30 milioni di danno erariale?

Trenta milioni di euro: un incubo per l’amministrazione Borella! Così abbiamo letto in prima pagina sul giornale locale in edicola lo scorso sabato. E subito alcuni cittadini, giustamente allarmati, ci hanno chiesto di cosa si tratti. Si tratta di tre questioni distinte: la causa Vefer (2004), l’indagine in corso sulla integrazione societaria tra Aeb e A2A (2019) e il cogeneratore di via Perosi (2011). Tutti temi importanti che la sindaca Borella, sicuramente, sistemerà in un battibaleno. Lei è brava, no?

Scrivere “30 milioni” spaventa, e scrivere che sono tutte somme frutto di scelte del passato non è corretto. È un articolo parziale  e senza contraddittorio. Se volessimo entrare nel merito, ne avremmo tante di cose da scrivere, ma non è il momento. Comunque, cari concittadini, la situazione non è esattamente come è descritta.

Riguardo la Vefer sono stati presentati dei ricorsi e devono ancora essere fatte le necessarie quantificazioni rispetto alla somma richiesta di 21milioni.

Per quanto riguarda l’integrazione societaria tra Aeb e A2A, la Magistratura sta (correttamente) indagando sulle azioni compiute dagli amministratori, ma il nostro Comune (che era socio con altri 26) è rimasto socio della costituita nuova società, e sia a livello patrimoniale che percentuale non ha avuto contraccolpi finanziari.  Anzi: è stato appena dichiarato un dividendo nella variazione Bilancio 2023 che supera i 900mila euro in parte corrente; ma il giornalista quantifica in 6 milioni il possibile esborso comunale.

Sulla terza questione, invece, non è stato specificato che il Cogeneratore era di proprietà della Società che lo ha costruito e che, purtroppo, poi è fallita. In questi casi il Comune, che ha un vantaggio, ne diventa immediatamente il proprietario, riscatta l’immobile e gode però di un canone concessorio (sul futuro gestore dell’impianto) ben più alto. Il Bilancio ha già messo in riserva prudenziale l’intero importo, poi si vedranno gli esiti delle cause in corso, tese a stabilire quanto pagare.

Insomma, qualcuno (forse la sindaca Borella?) ha rilasciato questi dati e queste informazioni non a caso, ma giusto per creare un po’ di allarmismo sul passato. E il tutto è stato prontamente ripreso e pubblicato, senza alcun contraddittorio. Così non va bene: in questo modo più che informazione, sembra sia propaganda.

Trenta milioni: cifra monstre da pagare come danno erariale? (Cittadino – 11 nov 2023)

Il “buco” e i soldi ritrovati

Notizia: a Lissone sono stati trovati 800mila euro! Erano nel “buco di bilancio” del Comune e sono evidentemente stati “ritrovati” dall’assessore competente Serena Arrigoni. Sarà che sta frequentando un corso per Assessori dell’Anci (parole sue: “Interessantissimo e si capisce molto, lo consiglio anche a qualche consigliere”), fatto sta che, lei per prima, sarà rimasta stupita da questo “ritrovamento”.

A fine luglio, infatti, sono stati prelevati direttamente dall’avanzo di bilancio ben 800mila euro per rimediare ai danni del nubifragio che si è abbattuto su Lissone, senza aspettare eventuali interventi regionali o statali. La Giunta ha disposto, il Consiglio all’unanimità ha ratificato e i primi interventi sono già stati eseguiti a metà agosto. Si tratta di 400mila euro per ripristinare il verde e altri 400mila per il patrimonio.

Sono stati fatti affidi diretti a società che già lavorano col Comune di Lissone, ma senza lo sconto della gara vinta (chissà perché, essendo prestazioni similari) e le operazioni si stanno svolgendo con grande impegno da parte di tutto il personale del Comune.

