Il Piazzale degli Umiliati

Dai giornali locali scopriamo che l’opera “di punta” dell’amministrazione Borella è quasi completamente delineata. Peccato che nessuno – tranne il suo stretto entourage – sappia nulla di questa opera, che ha come obiettivo la completa riqualificazione del Piazzale degli Umiliati, cioè della zona destinata principalmente al mercato e al Luna park di Lissone.

Ma chi sono, allora, i veri “umiliati”? Forse tutte le persone che subiscono quotidianamente le scelte di questa amministrazione, lontana e distante dai cittadini. Del progetto di riqualificazione nessuno ne sa niente, neppure i commercianti che vivono la piazza ogni lunedì mattina, nemmeno le rappresentanze di chi allestisce il Luna park, nemmeno i “vicini di casa” che avranno la nuova sistemazione sotto le loro finestre, e nemmeno – e questa è forse la cosa peggiore – i Consiglieri comunali (di maggioranza e minoranza) che esercitano la delega di rappresentanza in città.

Per questo, come forze di minoranza, abbiamo richiesto l’inserimento dell’argomento nella prossima Commissione Territorio; se ne parlerà giovedì 20 febbraio.

Per ora, non entriamo nel merito del progetto (ormai in fase avanzata e i cui dettagli restano “top secret”…) ma dobbiamo purtroppo constatare che – anche questa volta – il dialogo e il contributo che i Consiglieri comunali, le associazioni di commercianti interessate e i cittadini lissonesi avrebbero potuto dare alla sindaca e alla sua squadra di governo, è sfumato.

Viene spontaneo il confronto con la riqualificazione di Piazza Libertà, effettuato durante il mandato della sindaca Monguzzi, con tanto di concorso di idee e votazione dei cittadini. Altri tempi, altro modo di dialogare, altro stile di governo…

Ora l’incarico del progetto è stato assegnato allo Studio di architettura LAND di Milano e sono stati messi a bilancio circa 1.500.000 euro su un totale di 3.500.000. La sindaca Borella sembra avere le idee chiare, ma noi ci chiediamo se quelle resteranno solo idee o se riuscirà a realizzarle entro la fine del suo mandato. Noi, come sempre, controlleremo e chiederemo conto.

Piazza Mercato, ecco come sarà: luna park, area feste e tanto verde (PrimaMonza.it – 12 feb 2025)

L’instancabile

Intervistato sulle svastiche comparse recentemente allo Skate Park di via Perosi, l’instancabile (a parole) assessore Giovanni Camarda ha prontamente condannato l’atto, si è manifestato vicino ai ragazzi, ha dichiarato che avrebbe provveduto a far rimuovere gli sfregi (settore che evidentemente risponde a lui e a Bonafè, assieme trasversalmente) e come assessore alle politiche giovanili (e forse anche sociali, che pensavamo fossero in capo a Lo Faro) si sente vicino ai problemi dell’educazione dei nostri ragazzi.

Le politiche sociali e giovanili sono sempre state attente ai vari fenomeni del territorio. Con l’amministrazione Monguzzi (e va detto, perché ora il gioco è diventato stucchevole) la destra lissonese – della quale Camarda è un attivo esponente – condannava l’inclusività delle azioni e delle iniziative intraprese, accusava la sindica di “essere di sinistra”, parlando come se la colpa di alcuni episodi fosse sua… Ora che il vento è cambiato, nelle stesse situazioni, si parla invece di “mancanza di civiltà”. E questo lo diciamo anche a tutti gli ex commentatori storici dei Social, che ora – guarda caso – non dicono e non scrivono più nulla! 

Cogliamo l’occasione anche per evidenziare un’altra situazione al sempre “ex vicesindaco”. Nella foto riportata dal giornale online, si può notare – come molto spesso succede – la presenza autotreni malamente parcheggiati lungo la via adiacente. Ci risulta che il problema sia già stato segnalato, ma ad oggi la situazione è immutata. Il solerte Camarda potrebbe riportare il problema in Giunta, magari parlarne alla collega Minotti, per trovare una soluzione almeno per gli orari di entrata ed uscita dei ragazzi dell’Istituto superiore lì vicino.

Ci accontentiamo così, anche perché a breve si dovrà ricongiungere la pista ciclabile nel tratto sospeso (dalla giunta Borella) e l’amministrazione dovrà per forza mettere in sicurezza tutto il percorso, zone di sosta comprese.

