I luoghi del design

È stato recentemente pubblicato un libro che riguarda anche la nostra città: “111 Luoghi del design a Milano che devi proprio scoprire“, di Sara Pupillo. In particolare, il “Luogo n. 24” che si consiglia di visitare, è il MAC di Lissone, il nostro Museo di Arte Contemporanea. Molto bene, è proprio una bella soddisfazione!

Purtroppo, la foto presente nel libro che mostra l’edificio del MAC e la sua collocazione risulta ormai vecchia. Il famoso “cubo” che pubblicizzava il PREMIO LISSONE 23, infatti, ora non c’è più, è stato rimosso.

Un vero peccato: il libro – appena uscito – è già superato. Chi arriva a Lissone e non troverà più il cubo presente nell’immagine sarà disorientato.

Ma come mai è stato tolto e che fine avrà fatto il prestigioso cubo del Premio Lissone? Speriamo non sia finito in discarica, ci auguriamo che l’Assessore Carolina Minotti non abbia autorizzato la sua distruzione.

La nostra speranza è che il cubo torni al suo posto, magari dopo un restauro o una miglioria. Era un simbolo significativo, portava il nome della città e pubblicizzava il famoso “Premio Lissone” che tanto rappresenta per il nostro MAC.

Assessore Minotti, pensaci tu!

Una politica incapace

Direttamente dal Consiglio comunale di venerdì 26 gennaio: succede che lo scorso mese di dicembre la minoranza unita, a seguito dei numerosi casi di femminicidio e di violenza sulle donne, ha presentato un ordine del giorno dal titoloPromuovere una nuova cultura contro la violenza di genere”.

Si tratta di violenza sulle donne, si tratta della morte di Giulia Cecchettin, si tratta di provare insieme a pronunciare la parola BASTA, ciascuno come può e ciascuno come sa, individuando “nuovi momenti di riflessione” perché i recenti fatti di cronaca non sono dei casi isolati ma “un fenomeno che fatica a trovare una soluzione”.

All’interno della mozione, poi, si invita anche a prendere le distanze da quanto affermato dal Direttore del Cittadino che, in un editoriale pubblicato a ridosso della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, affermò che “non poche iniziative realizzate per l’occasione trasudino troppo spesso un’insopportabile retorica ideologica (…)” e che “Il riflesso di questa narrazione stereotipata (ma, tocca ribadirlo, culturalmente egemone) della realtà lo si vede nell’immensa mole di denunce di casi di presunte violenze che, in Italia, finiscono archiviate (…)”. In sintesi: violenza sulle donne? Tanto rumore per nulla…

In Consiglio, tra i banchi della maggioranza, erano presenti, 4 donne: 3 non hanno neppure preso la parola e sembravano indaffarate a fare altro, uscendo anche dalla sala consiliare durante la discussione. E gli uomini? Impreparati sul tema, hanno recitato una parte stucchevole: siamo d’accordo, ma non prendiamo le distanze dall’editoriale del Direttore: la sinistra usa il caso in modo strumentale.

Probabilmente l’ordine di scuderia era quello di non contraddire “il Direttore” della testata amica e quindi… viene chiesto l’emendamento dell’ordine del giorno che significa: modifichiamo il testo escludendo la parte che riguarda il Direttore del Cittadino.

L’intera minoranza dopo aver osservato e ascoltato basita, a quel punto – sconsolata – si è arresa: la mozione è stata ritirata.

Le donne violentate, le donne picchiate, le donne tutte sappiano che in un Comune lombardo, a Lissone, il Consiglio comunale è stato in grado di anteporre la politica al buon senso. Incapaci di comprendere il proprio ruolo, incapaci di prendere le distanze se non conviene, incapaci di approvare un atto che sarebbe stato alto, intelligente e dovuto.

Riteniamo che questo sia stato uno dei punti più bassi raggiunti in una seduta di Consiglio, e i cittadini devono saperlo. Ci auguriamo che non rasentino il ridicolo, ora, nel ripresentare una mozione-fotocopia (senza riferimenti all’editoriale del Cittadino) – come ventilato dal consigliere Matteo Lando (Lega) – ma a loro firma, perché sarebbe davvero troppo.

Ordine del giorno “Promuovere una nuova cultura contro la violenza di genere” (20 dic 2023)

Violenza sulle donne da censurare ma senza ideologia e stereotipi (IlCittadinoMB.it -17 nov 2023)

 

Giulia, e tutte le altre

Telegiornali e stampa non parlano d’altro che della brutale uccisione della giovane Giulia Cecchettin. Si intervistano esperti di cronaca, avvocati, politici e ministri che doverosamente chiedono il minuto di silenzio nelle istituzioni pubbliche.

