La casa di tutti

Ciò che è di tutti, spesso finisce per non esser di nessuno. Non succede invece così per gli alloggi SAP (Servizi Abitativi Pubblici) di Lissone, sui quali l’Amministrazione Comunale, dal 2012 ad oggi, ha posto una particolare attenzione. Lo dimostrano i numeri degli interventi di manutenzione ordinaria (135) e straordinaria (17) attuati nel corso del 2018: significa che – in media – ogni tre giorni un operaio comunale è entrato in una casa di edilizia popolare ed ha risolto una problematica riscontrata dagli inquilini

Dove si è intervenuto? Ovunque e su (quasi) tutto, potremmo rispondere.

Gli alloggi interessati agli interventi sono quelli situati in via Aliprandi, via Appiani, via Botticelli, via Ferrucci/XX Settembre, via Lamarmora, Piazza Lega Lombarda, via Montelungo, via Murri, via Negri, via Nenni, via Pacinotti, via Vecellio, via Volta/Besozzi, via Nigra e via Sauro.

E su cosa si è intervenuti? Le situazioni problematiche sono state le più diverse: piccole manutenzioni quali potature di alberi o pulizia delle gronde, riparazioni di perdite, imbiancature, installazione di nuove caldaie, allacciamenti al gas, posa di piastrelle nuove, disostruzione di scarichi e riparazione di buche negli spazi comuni…

Grazie alla “Carta di identità degli alloggi” – un censimento dettagliato di tutti gli appartamenti di proprietà comunale fortemente voluto dal nostro vicesindaco Marino Nava – il Comune ha oggi la possibilità di avere sott’occhio la situazione aggiornata di ogni singolo alloggio, avendo così  consapevolezza di dove intervenire, su quale parte e con quale cifra.

Gli interventi ordinari e straordinari del 2018 sono costati alle casse comunali 66.000 euro; sono soldi di tutti noi e bene ha fatto il vicesindaco Nava a ricordare agli inquilini di avere sempre attenzione e rispetto verso l’abitazione in cui vivono. Condividiamo quindi appieno la sua dichiarazione istituzionale: “Chiediamo un impegno per far sì che la qualità dell’alloggio in cui vivono possa mantenersi su standard elevati come nel momento in cui la casa viene consegnata”.

Cura degli edifici destinati a Servizi Abitativi Pubblici (Comunicato stampa – 21 feb 2019)

Alla ricerca di una… Intesa

Con stupore e dispiacere leggiamo sui quotidiani locali che prossimamente a Santa Margherita verrà chiusa la filiale della Banca Intesa, quella in Via Mattei. Presente da sempre sul territorio e unica banca oggi esistente a Santa Margherita, la sua chiusura significherebbe per gli abitanti non avere più nessuno sportello bancario in zona e niente più Bancomat…

La globalizzazione e la fusione tra istituti di Credito impone una razionalizzazioni dei costi, del personale, degli sportelli e dei servizi ma… a Santa Margherita non ce lo aspettavamo proprio! E forse da un grande Istituto di Credito – uno dei più solidi, dei più presenti e storici a Lissone – non se lo aspettava nessuno che abbandonasse la nostra frazione: una realtà, quella di Santa Margherita, ricca, solida, piena di opportunità e sede della più grande zona industriale della città.

Molti degli oltre 5.000 abitanti si sono lamentati e hanno lanciato un allarme, allarme subito recepito dal nostro Sindaco. Bene ha fatto quindi Concetta Monguzzi, interpretando la situazione e i disagi che ne sarebbero derivati, a prendere carta e penna e scrivere direttamente alla Direzione Generale, dimostrando anche in questo caso quanto sia lei che l’Amministrazione cerchino di essere attenti ai problemi dei cittadini.

Ricordiamo che, qualche mese fa, per un certo periodo anche la storica edicola di Via De Amicis fu chiusa, lasciando “sgomenti” lettori ed affezionati del servizio stampa locale, oltre che della biglietteria dei pullman… Ma poi l’edicola riprese la sua attività ed è tuttora aperta.

Speriamo che l’appello del Sindaco “faccia il miracolo” e che i vertici di Banca Intesa comprendano che questa filiale DEVE restare sul territorio, vicina ed al servizio dei residenti, non tutti avvezzi agli spostamenti ed all’home banking…

E se così non fosse, chissà che qualche altro Istituto di Credito veda quella “piazza commerciale” come una opportunità, noi lo auspichiamo e lo pubblicizziamo. Speriamo quindi di riuscire a mantenere un’INTESA, per il bene di dipendenti, cittadini, imprese e negozi.

