SPORT & SPORT, la parte B di un sogno

Si è svolta ieri la XV edizione della manifestazioneSport & Sport” , una vera e propria rassegna espositiva di ben 36 associazioni sportive lissonesi. Come sempre, un grande successo di pubblico e di partecipazione: la formula è vincente e anche la nuova location (il nuovo Palazzetto dello Sport) è stata molto azzeccata.

E proprio della location noi vogliamo parlare oggi. Innanzitutto, ricordiamo che il nuovo Palazzetto e le opere correlate non sono opere a sé stanti ma rientrano in un piano ben più ampio di riqualificazione del quartiere Don Moscotti (il ben noto “Contratto di quartiere”) fortemente voluto e realizzato con successo dalla passata amministrazione.

Ma oltre alla riqualificazione “materiale”, il progetto aveva anche un altro obiettivo – un sogno? – legato al quartiere e che pian piano si sta realizzando: mettere in collegamento – specialmente nella zona di via Di Vittorio – i forti con i fragili, le energie positive e cariche di forza sportiva con quelle, al momento, meno positive e più fragili.

Una riqualificazione, quindi, che oltre alla parte “materiale” prevedeva anche un importante intervento “sociale”. E ieri, al Palazzetto, sembrava proprio che la festa fosse veramente inclusiva, per tutti. Colori, musica, esibizioni e attenzione alle esigenze di tutti, ma proprio di tutti!

E in questo clima di festa e partecipazione, un pensiero lo rivolgiamo a Renzo Perego, scomparso questa primavera, che con l’assessore Nava tanto impegno ha dedicato al Palazzetto e alle opere correlate. Quante riunioni e sopralluoghi congiunti con dirigenti, col personale del Comune… E nelle fasi operative più critiche, i sopralluoghi in cantiere erano quotidiani. Questo forse non tutti lo sanno, anche chi invece dovrebbe.

Ma non importa: l’importante è che sia stato centrato l’obiettivo tanto caro a chi ha visto lungo: la ex-Sindaca Monguzzi in primis, la Dirigente Anna Perico (al Sociale ed al Contratto di quartiere), lo staff dei lavori pubblici, sport e sociale.

Insomma, ieri è stata proprio una giornata piacevole, che ci ha lasciato soddisfatti e che speriamo sia la prima di molte altre, con il contributo e la partecipazione attiva delle numerosissime associazioni sportive lissonesi.

Le parole e i fatti

Leggiamo con stupore come la sindaca Borella si sia lanciata ad accusare la nostra lista civica di strumentalizzare il caso della cittadina lissonese – che chiameremo signora G. – italiana, fragile, pensionata e nota ai servizi sociali, che da due anni vive in case comunali senza corrente elettrica e che si lamentava del distacco delle istituzioni locali.

In effetti noi abbiamo semplicemente analizzato e commentato i fatti riportati nell’articolo del Giornale di Monza della scorsa settimana

La signora G., a tutt’oggi, è al buio, da oltre 700 giorni. Ed è un fatto, grave.
Alcune aderenti alla nostra lista, dopo aver letto l’articolo, hanno invitato e convinto la redazione a scrivere a riguardo.
I nostri consiglieri Monguzzi e Nava riporteranno la situazione in Consiglio comunale, non appena chi di dovere creerà le condizioni per tornare a parlare in Consiglio.
L’assessore ai Servizi sociali Lo Faro non ci risulta abbia mai incontrato la signora G e, secondo le sue affermazioni, neppure la sindaca Borella (anche se, dopo la pubblicazione dell’articolo, è diventata disponibile).
Al contrario, il vicesindaco Bonafè – parole della signora G. – l’ha ricevuta ma purtroppo non ha risolto il problema.

Ecco, ora è arrivato il momento dei fatti e non delle parole.

Chissà, forse la sindaca potrebbe andare a visitare la casa della signora G, torcia alla mano. E chissà se l’assessore Lo Faro, tornato dalle vacanze, si deciderà a contattarla e a riceverla.

