Che dire? Nulla!

Alcuni nostri affezionati lettori ci domandano come mai non parliamo mai  dell’assessore Lo Faro e di ciò che riguarda i Servizi sociali. La risposta è semplice e disarmante: non c’è nulla da dire!

Come commentare e scrivere di un assessore che non incide sulle azioni del proprio settore, che in Consiglio si limita a leggere i propri interventi, ma che ha ricevuto oltre 300 voti e per questo è stato nominato assessore? (E ambiva – anche lui! – alla carica di vice Sindaco…)

Siamo in imbarazzo per l’inconsistenza del contributo fornito agli uffici comunali in un settore complicato, fragile e critico come quello dei servizi sociali.

In passato ci si era impegnati a costruire buone prassi, azioni virtuose, dentro e fuori da Lissone. Ora più nulla: solo silenzio da parte dell’assessore che, se non altro, sui social si mostra più discreto di altri…

Noi comunque attendiamo fiduciosi buone nuove sul fronte dei Servizi sociali; nel frattempo, fino alla lettura del suo prossimo intervento in Consiglio comunale, non abbiamo davvero nulla da dire!

A luci spente

Luci spente a Lissone: ci sono cittadini che lamentano frequenti blackout di corrente con interi quartieri al buio e anche molti che reclamano luci spente nelle vie cittadine, anche in una zona di piazza Libertà.

Dal Giornale di Monza apprendiamo anche che chiuderà anche uno degli storici esercizi commerciali presenti nella piazza: il supermercato sotto l’Oviesse chiuderà a breve i battenti e anche lui – come si usa dire – “spegnerà le luci”. Un servizio in meno per i cittadini del centro – soprattutto per quelli più anziani – nella ormai ex area pedonale.

Chissà se la riapertura della ZTL, annunciata come “salva-commercio”, ha inciso; chissà se il sindaco o l’assessore alle Attività produttive si sono mossi per scongiurarne la chiusura; chissà se l’amministrazione, in generale, si sia posta il problema… Abbiamo i nostri dubbi, e se non arriveranno risposte, ce li terremo per noi.

Certo che se le luci continuano a spegnersi, un’amministrazione attenta e vicina ai commercianti (come si proclama quella attuale) dovrebbe interrogarsi, muoversi e tentarle tutte per “riaccendere” le luci della città.

Ma la giunta Borella è efficace soprattutto negli “street food”, dove fanno tutto gli organizzatori, spesso con prezzi proibitivi e sottraendo ai commercianti clienti e risorse. Certo, loro hanno vinto le elezioni; ma intanto a Lissone le luci si spengono…

Lavori in-finiti

L’Assessore allo Sport, Giovanni Camarda, a dicembre 2023 aveva dichiarato in Consiglio Comunale che i lavori presso la palestra della scuola San Mauro erano terminati e che le associazioni sportive sarebbero, a breve, “tornate a casa”.

Siamo rimasti soddisfatti ma perplessi perché, forse, il vero “titolare” della notizia avrebbe dovuto essere Oscar Bonafè, assessore ai Lavori pubblici ed al Patrimonio Comunale. Lui, con i suoi uffici e il dirigente, l’architetto Di Sarno.

La dichiarazione era comunque chiara e circostanziata. In sintesi, è stato comunicato al Consiglio che i lavori erano conclusi e di conseguenza le società sportive avrebbero lasciato il Palazzetto di Via Lando Conti e sarebbero quindi “tornati a casa”.

Parola rispettata e promessa mantenuta? Neanche per sogno.

In una delibera di Giunta del 14 Febbraio si legge che, visto il protrarsi dei lavori, si concede l’utilizzo del Palazzetto alle associazioni APL e VIRTUS anche per le partite interne di campionato.

In politica la credibilità è molto importante, al pari dei risultati, e in questo caso né l’una né l’altro sono stati rispettati.

Può capitare che qualcosa sia andato storto, ma perché comunicare alla città qualcosa non conforme dalla realtà? E come mai il vero Assessore alla partita (lavori pubblici) non ha invece detto nulla? Forse l’assessore Bonafè, prudentemente e giustamente, ha preferito tacere e mantenere la propria credibilità.

Il sabato del villaggio

L’edificio del Comune di Lissone – una città di quasi 50mila abitanti – il sabato mattina è chiuso: serrande abbassate, luci spente, servizi sospesi. Sindaca, assessori, dirigenti, personale… tutti a casa. Giusto o sbagliato che sia, così è.

Lissone è una città che diventa “villaggio”, con un Comune ben distante dalle esigenze e dai problemi dei propri cittadini.