Lissone, appello del sindaco contro la chiusura dell’unica banca a Santa Margherita (CittadinoMB – 19 feb 2019)

La bagarre che fa distrarre

Un giornalista l’ha recentemente definita “bagarre”: a noi – ancora una volta – pare l’ennesimo spreco di energie che andrebbero invece destinate al perseguimento del bene comune.

Di cosa parliamo? Si tratta della serie di rimbrotti, mormorii, provocazioni, polemiche da bar (che non ci aspetteremmo da un consigliere comunale) che hanno per protagonista il grillino Piermarco Fossati e che ogni lettore di social e stampa locale si è recentemente dovuto sorbire.
Nel web, tra commenti e rimpalli, è arduo trovare un post che non costituisca spunto per una polemica: tra i cittadini c’è chi notifica la falsità (presunta o reale non è dato sapere) delle tabelle sulla “Pensione di cittadinanza”, c’è chi contesta la parola “Onestà” riferita al movimento grillino e c’è addirittura chi, con ilare empatia, scrive: “Capisco perché i precedenti 5s hanno lasciato! “.

Insomma, una bagarre più o meno social della quale – ci scommettiamo – i cittadini farebbero volentieri a meno, e oltretutto alcune contestazioni (vedasi l’ormai “famoso” tortino di ceci o la polemica sulla nuova cartellonistica in via Mameli) sono dei veri e propri autogol…

Che dire? Speriamo che presto la bagarre lasci posto il a quello che è il fine autentico della missione di ogni Consigliere, anche di minoranza: parlare ed agire per il bene della propria città senza perdersi in… bagarre!

Bagarre tra attivisti e “ex” Cinque stelle (Giornale di Monza 12 feb 2019)

Il MoVE si muove

L’abbaiare dei cani e le porte simbolicamente chiuse con lucchetto, catena e nastro americano. Fa davvero riflettere l’iniziativa in corso (durerà fino al 24 febbraio) al Mo.VE di via Carducci nell’ambito del programma di valorizzazione del Museo Verticale intrapreso dal Museo d’Arte Contemporanea di Lissone. L’installazione è stata simbolicamente chiusa e così resterà per due settimane. Ma basta avvicinare l’orecchio alle travi in legno per sentire un simbolico abbaiare di cani proveniente dall’interno.

C’è di che riflettere sulla differenza tra il reale utilizzo che viene fatto del luogo, che lo vede ridotto ad area cani non autorizzata (spesso con tanto di bisognini lasciati sul prato da padroni maleducati) e la funzione originale del progetto architettonico che lo voleva come punto di riferimento e porta d’ingresso alla città del mobile e del design.

Una provocazione bella e buona, dunque. A noi comunque interessa che in questi mesi attorno al Mo.VE sia davvero in atto un progetto di rilancio culturale e di marketing: una bella operazione che vede coinvolta anche l’Università di Brera e ha permesso di studiare questa struttura per capire come porla all’interno dell’universo lissonese.

Leggere il territorio con l’arte presenta “Bau Bau baby” (Comunicato stampa – 4 feb 2019)

Quando i conti tornano

Dopo le “pillole di urbanistica” pubblicate lo scorso dicembre sulla pagina Facebook del nostro sindaco,  è ora la volta delle “pillole di bilancio”. Sono 5 semplici testi che spiegano in poche parole – e comprensibili a tutti – alcuni aspetti del bilancio comunale che non sempre sono noti ai cittadini. Dal punto di vista amministrativo, Lissone è attualmente considerato un “comune virtuoso” e questo comporta notevoli vantaggi in termini di risorse disponibili e quindi di servizi erogati ai cittadini. Il tutto grazie a una gestione oculata e trasparente della quale dobbiamo ringraziare l’assessore Domenico Colnaghi, il dirigente Giovanni Magni e tutti i collaboratori.

Le 5 pillole di bilancio:
Spendere bene, rispettando le regole
Comune virtuoso… e premiato
Cosa “avanza” in cassa?
Armonia nei numeri
Cosa c’è in cassa?

Il coraggio delle scelte

Tutto ha inizio nel 2012, quando la prima amministrazione Monguzzi decide coraggiosamente di stralciare dal PGT ben 29 Ambiti di Trasformazione e, in particolare, di riportare ad “agricolo” un terreno che – proprio in virtù di quella trasformazione – sarebbe diventato edificabile, dando così vita ad un nuovo “quartiere” con oltre 12 palazzine e 300 – sì, TRECENTO –  appartamenti.

