Quasi quasi ce la facevamo

Lunedì sera, in Consiglio comunale, per un soffio non è passato un ordine del giorno presentato dalle minoranze: si richiedeva al Governo italiano di intervenire presso quello ungherese per concedere gli arresti domiciliari ad Ilaria Salis, in attesa del processo.

Le privazioni, le catene, il collare e in generale e condizioni disumane di detenzione PRIMA del processo e PRIMA di un giudizio, avrebbero meritato una ben altra votazione. Ma così non è stato.

Colpa di una maggioranza impietosa, giudicante e miope. Fratelli d’Italia, agli ordini di Camarda, la Lega agli ordini di Lando. Feroci i loro giudizi: Ilaria deve stare lì, senza dignità. È un’estremista – secondo loro – e merita quindi tutto ciò, anche se una sentenza non è ancora stata emessa. Così la pensano le “persone per bene”, e lo dicono pure al microfono.

Sensibili e di buon senso, invece, i consiglieri Daniele Fossati, Andrea Carraretto, Cesare Viscardi e il Presidente Roberto Perego che hanno dato ascolto alla loro coscienza e hanno votato con le minoranze.

Spiace – e anche molto – che il Presidente avesse in precedenza espulso dall’aula il consigliere di Vivi Lissone Luca De Vincentis, che non è rientrato al momento della votazione su un emendamento proposto da Daniele Fossati, precedente alla votazione sull’ordine del giorno stesso. Il suo poteva essere il voto in più che avrebbe fatto la differenza.

Alla fine, 10 voti a favore e 10 contrari, ma la mozione non è passata. Stavolta, quasi quasi ce la facevamo. Forse per Lissone non tutto è perduto…

Ordine del giorno: Appello a favore del trasferimento di Ilaria Salis

Chiuso il centro odontoiatrico. E ora?

Riprendiamo oggi la questione della chiusura del centro odontoiatrico di via Bernasconi. Nel Consiglio comunale del 26 gennaio scorso il Listone aveva presentato un ordine del giorno che, emendato dalla maggioranza, è stato poi votato all’unanimità.

Bene, possiamo ora affermare che, non avendo approfondito, né la Sindaca né l’assessore ai Servizi sociali avevano le idee chiare sull’argomento. In Consiglio e nelle dichiarazioni rilasciate ai giornali, la Sindaca Borella e l’Assessore lo Faro indicavano infatti come data di fine servizio 31 marzo, seguendo quanto riportato nella lettera ricevuta da ATS.

Ai pazienti, invece, era stato riferito che il servizio sarebbe terminato il 31 gennaio 2024, e così noi abbiamo riportato. E infatti, dal 1° febbraio l’ambulatorio odontoiatrico è chiuso.

Forse, mesi fa, si sarebbe potuto fare qualcosa. Oggi, invece, vogliamo sapere cosa si stia facendo in concreto per ripristinare il servizio odontoiatrico. Niente promesse e basta “faremo”: bisogna muoversi e agire ORA.

Stavolta “colpa di quelli di prima” non regge proprio, e i pazienti questo lo hanno ben capito!

Ospedale senza dentista: chiude (per ora) il centro odontostomatologico (PrimaMoza.it – 31 gen 2024)

Via i dentisti dall’ospedale, la protesta: “Il centro è già stato chiuso” (PrimaMonza.it – 12 feb 2024)

Ciao, Renzo

Ci lascia oggi Renzo Perego. Durante il primo mandato Monguzzi, è stato Presidente del Consiglio comunale e nel 2017, cinque anni dopo, ha ricoperto la carica di Assessore.

Persona seria e riservata e iscritto nelle fila del Partito Democratico, è sempre stato attivo e impegnato nella scuola e nella politica locale. È stato una colonna della Democrazia Cristiana e di quel Centrosinistra in cui, per una vita, si è rispecchiato.

Lascia una città che ha modificato e migliorato, spendendosi fino alla fine. Dopo una lunga carriera per il bene comune, lascia un grande vuoto. Tutta la nostra Lista Civica porge sentite condoglianze alla famiglia.

Ciao Renzo, ora riposa in pace e proteggi i tuoi cari.

Le parole e i risultati

Camarda Giovanni, da Desio – assessore social che tra le informazioni del suo profilo Facebook ha ancora la dicitura “Vicesindaco Città di Lissone” – una la pensa ed un’altra la scrive. A selfie, foto, colazioni e partite di basket siamo ormai abituati, ma quando illustra e si vanta di cose che non sono di sua competenza – e riceve persino molti apprezzamenti – allora le cose cambiano.

Il grande assessore allo Sport racconta dei lavori in corso all’esterno del Palazzetto dello Sport di via Di Vittorio (quartiere Don Moscotti) come fosse “roba sua”. E di quanto lasci le parole ad altri e lui guardi ai risultati.