Noi li ringraziamo, però facciamo una riflessione: si è passati dal famoso “buco di bilancio” a poter disporre – in pochi giorni – di 800mila euro, senza nemmeno intaccare il Fondo straordinario di emergenza. E se la Regione o lo Stato ci restituiranno qualcosa (visto che è stato dichiarato lo stato di calamità) sarà anche possibile ricostituire l’avanzo di bilancio.

Ma allora: la cassa era in rosso o era invece ben piena, e quindi si è potuto anticipare senza aspettare contributi esterni? Certo che utilizzando l’avanzo a livello economico risulteranno poi delle perdite: la Corte dei Conti cosa dirà?

Ora anche questa Amministrazione ha provato cosa significhi far fronte ad un’emergenza, e ha utilizzato l’avanzo… Anche fra il 2020 e 2021 vi fu un’altra (più grave) emergenza da affrontare, e sono state giustamente utilizzate le risorse disponibili, anzi: attualmente si stanno ancora usando risorse accantonate ed esistenti.

Nonostante la disponibilità finanziaria e la possibilità di anticipo dei i fondi, lo sgombero dei parchi e del verde è stato tardivo, soprattutto nei pressi delle scuole è avvenuto dopo l’inizio dell’anno scolastico.

In ogni modo – visti i risultati – anche noi siamo pronti a partecipare con l’assessore Arrigoni ai corsi ANCI per i giovani amministratori. Anzi: se fossero previsti dei corsi nei quali si impara a trovare fondi nei “buchi”, noi pagheremmo volentieri l’iscrizione anche per altri assessori in carica!

Il gambero, rosso

Nell’articolo di lunedì scorso abbiamo richiamato due colori: il verde (marcio) delle fontane lissonesi e il bianco (populista) dei parcheggi a disco orario. Allora, oggi parleremo del rosso. Sì, quello delle tasche dei lissonesi, perché a settembre e a gennaio le tasche dei Lissonesi saranno di quel colore!

Entro il 15 settembre, infatti, si dovrà pagare la TARI: in un’unica rata o in 3 rate a settembre, novembre e gennaio 2024. Quest’anno, poi, è stato fatto anche un passo “indietro”, allegando ben 4 fogli per poter pagare tramite F24, un metodo sicuramente più complicato e meno veloce rispetto al PagoPa.

Per inciso, notiamo anche che il Comune di Lissone ha anticipato i costi di Gelsia di ben 9 mesi (per almeno 4 milioni di euro), sconfessando così chi, nei mesi scorsi, parlava di “sofferenza di cassa” del Comune…

Ma a dicembre arriverà anche il saldo dell’IMU, un’imposta che la Giunta Borella ha aumentato – in alcuni casi – anche del 30%!

Questa miopia della fiscalità locale impatterà sicuramente sui bilanci e sulle spese correnti delle famiglie lissonesi. Ricordiamo che la rata della TARI a settembre fu un’agevolazione per il periodo della crisi Covid, quando si cercava di “tamponare” la situazione. Per una sana programmazione fiscale, forse sarebbe il caso di tornare alle scadenze classiche di maggio-giugno-luglio.

Insomma, l’assessore al “Bilancio” e alla “Digitalizzazione” non ha ben chiari né l’uno, né l’altro.

Intanto a Lissone tutto continua a tacere, ma non basta: in alcuni ambiti si sta proprio facendo il passo del gambero, rosso!

Noi abbiamo detto NO

Martedì notte è stato approvato il Bilancio previsionale 2023/2025 con i voti della Maggioranza della Sindaca Borella (assenti Daniele Fossati e Omar Foligno).

Noi abbiamo votato contro: non abbiamo potuto accettare l’aumento del prelievo fiscale dalle tasche dei Lissonesi. Non abbiamo potuto accettare che l’IMU, a livello locale, sia stata incrementata di 2.130.000 euro, l’Addizionale Irpef di 1.000.000 di euro, gli Oneri di Urbanizzazione di 700.000 euro, la Tassa di Soggiorno di oltre 25.000, le multe ai lissonesi di 100.000. Aumentati anche tutti i Servizi a domanda individuale: centri estivi ricreativi, ristorazione scolastica, rette asilo nido, pre e post scuola, corsi di formazione permanente, utilizzo sale e palestre, servizi cimiteriali e illuminazione votiva.

