Convocata la Commissione Pedemontana

Ora è ufficiale: il Comune ha comunicato ai membri della 4° Commissione Territorio (Nava, De Vicentis, Foligno) che la riunione urgente da loro espressamente richiesta sull’imminente cantierizzazione del tratto lissonese di Pedemontana, si svolgerà nella Sala consiliare Lunedì 9 dicembre alle ore 20.

Il presidente di Commissione Andrea Carraretto – che aveva pensato bene di non riferire nulla sulla riunione in Regione Lombardia alla quale aveva partecipato – ha annunciato che saranno presenti anche i vertici di Pedemontana (che si suppone abbiano potere decisionale) e quindi i membri della 4° Commissione potranno porre loro domande, chiarire dubbi e (si spera) avere delle rassicurazioni.

La seduta della Commissione è aperta a tutti e i cittadini potranno ascoltare, ma non intervenire. In quella occasione, il presidente Carraretto dovrà anche spiegare come mai, durante l’ultimo Consiglio Comunale, nulla ha detto riguardo i lavori di Pedemontana.

Noi vorremmo che partecipassero alla Commissione aperta anche coloro (consiglieri, assessori e tecnici) che a Lissone non ci abitano, affinché si possano rendere conto di come sarà modificata (e per un lungo periodo) la viabilità, quanto sarà complicato raggiungere il centro città da Santa Margherita (e viceversa) e quanto questo cambierà la qualità della vita di migliaia di cittadini.

Dopo la scelta dell’amministrazione Borella di chiudere gli uffici comunali presso il Centro civico – ad esempio – la frazione non è più autonoma rispetto ai servizi del Comune. Inoltre, esiste un notevole traffico di attraversamento che si sviluppa su due vie parallele: via per Santa Margherita e viale Lombardia; se una di queste due si interrompesse, sarebbe un delirio di traffico, smog e rumore. Senza dimenticarsi dell’invasività ambientale dell’opera Pedemontana!

In tutto questo, l’unico sereno sembra proprio essere Carraretto. Ascolteremo cosa dirà alla Commissione del 9 dicembre, e speriamo che non si limiti a fare gli auguri per le imminenti festività…

Il presidente silente

Noi siamo noi, e voi non siete nulla… Questo sembra essere ormai lo slogan di chi governa Lissone. Le informazioni non circolano, per avere risposte bisogna chiedere e sollecitare, e ciò che non fa comodo viene tenuto “nascosto”, in attesa di chissà che.

Allora la notizia ve la diamo noi: a breve inizieranno a Santa Margherita i lavori di cantierizzazione di Pedemontana.

Questo significa che nella zona la viabilità sarà modificata e a tratti interrotta. Non è previsto alcun attraversamento pedonale, anche se in passato i vertici di Pedemontana avevano garantito nessuna modifica al traffico.

Diciamo questo perché mercoledì 27 novembre si è svolta presso Regione Lombardia una riunione con tutti i Sindaci e i tecnici delle città coinvolte sulla tratta di Pedemontana che ci interessa direttamente: per Lissone era ASSENTE la Sindaca Borella, mentre hanno partecipato il presidente della Commissione urbanistica Andrea Carraretto l’assessore all’Urbanistica Massimo Rossati e gli architetti Dirk Cherchi e Salvatore Di Sarno.

Tutto normale? Assolutamente no, perché la stessa sera di mercoledì si è tenuto il Consiglio comunale (dalle 20:30 e fino oltre l’una di notte…) e nessuno ha ritenuto opportuno informare i Consiglieri dell’incombere dei lavori di Pedemontana. E neppure i componenti della 4° Commissione Territorio (Luca De Vicentis, Marino Nava e Omar Foligno) sono stati informati di quanto accadrà nei prossimi giorni alla viabilità di Lissone.

Secondo la logica del “non diciamo che è meglio”, durante il Consiglio comunale il presidente di Commissione Carraretto nulla ha comunicato, e anche l’assessore Rossati – che pure ha parlato dell’utilizzo di risorse derivanti da compensazioni per Pedemontana – ha pensato bene di restare in silenzio.