Bene, casomai i “risultati” non sono suoi ma dell’assessore ai Lavori pubblici e attuale vicesindaco, vero Oscar Bonafè? O meglio: i lavori esterni al Palazzetto sono stati approvati e finanziati nel Bilancio dell’amministrazione Monguzzi, quando si decise di realizzare il Palazzetto (anziché una palestra presso la Scuola Buonarroti) con tanto di parcheggi, aree riqualificate, campetto esterno da basket e anche camminamenti e giardini. Certo, i lavori si svolgono ora perché si son dovuti fare gli appalti per assegnare i lavori, e le tempistiche testimoniano come poco c’entri il selfy-made-man Camarda.

Di questi tempi le mezze verità sono all’ordine del giorno e quando ci si domanda cosa stia facendo di nuovo questa amministrazione, la risposta è “Stanno ultimando quello che c’era in programma”, Sì, ma nel programma di chi c’era prima!

Intanto noi aspettiamo le proposte di Camarda, magari idee nuove e innovative, cosi che potrà finalmente essere orgoglioso dei propri risultati.

Palazzetto dello sport: fine lavori entro il torneo internazionale di basket (PrimaMonza.it – 9 feb 2024)

L’azienda e il parcheggio

C’è polemica, in città, per l’abituale sosta di mezzi pesanti negli stalli riservati alle autovetture: una situazione che, oltre che a togliere posteggi espressamente destinati alle auto, causa ingombro e pericolo per la viabilità.

Siamo in via Perosi, vicino Istituto d’Istruzione Superiore Europa Unita e allo skatepark. I mezzi pesanti – autotreni ed autoarticolati, – fanno sosta lì, in attesa di accedere all’area di ingresso del carico/carico di una nota azienda di viale Martiri della Libertà.

Questa azienda – lo ricordiamo – è molto vicina ad una componente della Giunta e sarebbe quanto meno opportuno che la Direzione dell’azienda in questione raccomandasse agli autisti il rispetto del codice della strada e delle regole della buona convivenza. Ci sono esigenze di lavoro, è vero, ma ci sono anche spazi preposti. In questa via gli stalli riservati alle auto sono ben evidenziati dalla segnaletica orizzontale e non possono essere occupati da Tir perché nei pressi di un plesso scolastico occorre garantire sicurezza agli alunni e al personale scolastico.

Che dire, poi, della Polizia Locale? Riesce a far rispettare le regole della sosta? A leggere alcuni articoli e ciò che vien scritto sui social non sembrerebbe proprio. Inflessibili e paladini delle regole coi cittadini, ci chiediamo se qualcuno abbia mai sanzionato per divieto di sosta o abbia verificato il rispetto del codice della strada.

Questo aspetto andrà controllato, ma di sicuro occorre trovare un equilibrio tra le esigenze dell’azienda, degli utenti della strada, del plesso scolastico e dello skatepark lì vicino.

Purtroppo, sembra proprio che ci sia chi, bellamente, le regole non le osserva e chi, queste regole, fatica a farle rispettare.

Tir invade i parcheggi fuori da scuola: “Serve fare qualcosa” (PrimaMonza.it – 8 feb 2024)

Il mercatino deserto

L’altra sera, in Consiglio comunale, l’assessore al Commercio e alle Attività produttiva Gianfilippo Alibrandi aveva annunciato con orgoglio una nuova iniziativa commerciale a Lissone: il Mercatino di Forte dei Marmi. L’evento era annunciato per la domenica successiva (4 febbraio) in piazza degli Umiliati: previste 44 bancarelle per proporre prodotti di qualità dell’artigianato toscano ed italiano.

Il nostro consigliere Marino Nava aveva fatto presente che il momento (periodo di saldi) ed il luogo (piazza mercato) non erano dei migliori, e aveva posto dei dubbi anche sull’opportunità di fare concorrenza ai negozianti della città. Ma niente, a Lissone erano tutti d’accordo. Parole dell’Assessore.

È stato fatto anche un accesso agli atti perché si vociferava di lamentele da parte di commercianti ed associazioni, ma Alibrandi ha dichiarato che era “tutto a posto e tutto tranquillo, vedremo”. E infatti abbiamo visto: a Lissone poche bancarelle e pochi clienti; a Cinisello Balsamo, invece, gli Ambulanti di Forte dei Marmi hanno avuto invece un’altra dimensione e un’affluenza decisamente maggiore.

Forse l’iniziativa non è stata pubblicizzata abbastanza o nel giusto modo, ma la prima uscita dell’assessore è stata un buco nell’acqua. L’assessore Alibrandi sarà stato un ottimo Carabiniere, ma di Commercio – al momento – pare ne mastichi poco o niente. Certo, dopo i “pasticci” del Natale lissonese speravamo in qualcosa di meglio, ma al momento questo è…

Intanto, questa maggioranza autoreferenziale continua a farsi i complimenti da sola e il consigliere Davide Scotti (Lega) ha ipotizzato inesistenti invidie e affermato che, in passato, non si facevano manifestazioni!

