Regionali: uno a uno?

Seppur fuori Regione, come lista civica, vogliamo anche noi commentare il risultato delle ultime elezioni regionali. Due Regioni, due distinte elezioni e due diversi risultati: in Calabria ha vinto la candidata del Centrodestra, di Forza Italia mentre in Emilia Romagna ha vinto il candidato del Centrosinistra, del PD.

Pari e patta? Ma neanche per sogno! In Emilia non c’era in ballo solo il controllo della Regione: secondo noi (e secondo molti altri) era in corso una chiara e strategica “aggressione” al modo di fare politica. Lo stile di Salvini: spregiudicato, accusatorio, sempre sopra le righe. Lui, il grande Capitano, le ha messe in campo tutte, quasi come ai bei tempi del Papeete: dal presidio di ogni angolo della Regione, alle innumerevoli ospitate televisive (senza contraddittorio), ai baci e abbracci a salami e mortadelle, alla famosa chiamata citofonica, alle accuse al Governo nazionale, in rincorsa all’ultimo voto per una candidata praticamente inesistente, contro tutto e tutti.

Insomma una vera e propria battaglia. E ha perso! E ha perso soprattutto per merito del candidato avversario Bonaccini – governatore uscente – uomo competente, serio, moderato, lavoratore e che ha sempre praticato un modo concreto e pacato di fare politica: ha ribattuto alle “risse salviniane” con i contenuti, agli slogan con la “visione ed un programma specifico”.

Ma la Lega ha perso anche grazie alle Sardine, un movimento civico, spontaneo e antifascista composto da gente comune, non politicamente impegnata, che ha rivendicato il diritto di stare in piazza e di dire la propria, soprattutto riguardo un certo modo di fare politica. E questa nuova forza ha contagiato gli indecisi, i timidi, i delusi: esattamente come succede per le liste civiche nei comuni, apartitiche ma impegnate sui contenuti.

La Lega doveva espugnare il fortino, doveva conquistare il Governo, doveva dare la spallata… e la spallata invece l’ha presa. E l’ha presa anche in Calabria, dove ha vinto grazie alla coalizione, ma con un modesto 9%.

E i 5 Stelle? Altra storia… la prossima!

Lissone si rinnova

Il Consiglio comunale ha approvato venerdì sera il nuovo “Regolamento di Polizia urbana e per la convivenza civile”. Il vecchio regolamento, approvato nel lontano 1932 (ben 88 anni fa!), richiedeva necessariamente un aggiornamento perché negli ultimi decenni sono cambiati i bisogni, le abitudini, le necessità dei cittadini e anche le tecnologie.  Sono richiesti oggi regole e strumenti efficaci per contrastare comportamenti scorretti che causano disturbo e disagio, se non peggio.

L’amministrazione Monguzzi, fin dal suo primo mandato, ha iniziato un processo di revisione dei regolamenti comunali, molti dei quali erano ormai obsoleti e che quindi sono stati rivisti e aggiornati (ad esempio lo Statuto comunale, il Regolamento edilizio, di Contabilità, quello sul Benessere animale e altri ancora).

Il nuovo regolamento di Polizia urbana consta di 69 articoli, suddivisi in 5 sezioni che spaziano dalla sicurezza urbana, all’incolumità pubblica, al decoro urbano, alla tutela del suolo pubblico, all’esercizio di attività lavorative e di svago. Ma non sono solo regole e divieti: è previsto anche l’impegno della Polizia locale in azioni e progetti per l’educazione alla legalità nelle scuole e la collaborazione con associazioni di volontariato per favorire l’educazione alla convivenza e al senso civico.

Era un aggiornamento necessario e sentito da tutte le forze  politiche, e grazie all’ottimo lavoro del Sindaco, dei Commissari e del Comandante Longobardo, è stato votato all’UNANIMITÀ in Consiglio comunale: non succede spesso!

