La politica (in)utile

“La Politica (IN)UTILE”: così titola un articolo sul settimanale locale. Dal nostro punto di vista, invece, è sempre utile la Politica, anche dialettica, se viene applicato il buon senso, se i progetti e i temi trattati hanno conseguenze concrete e positive per il bene comune.

L’argomento dell’articolo è la discussione per l’esposizione del famoso “striscione” in occasione dell’ormai trascorso ottantesimo anniversario del 25 Aprile. Sono trascorsi ormai quasi 2 mesi, ma riteniamo che anche nella discussione – seppur postuma – si possa comunque trovare uno spunto positivo, fosse anche solo per rimarcare alcuni concetti e alcuni limiti che – chi ha vinto le elezioni – non può e non deve superare.

Certo, come giudicare un presidente del Consiglio che, arbitrariamente ed arrogantemente, prima dichiara di non voler ammettere la discussione dell’argomento e poi – in altra sessione – propone alla maggioranza di interrompere i lavori? E come giudicare questa maggioranza che è succube del Presidente, perché neofita o distratta, e che vota per rimandare la discussione sine die?

Questo è l’andazzo: considerare il Comune come “cosa propria”, con arroganza e forti del fatto che “abbiamo vinto le elezioni e decidiamo e comandiamo noi”, privilegiando alcuni piuttosto che altri, da veri “cultori del potere come segno divino”.

Quanta assonanza e similitudine con il Governo nazionale dei La Russa-Santanchè-Salvini-Meloni-Lollobrigida!

A Lissone, poi, siamo stati particolarmente sfortunati e la città, che subisce spesso in silenzio, non si meritava questo Presidente, questa Maggioranza e Assessori di scarse competenze che non si parlano tra di loro, che non partecipano alla vita della città e che – al massimo – tengono buona la propria cordata politica.

Ecco, questa è la “Politica INUTILE”! Non certo quella che discute, si confronta e che tenta di dare il proprio contributo per il bene della città.

In aula (forse) a fine giugno il dibattito sul drappo rosso per 25 aprile negato (Il Cittadino – 21 giu 2025)

Una nuova gestione

A Lissone, la gestione del Cimitero comunale è stata appaltata. A comunicarlo al Consiglio comunale, come fosse un gran successo, è stato l’assessore ai Servizi cimiteriali Gianfilippo Alibrandi. Negli ultimi tempi il Cimitero appariva effettivamente trascurato, poco decoroso, e non mancavano le lamentele dei cittadini. E allora l’Amministrazione, anziché farsene carico ed occuparsene, ha pensato bene di esternalizzare il servizio. Pulizia, manutenzione del verde, ma anche gestione delle dinamiche cimiteriali, cioè tumulazioni ed estumulazioni. Chiavi in mano.

Con orgoglio, l’Assessore ha comunicato che una SRL e una Cooperativa -in associazione temporanea – hanno vinto il bando di affido e quindi, per 15 anni, il Cimitero sarà completamente gestito da loro.

Quello che però nel suo intervento l’Assessore NON ha chiarito e non ha specificato, sono i COSTI di questa esternalizzazione. Purtroppo, subito dopo l’annuncio, quando i Consiglieri avrebbero potuto fare considerazioni o addirittura domande, l’Assessore Alibrandi è uscito dall’aula consiliare…

Quindi: il Comune concede ad una associazione di imprese (una SRL e una Cooperativa) la gestione completa del Cimitero, ma quanto costerà ottenere gli stessi servizi degli anni precedenti? Vanno bene le migliorie, ma ci domandiamo se la scelta politica degli anni passati e di quasi tutte le amministrazioni precedenti di mantenere tariffe abbordabili per tutti, sarà ora sotto il controllo del Comune o se – per i 15 anni di concessione – le tariffe saranno riviste e/o sotto il controllo di altri. Certo, è una questione di costi e ricavi, ma è poco opportuna quando è relativa al Cimitero locale.

Domande e dubbi leciti che avrebbero potuto essere chiariti, ma l’Assessore ormai non era più al suo posto, in aula consiliare… I nostri consiglieri, allora, presenteranno una domanda di accesso atti per capirne di più.

E speriamo che il “caro estinto”, per i lissonesi, non diventi sempre più “caro”…

Gelsia è una calamità naturale!