Noi, Lista civica composta da cittadini, donne e uomini, genitori, sorelle, figli, noi tessuto sociale odierno ci interroghiamo, colpiti dal dolore che questo ennesimo femminicidio ci causa.

Si invocano la famiglia, le istituzioni scolastiche, i luoghi ministeriali deputati alla legge e alla tutela. Ma ciò che urge è una riflessione che porti ciascuno di noi a una ferma presa di posizione, non solo di condanna, che miri soprattutto ad estirpare ciò che si nasconde dietro ai luoghi comuni, alla buona famiglia, al bravo ragazzo, e da cui ha origine il dramma di una giovane vita di donna spezzata.

Ben vengano anche le campagne di sensibilizzazione come la “We Run for Women” che si è svolta ieri a Monza, ma occorrono uno sforzo riflessivo e un forte cambiamento culturale che vadano nella direzione della tutela delle donne e dei più deboli. E in questo la politica deve esserci, forte e chiara.

Monza, We Run For Women: più di mille persone colorano il Parco! (MBNews – 19 nov 2023)

No, a Lissone non siamo “READY”

Un’altra occasione persa per la nostra città, e un’altra figuraccia per gli attuali amministratori. Giovedì sera, in Consiglio Comunale, grazie ad una mozione presentata da “Vivi Lissone”, la nostra città avrebbe potuto aderire a RE.A.DY, la Rete nazionale delle Regioni e degli Enti Locali per prevenire e superare l’omotransfobia.

Si è partiti con un discorso “alto”, che parlava di diritti, di sentimenti e di amore, quali che siano gli attori dell’amore. La nostra lista civica ha convintamente preso posizione a favore (così come tutte le forze di minoranza) e… naturalmente la mozione è stata bocciata all’unanimità dalla maggioranza!

Alcuni interventi sull’argomento sono stati davvero imbarazzanti: tra tutti ha “brillato” quello della consigliera Scaffidi che ha affermato che “io i gay li tratto come i normodotati”, e poi c’è stato chi ha sostenuto che “questo problema prima o poi si risolverà naturalmente da solo, chi ha frequentemente utilizzato espressioni tipo “questi” e “loro”, ribadendo così categorie e divisioni, chi ha sostenuto che a “tutelare” c’è già la Costituzione, chi sull’argomento non è proprio intervenuto (tipo l’assessore (in)competente Lo Faro), chi è intervenuto solo dopo precisa sollecitazione (Sindaco e Vicesindaco) e anche chi ci ha tacciato di “essere proprio dei comunisti”!

L’adesione alla rete RE.A.DY non richiedeva alcun finanziamento o altro onere da parte delle istituzioni ma semplicemente di “intraprendere un percorso Istituzionale con le realtà locali e cittadine volto alla sensibilizzazione del territorio su temi riguardanti le discriminazioni derivanti dall’orientamento sessuale”. Evidentemente è un impegno che la preistorica maggioranza che governa la città non si è sentita di assumere.

Imbarazzo, vergogna e sconcerto. Il pubblico in sala è stato ripreso più volte dal Presidente del Consiglio Perego perché, sbigottito, ha reagito in modo rumoroso agli incredibili interventi uditi in un Consiglio comunale, nella seconda città della provincia di Monza e Brianza, nell’anno di grazia 2023…

Consiglio comunale del 22 giu 2023 – Dalle 22:04 alle 00:05 tutti gli interventi

Carolina nel Paese delle Meraviglie

L’assessore alla cultura Carolina Minotti a volte sembra che viva in una fiaba. Si muove tra le varie manifestazioni leggiadra e gentile ma le risposte e gli interventi in molte situazioni sono fuori luogo. Carolina nel Paese delle Meraviglie!

Prendiamo ad esempio le ultime dichiarazioni in merito alla prossima rassegna di “Cinema all’aperto”: quest’anno è stato deciso che si svolgerà nel cortile dell’ex Oratorio San Luigi invece che in quello della scuola Buonarroti, come avveniva negli anni scorsi. Il motivo è che lì “non c’erano bar o altri servizi per gli spettatori più piccoli…”. Parliamo di una manifestazione che inizia non prima delle 21:30, ma evidentemente si ritiene indispensabile un ristoro con the caldo e pasticcini, appunto come nelle favole…

Inoltre, Carolina forse non sa che la sua Giunta ha cancellato il progetto di acquisizione del Cineteatro Excelsior da parte del Comune di Lissone e ora solo grazie al privato (ECFoP – Ente Cattolico Formazione Professionale) si potrà utilizzare il cortile interno. Anzi: solo una parte del cortile, perché l’altra è nella diponibilità del Parroco, Don Tiziano, che la sua maggioranza ha recentemente accusato di “fare la cresta” sulle rette dei centri estivi. Questa parte del cortile (ex campo da calcio) ora è piena di erbacce: qualcuno si preoccuperà di renderlo presentabile per l’occasione?