Sindaca, risolva la situazione e non invochi presunte strumentalizzazioni. La nostra Lista civica è formata da persone che pensano con la loro testa, hanno la loro autonomia e non attendono indicazioni e ordini da terzi, né da fuori Lissone, né da Milano e tanto meno da Roma. Noi leggiamo, ragioniamo, scriviamo e saremo sempre critici con chi ha promesso – a parole! – di risolvere tutti i problemi della città e poi tollera una situazione come questa: due anni al buio.

“Il Comune ha sempre fatto il possibile” Giornale di Monza – 10 set 2024)

 

€ 25.010,00 Sì, venticinquemiladieci euro

Questa cifra corrisponde a quanto – al momento – l’amministrazione comunale ha speso PRIMA per la posa e POI per la rimozione di “rallentatori ad effetto acustico” comparsi (e scomparsi) recentemente in citta. L’Assessore incaricato è l’arch. Rossati, il responsabile è il Dott. Caimi, il dirigente è il Dott. Bergamelli. E su tutti, la Sindaca Borella.

Ma andiamo in ordine. In data 07 giugno 2024 la Polizia locale dispone un affidamento diretto a una ditta di Morbegno (Sondrio) per la posa di rallentatori in alcune vie cittadine: via Monza, via Mascagni, via Canova, via Capuccina etc. per un importo complessivo di 20.862 euro.

Dopo poco tempo i rallentatori sono stati effettivamente installati ma hanno subito cominciato a dare problemi: non al traffico ma ai residenti! Infatti, nelle abitazioni vicine, il rumore provocato giorno e notte dal transito di veicoli e camion è insostenibile. Non a caso, nella descrizione delle caratteristiche di questo tipo di rallentatori che abbiamo trovato, leggiamo che “si adottano prestando attenzione alla presenza di edifici residenziali o pubblici in quanto il passaggio delle auto induce una certa rumorosità che può risultare fastidiosa”.

E allora vai con Pec, raccolte firme, social network, con amministratori condominiali sul piede di guerra e cittadini che si domandano come sia stato possibile fare un errore così madornale visto che questo tipo di rallentatori sono adatti per altri tipi di strade (soprattutto tangenziali, provinciali) e comunque per zone NON urbanizzate, come sono invece quelle sopra citate.

L’amministrazione ha tentato di giustificare e argomentare, chiedendo persino pazienza e tolleranza ai cittadini. E, mentre da una parte si giustificava l’operato, dall’altra si chiedevano i preventivi, alla medesima ditta, per rimuovere alcune delle installazioni. Detto, fatto: altro affido lavoro in data 30 luglio per 2.684 euro. E due.

Ulteriori disperate lamentele in un’altra zona (via Canova/Sansovino) e avanti con la terza determina: 1.464 euro. L’ultima, per ora.

E a questo punto noi tutti ci chiediamo chi abbia sbagliato in modo così clamoroso, facendo installare rallentatori di questo tipo in un contesto di intensa urbanizzazione. Queste e altre domande le porremo a tempo debito a chi di dovere.

In conclusione, non possiamo che ritornare a citare l’ormai famoso slogan elettorale della sindaca che prometteva di trasformare l’ordinario in straordinario… Ma non è ancora finita: vedremo poi quanto sarà costato ai cittadini lissonesi questo errore. Ma possiamo stare tranquilli che tutto si risolve, con IMU e multe…

A lume di candela

Non si tratta, purtroppo, di una cenetta romantica, e neppure di un rigenerante ed emozionale bagno profumato… Leggiamo invece con grande tristezza e stupore di come una cittadina lissonese, fragile, con una disabilità e con una misera pensione, sia incappata prima nelle inflessibili procedure di una società fornitrice di energia elettrica, e poi nella gelida gestione del nostro Comune.