Inoltre, per rispondere alle richieste dei cittadini di maggiore sicurezza, quest’anno la nostra Polizia locale avrà ben 4 unità in più, come supporto e aiuto alla squadra attualmente in forza al comandante Longobardo.

Ora ai cittadini il compito di osservare il nuovo regolamento e alla Polizia locale di attuare il controllo sul territorio.

PS: il testo definitivo del regolamento – completo degli emendamenti approvati venerdì sera in Consiglio comunale – sarà disponibile a breve sul sito del Comune di Lissone, nelle sezione “Archivio regolamenti”.

Approvato il Regolamento di Polizia Urbana (Comunicato stampa – 24 gen 2020)

Lissone, ricorda!

Prosegue anche a Lissone l’iniziativa della posa delle pietre di inciampo, dopo quella collocata lo scorso anno all’esterno dello stadio “Luigino Brugola” di via Dante in memoria di Mario Bettega

In collaborazione con il Comitato per le Pietre d’inciampo e con l’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) e con la presenza di Milena Bracesco (figlia di un deportato, presidente del Comitato e vicepresidente di Aned Monza), il 25 gennaio alle ore 10, si è scelto di posare un’altra pietra di inciampo, un sampietrino in oro che verrà collocato in via Matteotti all’altezza del civico 8 e servirà ad “inciampare e sostare”, soffermandosi nel ricordo di Attilio Mazzi.

Attilio fu un lavoratore nello stabilimento di trinciatura del legno da lui stesso aperto a Lissone; padre di 4 figli e convintamente antifascista sia nell’animo che nelle azioni,  divenne vittima dell’orrore nazifascista e fu deportato nel campo di concentramento di Gusen, dove morì il 9 aprile 1945.

Mazzi fu perseguitato dai tedeschi e venne arrestato per i suoi valori antifascisti di democrazia e libertà di espressione, valori che non mancò mai di appoggiare in pubblico e in privato. Fu uno dei tanti uomini comuni – eppure coraggiosi – che non si limitarono a sognare un mondo migliore, un’Italia libera e senza più dittatura e violenza, ma che si diede da fare in prima persona, mettendosi in gioco e ribellandosi con l’esempio, le parole e le azioni, per fare in modo che il fascismo fosse solo un brutto ricordo.

Uomini come Attilio hanno sacrificato la propria vita perché altri (anche noi) potessimo godere dell’Italia e della Lissone democratica che abitiamo oggi.
Lissonesi, ricordate che lì, dove si posa la pietra d’inciampo, un cittadino è morto per la libertà.

La “Pietra d’inciampo 2020” a Lissone
La Shoah a Monza e Brianza: arrivano 21 pietre di inciampo per non dimenticare (CittadinoMB – 9 gen 2020)
Video gallery della posa della pietra d’inciampo 2020 (Sito del Comune di Lissone)

C’è posta

A seguito nell’articolo dal Cittadino da noi riportato Lunedi, abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo il punto di vista di una insegnante lissonese che vede le cose in un altro modo, e lo documenta.

“Chissà se qualche giornalista mi legge… A me per esempio, il giornale locale, aperto sulla pagina di Lissone, l’altro giorno è cascato di mano. Insieme alle braccia.

Perché mai, vi chiederete? Semplicemente perché mi sono domandata, senza ancora trovare una spiegazione, come possa una collega insegnante rilasciare un’intervista con una visione così ridotta come quella che ho letto.
La collega – scuola media Farè – esprime e ribadisce un concetto che non rende affatto giustizia alla realtà delle situazione e che riassumo così: “Per le scuole ci vuole più attenzione “. Allora, cara collega, come facciamo con gli alunni, ti propongo un ripasso: non troppo lungo, ma del passato recente, perché mi pare che da un po’ non osservi il contesto di cui parli (non te ne faccio una colpa, in fondo abiti a Desio come tu stessa dichiari mentre io vivo e lavoro a Lissone). Ripassiamo gli ultimi 6mesi, ti va?