Lo sappia quel cittadino che sabato mattina, dopo aver fatto lo slalom tra le numerose buche e pericoli stradali, arriva di fronte all’atrio del Comune: luci spente.

In settimana lavori e non puoi andare in Comune? Problemi tuoi.
Hai preso una multa e vuoi parlare con la Polizia locale? Problemi tuoi.
Hai un’emergenza legata ad un decesso? Problemi tuoi.
Vorresti discutere di un problema con la Sindaca (che magari hai anche votato)? Problemi tuoi.
E se devi protocollare qualcosa, un semplice scritto o una pratica comunale? Sempre problemi tuoi.

Certo, puoi sempre mandare una PEC, quelle sono sempre attive. “Ma io non ho la PEC“! Beh, allora problemi tuoi.

Sia mai che la disponibilità torni in prossimità delle elezioni, e magari, a Santa Margherita, anche un po’ prima?

Comunque, stai tranquillo, cittadino: le tasse sono aumentate, IMU ed addizionale Irpef, servono e quelle sì, non sono mai un problema, e sono molto vicine.

Ecco Lissone, città e villaggio.

Lo zero virgola

Per uno “zero virgola”, la provincia di Monza e Brianza sarà di nuovo condotta da Luca Santambrogio. Già sindaco di Meda e già Presidente in carica, ha vinto per meno di 300 voti ponderali: mancavano due consiglieri comunali che non hanno votato Bocca (candidato del centrosinistra e sindaco di Cesano Maderno) oppure sarebbe bastato un consigliere che avesse votato Bocca invece di Santambrogio. Ma è andata così e la presidenza della Provincia è toccata di nuovo alla destra monzese.

Santambrogio era il gran favorito, rappresentante di una coalizione, nonostante la “maretta” tra le fila di Fratelli d’Italia. Ma ha funzionato anche grazie a qualche spigolo di troppo a sinistra (vedi il mancato “campo largo”). E così ha vinto la continuità: con un vantaggio di “zero virgola”, ma ha vinto.

Noi auguriamo buon lavoro a Santambrogio e auspichiamo che sappia valorizzare i Consiglieri tutti, anche quelli che erano in lista con Bocca: sono persone preparate, di spessore, con un bagaglio di esperienza che può fare la differenza in Provincia. Non parliamo solo della “nostra” Concetta Monguzzi, ma anche degli altri 6 eletti: conoscitori del territorio, amministratori validi e visionari.

E allora, se sarà lungimirante, terrà in considerazione anche il contributo e le proposte della minoranza. Perché, se è vero che lo 0,14% ha pesato e gli consente di governare, è anche vero che la rappresentatività della minoranza ha intercettato il 49,86%. La metà della mela, si dice.

Nulla da dire su chi ha vinto, ma ci piacerebbe – una volta tanto – che le forze e la misura non fossero lontani dal buon senso quotidiano. Noi, caro Santambrogio, a Lissone siamo abituati a vedere altro, purtroppo. Se sei in minoranza non vali nulla, se fai proposte sono sempre in malafede, e se una volta tanto vengono votate, poi si scordano di citare la fonte e la provenienza.

Insomma, visto che sarà il Presidente di tutti noi, le chiediamo equilibrio e buon senso, perché ci sembra che manchi, e manchi tanto. Siamo sicuri che i consiglieri saranno sempre pronti a contribuire al bene comune, in questo caso un bene comune “provinciale”.

Edizione straordinaria provinciale! Brava Concetta!

Domenica 3 marzo si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio provinciale di Monza e Brianza. Il voto era riservato consiglieri comunali dei 55 Comuni della provincia e i due candidati presidenti erano l’uscente Luca Santambrogio per il centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia) e Gianpiero Bocca per il centrosinistra (Brianza Rete comune).

I voti – ponderati secondo il numero di abitanti dei vari comuni – hanno decretato il successo di Luca Santambrogio con 46.479 voti mentre Gianpiero Bocca ne ha ottenuti 46.132, solo 347 in meno.

Pochissima, quindi, la differenza (sarebbero bastati, ad esempio, 2 voti in più a Bocca nella fascia di comuni come Lissone) ma che ha consentito, seppur di misura, il rinnovo della carica a Luca Santambrogio. Non cambierà, quindi, la politica strategica e direzionale della nostra Provincia, almeno fino a quando Santambrogio – che potrebbe già respirare aria di partenza verso lidi lontani e più “onorevoli” – resterà in carica.