E forse Carolina non sa neppure che la scelta del precedente sito (la Scuola Buonarroti) rientrava a buon diritto tra le azioni intraprese per la riqualificazione del quartiere Don Moscotti. Forse il punto di ristoro (se ritenuto veramente indispensabile!) poteva esser fornito da un bar lì vicino, ma è più facile e dà più visibilità spostare tutto in centro città. E chissenefrega delle motivazioni sociali della scelta precedente…

Ma ora a Lissone si governa così: istintivamente, ad intuito, senza conoscenza del passato e senza preoccuparsi di avere informazioni su ciò che non si conosce. E si continua così, con le Feste del Cioccolato e con le manifestazioni elitarie al Museo, sognando ad occhi aperti, come nelle favole…

Ex oratorio maschile: tutto pronto per il ritorno del… cinema (PrimaMonza – 31 mag 2023)

Shamsia Hassani in mostra a Villa Magatti

Domenica 14 maggio alle ore 11.00 sarà inaugurata una mostra temporanea di Emergency dedicata alle opere di Shamsia Hassani, l’artista e graffitista afghana che con l’arte sta dando voce e speranza alle donne. Lei crea sui muri delle città che la guerra ha distrutto, raffigura donne libere anche là dove queste non hanno voce, disegna immagini piene di luce pur sapendo che per ogni opera rischia la sua vita.

Proprio come accade per i murales di Bansky, anche dai lavori di Shamsia si prende spunto per riflessioni più ampie, come quella sulla situazione del Medio Oriente e l’assurdità di tutte le guerre. Per questo, all’inaugurazione parteciperanno Tiziana Di Vito di Emergency, che ci racconterà le attività dell’associazione a Kabul, ed Emma Mapelli della Onlus Linea d’Ombra, che ci porterà la testimonianza del suo lavoro per accogliere a Trieste i migranti in arrivo dalla rotta dei Balcani.

L’evento, organizzato dal Listone e dal Partito Democratico, durerà per la sola giornata del 14 maggio, ma nelle due settimane successive una versione ridotta della mostra sarà visitabile presso la sede democratica di via Indipendenza 9 a Lissone.

Secondo Concetta Monguzzi del Listone “l’arte di Hassani veicola e denuncia una situazione inaccettabile di cancellazione di diritti sulle donne e di dignità in Afghanistan e ci permette di mettere a fuoco altre situazioni in altri Paesi. Il racconto di esperienze forti e di testimonianze dirette ci guida alla riflessione e all’impegno personale”.

Le fa eco Federico Panarotto, segretario del PD Lissone: “Questa mostra incarna perfettamente i nostri valori ed esalta la forza dell’arte, che ha sempre una risposta contro tutti gli orrori di questo mondo. Più certi uomini ci spingono verso l’abisso, più gli artisti ci invitano ad alzare lo sguardo.”

Vi aspettiamo!

Mostra Shamsia Hassani

E il Forum, dov’é?

Come abbiamo già scritto, la scorsa settimana fa le Commissioni Cultura e Commercio hanno incontrato i rappresentanti delle molte Associazioni che operano sul territorio lissonese per cercare di individuare soluzioni così che il lavoro volontario possa sempre più caratterizzare la vita culturale, sociale e commerciale della nostra città.

A quella riunione erano presenti anche Associazioni che pongono le tematiche femminili al centro del pensiero culturale e dei bisogni sociali, ma lavorano anche affinché lo sguardo femminile assuma maggior importanza e sia riconosciuto nella sua specificità.

Da qualche anno, era attivo a Lissone il “Forum Donna”, un luogo di incontro nel quale si esercitavano maggiormente la partecipazione e un coinvolgimento nel processo di programmazione, valorizzando le idee e le capacità delle associazioni presenti sul territorio.

Ora, nonostante le Associazioni lo abbiano espressamente richiesto, il “Forum Donna” non è stato ancora convocato dall’Amministrazione attuale,

Riteniamo sia importante mantenerlo attivo, perché il focus sulla donna è essenziale, per valorizzare le esperienze, per continuare attività intraprese e perché lo scambio tra soggetti favorisce la capacità generativa. Non si tratta di costruire un “cartello” di eventi, ma di favorire un percorso che risponda ai bisogni culturali e sociali delle donne.

Per questo, la nostra consigliera Concettina Monguzzi ha presentato una mozione che impegna Sindaco e Giunta “a convocare il tavolo tematico “Forum Donna” e a programmare con le Associazioni del territorio le azioni e i percorsi relativi alle problematiche di genere”.

