Non ne ho idea!

L’assessore Gianfilippo Alibrandi, imbarazzante ancora una volta. In risposta ad una interrogazione e ad una comunicazione delle minoranze riguardo la famosa mascotte lissonese, “il castoro Lixio”, ha detto tranquillamente che lui non ha idea di quel che sarà il futuro della mascotte…

Ha ringraziato i ragazzi dell’ISS Meroni che l’hanno ideato e ha detto che consegnerà personalmente i premi ai vincitori del concorso, ma non ha saputo rispondere su quali erano le idee e le progettualità iniziali e quali saranno ora gli effettivi ambiti di utilizzo della mascotte,

Con un’imbarazzante sincerità (che gli riconosciamo) ha bellamente affermato che si tratta di un progetto a medio e lungo periodo. 

Tutto ciò, secondo noi, non è accettabile! Non vogliamo che il castoro faccia la fine del monumento COVID, abbandonato “in bozza/prototipo” nell’aiuola di fronte al Comune e senza un futuro certo.

D’altra parte, pare che di idee l’assessore ne abbia proprio poche. Le altre città a noi vicine – come ha detto giustamente il consigliere Nava – sono già impegnate nelle notti d’estate, serate a tema, concerti, negozi aperti e feste. Tutto ciò succede a Monza, Desio, Muggiò… ma non a Lissone.

E intanto Fratelli d’Italia continua a lodare l’operato dell’assessore Giovanni Camarda, ma di Alibrandi nulla dicono…

Povera politica, e povera Mascotte!

L’assessorato allo sbando

L’Assessorato al Commercio Lissonese è ormai allo sbando. In un articolo della scorsa settimana, già avevamo ipotizzato come le recenti dimissioni di Luca Dassi da Presidente di “Lissone Commercia” potessero essere collegate all’incapacità ed alla scarsa conoscenza e consapevolezza del ruolo dell’Assessore e dell’Amministrazione Comunale.

Ora lo stesso ex Presidente, nella sua lettera di dimissioni, molto coraggiosamente, cita fatti e situazioni e dichiara nero su bianco: “Devo constatare che l’assenza di una struttura solida e il continuo operare in condizioni di estrema difficoltà, anche a causa della scarsa contribuzione e collaborazione da parte dell’Amministrazione comunale, rendono ormai insostenibile questo incarico”.

Parole chiare e forti che denunciano come i commercianti, in questi ultimi 2 anni, siano stati lasciati soli (se non addirittura ostacolati) nell’organizzazione di manifestazioni ed eventi.

Lo diciamo da tempo: l’assessore Gianfilippo Alibrandi non è adatto al ruolo di Assessore al Commercio e alle Attività produttive. Speriamo che la sindaca Borella ponga fine a questa imbarazzante pantomima, dove tutti “si vogliono bene” e dove, se si è “amico”, si può anche fallire.

Alibrandi potrebbe lavorare in altri ambiti, tipo allo Sport oppure al Cimitero o al benessere animale. Senza offesa per chi ha questi incarichi, è risaputo che “fanno tutto le associazioni e gli utenti”, praticamente senza necessità di interventi da parte dell’Amministrazione e dell’Assessorato competente, e senza dover costruire relazioni e conoscere ambiti commerciali e produttivi.

Dopo il pessimo Natale, il Fuori Salone ridicolo e ora le dimissioni del Presidente di Lissone Commercia, possiamo ben dire che è ora che vengano presi dei provvedimenti. Questa volta non servirà l’aiuto dei soliti amici Presidenti di altri sodalizi, o altri amici Assessori. Un Sindaco attento deve rendersi conto di ciò che succede e correggere il tiro: nominare qualcun altro o, almeno, cambiargli la poltrona!

Il presidente si dimette (Giornale di Monza – 6 mag 2025)

Senza il Presidente

Ancora guai per il commercio lissonese che perde il presidente di Lissone Commercia, storica associazione che riunisce i commercianti e gli esercenti del centro storico. Si vocifera che Luca Dassi si sia dimesso perché stanco di non essere coinvolto, di non essere ascoltato e di essere solo una figura di rappresentanza.