Ma la buona notizia è che la nostra consigliera Concetta Monguzzi è stata eletta nelle file di Brianza Rete comune con ben 4416 voti ponderati, un attestato di stima molto importante che è arrivato da molti paesi della Brianza. Non era un risultato scontato, questo, per lei che appartiene al mondo delle Liste Civiche e non dei classici Partiti.

Come spesso succede, alcuni Consiglieri hanno dato preferenze a candidati fuori comune, rispondendo alle direttive dei vari partiti, e anche per questo il risultato ottenuto da Concetta ci rende ancor più orgogliosi di averla come rappresentante del Listone in Consiglio comunale.

Ci spiace molto che per un soffio la vittoria nella nostra Provincia sia sfumata, ma siamo certi che tutti i consiglieri eletti di Brianza Rete Comune che conosciamo e stimiamo e ai quali auguriamo buon lavoro, sapranno dare un contributo importante e fondamentale. Le sfide saranno davvero tante e chi ha scelto senza badare alle competenze ma alle appartenenze potrebbe poi pentirsene.

Brava Concetta, e ora buon lavoro! 

Risultati elezione del Presidente

Risultati elezione del Consiglio provinciale

Piazza della trascuratezza

Sì, questo potrebbe essere il nuovo nome di Piazza della Libertà. Un residente ci ha scritto la scorsa settimana e noi diamo spazio alle sue riflessioni e alle sue lecite domande, che facciamo nostre.

Bene per aver – finalmente! – messo in funzione l’ascensore in piazza, grazie soprattutto alle segnalazioni sui social che hanno dato “una mossa” per stipulare il fatidico contratto di manutenzione mancante. Non sappiamo di chi sia il “merito”: se di chi ha dichiarato che si sarebbe dato da fare (i consiglieri Scaffidi e Arosio, in particolare) o di altri che forse avevano più chiara la situazione i passi da compiere. In ogni modo, dopo più di un anno, l’ascensore di Piazza Libertà è stato messo in funzione.

Ma tornando alla “piazza della Trascuratezza”, i residenti si pongono domande sulla manutenzione che riportiamo qui, dove sicuramente i Consiglieri di maggioranza e gli Assessori li leggeranno.

Eccole:

– dopo Carnevale, le fontane sono rimaste ferme per parecchi giorni perché piene di coriandoli e materiale vario

– in particolare, il “ruscelletto” è ancora sporco e intasato di coriandoli

alcune luci del pergolato in ferro sono bruciate e non si accendono più (ieri sera invece erano tutte spente…)

le fioriere non sono un bello spettacolo: sono abbandonate a se stesse, incolte

Noi aggiungiamo altre situazioni, strettamente correlate alla Piazza

– a Palazzo Terragni le scalinate sono spesso prese d’assedio dai ragazzi, con biciclette e schiamazzi

lo stato del parcheggio sotto la Piazza non è assolutamente decoroso

– dopo l’abolizione della ZTL, passeggiare in piazza libertà è diventato meno sicuro. A volte addirittura pericoloso, come vedremo più sotto, e nonostante la “zona 30 Km/h”…

Domande e aspettative più che logiche, in linea con ciò che la gente si attendeva da questa amministrazione, e invece… la manutenzione scarseggia e si tira avanti con qualche intervento spot. Ora l’ordinario diventa straordinario (ma forse lo slogan elettorale non era proprio così…).

Intanto segnaliamo a tutti di fare attenzione in Piazza Libertà, sia al traffico che a buche e inciampi vari. In settimana, infatti, una signora è caduta a causa di un ammaloramento stradale nel passaggio pedonale tra l’Oviesse e la Banca, e si è fatta molto male. Sui social, la figlia ha scritto che “molte persone vanno in ospedale, cadute per buche a Lissone” e – ironicamente – ha ringraziato la sindaca “per il duro lavoro e impegno per la sicurezza dei cittadini”. Noi facciamo tanti auguri alla signora e speriamo di vedere presto il risultato di questo duro lavoro.

Il 29 febbraio, di un anno bisestile, qualcosa si muove

Nell’anno del Signore 2024, il giorno 29 del mese di febbraio, nell’amministrazione Borella qualcosa “si è mosso”. Da ieri, infatti, l’ascensore di Piazza Libertà è finalmente operativo!

Alla fine ce l’hanno fatta, la Sindaca, o i Consiglieri Scaffidi ed Arosio che alcune settimane fa avevano promesso sui social il “pronto intervento”.  Anche se non proprio “pronto”, visto il tempo che c’è voluto per mettere a disposizione dei cittadini un’opera – richiesta e attesa – che rende il parcheggio e la piazza usufruibili da tutti.