Lissone ora è questo: il “tutor” Perego e la Sindaca comandano e non dicono nulla; quando – come in questo caso – sono “stanati”, si giustificano con un “Lo avremmo comunicato la prossima volta”

Forse non si rendono conto che tagliare in due la città per tre mesi (questo pare sia il periodo iniziale) non è tollerabile. Qui non si sta parlando dell’opera “Pedemontana” – che può avere detrattori o sostenitori – ma del fatto che due o tre teste decidano, o decidano di subire decisioni che poi “sconteranno” migliaia e migliaia di lissonesi. Decisioni che nemmeno si ha il coraggio di comunicare.

A questo punto, a termini di regolamento, i commissari di minoranza Nava e De Vicentis – assieme a Omar Foligno, che è di maggioranza – hanno richiesto la convocazione “urgente” della 4° Commissione.

Ma l’impassibile presidente Carraretto – tranquillo tranquillo – ha fissato la data del 9 dicembre. Se non altro, la Commissione sarà aperta a tutti, si svolgerà nell’aula consiliare ed è prevista la presenza dei vertici di Pedemontana.

Speriamo non succeda che, ancor prima della riunione, ci siano già i mezzi al lavoro e persone che per raggiungere l’edificio del Comune in via Gramsci dovranno fare “il giro dell’oca”. Ce lo racconterà direttamente lui, il presidente silente Carraretto, visto che abita a Santa Margherita.

Sì, siamo rientrati

Dopo circa sei mesi di assenza giustificata, mercoledì 27 novembre siamo rientrati in aula e abbiamo di nuovo partecipato al Consiglio comunale. Lo abbiamo fatto perché abbiamo trovato un accordo con la maggioranza (accordo che sarà siglato il 12 dicembre) e lo abbiamo fatto perché abbiamo usato il “buon senso”.

Sì, siamo rientrati, ma vogliamo precisare che resta comunque una evidente frattura. La prepotenza dei Consiglieri di maggioranza e della Sindaca sono ancora ben presenti in noi, così come le pesanti parole pronunciate – in nostra assenza – in Consiglio comunale.

È ormai chiaro che la ricerca di regole per aumentare “l’efficacia e l’efficienza” ha invece prodotto una versione del regolamento che non era né sostenibile democraticamente né intelligente ed evoluta. Lo scopo era solo quello di limitare i tempi e i modi di azione dei consiglieri comunali, svilendone il ruolo, e di introdurre la possibilità di collegamento remoto.

Siamo sempre convinti che il nuovo regolamento – targato Roberto Perego – così come è, sia profondamente sbagliato, ma siamo tornati in aula perché abbiamo accettato una mediazione, applicando il buon senso.

Sappiate, cari lettori ed elettori, che comunque resta forte in noi la frustrazione per ciò che abbiamo subìto: una violenza da parte di Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia e mezza Lissone in Movimento. E anche da parte di quelli che parlano, e pure di quelli che non parlano, non prendono appunti, non si documentano, non chiedono mai nulla.

Ecco, siamo rientrati. E ora, cari Consiglieri, dal 13 dicembre ve ne renderete conto.

Chi sale, e chi è in caduta libera

Interessante leggere, sulle colonne del Cittadino di giovedì 21 novembre, la pungente rubrica “Chi sale e chi scende”, a cura del direttore Marco Pirola. E chi scende, secondo il Direttore, nel borsino della politica locale? Il nostro “tutor”, Roberto Perego, al quale viene riservato un chiaro riferimento al famoso dirigente d’azienda Sergio Marchionne!

Il nostro Presidente del Consiglio, che col suo voto ha consentito le prepotenti modifiche al regolamento del Consiglio comunale, che mal tutela i Consiglieri, che non ha mai detto la sua su “fusione di società e causa in corso” (Aeb-A2A), sarà ricordato come il peggiore Presidente.

Questi sono i fatti e il direttore Pirola, nella colonna “Chi scende”, ha fatto bene ad inserire il Presidente del Consiglio lissonese. Che più che scendere, ormai rotola….

Effettivamente, Roberto Perego sembra aver perso lo smalto di quando era in minoranza, e sembra che anche in maggioranza non sia più così molto considerato.

Nulla è riuscito a fare con Stefano Arosio – presidente di Commissione dimissionario – che ha di fatto designato Paolo Rivolta (di Lissone al Centro, minoranza) come suo sostituto; nulla è stato in grado di fare per evitare la spaccatura con lo storico Giovanni Mantegazza, che non frequenta più la Lista civica; nulla sa fare per mitigare le sue numerose divergenze con Daniele Fossati (che di voti ne ha presi davvero tanti) e che, forse, adesso tanto “amico” suo non lo è più.

