Che dire? Nulla!

Alcuni nostri affezionati lettori ci domandano come mai non parliamo mai  dell’assessore Lo Faro e di ciò che riguarda i Servizi sociali. La risposta è semplice e disarmante: non c’è nulla da dire!

Come commentare e scrivere di un assessore che non incide sulle azioni del proprio settore, che in Consiglio si limita a leggere i propri interventi, ma che ha ricevuto oltre 300 voti e per questo è stato nominato assessore? (E ambiva – anche lui! – alla carica di vice Sindaco…)

Siamo in imbarazzo per l’inconsistenza del contributo fornito agli uffici comunali in un settore complicato, fragile e critico come quello dei servizi sociali.

In passato ci si era impegnati a costruire buone prassi, azioni virtuose, dentro e fuori da Lissone. Ora più nulla: solo silenzio da parte dell’assessore che, se non altro, sui social si mostra più discreto di altri…

Noi comunque attendiamo fiduciosi buone nuove sul fronte dei Servizi sociali; nel frattempo, fino alla lettura del suo prossimo intervento in Consiglio comunale, non abbiamo davvero nulla da dire!

Il sabato del villaggio

L’edificio del Comune di Lissone – una città di quasi 50mila abitanti – il sabato mattina è chiuso: serrande abbassate, luci spente, servizi sospesi. Sindaca, assessori, dirigenti, personale… tutti a casa. Giusto o sbagliato che sia, così è.

Lissone è una città che diventa “villaggio”, con un Comune ben distante dalle esigenze e dai problemi dei propri cittadini.

Lo sappia quel cittadino che sabato mattina, dopo aver fatto lo slalom tra le numerose buche e pericoli stradali, arriva di fronte all’atrio del Comune: luci spente.

In settimana lavori e non puoi andare in Comune? Problemi tuoi.
Hai preso una multa e vuoi parlare con la Polizia locale? Problemi tuoi.
Hai un’emergenza legata ad un decesso? Problemi tuoi.
Vorresti discutere di un problema con la Sindaca (che magari hai anche votato)? Problemi tuoi.
E se devi protocollare qualcosa, un semplice scritto o una pratica comunale? Sempre problemi tuoi.

Certo, puoi sempre mandare una PEC, quelle sono sempre attive. “Ma io non ho la PEC“! Beh, allora problemi tuoi.

Sia mai che la disponibilità torni in prossimità delle elezioni, e magari, a Santa Margherita, anche un po’ prima?

Comunque, stai tranquillo, cittadino: le tasse sono aumentate, IMU ed addizionale Irpef, servono e quelle sì, non sono mai un problema, e sono molto vicine.

Ecco Lissone, città e villaggio.

Lo zero virgola

Per uno “zero virgola”, la provincia di Monza e Brianza sarà di nuovo condotta da Luca Santambrogio. Già sindaco di Meda e già Presidente in carica, ha vinto per meno di 300 voti ponderali: mancavano due consiglieri comunali che non hanno votato Bocca (candidato del centrosinistra e sindaco di Cesano Maderno) oppure sarebbe bastato un consigliere che avesse votato Bocca invece di Santambrogio. Ma è andata così e la presidenza della Provincia è toccata di nuovo alla destra monzese.

Santambrogio era il gran favorito, rappresentante di una coalizione, nonostante la “maretta” tra le fila di Fratelli d’Italia. Ma ha funzionato anche grazie a qualche spigolo di troppo a sinistra (vedi il mancato “campo largo”). E così ha vinto la continuità: con un vantaggio di “zero virgola”, ma ha vinto.

Noi auguriamo buon lavoro a Santambrogio e auspichiamo che sappia valorizzare i Consiglieri tutti, anche quelli che erano in lista con Bocca: sono persone preparate, di spessore, con un bagaglio di esperienza che può fare la differenza in Provincia. Non parliamo solo della “nostra” Concetta Monguzzi, ma anche degli altri 6 eletti: conoscitori del territorio, amministratori validi e visionari.

E allora, se sarà lungimirante, terrà in considerazione anche il contributo e le proposte della minoranza. Perché, se è vero che lo 0,14% ha pesato e gli consente di governare, è anche vero che la rappresentatività della minoranza ha intercettato il 49,86%. La metà della mela, si dice.