E allora, dopo un anno e mezzo di governo, si scopre che i nostri supereroi eletti si sono rivelati normalissimi, anche modesti, forse. Nessuna magia, nessun risultato eclatante, anzi: scorrendo i social arriva un vero e proprio bagno di consapevolezza. A parlare (male) sono i lampioni spenti, le strade piene di buche, la carenza di manifestazioni e di novità.

Però dal 29 febbraio una grande notizia c’è: l’ascensore funziona, è stato fatto il collaudo e affidato l’incarico per la manutenzione ordinaria e straordinaria e da ieri, quindi, si muove. Una notizia sensazionale, bella pronta e da mettere in evidenza sul giornale locale del sabato.

Speriamo solo che non si debba aspettare il prossimo anno bisestile per vedere altri risultati, altrimenti ne riparleremo nel 2028…

E il PNRR? Nulla…

Da quando l’assessore Camarda ha fra le sue deleghe l’”Attuazione di progetti finanziati tramite PNRR” (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), dei progetti non se ne sa più nulla: nulla dice e nulla fa su questo tema.

Mentre altre città “volano” e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sostiene che l’Italia sia una delle nazioni europee meglio messe (per meriti suoi e anche di chi l’ha preceduta), noi ci confrontiamo con Monza, Vedano, Seregno e… niente: Lissone si è fermata. Gli unici progetti portati avanti sono quelli dell’amministrazione Monguzzi.

Dall’assessore Giovanni Camarda, che ha la “super-delega” al PNRR, nessuna notizia, nessuna novità, nessun proclama.

Il (fondato) sospetto è che l‘attribuzione di questa nomina fosse di facciata, per mitigare la bocciatura da vicesindaco richiesta da gran parte della maggioranza: Forza Italia e Lega in primis, ma anche da una parte di Fratelli d’Italia.

L’idea era che, con questa prestigiosa delega attribuita a Camarda, il suo partito avrebbe accettato l’ingresso di Gianfilippo Alibrandi in Giunta, anche se inesperto e neppure residente a Lissone. Ma purtroppo, da allora, sul PNRR Camarda nulla ha detto, nulla ha fatto, nulla ha immaginato.

Ma noi non perdiamo le speranze: Camarda, facci sognare, se sei capace!

Lissone, politica insicura

Oggi Lissone non è una città sicura, e lo scriviamo con rammarico e con amarezza. L’ultimo episodio, relativo ad un tentativo di “sottrazione” di un bambino fuori de scuola, testimonia come si debba stare molto attenti. In merito al grave episodio, avvenuto all’esterno dalla scuola San Mauro, la Sindaca Borella non ha neppure ritenuto opportuno informare il Consiglio Comunale. D’altra parte, è ormai chiaro come lei ed il Presidente Perego considerino “accessori” i propri consiglieri di maggioranza.

La Giunta è ormai collegata ciascuno ai propri rappresentanti politici, e su tutti c’è la macchina amministrativa (guidata dai Dirigenti) che procede per gestire l’ordinario. E per lo straordinario, c’è quello che ha lasciato l’amministrazione Monguzzi, con il PNRR ormai affossato nelle mani di Camarda.

Lissone, che secondo gli annunci elettorali avrebbe dovuto diventare una “città sicura”, ogni giorno si sveglia con un problema diverso.

L’Esercito – che presidiava la Stazione ferroviaria – non si vede più; la Polizia locale – che doveva aumentare i presidi – non decolla, pare, per effetto della continua mobilità e dei trasferimenti; il progetto dell’illuminazione pubblica è al palo. Addirittura, in risposta ad una signora nel pubblico, il Vicesindaco ha ammesso che lui non riesce a migliorare la situazione dei pali spenti e di farlo lei, se è capace.

Nelle ultime settimane si sono verificati danneggiamenti notturni alle auto e le strade, sempre più disastrate, sono insicure e pericolose; in piazza Libertà ci sono ragazzini che importunano famiglie ed anziani e la sicurezza dei bambini, dopo l’abolizione della ZTL, è molto più a rischio.

E in tutto questo, settori Servizi sociali e Cultura: non pervenuti. Quel meccanismo virtuoso di prevenzione e cura e di assessori fra la gente è stato interrotto ed è scomparso.

Ma per i consiglieri di maggioranza va tutto benissimo, e anzi: si sprecano a lodare manifestazioni deserte e inutili. Allora, forse, il problema non è solo la sicurezza, ma anche la politica. E i cittadini, ormai, l’hanno capito.