Nel 2013 la società che avrebbe dovuto costruire ha fatto ricorso al TAR e nel 2014 la sentenza ha dato ragione al Comune. Successivamente c’è stato un nuovo ricorso al Consiglio di Stato e anche questa volta il ricorso è stato respinto, confermando così la validità e la correttezza delle scelte fatte dall’amministrazione Monguzzi. Stop. Su quel terreno, a destra e a sinistra andando verso la frazione Santa Margherita, non si costruisce.

Durante l’ultimo Consiglio comunale, l’Assessore Antonio Erba ha comunicato ufficialmente l’esito del ricorso e il Sindaco e la Giunta hanno espresso la loro soddisfazione per questa sentenza che ha permesso di salvaguardare una delle poche zone ancora verdi di Lissone e di metter fine al ricorso sull’Ambito di Trasformazione AT7.

Tutto a posto? Sì, e non possiamo che fare un plauso al Sindaco, alla Giunta e ai Consiglieri comunali della prima e della seconda amministrazione Monguzzi per il coraggio nel portare avanti scelte urbanistiche in difesa del nostro territorio, anche rischiando, se è il caso.

Altri 300 nuovi appartamenti in città avrebbero avuto gravi conseguenze a tutti i livelli (inquinamento, scuole, traffico, servizi …) con l’aggravante di essere concentrati tutti su una delle sole due arterie che collegano la frazione S.Margherita (oltre 4.000 abitanti) al resto della città. Sia chiaro, non siamo “contro i costruttori” ma contro le scelte politiche insensate che vorrebbero permettere ancora questi tipi di interventi con relativo nuovo consumo di suolo. Ci piacerebbe invece vedere cantieri di riqualificazione, di ristrutturazione, di efficientamento dell’esistente perché nuove costruzioni su terreno vergine non sono più sostenibili, perlomeno a Lissone, e i fatti hanno confermato questa tesi.

Area AT7, il Consiglio di Stato dà ragione al Comune (Comunicato stampa – 30 gen 2019)

#iostoconConcetta

È notizia recente e che gode di giusto risalto sui network e sulla stampa locale che il Sindaco di Lissone, Concetta Monguzzi, abbia presentato un esposto ai Carabinieri per una minaccia ricevuta via Facebook come commento alla notizia della sua partecipazione ad un convegno sull’accoglienza dei migranti.

Si tratta di parole durissime e violente che non lasciano adito ad interpretazioni di sorta: “Sparagli nella testa, cosa dite?”. Sono parole che sono delle vere e proprie pietre, parole e intenzioni che sono frutto di quel razzismo armato dalla “politica della paura” e – si sa – la paura uccide la mente, il pensiero, la razionalità.

Una politica che non può non essere chiamata in causa in quanto certi partiti – quotidianamente e sotto gli occhi di tutti – con propagande perenni si divertono a flirtare con i cosiddetti “leoni da tastiera”, fomentando un clima di estremismo e vigliaccheria.  Vigliaccheria ed estremismo che, oltre ad essere ingiustificati, sfociano poi in minaccia: chi insulta si pone volutamente al di fuori da qualsiasi possibile dialettica politica e dialogo. Minacciare chi crede nella convivenza pacifica tra diversi non è più solo un’esclusiva degli estremisti, e i social tristemente lo dimostrano.

Bene ha fatto quindi il nostro Sindaco a denunciare e ad affermare con voce chiara, ferma e istituzionale che l’odio va condannato e che le opinioni cessano di essere tali quando vengono espresse con violenza e con minacce. La prevaricazione non avrà la meglio, finché ci sarà chi avrà il coraggio di opporsi alle derive, alle ritorsioni, alle minacce.

E allora #iostoconConcetta: siamo con te come Sindaco, con te come donna, con te come bersaglio di violenza.

“Sparargli nella testa”: il sindaco di Lissone minacciato di morte su Facebook (MBNews – 7 feb 2019)

Vi stupiremo con effetti speciali!