E tra poco dovrà anche fare a meno dei consigli del Segretario comunale che se ne andrà (perché cambia Comune).

Ormai mancano meno di due anni e mezzo alle elezioni comunali e vedremo se si riposizionerà, se abbandonerà tra i malumori, se continuerà lentamente a perdere compagni di strada, sostenitori e amici.

Ha ragione, secondo noi, il direttore Pirola: effettivamente, Roberto Perego è in caduta libera….

Perego-Marchionne

Buon lavoro, presidente Rivolta!

Come i nostri attenti lettori sapranno, nei mesi scorsi il consigliere Stefano Arosio aveva rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente della 3° Commissione Commercio. Quella di Presidente di Commissione è una figura importante perché si relaziona con l’Assessore di riferimento e con gli Uffici, coordina il lavoro dei Commissari e, soprattutto, è un volano per le attività che poi avranno attuazione e riscontri sul territorio.

A Lissone, le Commissioni sono composte da 5 consiglieri comunali: tre di maggioranza e due di minoranza e in particolare, per la 3° Commissione, la maggioranza è rappresentata da Matteo Lando (Lega), Cesare Viscardi (FI) e Stefano Arosio (FdI e nominato Presidente nella prima votazione post elezioni); per la minoranza da Elio Talarico (Pd) e Paolo Rivolta (Lissone al Centro).

Dopo le dimissioni di Arosio era quindi necessario eleggere un nuovo Presidente, scelto tra i componenti della Commissione e da essi stessi votato.

Come da copione, durante la seduta del 19 novembre il leghista Lando si è proposto per la carica, il compagno di maggioranza Viscardi lo ha appoggiato ma… colpo di scena! L’ex presidente Arosio ha invece proposto e votato Rivolta per il delicato ruolo di Presidente! L’inattesa candidatura è stata naturalmente condivisa anche da Talarico e quindi, con 3 preferenze contro 2, Paolo Rivolta è ora il Presidente della 3° Commissione!

E Lando? È rimasto a bocca asciutta e pare si sia molto innervosito… In tutto questo, l’assessore Alibrandi – in collegamento a distanza – è rimasto in silenzio, ad assistere.

Una debacle anche per la Maggioranza, con il Presidente del Consiglio Roberto Perego che non riesce più a sanare le lotte interne e pare aver perso il suo smalto di tutor. Fa quello che può, spesso in contrasto anche con il suo compagno di lista – Daniele Fossati – e sempre più solo, come succede ai finti veri leader…

Da parte nostra, ci congratuliamo con Paolo Rivolta e gli auguriamo buon lavoro!

La risposta dell’ex Presidente

Ringraziamo il consigliere Stefano Arosio (Fratelli d’Italia di Lissone) che ci ha gentilmente risposto sulla nostra pagina Facebook . L’articolo trattava delle sue dimissioni da Presidente della Commissione Commercio e terminava con l’invito al Consigliere di farci sapere le motivazioni. E lui – che come abbiamo avuto modo di dire è uno che parla e dice – ha risposto.

Da Facebook

Siamo solidali con lui per i suoi problemi di salute, ci spiace della situazione in cui si trova e gli facciamo i nostri sinceri auguri.

Aggiunge pure che sta pensando di dimettersi anche dalla carica di Consigliere comunale. A noi erano noti – anche perché non ne ha mai fatto mistero – i problemi con “qualche proprio assessore e qualche proprio capogruppo”. In Consiglio, Stefano Arosio si è visto raramente e non aveva gradito integralmente il nuovo regolamento del Consiglio comunale targato “Perego-Borella”.

La dimissione da Presidente, comunque, riteniamo sia una cosa importante. Nessuna comunicazione, però, è stata fatta né ai Commissari né al Consiglio Comunale. Le Commissioni hanno una propria importanza e dignità ed il fatto che la “3° Commissione Economia e Lavoro” e non si ritrovi da mesi è altrettanto stupefacente.