L’Assessore Gianfilippo Alibrandi, che gode la piena fiducia della sindaca Borella, oltre a non riuscire ad “operare” se non sullo street food (peraltro gestito da altri), oltre ad aver perso il Presidente della Commissione Commercio (il consigliere Stefano Arosio, che gli ha dato dell’ “amichetto” raccomandato dai provinciali di Fratelli d’Italia, ma profondamente incompetente), oltre ad aver fatto un Fuori Salone ridicolo (con buona pace del suo tutor Giovanni Mantegazza), ora si vocifera abbia perso anche Luca Dassi, presidente di Lissone Commercia.

Commerciante, giovane, con tanta voglia di fare, era stato acclamato dai commercianti a dicembre 2023 come successore di Lorenzo Terlera. Ed ora… già dimissionario. Se così fosse, ci spiacerebbe molto. Vedremo se usciranno le vere motivazioni o se – come spesso capita – si addurranno motivazioni lavorative e/o di opportunità.

Comunque, in Comune si dice che vada tutto bene: la Sindaca ed Alibrandi sono affiatati, gli uffici lavorano senza sosta ma – a questo punto – senza più l’Associazione dei commercianti. Per Alibrandi e Terlera (che potrebbe essere -di nuovo! – chiamato a fare il Presidente) si prospettano ora nuovi grattacapi.

Lo ribadiamo: l’Assessore è una brava persona, ma con le dinamiche del Commercio e le attività produttive nulla c’entra. E allora cresce sempre più un dubbio: aveva forse ragione il consigliere Arosio?! E la nostra Sindaca, quando si renderà conto che l’assessorato sta perdendo pezzi da tutte le parti?

Torno subito…

Caro Alibrandi, io sono andato a visitare lo spazio lissonese del Fuori Salone e… l’ho trovato chiuso“! Dopo che la sera precedente, in Consiglio comunale, l’Assessore Alibrandi aveva invitato ad andare a vedere le meraviglie del nostro Fuori Salone, diligentemente il consigliere Paolo Rivolta sabato pomeriggio, verso le 15, si è recato lì e… il padiglione di Lissone era chiuso! Di sabato pomeriggio: chiuso!

Gelo in sala, durante il racconto del Consigliere. Naturalmente l’assessore Alibrandi sabato non era presente al Fuori Salone, non sapeva nemmeno della chiusura, ma ha detto che si sarebbe informato…

Certo che un Fuori Salone così, ancora prima dell’introduzione della mitica “mascotte” (sulla cui necessità ed efficacia nutriamo qualche dubbio), è addirittura controproducente, finanche dannoso. È stata una figuraccia eclatante e stupefacente.

Avevamo già detto che quest’anno era stata una debacle (per i numeri) ma addirittura la chiusura era oltre ogni aspettativa. Con un investimento di 13mila euro, ci si aspetta che almeno siano previsti dei turni per garantire l’apertura dello stand: è il minimo sindacale.

Ma ora il Fuori Salone per fortuna è terminato e l’assessore Alibrandi può tranquillamente tornare agli Street food… E sulle non competenze di Alibrandi torneremo presto, ma non oggi, che è il venerdì santo…

Luci spente, tempo di bilanci

Dopo due anni di assenza dal Salone del Mobile di Milano, Borella ed Alibrandi ci avevano anticipato di una grandissima iniziativa sovracomunale che riguardava marketing ed attività produttive e Il Comune di Lissone avrebbe dovuto essere il “regista” dell’iniziativa.

Secondo le dichiarazioni, “prima” doveva essere nell’autunno 2024 e ora che siamo nel 2025, è diventata la progettualità del Salone. Frutto della “grande cooperazione” tra enti ed assessori, ci si aspettava un bell’evento, un’iniziativa che avrebbe riscattato le mancate partecipazioni al Salone del Mobile. Qualcosa che potesse identificare, di nuovo, Lissone come motore prioritario nel palcoscenico dell’arredo e del design.

Ma niente: quest’anno al Salone c’è stata una partecipazione (investendo 13mila euro della Comunità) ma solo “a fianco e a traino” – persino negli spazi fisici – ad APA Confartigianato, del solito Mantegazza, e all’Istituto Superiore Meroni che coi suoi ragazzi è stato presente.