Durante il Consiglio comunale gli interventi fatti durante lo spazio dedicato alle “Comunicazioni” (che normalmente tali non sono…) sono sempre motivo di pungolo e confronto tra consiglieri ed amministrazione; ma l’altra sera il tutto si è trasformato in uno vero è proprio show…

Dopo l’appello e il consueto Inno di Mameli, il consigliere Carlo Erba della Lega (anche se loro continuano a dichiararsi “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” nonostante il Matteo capitano nazionale abbia rottamato quella dicitura assieme a persone e idee di secessione…) sotto lo sguardo attento del sempiterno Fabio Meroni, si è avvicinato al Presidente del Consiglio chiedendo di poter proiettare delle slide durante il suo intervento: evidentemente un argomento tanto importante o uno scoop così clamoroso da richiedere la proiezione di immagini in aula consiliare.

Sicuramente in aula più d’uno avrà pensato: “Chissà che contributo straordinario, che immagini da stupore”. Quasi come quella vecchia pubblicità, ricorderete: “Vi stupiremo con effetti speciali, ma noi siamo scienza non fantascienza!”. In una città complicata come Lissone chissà che non possa arrivare un contributo, un consiglio, un’idea brillante per tutti i 46mila abitanti della città… Insomma: Consiglieri tutti attenti, Assessori con carta e penna, Sindaco in ascolto ma… niente di tutto ciò, purtroppo!

Una vera delusione: il consigliere Erba ha proiettato un documento in PowerPoint costituito da 4 slide (una di copertina iniziale, due con foto e una finale, in proiezione continua). Qualcuno potrebbe pensare: “Saranno almeno state foto molto interessanti”. Nemmeno quello: erano foro di tre-paletti-tre senza adesivo catarifrangente (potevano sembrare di più perché il documento continuava a girare – e velocemente! – ma erano sempre gli stessi…). Tra l’altro, chi seguiva il Consiglio da casa non ha avuto nemmeno la possibilità di capire di cosa si stesse parlando perché le slide non sono state inquadrate dalla telecamera e il Consigliere non ha neppure spiegato quale fosse il problema!

Carlo Erba ha quindi puntato il dito contro l’Assessore Nava chiedendo le dimissioni (!) perché non sono stati messi degli adesivi catarifrangenti sui paletti dissuasori della sosta in via San Rocco. Tempo fa, infatti, era stata segnalata la mancanza dei catarifrangenti in due vie: via Monza e via San Rocco. In via Monza il problema è stato risolto con la semplice posa dei catarifrangenti, purtroppo così non è (ancora) stato fatto in via San Rocco.

“Che scoop incredibile!” dirà qualcuno ironicamente. No, lo scoop è successivo e consiste nel ragionamento fatto da Erba: la questione dei paletti – secondo il buon Carlo – testimonia una “forma mentis” dell’Assessore che lui non può più tollerare e quindi DIMISSIONI, DIMISSIONI, DIMISSIONI!

Solo nella seduta di giovedì scorso, le fatidiche DIMISSIONI sono state chieste almeno da altri tre Consiglieri di minoranza, evidentemente convinti che questo sia il loro ruolo: dividersi gli interventi e in chiusura chiedere le dimissioni.
Boh! E’ pur vero che domandare è lecito e rispondere è… cortesia.

Consiglio comunale del 31 gennaio 2019

Il commissario Lo Faro e altre storie

Giovedì sera nell’aula consiliare sono andati in scena dei “teatrini” degni dei migliori film di Lino Banfi (di questi tempi sulla cresta dell’onda…) nei panni di un commissario di Polizia, quei film che guardavamo da giovani e davanti ai quali ci trovavamo a ridere ma anche un po’ in imbarazzo… Ecco, la sensazione è stata proprio quella. La serata, però, non era dedicata ad un revival ma al Consiglio comunale, e gli interventi di alcuni consiglieri di minoranza sembravano invece frutto di una sceneggiatura scritta da Alvaro Vitali. In questo show, ci sentiamo tuttavia di risparmiare Daniele Fossati con un intervento appropriato e – una volta tanto – Fabio Meroni, quasi irriconoscibile per il tono questa volta pacato.

Si inizia da Ruggero Sala che verrà ricordato per l’ennesimo “Come caxxo ti permetti? Chi caxxo ti credi di essere?” rivolto all’Assessore Nava, che sembra essere l’incubo della minoranza.

Tocca  poi al consigliere Carlo Erba, ma il suo intervento merita una menzione a parte, in un articolo tutto per lui.

Si prosegue poi con l’ex sindaco Fossati, che accusa Nava (strano!) di aver “rubato” il posto al sindaco Monguzzi, firmando un’ordinanza in qualità di vicesindaco…  mentre Concetta era in ospedale sotto i ferri del chirurgo.