Nei giorni scorsi l’assessore Camarda è entrato “a gamba tesa” commentando un disservizio di GELSIA. Un cittadino, infatti, si lamentava sui social, con tanto di foto, di come, dal 2 giugno e per tutta la settimana, non siano stati ritirati i sacchi blu e gialli posti di fronte alla sua abitazione. E lo stesso cittadino, ironicamente, riportava i ringraziamenti da parte di zanzare, mosche, corvi e altro…

E allora l’assessore Camarda, il nostro re dei selfie, cosa pensa bene di fare? Mette un bel “like” e commenta:Credo che Gelsia sia una calamità naturale per la nostra città“.

Sì, una “calamità naturale”. Una forzatura bella e buona che è stata evidenziata dai nostri consiglieri durante le comunicazioni nel Consiglio comunale di giovedì 12 giugno, nel silenzio generale dell’aula.

A noi, questa situazione fa sorgere almeno tre domande:

1) Ma l’assessore Massimo Rossati, con delega (anche) all’Ambiente, cosa dice? E, soprattutto, cosa fa?

2) L‘assessore Giovanni Camarda sa che il Comune deve presidiare e deve lavorare a stretto contatto con Gelsia?

3) E la sindaca Borella, cosa pensa della “calamità naturale” GELSIA?

Lissone, una Città con la C maiuscola, non si merita tanta indolenza e tanta trascuratezza da parte dell’Amministrazione.

P.S. Ora il commento di Camarda su Gelsia – una calamità naturale – è magicamente sparito…

Per quest’anno non cambiare…

Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia e stesso mare”… Bei tempi, quando si cantava così, in moto sulla mitica Vespa, in Versilia e in altre località popolate dai “VIP” dell’epoca.

Ma come mai questo riferimento a vacanze e ombrelloni? Semplice: dalle colonne del Cittadino, il direttore Marco Pirola scrive come in Giunta, nei giorni scorsi, tra l’assessore Carolina Minotti e la sindaca Laura Borella si sia consumata un’accesa discussione, con tanto di richiesta (sdegnosamente respinta) di dimissioni.

Probabilmente la Sindaca avrà richiesto maggiore impegno e presenza ma l’assessore Minotti sa di essere al sicuro sotto “l’ombrellone politico” di Forza Italia.

Nessuno oserà scalzare la moglie del Coordinatore provinciale di Forza Italia, anche se, dopo la disfatta di Desio e con Forza Italia scomparsa dal Consiglio comunale, Luca Veggian non ha più la nomea di “enfant prodige” come un tempo.

E infatti lei starà lì, bella fresca, come in spiaggia. Assente ma ben affrancata alla poltrona lissonese. E Veggian, pure, starà lì perché si sa che a Lissone “comandano” altri . E’ il codice cencelliano, anche, provinciale.

E comunque, visto chi circola nel partito, non vorremmo che capitasse qualche investitura sovracomunale… tipo il neo forzista Simone Gargiulo,  che  potrebbe prendere in mano le redini.

Eh no, sarebbe veramente troppo; che non venga messo  a Lissone! A quel punto sarebbe molto meglio l’assenteista sotto l’ombrellone…

Cambio in redazione

Diamo oggi un doveroso saluto ad Omar Porro, giornalista, e fino a ieri in forza al Giornale di Monza.

Sempre disponibile e grande conoscitore delle dinamiche cittadine, politiche e sociali lissonesi, per noi è sempre stato una certezza. Con articoli equilibrati e super partes, è una memoria storica della nostra città, una memoria che purtroppo si sta via via perdendo. Nonostante l’impegno, gli articoli di altri giornalisti locali non hanno il livello e la qualità di quelli firmati “poo”

Come mini-redazione di questo sito, siamo dispiaciuti di non poter più contare sui suoi articoli e resoconti ma gli facciamo i nostri auguri per il nuovo percorso lavorativo. In bocca al lupo anche al Giornale di Monza, che ogni martedì riporta ai lissonesi notizie, approfondimenti, cronaca, criticità e peculiarità.

Grazie Omar, e buon lavoro! 

Ciao ciao Omar!

Giovedì 12 giugno il Consiglio Comunale recepirà ufficialmente le dimissioni del consigliere Omar Foligno. Eletto nella lista di Fratelli d’Italia, Omar è uscito dal partito e dal gruppo consiliare quando il suo mentore – Ruggero Sala – è stato “espulso” dalla Giunta Borella.