Il Clou? Un incontro tra autorità e rappresentanti Scuola ed Artigiani, il racconto dell’essere artigiano oggi e del saper fare. Una “chiacchierata” tra di loro. Gli espositori che hanno aderito invece negli spazi? 5. E a loro va il nostro ringraziamento perché, se qualcuno fosse per caso passato di lì, almeno il “brand” Lissone l’avrebbe visto…

Pur in attesa della annunciata “Mascotte”, (figlia dell’accoppiata Alibrandi-Borella) almeno il nome della nostra città quest’anno e’ stata presente. Di questi tempi e con questi governanti, è già un successone…

Anche se, secondo l’impressione chi è andato a visitare il “nostro” spazio, è stata una visita che ha suscitato delusione e smarrimento. La famosa e decantata “sinergia” tra Comune e APA, non si percepiva, se non negli spazi degli studenti che – per fortuna – animavano lo spazio a loro dedicato.

Nonostante l‘impegno, anche quest’anno Alibrandi ha dimostrato che non ci si improvvisa nel ruolo di Assessore al Commercio e alla Attività produttive. Avrebbe potuto ricoprire altri incarichi, ma non questo. Certamente, in una maggioranza di “signorsì” nessuno avrà nulla da dire. Perché le “poltrone”, qui, non sono quelle di arredamento e design!

Comunque, per la famosa “mascotte”, restiamo in attesa sperando che non sia troppo dannosa. Sarebbe bello, invece, che succedesse come nelle fiabe: immaginiamo Mastro Geppetto che, grazie alla maestria artigiana ed al proprio buon cuore, da un pezzo di legno, possa creare … Pinocchio.

La capitale del mobile e dei selfie

Abbiamo letto sul Cittadino e sui social come la Sindaca Borella ed il suo inesperto assessore Gianfilippo Alibrandi si auto-lodino e si compiacciano per il “grande” Fuori Salone lissonese 2025. Con una buona dose di faccia tosta, l’Amministrazione è passata dal non fare nulla al partecipare ad una iniziativa organizzata e gestita di altri: APA Confartigianato (il cui presidente è Giovanni Mantegazza), l’Istituto Luigi Gatti (Centro Studi di APA Confartigianato) e l’Istituto Superiore G. Meroni di Lissone. In tutto ciò, il Comune si è limitato a fare da “sponsor”: nessuna campagna comunicativa, solo selfie e un post 3 giorni prima dell’evento. Il minimo sindacale (del nostro Sindaco).

Ovviamente Mantegazza – che in campagna elettorale sosteneva e indicava Laura Borella come la soluzione a tutti i mali lissonesi – ha dovuto andare in suo aiuto (come già successo col monumento ai caduti per Covid) per non perdere la faccia. E allora ha proposto un evento (uno!) che si svolgerà al Milano Certosa District con 5 aziende del territorio (ben 5!) scelte tra le associate ad APA e con l’ottimo Istituto Meroni, reclutato come “forza lavoro”. E il Comune? Il Comune paga (la metà di quanto richiesto) e così “ci mette il cappello”…

Come ha comunicato la sindaca Borella, con questa mossa Lissone è protagonista di un’esposizione che unisce eccellenza, innovazione e formazione e dà visibilità a Lissone, che conferma il suo ruolo di capitale del mobile. Sì, con due spazi da 39 mq a disposizione sarà sicuramente un successo!

Certo, per il nostro assessore Alibrandi vedere coinvolte addirittura 5 aziende di Lissone e gli studenti dell’Istituto Meroni è già un grande risultato. Ci aspettiamo numerosi selfie e resoconti positivi, ma la nostra idea è che né l’Assessore né la Sindaca abbiano idea di cosa sia e cosa significhi il FUORI SALONE. Nessuna programmazione, nessuna informazione né coinvolgimento della città e delle forze politiche; sia i Consiglieri comunali che la stessa Commissione Commercio erano all’oscuro di tutto… Solo amici e compagni di partito; qualcosa in merito potrebbe dirlo (ma forse non può…) chi siede in Consiglio comunale e nel settore del mobile ci lavora.

Ma non importa, nella mente di Mantegazza-Alibrandi-Borella questo FUORI SALONE sarà un grandissimo successo. Un po’ come gli Street Food, del resto….