Nulla da dire su chi ha vinto, ma ci piacerebbe – una volta tanto – che le forze e la misura non fossero lontani dal buon senso quotidiano. Noi, caro Santambrogio, a Lissone siamo abituati a vedere altro, purtroppo. Se sei in minoranza non vali nulla, se fai proposte sono sempre in malafede, e se una volta tanto vengono votate, poi si scordano di citare la fonte e la provenienza.

Insomma, visto che sarà il Presidente di tutti noi, le chiediamo equilibrio e buon senso, perché ci sembra che manchi, e manchi tanto. Siamo sicuri che i consiglieri saranno sempre pronti a contribuire al bene comune, in questo caso un bene comune “provinciale”.

Edizione straordinaria provinciale! Brava Concetta!

Domenica 3 marzo si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio provinciale di Monza e Brianza. Il voto era riservato consiglieri comunali dei 55 Comuni della provincia e i due candidati presidenti erano l’uscente Luca Santambrogio per il centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia) e Gianpiero Bocca per il centrosinistra (Brianza Rete comune).

I voti – ponderati secondo il numero di abitanti dei vari comuni – hanno decretato il successo di Luca Santambrogio con 46.479 voti mentre Gianpiero Bocca ne ha ottenuti 46.132, solo 347 in meno.

Pochissima, quindi, la differenza (sarebbero bastati, ad esempio, 2 voti in più a Bocca nella fascia di comuni come Lissone) ma che ha consentito, seppur di misura, il rinnovo della carica a Luca Santambrogio. Non cambierà, quindi, la politica strategica e direzionale della nostra Provincia, almeno fino a quando Santambrogio – che potrebbe già respirare aria di partenza verso lidi lontani e più “onorevoli” – resterà in carica.

Ma la buona notizia è che la nostra consigliera Concetta Monguzzi è stata eletta nelle file di Brianza Rete comune con ben 4416 voti ponderati, un attestato di stima molto importante che è arrivato da molti paesi della Brianza. Non era un risultato scontato, questo, per lei che appartiene al mondo delle Liste Civiche e non dei classici Partiti.

Come spesso succede, alcuni Consiglieri hanno dato preferenze a candidati fuori comune, rispondendo alle direttive dei vari partiti, e anche per questo il risultato ottenuto da Concetta ci rende ancor più orgogliosi di averla come rappresentante del Listone in Consiglio comunale.

Ci spiace molto che per un soffio la vittoria nella nostra Provincia sia sfumata, ma siamo certi che tutti i consiglieri eletti di Brianza Rete Comune che conosciamo e stimiamo e ai quali auguriamo buon lavoro, sapranno dare un contributo importante e fondamentale. Le sfide saranno davvero tante e chi ha scelto senza badare alle competenze ma alle appartenenze potrebbe poi pentirsene.

Brava Concetta, e ora buon lavoro! 

Risultati elezione del Presidente

Risultati elezione del Consiglio provinciale

Il 29 febbraio, di un anno bisestile, qualcosa si muove

Nell’anno del Signore 2024, il giorno 29 del mese di febbraio, nell’amministrazione Borella qualcosa “si è mosso”. Da ieri, infatti, l’ascensore di Piazza Libertà è finalmente operativo!

Alla fine ce l’hanno fatta, la Sindaca, o i Consiglieri Scaffidi ed Arosio che alcune settimane fa avevano promesso sui social il “pronto intervento”.  Anche se non proprio “pronto”, visto il tempo che c’è voluto per mettere a disposizione dei cittadini un’opera – richiesta e attesa – che rende il parcheggio e la piazza usufruibili da tutti.

E allora, dopo un anno e mezzo di governo, si scopre che i nostri supereroi eletti si sono rivelati normalissimi, anche modesti, forse. Nessuna magia, nessun risultato eclatante, anzi: scorrendo i social arriva un vero e proprio bagno di consapevolezza. A parlare (male) sono i lampioni spenti, le strade piene di buche, la carenza di manifestazioni e di novità.

Però dal 29 febbraio una grande notizia c’è: l’ascensore funziona, è stato fatto il collaudo e affidato l’incarico per la manutenzione ordinaria e straordinaria e da ieri, quindi, si muove. Una notizia sensazionale, bella pronta e da mettere in evidenza sul giornale locale del sabato.

Speriamo solo che non si debba aspettare il prossimo anno bisestile per vedere altri risultati, altrimenti ne riparleremo nel 2028…

E il PNRR? Nulla…

Da quando l’assessore Camarda ha fra le sue deleghe l’”Attuazione di progetti finanziati tramite PNRR” (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), dei progetti non se ne sa più nulla: nulla dice e nulla fa su questo tema.