Mozione “Forum Donna”

A Lissone due pietre d’inciampo: onore e ricordo

Domani, 29 gennaio, Lissone celebrerà il Giorno della Memoria attraverso la Cerimonia della posa delle pietre d’inciampo, in onore di Gian Franco de Capitani da Vimercate e di Giulio Colzani.

Ricordare, perché non si torni indietro: è questo il fine ultimo delle pietre d’inciampo, un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Demnig. Il Sindaco Concetta Monguzzi e la Giunta da qualche anno hanno scelto di celebrare il “Giorno della Memoria” deponendo, davanti alla casa di un lissonese deportato nei campi di sterminio nazisti, una “pietra d’inciampo” che ne ricordi il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte.

Per non dimenticare un’epoca violenta e fratricida, in cui la libertà di pensiero veniva barbaramente messa a tacere: così accadde a Gian Franco De Capitani da Vimercate, fermato nel marzo del 1944 ad un posto di blocco tra Monza e Lissone, tratto in arresto e deportato a Mauthausen, ove morì lontano dai suoi cari. Così accadde a Giulio Colzani, arrestato tra dicembre 1943 e gennaio 1944 e trasportato nel lager Buchenwald fino alla fine dei suoi giorni.

Sono esempi, questi uomini, sono eroi, e sono anche cittadini comuni che rifiutarono di piegarsi agli ordini del fascio. Sono lissonesi il cui ricordo deve restare ben vivo per essere da monito: mai più.

Giorno della Memoria 2022 a Lissone (sito Comune di Lissone)

Lissone - Pietre d'inciampo 2022

Gli Angeli d’Oro 2021

Domenica 24 ottobre ci sarà la cerimonia dell’assegnazione delle benemerenze civiche: il sindaco consegnerà l’Angelo d’oro 2021 a coloro che, nella storia e nel presente, “abbiano in qualsiasi modo dato lustro alla Città, accrescendone il prestigio ed operando con disinteressata dedizione”,

Istituito nel 2013, quest’anno il riconoscimento è toccato a una società sportiva, a una singola persona e ad un ente benefico.
– La “Pro Lissone 1901” per il suo “impegno sportivo, educativo e sociale”
Roberto Meloni – presidente ultraventennale della GAL Lissone – per aver raggiunto “innumerevoli e prestigiosi successi”
– la sezione lissonese della “Caritas Ambrosiana” per “il servizio rivolto agli ultimi”.

Un trittico azzeccato: sport di alto livello, impegno personale per grandi obiettivi e volontariato a servizio dei più bisognosi. Le motivazioni della Commissione esaminatrice, presieduta dal Sindaco, evidenziano tre aspetti della nostra città e della nostra società dei quali possiamo essere giustamente orgogliosi e l’assegnazione dell’Angelo d’oro ci sembra un giusto riconoscimento.

L’appuntamento è per domenica prossima alle 16,30 a Palazzo Terragni per la premiazione che avverrà durante il tradizionale Concerto della Sagra a cura del Corpo bandistico S. Cecilia (ingresso con Green Pass fino ad esaurimento posti).

Angelo d’oro 2021: le motivazioni delle benemerenze (Comunicato stampa – 19 ott 2021)

Giovani, un nuovo spazio per voi

Un nuovo spazio per i giovani dedicato allo studio, alla cultura e alla socialità. Era uno degli obiettivi della Giunta Monguzzi e venerdì scorso, in Consiglio comunale, è arrivata la richiesta di deroga alle distanze per il progetto di ristrutturazione, ampliamento e sopraelevazione dello stabile che è stata individuato per questa funzione.

Stiamo parlando della palazzina in via Garibaldi, ormai da anni in disuso, che è stata prima sede dei Vigili urbani, poi del Cps e che ora tornerà a svolgere una importante funzione di aggregazione sociale per i giovani lissonesi.

L’idea è quella di un “Laboratorio cultura”, come recita la scritta presente nelle immagini della efficace presentazione del progetto che è stata fatta dall’assessore Nava durante il Consiglio comunale.

Dopo la sistemazione di Palazzo Terragni, con i lavori in corso in piazza Libertà e in partenza quelli per Villa Reati, ora tocca all’immobile di via Garibaldi essere ristrutturato e ampliato, e messo a disposizione dei nostri ragazzi.

Anche questa volta le minoranze hanno espresso i loro dubbi: naturalmente loro avrebbero fatto altro, avrebbero fatto meglio ed anche speso meno… Comunque si va avanti così: ora la Giunta approverà il progetto e sarà eseguita la procedura – che ci auguriamo veloce e senza intoppi – per dare l’avvio ai lavori.

Progetto Laboratorio cultura