Lissone e il Fuorisalone con le aziende Apa (e l’istituto Meroni) (IlCittadinoMB.it – 6-apr 2025)

Saremo fuori anche quest’anno?

L’edizione 2025 del “Salone del Mobile” si avvicina: leggiamo infatti sulla stampa locale che alcune città a noi vicine (ad es. Cantù, Meda, Seveso, Cesano Maderno) si stanno muovendo e organizzando per l’evento. E Lissone? Ad oggi, nulla si sa e il dubbio è che l’attuale assessore al Commercio ed attività produttive non abbia idea né dell’importanza strategica che ha questa manifestazione per la nostra città né, in particolare, di cosa sia il FUORISALONE.

D’altra parte, non è un mistero che l’assessore Alibrandi sia stato messo in quella posizione da Fratelli d’Italia per recuperare lo scivolone della nomina di Giovanni Camarda a vicesindaco. Così come non è un mistero che non sia molto stimato dai suoi compagni di partito, che non l’hanno neppure difeso dalle pesantissime parole del consigliere Stefano Arosio nel suo discorso di addio a Fratelli d’Italia. Ma niente da fare: chi è nel “cerchio magico” della sindaca Borella può stare sereno e ben saldo sulla poltrona. E così si tira avanti…

E parlando di “poltrone”, appunto, ancora non sappiamo cosa farà Lissone, se ci sarà un FUORISALONE con protagonista la città o forse – vista la situazione – qualche cordata di espositori.

Ricordiamo che questa Amministrazione nel 2023 “bucò” la partecipazione, nel 2024 pure, ma l’Assessore promise a breve un “grandissimo progetto sovracomunale” del quale, però, non si è saputo più nulla… Ora, nel 2025, l’Assessore sembra più concentrato sugli Street food e sulle manifestazioni promosse da altri (ad es. Mercanti di Forte dei Marmi).

Anche sulla riqualificazione di Piazza degli Umiliati il suo contributo è stato nullo, forse non è stato nemmeno coinvolto… Evidentemente si accontenta del “successo” delle iniziative dello scorso Natale, delle manifestazioni organizzate e gestite da altri e dell’apertura di due nuovi bar in città (ai quali ha fatto pubblicità, scatenando il malcontento degli altri esercenti).

Noi aspettiamo fiduciosi, ma siamo convinti che l’Assessorato al Commercio a Lissone debba avere un ruolo fondamentale e debba essere guidato da ben altra figura. Se “lì” ci deve proprio stare, l’assessore Alibrandi potrebbe occuparsi di Cultura, Anagrafe o altro, ma non di Commercio e Attività produttive!

Niente di personale, ma ci sembra giunto il momento di una riflessione da parte di Alibrandi e della sindaca Borella: è il momento di calare gli assi – se ce ne sono – e di cambiare, altrimenti Lissone perderà poco a poco l’immagine di città del mobile, dell’arredo e del design che storicamente le appartiene (e che non sarà certo promossa da una “mascotte”). E l’Assessore passerà alla storia…

Buon lavoro, presidente Rivolta!

Come i nostri attenti lettori sapranno, nei mesi scorsi il consigliere Stefano Arosio aveva rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente della 3° Commissione Commercio. Quella di Presidente di Commissione è una figura importante perché si relaziona con l’Assessore di riferimento e con gli Uffici, coordina il lavoro dei Commissari e, soprattutto, è un volano per le attività che poi avranno attuazione e riscontri sul territorio.

A Lissone, le Commissioni sono composte da 5 consiglieri comunali: tre di maggioranza e due di minoranza e in particolare, per la 3° Commissione, la maggioranza è rappresentata da Matteo Lando (Lega), Cesare Viscardi (FI) e Stefano Arosio (FdI e nominato Presidente nella prima votazione post elezioni); per la minoranza da Elio Talarico (Pd) e Paolo Rivolta (Lissone al Centro).

Dopo le dimissioni di Arosio era quindi necessario eleggere un nuovo Presidente, scelto tra i componenti della Commissione e da essi stessi votato.

Come da copione, durante la seduta del 19 novembre il leghista Lando si è proposto per la carica, il compagno di maggioranza Viscardi lo ha appoggiato ma… colpo di scena! L’ex presidente Arosio ha invece proposto e votato Rivolta per il delicato ruolo di Presidente! L’inattesa candidatura è stata naturalmente condivisa anche da Talarico e quindi, con 3 preferenze contro 2, Paolo Rivolta è ora il Presidente della 3° Commissione!