Abbiamo inoltre considerato inaccettabile la diminuzione della soglia di esenzione, che passa da 15.000 a 10.000 euro, prelevando di fatto dai più deboli che prima erano esenti.

Sottolineiamo che all’aumento della tassazione non corrisponderà l’erogazione di nuovi servizi o la realizzazione nuove opere.

Ribadiamo che le scelte del passato, relativamente al Bilancio comunale, erano lecite, consentite e anche durante il periodo di Covid, le casse comunali sono state gestite con particolare cura ed attenzione, senza gravare ulteriormente sui lissonesi.

Ora invece i cittadini dovranno affrontare il caro vita, gli adeguamenti sovracomunali, le rette per i figli e le aumentate imposte comunali, nonostante nel 2022 ci sia stato un avanzo di amministrazione.

Siamo invece soddisfatti del fatto che tutte le opere pubbliche inserite nel piano degli interventi annuali siano relative alla nostra precedente attività. Intanto proseguono i progetti legati al PNRR che hanno già ottenuto il finanziamento con la passata amministrazione, ma poco si vede della nuova progettualità: nulla che indichi la famosa “svolta” e il “cambiamento” proclamato e sbandierato in campagna elettorale.

Il sindaco degli aumenti

Lissonesi, preparatevi! La Giunta Borella ha pronto per voi un maxi-aumento di imposte, tasse, tariffe ed oneri. Il Bilancio previsionale prevede infatti un cospicuo aumento di prelievo dalle tasche dei cittadini. Aumenteranno l’IMU, la TaRi, l’IRPEF, le tariffe delle mense e dei centri estivi e pure la tassa di soggiorno. E se dovete comprare casa fate attenzione: sono raddoppiati anche gli oneri di urbanizzazione!

Ora si capisce come la Maggioranza di governo lissonese pensava di far quadrare il bilancio comunale: con aumenti sui servizi, sulle tasse e sulle tariffe. Nei mesi scorsi, in modo preciso e lungimirante, aveva preparato il terreno con dichiarazioni del tipo: “non ci sono soldi, c’è un buco di bilancio, dobbiamo aumentare le tasse per colpa di chi c’era prima…”

Peccato che, nel rendiconto del 2022 appena approvato, ci sia stato un avanzo (ovvero soldi non spesi), ci sia stato l’impiego degli oneri di urbanizzazione per coprire le spese correnti (procedura molto criticata quando utilizzata dalla precedente amministrazione) e sia stato usato altro avanzo libero (il famoso tesoretto). Ma l’assessore Arrigoni probabilmente non se ne è accorta, intenta a propagandare gli ormai famosi ammanchi, buchi, gap…

Noi invece diciamo: “Non avete saputo spendere nel 2022 tutte le risorse a disposizione ed oggi vi rifate sui cittadini lissonesi aumentando tasse e servizi”. Da mesi affermate: “Non ci sono soldi per la spesa corrente che non è stata controllata”.

Bene, e allora che si fa? Si interviene in modo strutturale con una riduzione dei costi? Si effettuano tagli, verticali od orizzontali? Si reperiscono risorse tramite bandi regionali o europei? No, troppo difficile, niente di tutto ciò. Si aumentano le tasse, si abbassano le soglie di esenzione e si dà la colpa a chi le tasse, invece, non le ha aumentate!

E viene da chiedersi se l’Amministrazione sarà poi in grado di spendere ciò che chiede ai cittadini o se creerà altro avanzo. Ci aspettano tempi duri, ma staremo ben attenti e faremo i conti sui singoli aumenti.