Scuola Tasso: dotazione nuova aula di informatica – dicembre 2019
Scuola Farè: nuovo impianto anti intrusione per contrastare i furti e piccoli vandalismi – autunno 2019
Scuola Buonarroti: “Rispettiamo il pianeta”: il Comune, in collaborazione con alunni e docenti, organizza la raccolta di cartacce e rami per ripulire un’area verde della città (evento educativo) – settembre 2019.
E ora coraggio, il ripasso si fa corposo:
Durante l’estate, manutenzione di ben 8 edifici scolastici per messa in sicurezza ,opere edili e miglioramento locali.
Scuola Aldo Moro: manutenzione straordinaria per adeguamento alla normativa di prevenzione incendi (60mila euro) idem per San Mauro e Cagnola (altri 110mila euro); nella Scuola Tasso è stata inoltre rifatta la linea di alimentazione dell’impianto antincendio, con il posizionamento di nuovo contatore dell’acqua (15mila euro).
A Santa Margherita è stato ampliato il refettorio per eliminare il doppio turno mensa dei bambini.
Nella Scuola Croce, da un semplice magazzino è stata recuperata un’aula da destinare ad attività formative mentre nella Scuola Dante sono state tinteggiate le pareti di alcune aule che ora ospitano i bambini coi loro nuovi e brillanti colori.
[Prendo fiato]
Nello stesso periodo estivo, è stata bandita una gara per rifacimento della centrale termica della scuola Dante-Volturno per un importo, soggetto a ribasso d’asta, di circa 240mila euro.

Sono andata indietro di soli sei mesi, ma potrei continuare, ad esempio con il rifacimento strutturale della scuola Moro di tre anni fa. A questo ripasso aggiungerei anche che, a cadenza puntuale e su richiesta di segnalazioni, il Comune provvede alle piccole riparazioni di routine e di messa in sicurezza, come suo dovere.

Oltre a chi, come me, frequenta le scuole come insegnante, come mamma, come zia, chiunque può documentarsi: queste informazioni sono a disposizione di tutti sulla pagina Facebook “Concetta Monguzzi il nostro sindaco”.
Cara collega, io non sono d’accordo con le tue dichiarazioni: sempre tanto nelle scuole c’è da fare, ma che il Comune non faccia, questo non lo si può proprio sentire”.

Nessun dorma!

Ci vuole una ventata di novità! Sì, ci vuole proprio, bisogna che molti si sveglino dal proprio torpore. E parafrasando una famosa romanza della Turandot, vien da dire: “Nessun dorma!”.

Ci riferiamo oggi alle interviste pubblicate sul Cittadino di sabato 18 gennaio: 5 donne che a Lissone svolgono attività a sfondo sociale o all’interno di associazioni, hanno “dato i voti” alla Città, ciascuna evidenziando come esistano ambiti nei quali la città eccelle, altri nei quali si posiziona nella norma e altri ancora nei quali occorre lavorare, portando la già citata “ventata di novità”.

In particolare, una docente della scuola media Farè, chiede “maggiore attenzione” per le scuole: “Mi lamento della gestione delle strutture pubbliche, in particolare degli edifici scolastici. La manutenzione è scarsa e le scuole ne hanno bisogno (…)”.

Noi rispettiamo le idee di tutti, anche le critiche, però queste affermazioni ci lasciano sconcertati. Una docente che non si sia accorta di come in questi 7 anni di amministrazione l’attenzione alle scuole sia stata PRIORITARIA, con un evidente cambio di passo rispetto agli anni precedenti, o ha memoria corta o necessita del richiamo della sopra citata romanza di Puccini…

Ci sono parecchie cose che si possono dire, ma non questo, e non sulle scuole! Tutte le scuole di Lissone (tranne le due Superiori a gestione provinciale) hanno avuto interventi, attenzione, lavori, spazi, sicurezza da chi amministra la città, e noi lo sappiamo bene. Gli impegni economici e del personale sono stati numerosissimi e in diversi ambiti; e siccome queste non sono solo “parole”, a giorni pubblicheremo una tabella (senza alcun commento) che possa rendere l’idea di ciò che è stato realizzato in termini di manutenzione e innovazione nelle scuole lissonesi.