A Camarda, l’instancabile (soprattutto online…), diciamo di continuare a lavorare sodo; si vota fra due anni, il peggio sta passando…

Svastiche naziste sulle rampe dello skatepark (PrimaMonza.it – 15 gen 2025)

Eccolo, il vero assessore ai lavori pubblici!

Leggendo le pagine del Giornale di Monza sembra proprio che il vero assessore alle opere pubbliche di Lissone ormai sia Giovanni Camarda. Mentre sul suo profilo Social resta sempre l’informazione (errata!) che sia ancora lui il vicesindaco di Lissone, leggiamo nell’articolo come il suo obiettivo fosse quello di riqualificare il quartiere don Moscotti e concludere le opere iniziate dalla Giunta Monguzzi (e questo dobbiamo dirlo noi perché lui, furbescamente, lo omette).

Si tratta di un’opera di riqualificazione a lotti che si stanno concludendo, uno dopo l’altro, principalmente grazie al settore Lavori Pubblici. Le opere e le progettualità partono da lontano e al momento vedono impegnato proprio quel settore. Non quello di competenza di Camarda – assessore allo Sport – che ormai dicono sia essere l’unico della truppa che lavori…

Lui, in verità, durante la campagna elettorale aveva confuso le “operazioni a lotti” per “opere non finite” e ha chiesto voti ai suoi per concluderle ed impegnarsi. E li ha pure presi, i voti! Ora si pavoneggia citando lavori e opere, pubbliche come fossero merito suo: palazzetto, parcheggi, campi outdoor, sistemazione giardini…

Insomma, il vero assessore ai lavori pubblici si è palesato. Se è contento lui, i suoi sostenitori, le sue sostenitrici e l’altro (vero) Vicesindaco… allora siamo contenti tutti! In maggioranza, purtroppo, hanno fin troppi problemi per metterci la testa, a loro va sempre tutto bene. E chi sia il vero assessore ai lavori pubblici forse non è così importante.

Chissà se al Centro anziani “Colori della vita”, dove hanno problemi di riscaldamento (anche loro!), sanno che devono chiamare il “vero assessore”, quello che sistema tutto, persino gli impianti di riscaldamento…

Forza Lissonesi, resistete, che avere due vicesindaco e due assessori con la medesima delega non è proprio da tutti!

Un intero quartiere dedicato allo sport: presto il via i lavori (Giornale di Monza – 7 gen 2025)

Lo sciopero e lo sciroppo

Leggiamo sul giornale di Monza che ieri gli studenti dell’istituto Europa Unita-Enriques hanno fatto una mattinata di sciopero. Anche lì il riscaldamento non funziona, da settimane, e questi giorni sono particolarmente freddi. Ecco, quindi, che hanno deciso di scioperare chiedendo platealmente un intervento a chi di dovere.

Gli istituti di Scuola Superiore, va detto, sono in capo alla Provincia di Monza e Brianza e quindi le lamentele sono indirizzate al Presidente, il leghista Luca Santambrogio. Il quale, solo dopo aver avuto notizia dello sciopero programmato, ha fatto intervenire i tecnici risolvendo però il problema solo in alcune classi.

Come abbiamo scritto l’altro giorno, stessa città, sindaca anch’essa leghista Laura Borella, scuola diversa ma lo stesso freddo.  Bambini, ragazzi, docenti e personale ATA con giubbotti, al freddo.

Leggiamo sui social, e ci arrivano anche direttamente, le lamentele di genitori preoccupati e arrabbiati per la situazione della scuola Tasso e Piermarini. Nessuno sciopero per i bambini della materna e della primaria: più che altro a loro spetterà… lo sciroppo!

I bambini, forse, non sanno cos’è uno sciopero, ma mentre fanno il “ballo del pinguino” per scaldarsi, si potrebbe raccontare loro che gli studenti “più grandi” scioperano, e loro invece, fino alla prossima settimana, sono destinarsi a restare al freddo.

E in tutto questo l’assessore Carolina Minotti che dice? Ad oggi, è assente e silente. 

Intanto, nel fine settimana, in piazza Libertà ci sarà il classico Street food autunnale. Perché a Lissone, in autunno, anziché scaldare le scuole, si scaldano… i panini!  

A Lissone, bel tempo si spera

Raccogliamo la segnalazione di un genitore lissonese, nostro affezionato lettore. Egli ci informa che, nelle chat delle classi della scuola Tasso, circola una voce che fatichiamo a credere: pare che alcuni lavori agli impianti non siano ancora conclusi e quindi il riscaldamento non possa ancora essere acceso!