Mentre altre città “volano” e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sostiene che l’Italia sia una delle nazioni europee meglio messe (per meriti suoi e anche di chi l’ha preceduta), noi ci confrontiamo con Monza, Vedano, Seregno e… niente: Lissone si è fermata. Gli unici progetti portati avanti sono quelli dell’amministrazione Monguzzi.

Dall’assessore Giovanni Camarda, che ha la “super-delega” al PNRR, nessuna notizia, nessuna novità, nessun proclama.

Il (fondato) sospetto è che l‘attribuzione di questa nomina fosse di facciata, per mitigare la bocciatura da vicesindaco richiesta da gran parte della maggioranza: Forza Italia e Lega in primis, ma anche da una parte di Fratelli d’Italia.

L’idea era che, con questa prestigiosa delega attribuita a Camarda, il suo partito avrebbe accettato l’ingresso di Gianfilippo Alibrandi in Giunta, anche se inesperto e neppure residente a Lissone. Ma purtroppo, da allora, sul PNRR Camarda nulla ha detto, nulla ha fatto, nulla ha immaginato.

Ma noi non perdiamo le speranze: Camarda, facci sognare, se sei capace!

Lissone, politica insicura

Oggi Lissone non è una città sicura, e lo scriviamo con rammarico e con amarezza. L’ultimo episodio, relativo ad un tentativo di “sottrazione” di un bambino fuori de scuola, testimonia come si debba stare molto attenti. In merito al grave episodio, avvenuto all’esterno dalla scuola San Mauro, la Sindaca Borella non ha neppure ritenuto opportuno informare il Consiglio Comunale. D’altra parte, è ormai chiaro come lei ed il Presidente Perego considerino “accessori” i propri consiglieri di maggioranza.

La Giunta è ormai collegata ciascuno ai propri rappresentanti politici, e su tutti c’è la macchina amministrativa (guidata dai Dirigenti) che procede per gestire l’ordinario. E per lo straordinario, c’è quello che ha lasciato l’amministrazione Monguzzi, con il PNRR ormai affossato nelle mani di Camarda.

Lissone, che secondo gli annunci elettorali avrebbe dovuto diventare una “città sicura”, ogni giorno si sveglia con un problema diverso.

L’Esercito – che presidiava la Stazione ferroviaria – non si vede più; la Polizia locale – che doveva aumentare i presidi – non decolla, pare, per effetto della continua mobilità e dei trasferimenti; il progetto dell’illuminazione pubblica è al palo. Addirittura, in risposta ad una signora nel pubblico, il Vicesindaco ha ammesso che lui non riesce a migliorare la situazione dei pali spenti e di farlo lei, se è capace.

Nelle ultime settimane si sono verificati danneggiamenti notturni alle auto e le strade, sempre più disastrate, sono insicure e pericolose; in piazza Libertà ci sono ragazzini che importunano famiglie ed anziani e la sicurezza dei bambini, dopo l’abolizione della ZTL, è molto più a rischio.

E in tutto questo, settori Servizi sociali e Cultura: non pervenuti. Quel meccanismo virtuoso di prevenzione e cura e di assessori fra la gente è stato interrotto ed è scomparso.

Ma per i consiglieri di maggioranza va tutto benissimo, e anzi: si sprecano a lodare manifestazioni deserte e inutili. Allora, forse, il problema non è solo la sicurezza, ma anche la politica. E i cittadini, ormai, l’hanno capito.

Un tempo era tutta campagna… elettorale!

I cittadini lissonesi sono letteralmente esasperati. Da cosa? Dallo stato in cui versano strade – secondarie e principali – della città: buche, avvallamenti e pericolose sporgenze del manto stradale che obbligano a improvvisi rallentamenti e a sterzate per evitare che il proprio veicolo si danneggi o causi incidenti. La situazione è così ormai da mesi, e peggiora ogni volta che piove.

Molte le persone via social che si sentono non solo ignorate ma persino beffate: “Aspettate le votazioni… Con i filmati promettevano mari e monti“, “Abbiamo delle strade penose e non fanno niente“, “Pessima amministrazione“, “Via Carducci al buio e piena di buche” E qualche cittadina si chiede dove sia il Sindaco, se non veda le strade e perché non interviene.

Insomma, se allo stato delle strade dovessimo dare un nome, questo sarebbe TRASCURATEZZA.