Ci chiediamo se Scotti si sia mai interessato a ciò che succedeva a Lissone, o se, invece, si sia sempre limitato a eventi e manifestazioni alla Bareggia, della quale – tra l’altro – si auto-proclama “sindaco”!

Chi non parla e chi non cancella

L’assessorato ai Servizi sociali e alle Politiche per la salute della città di Lissone “pesa” quasi un terzo del bilancio comunale e ha la dirigente più “importante” del Comune. L’assessore di riferimento, Ignazio Lo Faro, ha quindi una delega impegnativa e delicata per i temi che affronta ma, in Consiglio comunale, benché sollecitato e coinvolto in varie questioni su temi attinenti al suo assessorato, non interviene mai.

Non c’è possibilità di confronto e dialogo con lui, legittima aspettativa di chi vorrebbe invece capire cosa pensa e quale sia il suo contributo personale. Lui si limita a “leggere”, virgole e punti compresi! Legge, saluta e spegne immediatamente il microfono. Ciò che gli uffici scrivono, lui lo legge tutto d’un fiato. Eppure, Lo Faro ha avuto più preferenze di tutti, in Forza Italia, contribuendo attivamente alla vittoria della candidata Borella.

Nello scarno e freddo curriculum pubblicato sul sito comunale, leggiamo: “Conseguimento degli obiettivi assegnati nel pieno rispetto delle tempistiche stabilite, ottenendo risultati soddisfacenti sia su attività sviluppate a livello individuale che partecipando attivamente a progetti di team con impegno, capacità e dedizione costanti.”

Forse si riferisce all’ambito lavorativo; quello che vediamo in Consiglio è che ride e gesticola con Camarda – suo vicino di banco – e rincuora la sindaca Borella. Altro che “team” e dedizione costante…

E a proposito del vicino di banco, ci chiediamo quando l’assessore Camarda si deciderà ad aggiornare il proprio profilo Facebook, visto che a tutt’oggi risulta essere ancora Vicesindaco di Lissone!

Complimenti, dunque, ai nostri assessori: Lo Faro, che non parla e Camarda, che non cancella…

 

 

 

Il dissenso del presidente

Il Presidente del Consiglio Comunale di Lissone, Roberto Perego, ancora una volta si è dimostrato non all’altezza del ruolo e non “Presidente di tutti”. Durante le comunicazioni del Consiglio Comunale di venerdì  02 febbraio, ha interrotto le Comunicazioni dei Consiglieri per far sapere che lui si dissociava e prendeva le distanze da ciò che il consigliere Mattia Gelosa (Pd) stava dicendo.

Ma cosa aveva detto Mattia di tanto sconvolgente? Semplicemente stava commentando le dimissioni dell’ormai ex sottosegretario Vittorio Sgarbi, citando le inchieste che lo vedevano coinvolto, gli auguri di morte ad un giornalista, l’apertura in pubblico della cerniera dei pantaloni e il linguaggio scurrile utilizzato che certamente non si addice a chi ricopre un ruolo istituzionale e, addirittura, dovrebbe occuparsi di cultura…

Tra politica, cultura, furti, offese, parolacce e gestacci, la situazione  era ormai insostenibile e richiedeva (già da tempo…) le dimissioni del sottosegretario. (E questo, a nostro parere, è anche ciò che pensava la maggior parte degli italiani).

Ma a questo punto il presidente Roberto Perego, paladino dei diritti altrui (soprattutto se “potenti”) si è sentito in dovere di prendere le distanze e, con un ragionamento da “finta minaccia”, si è rivolto a Gelosa dicendo, in sintesi: “Se Sgarbi si sentirà offeso dalle sue parole, che sono state davvero pesanti, lei ne risponderà in proprio ed io prendo le distanze. Ne pagherà le conseguenze”.

Una minaccia vuota, inutile, spocchiosa, sprezzante della tutela che un Presidente deve a tutti i suoi Consiglieri. Probabilmente il “tutor” una cosa del genere non l’avrebbe mai detta “ai suoi”, ma a Mattia Gelosa sì! Ricordiamo che in altre situazioni (ad es. caso Scaffidi) il Presidente si è ben guardato dal prendere le distanze da ciò che veniva affermato in aula da un consigliere! Veramente imbarazzante, questo tutor,  così come le giustificazioni arrivate dai banchi della maggioranza.

Noi saremo sempre dalla parte di chi argomenta, dibatte e denuncia. Nessuna paura e nessuna velata minaccia possono inibire l’autonomia dei consiglieri. Peccato che proprio Perego non lo ricordi e non difenda mai il ruolo. Ma essendo inadeguato… resta tutor di parte.