Alla data del 5 novembre, infatti, i caloriferi nella classe del figlio del nostro lettore sono ancora spenti. Alunni, scolari, maestre e personale sono costretti a studiare e lavorare al freddo. Sembra anche che il riscaldamento sia spento anche alla scuola materna Piermarini, collegata alla primaria Tasso. E questo – a nostro parere – sarebbe ancora più grave. Dietro l’angolo ci sono raffreddori e malanni autunnali, chi ha figli lo sa.

Ricordiamo che in Lombardia l’accensione dei riscaldamenti è consentita a partire dal 15 ottobre: possibile che al 5 novembre ci siano ancora lavori in corso? Come è possibile che queste notizie girino nelle chat di classe, senza alcuna comunicazione ufficiale e senza che nessuno intervenga per tempo?

Sollecitiamo l’Assessore all’Istruzione Carolina Minotti a fare chiarezza e a intervenire il prima possibile. Questo non è un “imprevisto”: a novembre (tutti gli anni!) comincia a far freddo e non è accettabile che una scuola abbia l’impianto di riscaldamento non funzionante, e non lo è nemmeno se la programmazione dei lavori è arrivata lunga.

La sindaca Borella dirà che è tutto normale; secondo noi non lo è per niente e qui lo denunciamo. Doveva sistemare la città, i suoi consiglieri dovevano far risorgere Lissone dalle macerie, ma per ora – tra le altre delusioni – constatiamo che non sono stati in grado neppure di accendere i riscaldamenti al 5 novembre.
E, curiosi, scopriamo anche che qualche candidata, non eletta e rappresentante dei genitori, ora tranquillizza, giustifica le inefficienze e per il freddo consiglia: ”Coprite bene i bambini!.

Complimenti davvero! A noi, a Lissone, non resta che sperare nel bel tempo! 

Tra un selfie e l’altro…

Bisogna ammettere che a volte il nostro l’Assessore allo Sport è proprio fotogenico ed efficace. Quando si fa i selfie al Palazzetto di Via Di Vittorio e scrive “il nostro palazzetto” ha proprio ragione. La città ha proprio un bel Palazzetto, per fortuna: elegante e moderno, e contribuisce anche a riqualificare un intero quartiere. E poi ci sono le opere accessorie di competenza dei lavori pubblici: parcheggi, campetto all’aperto, verde pubblico, tutte opere previste e progettate “prima” e poi concluse da questa amministrazione. 

Invece, in città, sembra che tutto questo “splendore” non si percepisca affatto. Pensiamo alla palestra della scuola Farè, dove gli atleti ancora non hanno acqua calda, o al palazzetto di Santa Margherita, dove piove dentro e ancora alla Farè, dove si è dovuto rimandare una partita perché il fondo è stato giudicato “non idoneo” (scivoloso). Per non parlare della palestra San Mauro, della quale abbiamo già detto qualche giorno fa.

Ma allora l’Assessore dello Sport dove è, e cosa fa esattamente? Forse dovrebbe curare di più l’esecuzione dei lavori, anziché farsi i selfie dove tutto è bello e nuovo… Giovanni Camarda, assessore di riferimento allo Sport, ci sembra faccia poco o nulla, o se invece fa, non è assolutamente efficace.

Troppo facile amministrare le cose nuove: bisogna prendersi a cuore i problemi esistenti e risolverli. Si deve dunque dedicare anche alla Palestra San Mauro, alla Farè, a Santa Margherita, ai campi di Via Bernini… Noi speriamo che chi, al contrario suo, di foto ne fa molto meno (l’assessore ai lavori pubblici Oscar Bonafè) coi propri uffici possa intervenire e sistemare.

Lo sport a Lissone è gettonato solo quando tutto va bene, quando altri fanno le corse ciclistiche, quando le Associazioni promuovono uno spettacolo educativo e fisico (come Sport & Sport) e quando si vincono le gare di Ginnastica (preferibilmente alcune società).

Forza Camarda, ci vuole più impegno: meno selfie e più lavori! 

Chi ci capisce qualcosa è bravo!

Alla fine dello scorso anno l’Assessore Camarda, in consiglio Comunale, affermava tronfio che “APL torna a casa”. Nel senso comune  della lingua italiana, questo significa che i lavori erano conclusi e la palestra era agibile ed idonea. Invece, con una delibera del mese di febbraio, è stato consentito l’utilizzo del nuovo Palazzetto dello Sport fino al termine dei lavori di manutenzione straordinaria della palestra San Mauro” per le partite di campionato.