Se poi guardiamo le locandine e i video della campagna elettorale dell’attuale sindaco (“Per una Lissone con strade e marciapiedi più sicuri”, “La vivibilità di una città passa anche attraverso la sistemazione dei marciapiedi”) ci saremmo aspettati ben altra attenzione allo manutenzione di strade e marciapiedi, dopo oltre un anno e mezzo di governo della città.

A voi l’impresa di trovare le parole giuste per definire questo “cambio di programma”, nell’attesa che finalmente si provveda almeno al “rattoppo” delle buche più pericolose. Anche questo rientra tra le azioni idonee a garantire “sicurezza” ai cittadini.

Ps: oltre alla “trascuratezza”, sono state fatte anche altre scelte che certamente non aiutano. Ad esempio: l’appalto disdetto per la ciclabile in viale della Repubblica–Martiri della Libertà, prevedeva anche il rifacimento della sede stradale, rifacimento che ora dovrà essere fatto a cura del Comune di Lissone, con relative procedure di appalto e tempi di esecuzione sicuramente molto più lunghi.

Quasi quasi ce la facevamo

Lunedì sera, in Consiglio comunale, per un soffio non è passato un ordine del giorno presentato dalle minoranze: si richiedeva al Governo italiano di intervenire presso quello ungherese per concedere gli arresti domiciliari ad Ilaria Salis, in attesa del processo.

Le privazioni, le catene, il collare e in generale e condizioni disumane di detenzione PRIMA del processo e PRIMA di un giudizio, avrebbero meritato una ben altra votazione. Ma così non è stato.

Colpa di una maggioranza impietosa, giudicante e miope. Fratelli d’Italia, agli ordini di Camarda, la Lega agli ordini di Lando. Feroci i loro giudizi: Ilaria deve stare lì, senza dignità. È un’estremista – secondo loro – e merita quindi tutto ciò, anche se una sentenza non è ancora stata emessa. Così la pensano le “persone per bene”, e lo dicono pure al microfono.

Sensibili e di buon senso, invece, i consiglieri Daniele Fossati, Andrea Carraretto, Cesare Viscardi e il Presidente Roberto Perego che hanno dato ascolto alla loro coscienza e hanno votato con le minoranze.

Spiace – e anche molto – che il Presidente avesse in precedenza espulso dall’aula il consigliere di Vivi Lissone Luca De Vincentis, che non è rientrato al momento della votazione su un emendamento proposto da Daniele Fossati, precedente alla votazione sull’ordine del giorno stesso. Il suo poteva essere il voto in più che avrebbe fatto la differenza.

Alla fine, 10 voti a favore e 10 contrari, ma la mozione non è passata. Stavolta, quasi quasi ce la facevamo. Forse per Lissone non tutto è perduto…

Ordine del giorno: Appello a favore del trasferimento di Ilaria Salis

Chiuso il centro odontoiatrico. E ora?

Riprendiamo oggi la questione della chiusura del centro odontoiatrico di via Bernasconi. Nel Consiglio comunale del 26 gennaio scorso il Listone aveva presentato un ordine del giorno che, emendato dalla maggioranza, è stato poi votato all’unanimità.

Bene, possiamo ora affermare che, non avendo approfondito, né la Sindaca né l’assessore ai Servizi sociali avevano le idee chiare sull’argomento. In Consiglio e nelle dichiarazioni rilasciate ai giornali, la Sindaca Borella e l’Assessore lo Faro indicavano infatti come data di fine servizio 31 marzo, seguendo quanto riportato nella lettera ricevuta da ATS.

Ai pazienti, invece, era stato riferito che il servizio sarebbe terminato il 31 gennaio 2024, e così noi abbiamo riportato. E infatti, dal 1° febbraio l’ambulatorio odontoiatrico è chiuso.

Forse, mesi fa, si sarebbe potuto fare qualcosa. Oggi, invece, vogliamo sapere cosa si stia facendo in concreto per ripristinare il servizio odontoiatrico. Niente promesse e basta “faremo”: bisogna muoversi e agire ORA.

Stavolta “colpa di quelli di prima” non regge proprio, e i pazienti questo lo hanno ben capito!

Ospedale senza dentista: chiude (per ora) il centro odontostomatologico (PrimaMoza.it – 31 gen 2024)

Via i dentisti dall’ospedale, la protesta: “Il centro è già stato chiuso” (PrimaMonza.it – 12 feb 2024)