Ma se, come alcuni in Consiglio o in Giunta, vivete in altre città oppure non avete proprietà, seconde case, capannoni, redditi alti, figli che vanno ai Centri estivi o alle Scuole paritarie, non preoccupatevi e dormite sonni tranquilli…

Niente buco!

I revisori dei conti del Comune di Lissone hanno rilasciato parere favorevole al Bilancio 2022: l’organo di revisione, quindi, ha detto “OK”.

Chi se ne intende di bilanci di enti pubblici e società, sa che questo è “il vero lasciapassare”, al di là delle voci, delle farneticazioni e della propaganda di assessori e sindaco sull’ormai famoso “buco”. Il Revisore ha anche affermato che il Comune di Lissone ha un Bilancio “solido”: paga velocemente e non ha debiti.

Per raggiungere l’equilibrio di bilancio, la Giunta Monguzzi utilizzava partite in parte corrente e in parte capitale per coprire le spese correnti. E anche la Giunta Borella lo ha fatto per il 2022. Tutto ciò è consentito ed è perfettamente legale.

Un bilancio positivo, quindi, anche se c’è un accantonamento prudenziale per il fallimento OLICAR (si parla del cogeneratore) di euro 3.000.000, in caso di sentenza negativa. Su questa questione, però, torneremo perché è importante conoscere e capire bene le situazioni.

E così, anche ieri sera, Assessore e Sindaco sono state smentite e hanno fatto l’ennesima figuraccia; toccherà poi al  Bilancio previsionale che vedrà aumentato tutto il possibile. E si dirà ancora che è colpa di quelli di prima…

A Lissone sarà tutto un aumento!

Andrà a breve in discussione il primo Bilancio previsionale dell’amministrazione Borella e i nostri consiglieri stanno analizzando i documenti presentati, disponibili sul sito comunale. Possiamo anticipare che a Lissone sarà tutto un aumento!

Aumenta l’IRPEF, aumenta l’IMU, aumenta la Tassa di Soggiorno, aumentano gli oneri, aumentano le tariffe dei servizi individuali a richiesta (ad esempio i centri estivi). Viene anche ridotta da 15mila a 10mila euro la soglia di esenzione per alcune tassazioni: una diminuzione che è di fatto un aumento. In pratica, la Sindaca aumenta tutto quello che si può aumentare.

Conoscendo un po’ la politica, immaginiamo che scaricherà la colpa sulla passata amministrazione, che invece ha speso ciò che aveva a disposizione per servizi e opere.

Verrebbe da chiedere se, nel Bilancio 2022, è stato fatto avanzo libero (cioè non spese) e quanto è previsto di avanzo vincolato (per ulteriori spese già preventivate). Sarebbe anche da chiedere anche che altri interventi strutturali sono pianificati, oltre all’aumento delle tasse.

Ricordiamo che i bilanci degli ultimi 10 anni sono stati tutti certificati, con parere positivo dei revisori. Non si faceva avanzo di bilancio, ma tutte le risorse venivano utilizzate per migliorare la città e la vita dei cittadini. Oltre 100 opere pubbliche nei 10 anni (quelle rendicontate per legge) ma anche servizi, supporti, agevolazioni e contribuzioni. E poi l’emergenza Covid, che ha creato nuove esigenze e quindi nuovi servizi.

Forse la giunta Borella pensava di arrivare e governare senza sacrificio, senza inventiva e senza una visione lunga. La verità è che è più facile aumentare tutto: si risolvono i problemi e si vive più sereni.

Quando riceveranno “il conto”, molti cittadini lissonesi si pentiranno del voto dato lo scorso anno, ma ormai è tardi. Oltretutto, questa Giunta non ha in previsione significativi tagli ai costi, anzi: prevede assunzioni e aumento della spesa corrente. Complimenti vivissimi!

E complimenti anche a quei Consiglieri comunali che, in silenzio, approveranno le nuove aliquote e voteranno come da copione: si schiaccia il bottone e si crede a tutto!