Sì, gelida. Come la casa comunale nella quale da due anni vive senza corrente elettrica, e quindi senza luce, senza frigorifero, senza possibilità di riscaldarsi con una stufetta o di farsi una doccia calda. La signora gode di una piccola pensione ed è sola, desolatamente sola, anche in questa incredibile vicenda. Ad oggi, infatti, il Comune non è ancora riuscito a venirne a capo e ad aiutarla a risolvere il problema della fornitura di energia elettrica. Quindi “a lume di candela” non è un modo di dire, ma un modo di vivere…

La nostra concittadina non utilizza certo i social per dar voce alla sua situazione, come invece fanno alcuni assessori che, ad ogni colazione, evento, passeggiata al mare o in montagna o festa, testimoniano la loro comoda vita. Il nostro assessore ai Servizi sociali Lo Faro, non raggiungibile e il nostro Vicesindaco inefficace. E la nostra Sindaca? Si nega: non ha ricevuto la signora. Forse non considera la situazione degna della sua attenzione.

Eppure, a Lissone una cosa così non si era mai vista. Ci chiediamo – e chiediamo a chi questa sindaca l’ha votata – se sia giusto lasciare per anni una propria inquilina al buio, quasi fosse relegata in una grotta.

E chiudiamo con una provocazione: caro lettore, se vuoi renderti conto esattamente di cosa si sta parlando, stasera prova a togliere la corrente elettrica a casa tua per 15 minuti. Poi moltiplica il disagio e le sensazioni per 730 giorni…

“Da due anni vivo senza corrente in casa” (Giornale di Monza – 3 set 2024)

L’agitazione dei vigili

Ci dedichiamo oggi ad una spinosa questione che coinvolge la Polizia locale di Lissone e la sindaca Laura Borella. Già dallo scorso mese di maggio abbiamo letto come i rapporti tra la sindaca Borella, il segretario generale Bergamelli e il comandante Caimi fossero tesi e ben lontani dalla condivisione di intenti ed obiettivi, condizione indispensabile per ben governare la città.

Uno dei cavalli di battaglia della sindaca era LA SICUREZZA. Scriviamo “era” perché, da quando si è insediata, di “cose brutte” ne sono successe, e probabilmente ne vedremo ancora… Ora, i vigili forniscono un servizio molto importante – indispensabile! – sul territorio ma purtroppo, dobbiamo constatare come, negli ultimi mesi, i rapporti con l’Amministrazione siano critici e come le due parti sembrino addirittura inavvicinabili.

In un comunicato del mese di maggio, la Polizia locale ha dichiarato lo stato di agitazione in conseguenza di modifiche alla turnazione, agli orari di servizio e di altre situazioni critiche dovute a mancanza di formazione, carenza di strumentazione adeguata, locali non più adeguati per il numero di persone in servizio, criticità nei rapporti con l’utenza e infine un maggiore finanziamento per le varie indennità.

Successivamente, in una dura nota del 27 luglio, i delegati sindacali hanno annunciato che, visto il fallimento della trattativa svolta in Prefettura, lo stato di agitazione prosegue.

“A nome dei nostri iscritti comunichiamo che, a seguito di chiusura del tentativo di conciliazione svolto in Prefettura, non avendo prodotto i risultati minimi auspicati dal Corpo di Polizia locale, lo stato di agitazione del personale proseguirà secondo le modalità che verranno decise di volta in volta dagli appartenenti al Corpo. Si contestano le modifiche della turnazione fatte in maniera del tutto approssimata che ad aggi ha lasciato, oltre a turni di lavoro scoperti, pattuglie a prevalenza di agenti ancora da formare e senza nessun dispositivo di autodifesa con conseguente disservizio ai danni dei cittadini”.

E così si ripete la solita storia: la politica, anziché mediare e ragionare sulle situazioni, tira dritto e persino il tentativo di conciliazione svolto in Prefettura è risultato vano. Non sono riusciti a concordate le azioni minime auspicate dalla Polizia locale e le proposte fatte non sono state nemmeno prese in considerazione (e questo l’abbiamo già visto e sperimentato anche noi in più occasioni…).