Confermiamo che Arosio, che ai tempi di Ruggero Sala aveva fatto più “giravolte”, effettivamente non è “attaccato alla cadrega”. Ma il suo comportamento di distanza e di segretezza, invece, consente ad altri di restare ben “incollati alla cadrega”. Sono coloro che continuano a stupirci, perché nelle azioni di governo della città non sono né efficaci e né efficienti e, in questo modo, lui li appoggia di fatto.

Ciò detto, gli auguriamo di riprendersi presto, anche per valutare serenamente cosa fare per la sua presenza in Consiglio e per poter dare il proprio contributo alla città. Magari senza più “giravolte”.

Da 007 a zero assoluto

Ricorderete sicuramente come, per il secondo anno consecutivo, Lissone sia stata di nuovo assente al Salone del Mobile e al Fuori Salone. Ricorderete anche le critiche e la promessa di un “grande evento” che si sarebbe dovuto svolgere durante il mese di ottobre (noi credevamo di quest’anno…).

Invece l’assessore Gianfilippo Alibrandi e la Sindaca Borella ci hanno illuso. Lui e lei, come veri e propri “agenti segreti”, avevano affermato che, al momento, non potevano anticipare nulla ma erano sicuri che saremmo rimasti sorpresi ed avremmo plaudito all’iniziativa. Si vociferava di un evento sovracomunale, con il solito Mantegazza a salvare il salvabile e Roberto Perego “super manager” a garantire il risultato.Vedrete, ci stiamo lavorando…”. E ci abbiamo creduto!

Ora, a pochi giorni dalla fine del mese di ottobre, tutto tace: nessuna traccia dell’evento che doveva “dare gran lustro a Lissone e ai suoi artigiani”. Nessun segreto è stato svelato e i nostri “agenti segreti” da 007 si sono trasformati in agenti molto meno speciali: agenti da zero assoluto!

Promesse, sorrisini, mezze indiscrezioni e poi… il nulla cosmico. Cominciamo a pensare che l’idea – ormai più volte suggerita – di un “tutor” per il nostro assessore al Commercio vada seriamente presa in considerazione. L’alternativa sono le dimissioni, come richiede a gran voce Alessandro Merlino, ex assessore al Commercio della giunta Monguzzi.

Ci spiace sinceramente che la città, i commercianti e gli artigiani abbiano perso un’altra occasione e restino ancora a bocca asciutta, ma questo è quanto, ed è un vero peccato.

Merlino: “L’assessore Alibrandi si dimetta” (Giornale di Monza – 22 ott 2024)

Hai detto aumenti?

In questi giorni il ministro alle Finanze Giancarlo Giorgetti, leghista doc, ha comunicato che è necessario applicare degli aumenti sulle tasse nazionali.

Non ha ancora dichiarato ufficialmente cosa e quanto, ma ha ribadito che tale necessità è ormai un obbligo. Subito la premier Giorgia Meloni si è affrettata a smentire: la destra non ha il culto dell’aumento delle tasse. Anzi: tutti gli sforzi del suo governo sono nell’ottica della loro riduzione…

Ferme le accise sulla benzina che avrebbe dovuto togliere (ricordiamo tutti il suo “teatrino” dal benzinaio), ora è il momento delle smentite sull’aumento delle rendite catastali (tasse sulla casa!) per chi ha efficientato la propria abitazione.

È un po’ come il “buco finanziario” della nostra assessora Arrigoni, leghista pure lei, che gridando “al lupo al lupo”, è riuscita ad aumentare (e non di poco) dopo molti anni l’IMU degli immobili a Lissone.

E ora i poveri contribuenti tra IMU locale, rendite maggiorate e tasse varie sono proprio considerati come dei salvadanai “da rompere” o, per essere più attuali, dei Bancomat pronti all’uso. Pedala, lissonese, pedala…

Lo Zelig lissonese

Leggiamo con stupore che la Sindaca Borella, sbottando in un’intervista di Omar Porro del Giornale di Monza, affermi “E’ ai limiti del comico che ora si ergano a paladini della legalità (riferendosi ad Antonio Erba e Marino Nava, ammessi dal Gip al processo Aeb-A2A). Ora è inutile chiudere il cancello dopo che i buoi sono scappati”.

Ridicole le sue affermazioni perché l’unica paladina dei lissonesi avrebbe dovuto essere proprio lei, la Sindaca pro-tempore. E in Consiglio comunale, dopo l’intervento di Erba, anche la sua maggioranza è stata, come spesso succede, zitta e muta, tranne il consigliere Daniele Fossati che gliele ha cantate come si deve.