E’ poi il momento di Pier Marco Fossati che invita Nava a dimettersi (!) perché alla scuola Tasso ci sono ancora problemi di riscaldamento. Forse il consigliere non sa – anzi: sicuramente non sa – che da settimane tecnici, ingegnere, genitori, rappresentanti , insegnanti e l’assessore Nava stanno  lavorando insieme – ciascuno per le proprie competenze – per sistemare un problema che si è rivelato più serio del previsto. Ma noi lo scusiamo, preso com’è a cercare di salvare la faccia con i fuoriusciti pentastellati che lo attaccano da ogni dove…

Ma l’Oscar della serata non può che andare al nostro amico Ignazio Lo Faro, ribattezzato per l’occasione “Il commissario Lo Faro”. “Nava, devi dimetterti” (sai che novità!)  “perché hai realizzato un filmato mentre eri alla guida” e via con le citazioni degli articoli del codice della strada… Il nostro Commissario non sa come sia stato fatto il video, da chi e quando, ma ha già deciso di comminare la sanzione all’Assessore. Non contento della strampalata richiesta, il nostrano Lino (forse per alzare l’audience?) a microfono aperto manda letteralmente “affan****”  il consigliere Angioletti e, per non farsi mancare nulla, tira anche un bel bestemmione, redarguito pure dal vicino di banco Daniele Fossati..

Che dire? Se questo è il tenore degli interventi, la prossima volta attendiamo fiduciosi Edwige Fenech, che l’audience, lei sì, l’ha sempre alzato.

Consiglio comunale del 31 gennaio 2019

Le multe mettono la quinta (a Monza)

Il ritornello è sempre il solito: quando l’Amministrazione Comunale – in modo trasparente – rende nota la previsione di incasso delle multe, c’è sempre qualcuno dell’opposizione pronto ad accusare il Comune di “depredare” gli automobilisti e “svuotare le tasche” dei cittadini.

Stavolta è stato il capogruppo Ruggero Sala che, dalla pagina ufficiale della sua lista “Per Lissone oggi” ha accusato di incapacità (tanto per cambiare…) l’attuale Amministrazione parlando di “cittadini vessati” dopo che il Comune ha reso noto che nel corso del 2019 prevede di incassare circa 1,5 milioni di euro dalle multe.

A parte che non si capisce bene perché secondo alcuni, a fronte di una violazione stradale, si debba “chiudere un occhio” e lasciar perdere, dando implicitamente il consenso a fregarsene bellamente del Codice della strada E poi: proprio il centrodestra che si fa sempre vanto di prestare attenzione alla sicurezza dei cittadini, poi è disposta a “lasciar correre” quando ci sono di mezzo le multe? (salvo poi, quando succede qualche incidente, stracciarsi le vesti invocando più sicurezza sulle strade…) Forse, quando si è all’opposizione, va molto di moda difendere gli automobilisti (che sono tanti…).

Ma – ci chiediamo noi – 1,5 milioni di euro di multe sono tanti o pochi? Forse nelle altre città la Polizia locale è più disposta a chiudere un occhio o gli automobilisti sono più rispettosi delle regole? Prendiamo ad esempio Monza, città che conta il triplo degli abitanti di Lissone. A rigor di logica, gli introiti previsti per le sanzioni dovrebbero essere 4,5 milioni di euro e, vista la densità abitativa di Monza e l’estensione, potremmo aspettarci anche una cifra quadrupla rispetto a noi. E invece, ecco che si scopre che nella città a guida Lega-Forza Italia nel 2018 si è raggiunta la cifra record di 7,6 milioni di euro riscossi tramite multe: cinque volte le previsioni di Lissone! E per il 2019, Monza prevede un introito di 6,6 milioni di euro dalle multe, ovvero 4,5 volte Lissone!

E adesso i nostri eroi del Centrodestra – paladini degli automobilisti – diranno anche al sindaco di Monza Dario Allevi che è un incapace, che vessa i cittadini e che non ha spirito progettuale? Oppure, come immaginiamo, abbasseranno le orecchie, verranno in Consiglio Comunale accusandoci di vessare gli automobilisti e verranno sconfessati dai dati di Monza?

Lissone:  Violazioni al Codice della Strada, destinate parte delle somme per manutenzioni, formazione e sicurezza (Comunicato stampa – 16 gen 2019)

Monza: Un anno record per le multe (Il Giorno – 19 gen 2019)