Lo stato di agitazione sindacale quindi prosegue e, secondo il comunicato, “vedrà il blocco degli straordinari e l’indisponibilità a fornire qualsiasi collaborazione a questa Amministrazione (resta escluso l’interesse dei cittadini di Lissone per i quali si farà tutto il necessario al fine di garantire la massima tutela), non partecipando a nessuno degli obbiettivi strategici per la stessa e dalle normative vigenti”.

Siamo messi proprio bene! E se la sicurezza è una priorità di questa amministrazione, ci aspettiamo – a brevissimo! – che la sindaca Borella, il segretario Bergamelli e il comandante Caimi rivalutino le proposte degli agenti della Polizia locale e agiscano poi per arrivare ad una rapida conclusione della trattativa. Entro il 2027, magari.

Polizia locale sul piede di guerra: dichiarato lo stato di agitazione (PrimaMonza.it – 18 mag 2024)

Niente da fare: ancora scontro tra Polizia locale e sindaco (PrimaMonza.it – 8 ago 2024)

Comunicato stampa: Tentativo di conciliazione chiuso con esito negativo (27 lug 2024)

 

Buone vacanze!

È tempo di ferie e anche il sito del Listone si prende una pausa di meritato riposo. Da gennaio, infatti, sono stati molti gli articoli pubblicati (oltre 90) e gli argomenti trattati: per la situazione della nostra città ci siamo occupati del verde pubblico, della viabilità, del commercio, della sanità, delle opere pubbliche, dando spazio anche alle richieste e alle proteste dei cittadini.

Per la politica locale, ricordiamo i nostri resoconti dei Consigli comunali, dei “Question Time”, le riflessioni sugli equilibri politici e le puntualizzazioni su ciò che non ci è sembrato abbastanza “trasparente”.

Una nota a parte meritano le raccolte firme promosse – e con successo! – sul nostro sito in questi mesi: prima quella per il diritto alla salute e alla sanità pubblica in Lombardia , poi quella per ripristinare il vecchio regolamento dei Consiglio comunale ed infine quella per il referendum contro l’autonomia differenziata per il quale ci troverete anche in piazza a partire dai primi di settembre.

Il team che scrive e amministra il sito augura a tutti gli affezionati lettori un sano periodo di riposo e di relax e ringrazia gli appartenenti alla nostra Lista Civica che lo sostengono in un lavoro costante e impegnativo.

Buone vacanze a tutti e arrivederci a settembre, con alcune novità sulle “regole” e sulle questioni urbanistiche!

Camarda e la sua “1ª EDIZIONE”

La ricerca spasmodica del palcoscenico, i selfie e la condivisione di risultati anche di altri, a volte inducono in errore. Capita allora che l’Assessore allo Sport Giovanni Camarda si confonda e iniziative che già si svolgevano in passato (pre-covid) diventino ora magicamente una “1ª EDIZIONE”.

Ci riferiamo al “Lissone Fuori GP”, manifestazione in calendario il prossimo 31 agosto e che prevede gare di go-kart a pedali, laboratori di educazione stradale per bambini e intrattenimento di musica e cabaret.

La falsità della scritta “1ª EDIZIONE” sulle locandine (pubblicate su Facebook in particolare dalla consigliera di Felicia Scaffidi), è stata fatta subito notare dall’ex-assessore Alessandro Merlino e da chi ha postato foto egli anni scorsi dei figli in piazza su go-kart a pedali, smentendo così il lancio della “1ª EDIZIONE”.

Doppia magra figura di Fratelli d’Italia: dell’Assessore in primis e della Consigliera che nel suo post ribadisce il concetto della “1ª EDIZIONE”. E, tra i commenti, non è mancata anche una frecciatina al mancato FuoriSalone di aprile:Perché non fare allora anche il Fuorisalone? Così, tanto per sapere…”

C’è poco da fare: Fratelli d’Italia sembra non avere memoria storica della città: cerca sempre di essere sul pezzo, ma senza esserlo veramente.