Siamo comunque sicuri che altri (genitori, alunni, insegnanti…) abbiano invece percepito lo sforzo fatto da questa amministrazione per le scuole, un’amministrazione che “non dorme affatto”.

Il verde e i marciapiedi sono da sistemare e curare meglio? Certo, ma ribadiamo che prima di molte altre (anche significative) priorità, questa Amministrazione ha sempre messo le SCUOLE.
E che nessun dorma!

“Promossa per cultura e biblioteca. Per le scuole occorre più attenzione” (Cittadino – 18 gen 2020)

Per un pugno di like

Ormai è chiaro a tutti che i social media evidenziano i lati peggiori della nostra società: ciò che prima si diceva – goliardicamente, forse – nei bar o tra amici di bassa levatura, ora lo si scrive sui social, nella speranza di catturare qualche “like” in più. I social come finestre virtuali sul mondo reale e che mostrano, per lo più, cattivi esempi e beceri insegnamenti: un abuso più che un uso.

Lo si vede nei commenti, spesso senza senso o in malafede, che mirano a giudicare ed aggredire una persona, una realtà – anche politica – un ruolo. Il “cyberbullismo” o, alla nostrana, i commenti dei “leoni da tastiera”, offendono, denigrano, insultano senza concedere spazio alla difesa. Questi “leoni” – giovani o vecchi non importa – scrivono, domandano, rispondono (sono esperti di tutto!) e “colpiscono”. Allora spesso molti reagiscono, ruggiscono, insultano, cavalcano l’onda, senza badare alle conseguenze che certe affermazioni o insulti possono provocare.

È uno stile al quale ci opponiamo fortemente: a noi piace invece discutere e approfondire, sempre nel rispetto delle convinzioni di ciascuno e soprattutto nel rispetto delle persone.

Purtroppo questa settimana un ex-assessore della giunta dell’ex Sindaco Ambrogio Fossati, si è esibito su Facebook esprimendo il suo (illuminato) parere sui partecipanti ad una trasmissione televisiva, utilizzando un linguaggio offensivo e discriminatorio. Naturalmente – come volevasi dimostrare – questo ha poi scatenato i commenti dei  suoi “amici di Facebook”, commenti anche peggiori del post di partenza.

Ma come? Un uomo che – anche dopo l’incarico politico svolto – dovrebbe essere un esempio per la propria comunità, nel 2020 si permette di usare pubblicamente termini offensivi e dispregiativi? Noi siamo esterrefatti. Resta la domanda “Ma come è possibile?”.

Articolo dal Giornale di Monza – 14 gen 2020

Una Lissone più “SMART”

Recenti fatti di cronaca mostrano, nell’emisfero sud del mondo, un’Australia devastata da numerosi ed estesi incendi causati, tra gli altri fattori, dai cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento.  Senza andare tanto lontano, anche la “nostra” Pianura Padana se la passa male in quanto a qualità dell’aria, essendo una delle aree con la più alta concentrazione di biossido d’azoto in Europa ed in particolare, nella nostra Provincia (Lissone compresa!) vengono spesso superati i livelli di soglia di PM10 e PM2,5 cioè delle cosiddette “polveri sottili” (vedi sito Arpa Lombardia)

Uno dei provvedimenti adottati in queste situazioni – e lo vediamo anche in questi giorni – è il blocco della circolazione per le auto più inquinanti, una soluzione a breve termine che crea disagi a chi, per vari motivi, possiede una vecchia auto. Ai Comuni dell’area padana non resta quindi che ripensare come tutelare il diritto alla mobilità, cercando contemporaneamente forme alternative all’uso delle auto private.