Serena, nel paese delle meraviglie

Ennesima gaffe dell’assessore al Bilancio, Tributi e Innovazione tecnologica Serena Arrigoni. Dopo gli “inciampi” su buchi e gap finanziari (ricordiamo l’ormai famoso “buco” di 3 milioni di euro) ora è la volta delle dichiarazioni sulle modalità di riscossione della Tari.

Parliamoci chiaro, PagoPa è una modalità di pagamento usata da pochissimi comuni. Questa è stata una scelta che ha messo in difficoltà i cittadini”. Peccato che da quasi un anno le pubbliche amministrazioni siano obbligate per legge a prevedere la modalità PagoPa per la riscossione tributi!

Infatti, tra i commenti social alle sue affermazioni c’è chi ribadisce che “il 99,4% dei comuni italiani hanno aderito a pagoPa e ne promuovono l’utilizzo” e che “il servizio Pago Pa, oltre ad essere comodo, è molto utilizzato, bisogna informarsi prima di fare certe affermazioni!!

L’assessore Arrigoni sarà pure esperta di paghe, ma sulle deleghe affidatale dalla sua amica Borella ha difficoltà a centrare gli obiettivi… In Consiglio comunale risponde il meno possibile – o non risponde affatto – e non mancano le gaffe, le imprecisioni e considerazioni quanto meno discutibili.

Invece va molto meglio con i selfie e le foto con i due veri capi del Comune, Roberto Perego e Giovanni Camarda.

Continuando così, quando dovrà aumentare le tasse ai lissonesi, ci sarà davvero da ridere… o da piangere.

“Caso Tari”, l’assessore replica: “Scelta di chi ci ha preceduti” (Giornale di Monza – 20 dic 2022)

Anche BASTA!

Durante le comunicazioni dell’ultimo Consiglio comunale, il sindaco Laura Borella ha fornito un’informativa sugli esiti delle richieste della Corte dei Conti in relazione al bilancio della città di Lissone (vedi “I conti in rosso”).

Più volte aveva già dichiarato come la situazione finanziaria del Comune fosse critica, con un “buco” da 3 milioni di euro e con dei gravi problemi creati dalla precedente amministrazione. E, naturalmente, i suoi consiglieri leghisti subito a ruota a difenderla e a sostenerla. Peccato, però, che alla fine “la montagna ha partorito un topolino”…

Sì, perché – come ha ben spiegato in Consiglio il consigliere Elio Talarico – la situazione finanziaria non è proprio come è stata descritta. Anche Marino Nava, forte dell’accesso atti e con in mano il documento che certifica l’archiviazione da parte della Corte dei Conti, ha dimostrato come le indicazioni fornite dalla Corte fossero solo raccomandazioni e inviti: nessuna sanzione, nessuna censura, nessuna audizione, nessuna critica strutturale.

Anche Concetta Monguzzi, ex Sindaco, ha esibito e illustrato lo scambio di consegne contabili effettuato il 15 giugno: pareri favorevoli dei Revisori, del settore Bilancio, del Segretario e cassa verificata, avanzo verificato, avanzo libero verificato.

Ora il sindaco Borella pare essere più sola, nella sua confusione amministrativa. Infatti, sia Daniele Fossati (unico in maggioranza che ha compreso) che il Segretario generale (intervenuto sulla regolarità) hanno dichiarato in sintesi che il bilancio era corretto e in ordine: l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione per raggiungere l’equilibrio è consentito, e parlare sui social di buchi e dire mezze verità è stato un errore. E noi aggiungiamo anche che si continua una perenne campagna elettorale per giustificare inefficienze, confusioni, e forse mancate realizzazioni di programmi elettorali.

E a chiedere di “finirla di parlare a caso di buco di bilancio” ci ha pensato anche il consigliere Alberto Bertolini che ha correttamente citato le differenze tra imprese private “che devono fare utili e risparmi” e le amministrazioni pubbliche “che devono spendere tutto per erogare servizi al cittadino”.