Ora, in una delibera del 18 settembre, leggiamo che la sindaca e l’intera Giunta hanno votato (di nuovo) per consentire “lo svolgimento sia degli allenamenti che delle partite casalinghe di campionato” presso il palazzetto di via Conti, fino al termine dei lavori di manutenzione.

Allora chi ci capisce qualcosa è bravo. Quando mai termineranno questi lavori di manutenzione? La APL è tornata o tornerà a casa oppure no?

Forse il settore SPORT non sa cosa fa il settore LAVORI PUBBLICI, o viceversa. Noi non lo sappiamo, ci limitiamo ad osservare i fatti e a volte, in politica, certi fatti sono anche da interpretare.

Per qualcuno la APL torna a casa, per altri la APL ha trovato una nuova casa. Chissà se la questione interessa a qualcuno. Noi, semplicemente, ci chiediamo: i giovani di APL, dove stanno di casa?

La memoria corta

L’assessore allo Sport ed alle Politiche giovanili, Camarda, ha colpito ancora. In una recente intervista, l’assessore “ai selfie” commenta lo stato di incuria in cui versa lo SKATEPLAZA di Lissone, ideato, progettato e realizzato dalla giunta Monguzzi in collaborazione con l’associazione “Noi, mamme di Lissone”.

In questo luogo alcuni cittadini lamentano sporcizia, incuria, degrado e le foto (non i selfie) sono davvero impietose.

Quando era in campagna elettorale – e anche prima – l’assessore commentava e giudicava: l’amministrazione Monguzzi non cura gli spazi ed I luoghi, è un governo di sinistra, troppo inclusivo e troppo accondiscendente… e poi avanti con la solita propaganda: noi faremo, noi diremo, noi risolveremo…

E con lui, tutta la schiera di Fratelli d’Italia; in particolare ricordiamo l’attuale consigliera Scaffidi che parlava di “far risorgere Lissone dalle macerie” Effettivamente, sui social, ora scrive che risolverà, interviene, commenta. È proprio un assessore mancato! Ma ora, purtroppo, i problemi non solo sono ben evidenti ma, sono addirittura peggiorati. E i social lo testimoniano.

E quindi? Camarda – lo smemorato – ora parla di “maleducazione e inciviltà” e richiama le famiglie all’educazione civica e invoca anche un ruolo della scuola: bisogna fare di più e partire da lì. E la mancata pulizia? Ci sono i cestini, quindi la colpa è dei ragazzi incivili.

Ma lui, che è assessore anche alle Politiche giovanili, sta per caso fallendo nel suo mandato?

Per ora non giudichiamo, mancano ancora 2 anni e mezzo alla fine del mandato e staremo a vedere. Quello che è sicuro, è che i cittadini si stanno facendo una loro idea. Ed alcuni si rendono conto che è solo questione di…. memoria e di buon senso.

La sindaca Borella, in tutto questo, (come per altri assessorati) pare non avere la forza di sistemare le cose. Forse potrebbe nominare qualche “Consigliere con poteri straordinari” ed affiancarlo a chi “non regge”, magari senza fare troppi selfie…

Incivili prendono di mira lo skate park – Giornale di Monza – 17 set-2024)

€ 25.010,00 Sì, venticinquemiladieci euro

Questa cifra corrisponde a quanto – al momento – l’amministrazione comunale ha speso PRIMA per la posa e POI per la rimozione di “rallentatori ad effetto acustico” comparsi (e scomparsi) recentemente in citta. L’Assessore incaricato è l’arch. Rossati, il responsabile è il Dott. Caimi, il dirigente è il Dott. Bergamelli. E su tutti, la Sindaca Borella.

Ma andiamo in ordine. In data 07 giugno 2024 la Polizia locale dispone un affidamento diretto a una ditta di Morbegno (Sondrio) per la posa di rallentatori in alcune vie cittadine: via Monza, via Mascagni, via Canova, via Capuccina etc. per un importo complessivo di 20.862 euro.

Dopo poco tempo i rallentatori sono stati effettivamente installati ma hanno subito cominciato a dare problemi: non al traffico ma ai residenti! Infatti, nelle abitazioni vicine, il rumore provocato giorno e notte dal transito di veicoli e camion è insostenibile. Non a caso, nella descrizione delle caratteristiche di questo tipo di rallentatori che abbiamo trovato, leggiamo che “si adottano prestando attenzione alla presenza di edifici residenziali o pubblici in quanto il passaggio delle auto induce una certa rumorosità che può risultare fastidiosa”.