Lissone e la sua amministrazione, dall’avvento della giunta guidata da Concetta Monguzzi, ha intrapreso proprio questa politica e sta incentivando per gradi l’uso di mezzi alternativi.

La realizzazione di piste ciclabili e il progetto del loro successivo ampliamento, la sperimentazione di un bus navetta nel mese di dicembre per alleggerire il traffico verso il centro città, la recente convenzione – a costo zero per il Comune di Lissone – con la società RetiPiù per la concessione di un’area pubblica in via Maggiolini ove sarà installata una colonnina per ricarica dei veicoli elettrici, sono tutti provvedimenti intrapresi da questa giunta per promuovere la mobilità sostenibile e diminuire l’inquinamento del nostro territorio. Non ultimo, il Comune ha commissionato uno studio di fattibilità per il servizio di Scuolabus ed ha affidato alla società E-VAI il servizio di car-sharing sul territorio lissonese, mettendo a disposizione una vettura elettrica che potrà essere condivisa – previa prenotazione – tra il Comune, i cittadini, le associazioni, le imprese ed gli Enti locali.

Ma l’inquinamento si combatte principalmente con l’impegno quotidiano di tutti e un graduale ripensamento della mobilità: chi amministra Lissone ha abbracciato un’ottica innovativa e attenta all’ambiente.
E tu, cittadino? Pròvaci anche tu; insieme si può riuscire ad attuare una mobilità più “smart” e a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.

Aggiornamento del 15 gennaio: Proprio in considerazione della situazione critica della qualità dell’aria in questi giorni e in coerenza con altre azioni già messe in atto per ridurre l’inquinamento atmosferico, il tradizionale falò di Sant’Antonio in piazza mercato quest’anno non avrà luogo.

Finite le feste, tiriamo le somme

Riprendiamo le nostre pubblicazioni con un breve resoconto del “Natale Lissonese”, più di un mese di iniziative che hanno coinvolto diverse zone della nostra città.

Ecco qualche numero: 25 sono state le associazioni che hanno animato le 9 casette in piazza Libertà; 220 le luminarie posizionate in città (oltre al tetto di stelle che ha dipinto il decumano del centro storico); circa 40 metri la lunghezza del telo che ha coperto la facciata di Palazzo Terragni con foto storiche di Lissone; oltre 1.500 le presenze sulla pista di pattinaggio nella nuova location di piazza IV Novembre. Infine, per la prima volta, è stata predisposta un bus navetta per incentivare il parcheggio all’esterno della cintura centrale.

Tante e molto partecipate le iniziative, ricordiamo solo le più importanti: un grande spettacolo di fontane danzanti e luci, la cerimonia di accensione del grande cedro, il tradizionale Presepe vivente, il concerto di Capodanno in piazza, il corteo dei Re Magi, la Befana dei Pompieri.

E poi il commercio, quello di vicinato: anche quest’anno, insieme, Commercianti e Amministrazione comunale hanno voluto un programma ricco e vario per animare e far vivere la città, e ci sembra che l’obiettivo sia stato pienamente raggiunto.

Dalle prime impressioni, alcuni commercianti si sono detti soddisfatti dell’andamento dell’attività nel periodo natalizio, altri un po’ meno; sicuramente anche Lissone rispecchia la tendenza a livello nazionale che vede un calo degli acquisti tradizionali ed un netto aumento del e-commerce. E ora avanti con i saldi invernali.

Concludendo, possiamo ben dire che anche in questa occasione si è dimostrato vincente il lavoro di squadra ed è doveroso ringraziare i settori comunali coinvolti, le associazioni, i commercianti ed il Distretto Urbano del Commercio e in particolare a Confcommercio che ha fatto da capofila per tutti gli eventi.

2019 ti saluto… 2020 benvenuto!

Il 2019 sta per finire: per Lissone è stato un anno di intenso lavoro, di buona amministrazione e che ha dato ottimi risultati.