D’altra parte, la sezione locale è commissariata e non ha un proprio referente. Tra Camarda, Sala, Scaffidi e Arosio…non si capisce più chi comanda cosa. E anche l’altro assessore in quota FdI– Gianfilippo Alibrandi – abbiamo ormai capito che col “Commercio e le Attività produttive” non c’entra nulla…

Comunque – vera o falsa che sia questa “1ª EDIZIONE” – invitiamo già fin d’ora a partecipare all’evento. Dopo due anni senza alcuna manifestazione, si sono finalmente resi conto che anche Lissone può organizzare il suo “Fuori GP”. Meglio tardi che mai…

PS. A proposito di cose vere o false, invitiamo (di nuovo) caldamente l’assessore Camarda a modificare il suo profilo Facebook dal quale risulta che lui sia “Vice Sindaco Città di Lissone”. Non ci risulta proprio che a Lissone ci siano 2 vicesindaci in carica…

 

Locandina Fuori GP 2024

Petizione bocciata!

Lo devono sapere, i 644 cittadini che hanno firmato, che la petizione “Sulle regole non si scherza” è stata bocciata. Dopo 3 ore di discussione e con i voti di (quasi) tutta la maggioranza, la petizione è stata rispedita ai mittenti: evidentemente ritengono che il regolamento del Consiglio comunale, vada bene così.

Le richieste che le minoranze hanno più volte ribadito in aula, sono state quelle di dare la possibilità di parlare a tutti i Consiglieri (e non a uno solo per gruppo) durante le Comunicazioni, di aumentare i tempi a disposizione (drasticamente ridotti nel nuovo regolamento), di ridurre le limitazioni per le Commemorazioni, di meglio normare la possibilità di collegamento remoto e, soprattutto, che di questo e di altro si possa discuterne insieme, per arrivare ad un regolamento condiviso da votare – finalmente – all’unanimità.

Purtroppo, alcuni interventi dei Consiglieri di maggioranza sono stati focalizzati su altri punti del regolamento, con abbondanti citazioni di norme, commi, situazioni precedenti, regolamenti si altre città etc. Come se le richieste presenti nella petizione non fossero abbastanza chiare! O forse erano talmente chiare che sono state accuratamente evitate…

Alcuni consiglieri di maggioranza hanno ribadito che loro “si sentono a posto, e la consigliera Scaffidi, durante la dichiarazione di voto per Fratelli d’Italia, ha affermato e ribadito che Leinon lascerà nessuno spiraglio”.

Arroganza, prepotenza, travisamento di situazioni, prese di posizioni rigide e anche affermazioni al limite del ridicolo e solo un timidissimo spiraglio da parte del Presidente del Consiglio Perego: questo abbiamo visto e ascoltato mercoledì sera. Potete rendervene conto personalmente riguardando la seduta del Consiglio.

Da parte nostra, continueremo con la protesta e con tutti i mezzi regolamentari e “pacifici” (lo specifichiamo soprattutto per il consigliere leghista Matteo Lando, che sembra temere per la propria incolumità fisica…),

Ora la situazione è così: Consiglieri che dall’alto della loro “maggioranza” tirano dritto e pensano di essere sempre nel giusto, Sindaca che mantiene le distanze parlando un’altra lingua, il “legalese”, dilungandosi a illustrare modifiche che non rientrano tra quelle “contestate”, Presidente del Consiglio che, da “garante” quale dovrebbe essere, è passato ufficialmente a “tutor” e governa la maggioranza.

Forza Italia, ancora non pervenuta; degni di plauso e ringraziamenti a Daniele Fossati e Omar Foligno che hanno votato con le minoranze.

E la storia continua…

Se ci sei, batti un colpo

Ha destato stupore e sdegno in questi giorni la storia di Luca, egiziano, residente a Lissone da 16 anni. È stato sfrattato dalle case comunali di via Murri e per qualche giorno si è arrangiato a dormire per strada, su un materasso di fortuna regalato dai vicini.

Al di là delle considerazioni su come sia stato gestito lo sfratto, in tutta questa vicenda c’è un grande assente: l’Assessore ai Servizi sociali Ignazio Lo Faro. Leggendo i numerosi articoli su stampa, online e sui social, non risulta abbia detto o fatto nulla: nemmeno è stato chiamato in causa. Evidentemente fa tutto la sua Dirigente, nel bene e nel male.