Proprio così: prima ha tentato di difenderlo, poi di dire la sua ma non era ascoltato e nemmeno le segnalazioni che faceva venivano prese in considerazione. Alla fine, è stato bellamente liquidato dalla capogruppo Scaffidi con un: “non ci servi più, in bocca al lupo”.

D’altra parte, è lo stesso trattamento che era stato riservato proprio a Ruggero Sala, che aveva determinato coi suoi voti (personali e della Lista civica del Cuore) l’elezione della sindaca Borella. E allora, lei dapprima lo nomina Vicesindaco, e poi lo liquida senza neanche troppe spiegazioni.

Ma questa è acqua passata: dopo essere stato allontanato dalla Giunta, Ruggero Sala ha ricevuto da Fratelli d’Italia un incarico in Regione Lombardia e nel puzzle degli equilibri della politica locale, sembra non essere molto presente. (Diciamo “sembra” perché ci sono anche altre voci in merito…)

E allora, dicevamo, Foligno ha dato le dimissioni e in Consiglio – forte di ben 19 voti di preferenza – entrerà Edoardo Pallavicini, avvocato, sempre di Fratelli d’Italia e già Presidente di Lissone Farmacie. La carica, però, è scaduta e allora, nel valzer delle poltrone, eccolo ora nella veste di Consigliere comunale.

Conosciamo Pallavicini, uomo fedele al partito e amico fraterno dell’EX vicesindaco Camarda (nonostante su Facebook continui a fregiarsi del titolo di “Vice Sindaco Città di Lissone”). Per Borella, quindi, una grana in meno: Pallavicini non sarà un problema per lei, fino alla prossima dimissione…

Appello al voto

Facciamo nostro l’invito a votare per i Referendum firmato delle associazioni del Terzo settore:

La democrazia è partecipazione. Nel referendum il nostro voto conta. Con la partecipazione ognuno di noi si prende la responsabilità di contribuire al bene comune.

È così che facciamo vivere la democrazia, che non solo dobbiamo difendere, ma rendere sempre più diffusa e viva (…).

Contro chi ci vuole tutti e tutte a casa e rassegnati, ANDIAMO A VOTARE L’8 E 9 GIUGNO. Difendiamo i nostri diritti. Si può cambiare”.

Referendum 8-9 giugno, il Terzo settore lancia l’appello al voto: “Democrazia è partecipazione” (LaNuovaEcologia.it – 4 giu 2025)

Come si vota: FAQ Referendum 2025 (Sito Ministero dell’Interno)

Referendum - 5 schede

Perché SÌ!

Bisogna votare i Referendum di domenica e lunedì 8-9 giugno 2025. Bisogna andare a votare perché è un nostro diritto-dovere e i referendum sono espressione di democrazia.

C’è chi (ad es. Meloni, La Russa, Salvini & C.) teme che il quorum possa essere raggiunto e quindi le leggi cambiate senza il loro intervento, e soprattutto senza il loro consenso. La loro posizione è semplicemente “No al voto del Referendum”, senza neppure entrare nel merito dei quesiti proposti, della bontà (o meno) delle regole attuali che interessano direttamente i lavoratori, senza preoccuparsi delle infinite trafile e dei tempi biblici per poter fare richiesta (solo far richiesta, non ottenere!) la cittadinanza italiana, che potrebbe essere concessa diversi anni dopo la domanda.

I 5 quesiti parlano di giustizia sociale, dignità del lavoro, responsabilità delle imprese e riconoscimento di diritti, e le risposte, secondo noi, sono semplici:

1) Vuoi poter essere reintegrato dopo un licenziamento dichiarato illegittimo?

2) Vuoi poter avere più tutele indennitarie (più di 6 mesi) in caso di licenziamento in una piccola impresa?

3) Vuoi ridurre il lavoro precario, richiedendo almeno una motivazione nel caso di contratti a tempo determinato?

4) Vuoi più sicurezza sul lavoro, estendendo – in caso di subappalti – la responsabilità anche all’imprenditore committente?

5) Vuoi dimezzare – da 10 a 5 anni – i tempi di residenza legale in Italia per poter avanzare la richiesta di cittadinanza italiana, fermo restando tutti gli altri requisiti attualmente richiesti?