Ne ricordiamo solo alcuni:
1 l’inizio del cantiere del nuovo palazzetto polifunzionale di via Di Vittorio
2 dopo tante incertezze, la conclusione del lungo iter per la vendita del Centofirme (Palazzo del Mobile), acquisito da un privato che già ha iniziato i lavori di sistemazione
3 la continuazione del lavoro al Parcheggione della Stazione, con anche la Ciclostazione a disposizione
4 la variante al PGT, strumento importante e necessario
5 il bando per l’illuminazione pubblica a led a Lissone che, dopo un lungo iter, ha finalmente “visto la luce” alla Commissione Unica di Committenza.

Ecco, sono solo alcuni dei risultati perché non è ancora tempo di “bilancio elettorale”, qui vogliamo solo salutare questi ultimi 365 giorni.

Non dimentichiamo, poi, i lavori nelle scuole, alla Pro Lissone calcio, alla AC Lissone e altro ancora: anche l’aver approvato il bilancio preventivo 2020 entro dicembre, darà la possibilità di acquistare immobili strategici per la città. Insomma, una serie di macro obiettivi che atterreranno, anche nel 2020, sulla nostra città. E noi, Lista civica di governo, non vediamo l’ora….

Riprenderemo la nostra attività sul sito dopo l’Epifania, ma ci vediamo martedì 31 dicembre in piazza Libertà (ma senza botti!) a festeggiare il nuovo anno. Buon 2020 a tutti, anche alla nostra Lissone!

Politica di minoranza, quella che fugge

Consiglio comunale delle “Petizioni popolari”, Lissone 18 dicembre 2019. Un consiglio animato e importante perché con lo strumento delle petizioni i cittadini inviano un messaggio chiaro ai Politici.

Dopo il flop del “sit-in” (sotto il Comune, con pochissime persone, oltre a 5 politici locali in vetrina) era il turno del Consiglio comunale dedicato alla discussione di due petizioni: una che ha raccolto circa 600 firme e l’altra invece circa 1000.

L’argomento – inutile dirlo – erano le strisce blu e le forze di minoranze, unite, erano i portabandiera delle proteste dei cittadini contro le nuove regole della sosta a pagamento. In Consiglio si sono presentati una trentina di cittadini: gli stessi, immaginiamo, che hanno proposto la petizione e poi organizzato i banchetti per la raccolta firme.

Risultato? Il Sindaco ha relazionato in Consiglio circa i passi interlocutori e di dialogo con la società concessionaria della sosta e la maggioranza ha difeso il provvedimento.
E la Minoranza? Beh, la minoranza ha prima discusso la petizione “politica” (quella di Ruggero Sala, per capirci) poi, quando è stato il momento della discussione della seconda petizione, quella dei cittadini ed apartitica, si è dileguata come neve al sole…
Non ci credete? Basta guardare la sala e le poltrone, vuote. Per decenza, solo Roberto Perego, dall’alto dei suoi discorsi non sempre comprensibili, e Piermarco Fossati, anch’egli indaffarato ad ergersi paladino dei cittadini, (con discorsi e commenti più basici ma altrettanto indecifrabili) sono rimasti al loro posto. E anche Lo Faro ha partecipato alla votazione. Hanno persino presentato una risoluzione che è stata rispedita al mittente perché inaccoglibile.

La Lega… scomparsa, Forza Italia… quasi assente. Il capo Meroni… molto lontano.
Come mai? Non si sa. Quello che si sa è che quando c’è da tuonare e da fomentare, alcuni di minoranza sono sempre presenti, in piedi e con voce alta, ma al momento del voto tolgono la tessera, escono e non partecipano. Sembra quasi una fuga.

La Maggioranza, fra mille urla, era lì, al suo posto, a discutere, ad ascoltare e a garantire il numero legale senza il quale la petizione non avrebbe nemmeno potuto essere votata. L’impressione che abbiamo è proprio che a Lissone ci sia una parte politica, la minoranza, che al bisogno, fugge.