Noi però qualche domanda ce la poniamo: possibile che il signor Luca venga sfrattato ed espulso dal sistema dell’assegnazione delle case comunali e l’assessore ai Servizi sociali non abbia nulla da dire? Possibile che neppure sui social – lui che pubblica di tutto e di più (a volte anche di dubbio gusto…) – abbia sentito la necessità di scrivere qualcosa sulla vicenda? Viene il dubbio che non abbia la “sensibilità” richiesta ed indispensabile per svolgere un ruolo così delicato come quello di Assessore ai Servizi sociali.

In questo momento Luca è una persona fragile, un emarginato. Possibile che l’Assessore non abbia ritenuto opportuno intervenire e gestire questa vergognosa situazione?

Lo Faro, ora stupiscici e intervieni! Ma subito, non dopo le ferie… Altrimenti suggeriamo alla sindaca (possiamo utilizzare il sostantivo al femminile, vero?) di risparmiare sull’Assessore e destinare il suo stipendio ai Servizi Sociali del Comune. Alla luce di quanto (non) fatto, parrebbe la decisione più logica.

Luca, sfrattato su una strada con 30 gradi all’ombra (Cittadino – 20 lug 2024)

Mercoledì si discute la petizione

I nostri Consiglieri vi invitano e vi aspettano numerosi mercoledì 24, alle 20:30 nella sala consiliare. E non è vero che – come titola il solito settimanale locale – “La minoranza è costretta a tornare in aula“, ma è la maggioranza che è “costretta” ad esserci – da regolamento! – per discutere della petizione “Sulle regole non si scherza”.

Ricordiamo che si tratta di una petizione sottoscritta da 644 cittadini che chiedono di modificare le nuove regole del Consiglio comunale (in particolare quelle relative allo spazio delle Comunicazioni) votate il 14 maggio scorso.

Le nuove regole, tra le altre cose, hanno ridotto drasticamente i tempi per le Comunicazioni e le Commemorazioni e non sono state né concordate né discusse con la minoranza. Inoltre, i 50 emendamenti presentati sono stati tutti bocciati, oltretutto con una discutibile procedura.

Mercoledì sera i nostri consiglieri evidenzieranno chiaramente, punto per punto, quali sono le ragioni per le quali alcune modifiche si ritengono inaccettabili, ragioni che hanno portato le minoranze a disertare in massa il Consiglio comunale e ad organizzare due sessioni di un ”Altro Consiglio”.

L’interlocutore principale sarà Forza Italia, visto che la Lega è sottomessa ai “diktat” della Sindaca e di Roberto Perego, mentre Fratelli d’Italia, dilaniata da litigi interni ed esterni, non sembra proprio disposta a ripensamenti (e neppure a pensamenti…). I due capigruppo – Paninforni e Scaffidi – hanno già dichiarato che andranno avanti da soli: non hanno bisogno e non hanno alcun interesse per il 49,50% di elettori rappresentato dai consiglieri di minoranza.

Ci rivolgeremo quindi a Forza Italia, un partito che potrebbe tornare ad avere un ruolo di equilibrio e direzione. Oltretutto, è anche il partito che a Lissone ha preso più voti e ha più assessori in Giunta. Potrebbe contare qualcosa, volendo…

Confidiamo che almeno due o tre Consiglieri di maggioranza riflettano sui modi e sui contenuti delle nuove regole, sulle ripercussioni di una posizione irremovibile e agiscano di conseguenza. La nostra speranza è che i toni della discussione siano meno decisi e risoluti da parte della maggioranza e che si possa dialogare e spiegare le nostre posizioni. E poi si vedrà chi “governa” Lissone.

Vi invitiamo ad essere presenti di persona, mercoledì sera, in Consiglio, per dare appoggio e forza ai nostri consiglieri e dimostrare che, per la democrazia, si è disposti a firmare e ad esserci.