Persino l’assessore al Bilancio, Serena Arrigoni, serenamente e candidamente ha sostenuto che si debba parlare di GAP (differenziale tra entrate ed uscite da pareggiare) e non di BUCO. Eppure il termine “buco” lo aveva utilizzato proprio lei, più volte, Consiglio comunale; Forse non se ne è resa conto ed ora si è destata dal torpore… Attendiamo che si desti anche il sindaco Borella, ormai è ora.

In conclusione, avere un sindaco che le spara così grosse e così tante comincia ad essere imbarazzante. E sia ben chiaro che noi siamo pronti a tutelare la nostra immagine in ogni sede. Sì, sindaco, ora anche “basta!”

I conti in rosso

Replichiamo qui al comunicato stampa del Sindaco Borella uscito sui social la mattina di venerdì 25 novembre. Il comunicato parla di presunte responsabilità della passata Amministrazione che avrebbe lasciato in eredità “una situazione finanziaria preoccupante” e afferma anche che la Corte dei Conti ha invitato il Comune di Lissone “ad intervenire sulla spesa per salvaguardare gli equilibri di bilancio”.

Il sindaco Borella usa termini forti (“le casse del Comune di Lissone sono in rosso e registrano un disavanzo strutturale di 3 milioni di euro”) facendo dell’allarmismo assolutamente fuori luogo e di conseguenza le reazioni e i commenti dei cittadini sono molto pesanti, addirittura c’è chi immagina che qualcuno si sia arricchito impropriamente o, peggio, sia scappato con i soldi…

È necessario a questo punto fare chiarezza: la passata Amministrazione ha terminato il proprio mandato consegnando il bilancio consuntivo 2021 e preventivo 2022 nei termini di legge. Questi bilanci hanno avuto il parere contabile positivo del responsabile finanziario e la verifica puntuale del Collegio dei Revisori, un organo esterno che ha il compito di analizzare il bilancio e di esprimere il proprio parere. Questa situazione ha permesso al sindaco Borella di poter lavorare utilizzando le risorse che, da subito, ha avuto a disposizione, e questa non è cosa del tutto scontata.

Non conosciamo i rilievi emessi dalla Corte dei Conti per gli anni 2018-2019-2020: abbiamo chiesto un accesso agli atti e appena ne saremo in possesso li analizzeremo. Quello che già possiamo anticipare è che, anche per quegli anni, i pareri positivi degli organi competenti hanno permesso l’approvazione dei bilanci in Consiglio Comunale.

Le accuse di malagestione fatte dal sindaco Borella sulla sua pagina Facebook istituzionale e i commenti che ne sono scaturiti sono molto gravi perché ledono l’onorabilità della politica e delle persone coinvolte, della parte gestionale (i dirigenti succedutisi negli anni), della parte di controllo (Revisori dei conti in primis) e ledono anche l’immagine del Comune di Lissone.

Stilare un bilancio non è cosa semplice; occorre mantenere un equilibrio tra le entrate e le spese, occorre garantire i servizi essenziali e mantenerne la qualità dell’erogazione. in questi anni l’Amministrazione Monguzzi è riuscita a mantenere un equilibrio senza aumentare le richieste ai cittadini, sia in termini di aumento di quote sui servizi a domanda individuale, sia in generale sulle tasse.

Il sindaco ora parla di situazione “preoccupante” perché si rende conto che le sue numerose promesse elettorali – fatte ad arte e in modo irresponsabile – hanno creato aspettative che saranno disattese.

Se ora il sindaco Borella pensa di non riuscire a mantenere quanto promesso e ritiene di dover aumentare le tasse, ne ha la facoltà e anche la possibilità, ma se ne deve fare carico in prima persona, senza addossare colpe e responsabilità ad altri. Non accettiamo di essere oggetto di strumentalizzazione.

Sindaco, cominci a governare, accettando sia gli òneri che gli onòri.