Le strade di Marte

Ormai a Lissone sembra di essere su Marte, il pianeta famoso per i suoi crateri… Stiamo esagerando, naturalmente, ma dobbiamo dire che siamo molto delusi dall’amministrazione Borella. Doveva essere la Sindaca migliore, avrebbe dovuto trasformare l’ordinario in straordinario, avrebbe dovuto migliorare la vivibilità, l’illuminazione, le strade e tanti altri aspetti della nostra città. E invece?

Invece, a guardarsi intorno, la situazione è desolante, e i cittadini lo vedono. Soprattutto per quel che riguarda le strade: buche – tante e profonde – veri e propri “crateri” e interi tratti di strada impraticabili (ad esempio via Matteotti, via Volturno verso il mercato, via Leonardo da Vinci…) . Anche i ripristini della posa della fibra e di altri lavori in città lasciano molto a desiderare: via Cappuccina, via Fratelli Cairoli, via Piave, via Don Colnaghi…

E “la migliore”? Niente, sembra non stia facendo niente, e neppure il nuovo Vicesindaco che ha la delega ai lavori pubblici, sembra  essere efficace.

Una volta, a Lissone, si potevano segnalare le criticità sulla pagina Facebook dell’assessore di riferimento, si chiedeva e si rimediava. Ora i Social sono utilizzati più come uno spazio di sfogo che di segnalazione, e alcuni nemmeno hanno più voglia di scrivere. E li capiamo.

Questa Giunta sta dimostrando di essere la peggiore della storia lissonese e di essere in grado di trasformare l’ordinario in… impossibile! Sì, impossibile al transito.

Alcune risposte ed altre domande

Venerdì 26 gennaio è stato discusso in Consiglio Comunale l’Ordine del giorno, presentato dai consiglieri del LISTONE, sulla chiusura del Centro Odontostomatologico di via Bernasconi, della quale vi avevamo informato i giorni scorsi. Il Consiglio di Presidenza ha giustamente ritenuto “urgente” la questione e ha provveduto ad anticiparne la discussione prima degli altri argomenti all’Ordine del giorno.

Ben hanno fatto i nostri Consiglieri Concetta Monguzzi e Marino Nava a raccogliere le sollecitazioni dei cittadini e ad illustrare in aula i termini e i contenuti della discussione. È stato subito chiaro che molti – consiglieri e assessori – erano all’oscuro della chiusura del centro e della sospensione delle cure a Lissone.

La sindaca Laura Borella ha sottoposto la problematica al direttore generale della ASST BRIANZA – dott. Carlo Alberto Tersalvi – il quale ha inviato con tempestività (26 gennaio 2024) una risposta dalla quale si capisce che:

  • è vero che il Centro chiuderà. Viene indicata la data del 31 marzo 2024, ma il personale preposto ha indicato ai pazienti la data del 31 gennaio 2024. Quale sarà la data esatta?
  • a seguito della “erosione dell’importo economico aggiudicato in sede di gara”, la società aggiudicataria (Medici Odontoiatri Associati S.r.l.) ha chiesto il recesso anticipato e quindi saranno chiusi sia il Centro di Macherio che quello Lissone.
  • gli utenti verranno indirizzati presso altri centri, in altre città e con altri medici.
  • entro la fine del 2024, a seguito di una nuova procedura di gara, probabilmente il servizio potrà riprendere.

La risposta del Direttore (di nuova nomina) ci lascia perplessi e ci poniamo alcune domande.

Come mai sono terminati i fondi aggiudicati in sede di gara? È stata fatta una errata previsione dei bisogni? Il bisogno di cura è aumentato?
Non è possibile prorogare il servizio, con l’immissione di altri fondi?
Perché la Sindaca, responsabile della salute dei propri cittadini, non è stata avvisata?
Come mai l’Assessore alle Politiche Sociali non è intervenuto?

Noi riteniamo che la salute sia un “bene di merito” e che non debba quindi sottostare alle logiche del mercato: non è una merce! Si parla molto di politiche di contrasto alla povertà, ma il primo contrasto alla povertà è l’erogazione di servizi per tutti.

L’ordine del giorno (dopo un emendamento) è stato votato da tutto il Consiglio Comunale che ha espresso un impegno verso il Sindaco e la Giunta: quello di attivarsi perché il servizio rimanga a Lissone, città di 46.000 abitanti che non può impoverirsi di luoghi di cura.

Noi sicuramente non staremo inattivi: agiremo nel nostro ruolo di controllo e terremo monitorati i tempi e le azioni.

Mozione “Richiesta mantenimento centro odontostomatologico Lissone” ed emendamento
Risposta di ASST Brianza