E Lando? È rimasto a bocca asciutta e pare si sia molto innervosito… In tutto questo, l’assessore Alibrandi – in collegamento a distanza – è rimasto in silenzio, ad assistere.

Una debacle anche per la Maggioranza, con il Presidente del Consiglio Roberto Perego che non riesce più a sanare le lotte interne e pare aver perso il suo smalto di tutor. Fa quello che può, spesso in contrasto anche con il suo compagno di lista – Daniele Fossati – e sempre più solo, come succede ai finti veri leader…

Da parte nostra, ci congratuliamo con Paolo Rivolta e gli auguriamo buon lavoro!

La risposta dell’ex Presidente

Ringraziamo il consigliere Stefano Arosio (Fratelli d’Italia di Lissone) che ci ha gentilmente risposto sulla nostra pagina Facebook . L’articolo trattava delle sue dimissioni da Presidente della Commissione Commercio e terminava con l’invito al Consigliere di farci sapere le motivazioni. E lui – che come abbiamo avuto modo di dire è uno che parla e dice – ha risposto.

Da Facebook

Siamo solidali con lui per i suoi problemi di salute, ci spiace della situazione in cui si trova e gli facciamo i nostri sinceri auguri.

Aggiunge pure che sta pensando di dimettersi anche dalla carica di Consigliere comunale. A noi erano noti – anche perché non ne ha mai fatto mistero – i problemi con “qualche proprio assessore e qualche proprio capogruppo”. In Consiglio, Stefano Arosio si è visto raramente e non aveva gradito integralmente il nuovo regolamento del Consiglio comunale targato “Perego-Borella”.

La dimissione da Presidente, comunque, riteniamo sia una cosa importante. Nessuna comunicazione, però, è stata fatta né ai Commissari né al Consiglio Comunale. Le Commissioni hanno una propria importanza e dignità ed il fatto che la “3° Commissione Economia e Lavoro” e non si ritrovi da mesi è altrettanto stupefacente.

Confermiamo che Arosio, che ai tempi di Ruggero Sala aveva fatto più “giravolte”, effettivamente non è “attaccato alla cadrega”. Ma il suo comportamento di distanza e di segretezza, invece, consente ad altri di restare ben “incollati alla cadrega”. Sono coloro che continuano a stupirci, perché nelle azioni di governo della città non sono né efficaci e né efficienti e, in questo modo, lui li appoggia di fatto.

Ciò detto, gli auguriamo di riprendersi presto, anche per valutare serenamente cosa fare per la sua presenza in Consiglio e per poter dare il proprio contributo alla città. Magari senza più “giravolte”.

Il Presidente dimissionario

Dopo Ruggero Sala, Omar Foligno e Daniele Fossati – assessore e consiglieri “dissidenti” e molto critici verso la Sindaca e la Maggioranza – ora è la volta delle dimissioni da Presidente della Commissione Commercio di Stefano Arosio, in quota in FdI.

Si è dimesso parecchie settimane fa, anche se, ad oggi, sul sito del Comune risulta ancora essere lui il Presidente della 3° Commissione. Semplicemente, la Commissione non si riunisce da tempo e tutto è avvenuto nell’ombra, senza comunicazioni, nel silenzio di chi sa e di chi nulla chiede. Ma qui, a Lissone, ora funziona così.

L’Assessore al Commercio Alibrandi è concentrato sullo Street food (quando riesce…) e del Mobile, del design e di tanto altro, solo silenzio. Ora arriveranno le luminarie, le manifestazioni e i preparativi per le feste natalizie e almeno lui ed il buon Camarda potranno farsi tanti selfie. Anzi: forse no, perché sembra che i rapporti fra i vari Fratelli d’Italia lissonesi siano piuttosto tesi.

E alla sindaca Borella, per mantenere lo status quo e la carica, tutto va bene. Anche che un Consigliere si dimetta da una carica importante e il commercio, con le attività produttive, sia allo sbando.

Stefano Arosio, spiegaci tu cosa è successo e perché ti sei dimesso da Presidente. Sempre se puoi, perché non si sa mai…