Domande chiare, lecite e democratiche.

Infine, auspichiamo che i politici nazionali si rendano conto come sia sbagliato e vergognoso l’invito a disertare le urne. Peggio ancora – come ha dichiarato che farà la presedente del Consiglio – presentarsi al seggio e non ritirare le schede, Quindi un “Vado a votare ma non voto”: una sorta di contraddizione in termini che sa tanto di “presa in giro” agli italiani.

Domenica e lunedì, quindi, tutti alle urne!

Quesiti e spiegazioni del Referendum 8 e 9 giugno 2025 (Cgil.Milano.it)

M’ama o non m’ama?

Questo è il dilemma che impensierisce la sindaca la Borella. La immaginiamo così, ogni mattina, assorta, come se sfogliasse i petali di una margherita. M’ama o non m’ama? Infatti, uno alla volta e con sorprendente frequenza, i suoi consiglieri escono dalla maggioranza, sono molto critici, si dimettono. Come se prendessero le distanze da questa amministrazione e da chi gestisce il potere e le poltrone (Perego, Borella e Camarda in prima fila).

A poco più di un mese dalle dimissioni di Arianna Rivolta (FdI) ora è la volta dell’addio al consigliere Omar Foligno, ex Fratelli d’Italia e poi fuoriuscito nel Gruppo misto.

Curiosa questa frequenza di abbandoni e curioso anche come Foligno si sia dimesso il giorno dopo l’incendio del MoVE, più volte oggetto di sue comunicazioni in Consiglio comunale. Sarà un caso, e non ci sarà alcuna relazione tra i due fatti, però la constatazione di non essere riuscito a custodire un bene di tutti nel proprio quartiere potrebbe aver avuto un ruolo.

Siamo rammaricati per le dimissioni di Foligno, che aveva tentato di reagire all’immobilismo e che, andandosene, getta la spugna e si arrende. Lo diciamo, a scanso di equivoci: la sua vicinanza a Ruggero Sala (che è stato l’unico che ha pubblicamente ringraziato) gli ha impedito di restare in Fratelli d’Italia, di essere in maggioranza e di contribuire al bene di Lissone, questione MoVE a parte.

E così si va avanti, un consigliere (e un vicesindaco) via l’altro, e oggi è un altro giorno e si ripropone il dilemma: m’ama o non m’ama?

Consigliere (con un piede in minoranza) si dimette e salva la Giunta (PrimaMonza.it – 27 mag 2025)

A Desio, Moscatelli è il nuovo sindaco

Carlo Moscatelli – rappresentante del centro-sinistra e civici – è il nuovo sindaco di Desio. “È un risultato straordinario che ci carica di responsabilità e gratitudine. Grazie a chi ci ha dato fiducia, a chi ha creduto in una politica diversa: seria, concreta, rispettosa” ha dichiarato il neosindaco.

Anche noi siamo contenti del risultato e siamo convinti che Desio riscoprirà “una nuova primavera” dopo gli imbarazzanti vuoti del sindaco Gargiulo, sfiduciato dalla sua stessa compagine di maggioranza.

Bene, ma non benissimo: dobbiamo infatti constatare come i cittadini (i desiani, in questo caso) siano sempre più recalcitranti ad esercitare il proprio diritto-dovere di voto, anche nelle elezioni amministrative dove il riscontro è immediato e diretto. Moscatelli, sostenuto da Pd, Italia Viva e dal Polo Civico (Desio Viva, Desio Libera e Insieme per Desio) ha infatti vinto al primo turno (50,6%) ma ha votato solo il 47,11% degli aventi diritto: il minimo storico per Desio.

Auspichiamo che, durante il suo mandato, Moscatelli tenga conto che la vera sfida – la più ardua per chi fa politica come noi sul territorio – è quella di restare a fianco dei cittadini, tutti, e di governare il bene comune. Questo potrà contribuire anche a far riavvicinare i cittadini alla Politica (quella con la P maiuscola) e aumentare la partecipazione al voto e alla vita della città.

Congratulazioni e buon lavoro al neosindaco e a chi collaborerà con lui per dare un nuovo impulso alla città di Desio!

Il neo sindaco Carlo Moscatelli: “Ora cambiamo Desio” (MBNews.it – 27 mag 2025)