Lei, la Sindaca che di professione fa pure l’avvocato, avrebbe dovuto capire cosa stava succedendo con Aeb-A2A e avrebbe potuto (dovuto!) chiedere di essere inserita nella causa penale (a costo zero e con indubbi vantaggi) e risparmiando quei circa 100mila euro (dei cittadini lissonesi) che costerà invece la futura causa civile.

La fusione è avvenuta nel 2020, quando la sindaca era Concettina Monguzzi e Nava ed Erba erano proprio due suoi assessori. Ma l’ipotesi accusatoria, nel processo penale in corso, racconta di come la fusione societaria avvenne con numeri “manipolati”, con concambi di valore da verificare, sembra con azioni del management tese a evidenziare posizioni “non fedeli” e scelte arbitrarie. Per questo, gli amministratori di allora – come i lissonesi di oggi – potrebbero aver subito un danno.

E lo Zelig di Borella continua: nei titoli si dice “Al lavoro con altri 13 Comunie li si enuncia tutti, quasi fosse un lungo elenco di capitali europee (alla Salvini, per intenderci). Ma le dimensioni e le percentuali di proprietà detenute in Aeb prima e nel nuovo soggetto poi, sono ben diverse!. E infatti tutti i Comuni di grandi dimensioni (tranne Lissone) si sono costituiti parte lesa. Compreso Seregno, principale azionista.

Si vede che queste cose la Sindaca non le ha ancora analizzate, forse dovrà chiedere lumi al Sindaco di Giussano… E alla fine vedremo chi farà ridere.

AeB-A2A, adesso parla il sindaco (Giornale di Monza – 8 ott 2024)

L’affondo (dalla maggioranza) di Fossati “Il gip ha confermato l’inerzia del Comune” (Giornale di Monza – 8 ott 2024)

L’articolo 45

Dopo il Consiglio comunale della scorsa settimana, alcuni cittadini, incuriositi, ci hanno chiesto quale fosse il (vero) contenuto e significato dell’art. 45 e perché la Sindaca, con il suo emendamento alla risoluzione presentata, ha voluto ribadire di voler limitare la discussione solo ed esclusivamente a quello.

Semplice: a lei e al presidente Roberto Perego il Regolamento va bene così com’è ora. A maggio 2024 hanno modificato quello precedente, guidando la maggioranza in quella direzione, ed ora modificarlo significherebbe aver sbagliato qualcosa… Non sia mai!

Per entrare nel merito, l’art. 45 è quello relativo alle Comunicazioni e alle Commemorazioni, con nuove regole limitanti, a tratti deprimenti per il ruolo dei Consiglieri Comunali.

A causa delle modifiche apportate, oggi non tutti i Consiglieri possono fare delle Comunicazioni: solo uno per gruppo e il tempo a disposizione è diminuito da 5 a 3 minuti, senza più risposte e senza nemmeno il diritto di replica dei consiglieri (che prima era di 3 minuti).

E che dire delle Commemorazioni? Il ricordo di cittadini illustri che hanno dato molto alla nostra città, ora si deve contenere – al massimo – in 2 minuti per ciascun Consigliere, per un totale complessivo di 20 minuti (quindi potranno parlare solo 10 consiglieri su 24).

Proprio di queste due questioni se ne discuterà, vista la Risoluzione approvata all’unanimità durante l’ultimo Coniglio comunale. Ma abbiamo il sentore che possa essere un incontro dove sia già stato tutto deciso. In quella sede, invece, noi vorremmo poter dire la nostra e non ascoltare solo “numeri schiaccianti”.

I “rumors” dicono che la proposta che verrà fatta alla minoranza per le Comunicazioni consisterà solo nel fatto che possano parlare tutti i Consiglieri, ma senza aumentare il tempo a disposizione e, soprattutto, senza possibilità di risposta/replica. E sulle Commemorazioni staremo a vedere se sarà possibile ritornare alle vecchie regole.

Speriamo che Perego e Borella, i “genitori” di questo controverso Regolamento, non impongano una “linea dura” ma si possa arrivare – così noi speriamo – a un dialogo costruttivo. E ora, avanti con l’Art.45….