E allora vai con Pec, raccolte firme, social network, con amministratori condominiali sul piede di guerra e cittadini che si domandano come sia stato possibile fare un errore così madornale visto che questo tipo di rallentatori sono adatti per altri tipi di strade (soprattutto tangenziali, provinciali) e comunque per zone NON urbanizzate, come sono invece quelle sopra citate.

L’amministrazione ha tentato di giustificare e argomentare, chiedendo persino pazienza e tolleranza ai cittadini. E, mentre da una parte si giustificava l’operato, dall’altra si chiedevano i preventivi, alla medesima ditta, per rimuovere alcune delle installazioni. Detto, fatto: altro affido lavoro in data 30 luglio per 2.684 euro. E due.

Ulteriori disperate lamentele in un’altra zona (via Canova/Sansovino) e avanti con la terza determina: 1.464 euro. L’ultima, per ora.

E a questo punto noi tutti ci chiediamo chi abbia sbagliato in modo così clamoroso, facendo installare rallentatori di questo tipo in un contesto di intensa urbanizzazione. Queste e altre domande le porremo a tempo debito a chi di dovere.

In conclusione, non possiamo che ritornare a citare l’ormai famoso slogan elettorale della sindaca che prometteva di trasformare l’ordinario in straordinario… Ma non è ancora finita: vedremo poi quanto sarà costato ai cittadini lissonesi questo errore. Ma possiamo stare tranquilli che tutto si risolve, con IMU e multe…

Il falso del verde

Stavolta il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Paninforni, ha veramente esagerato. Lui, che aveva dato dei “pagliacci” a tutti i consiglieri di minoranza per aver lanciato l’iniziativa dell’”Altro Consiglio” disertando l’aula ufficiale, durante le comunicazioni nel Consiglio del 16 luglio ha davvero toccato il fondo.

Si parla della manutenzione del verde pubblico: quest’anno un vero disastro, sotto gli occhi di tutti: diserbo stradale inesistente, rotonde trasformate in giungle e bosco urbano trasformato in area impraticabile.

E allora interviene Paninforni – rigorosamente leggendo – omettendo però alcune informazioni che portano a qualificare in modo diverso la situazione.

Ecco l’inizio del discorso: “Viste, lette e ascoltate le numerose critiche sulla gestione del verde (…) diciamo che la scorsa amministrazione aveva deciso di gestire il verde pubblico dividendo in 4 zone, ciascuna appaltata a una azienda   diversa. (…). Il mancato servizio prevede delle penali irrisorie che non erano incentivanti e anzi, per alcune società era conveniente pagare le penali e non svolgere l’attività!”. E poi: “Per fortuna il contratto in essere scadrà a fine anno (…)”. Quindi, di nuovo, di chi è la colpa? Come sempre, della precedente amministrazione Monguzzi…

Eh no, caro Paninforni, le cose non stanno esattamente così! Perché o non sai, oppure se sai, non dici.

Questi, comunque, sono i fatti: il contratto del verde è partito ad aprile 2021 per una durata prevista di 3 anni. La scadenza era, quindi, ad aprile 2024 e per quella data avrebbe dovuto essere già stato fatto il bando per il famoso “Global Service” e la relativa assegnazione dei lavori.

Invece, evidentemente, l’amministrazione di Paninforni non è stata in grado di stare nei tempi giusti e ha pensato bene di prorogare i contratti in corso fino a fine 2024, nonostante a livello di Bilancio Previsionale sia tutto pronto.

Non solo: nel bando prorogato è stato inserito anche il diserbo. Come mai? Evidentemente non si era pronti ad emettere un nuovo bando, quello con un unico operatore; una scelta che comunque presenta rischi e pericoli.

Inoltre: come mai negli anni scorsi, con le stesse aziende, non sono stati riscontrati problemi così evidenti?

E poi: le penali definite “irrisorie e non incentivanti” sul contratto in corso sono state effettivamente richieste? Faremo un accesso agli atti per verificarlo, ma l’impressione nostra è che nessuno abbia richiesto alcuna penale. E siccome le bugie noi non le scriviamo, faremo sapere.

Vogliamo però rimarcare che in politica, seppur di passaggio, la credibilità è un valore importante che si conquista passo dopo passo, intervento dopo intervento, e soprattutto che – come dice il proverbio – le bugie hanno le gambe corte. Non come l’erba a Lissone…