutti i bambini, donne, anziani, disabili che potrebbero cadere e farsi male? Essendo una via sita in una zona industriale, a piedi non passa quasi nessuno, ma se fosse anche quell’unica persona a passare, è giusto e sacrosanto che possa camminare in sicurezza. Per farsi male, quella persone dovrebbe – su un marciapiede largo due metri – andarsi a cercare le “fratture”, camminare sul cordolo o giù dal marciapiede. E allora, perché non andare dall’altra parte della strada – molto più sicura perché non entrano ed escono in continuazione enormi camion – dove c’è un “signor marciapiede” senza buche e senza intoppi?

Con questo cosa vogliamo dire? Che, certo, c’è un problema, ma la realtà non è esattamente come è stata descritta dal nostro simpatico amico e dalla sua fiction… Per sua fortuna, per le migliori fiction arrivano gli Emmy Awards.

All’ora? 30 Km!

A Santa Margherita, come ampiamente anticipato, sono partiti i lavori stradali per la creazione della “Zona 30 Km/h”. Un bel salto di qualità per la via centrale del quartiere che è stata messa in sicurezza e che ha subito degli interventi molto visibili: all’ingresso della Via De Amicis, sull’incrocio principale (Mercato, Scuola, Chiesa, Materna Parrocchiale) e anche verso la Via Mattei, sono comparsi dei dossi rallenta-traffico e un incrocio rialzato con i passaggi pedonali in sicurezza e a norma.

Visto la continua richiesta, sui social, di informazioni che poi risultano essere parziali, abbiamo sentito l’Assessore competente che ci ha illustrato le modalità degli interventi attualmente in corso. In pratica (e in sintesi) dopo la conclusione della gara d’appalto, lo scorso autunno è stato dato il via alla creazione dei manufatti con un primo livello di fattura grezzo, il “tout venant” che può essere anche realizzato in inverno, con temperature rigide.

Il lavoro attualmente si completa con la segnaletica di cantiere (gialla) e l’avviso a chi transita di fare attenzione. Terminata questa prima fase, i lavori saranno sospesi in attesa di temperature più idonee. In primavera, infatti, sono previsti i lavori conclusivi: i regolari tappetini e il completamento di marciapiedi e rialzi.

L’obiettivo che si sono prefissi con l’esecuzione di questi lavori il settore Lavori Pubblici di concerto con la Polizia Locale, è naturalmente quello di aumentare il grado di sicurezza, visto che le prime cause dei danni alle persone nei sinistri stradali sono la velocità e la distrazione. Ma soprattutto… la velocità.

Con questo provvedimento e con l’arrivo di veri e propri “rallenta auto” la velocità deve per forza essere moderata, salvo provocare danni all’auto…
La sicurezza: questa era la mission e questa è la strada!