Hai detto aumenti?

In questi giorni il ministro alle Finanze Giancarlo Giorgetti, leghista doc, ha comunicato che è necessario applicare degli aumenti sulle tasse nazionali.

Non ha ancora dichiarato ufficialmente cosa e quanto, ma ha ribadito che tale necessità è ormai un obbligo. Subito la premier Giorgia Meloni si è affrettata a smentire: la destra non ha il culto dell’aumento delle tasse. Anzi: tutti gli sforzi del suo governo sono nell’ottica della loro riduzione…

Ferme le accise sulla benzina che avrebbe dovuto togliere (ricordiamo tutti il suo “teatrino” dal benzinaio), ora è il momento delle smentite sull’aumento delle rendite catastali (tasse sulla casa!) per chi ha efficientato la propria abitazione.

È un po’ come il “buco finanziario” della nostra assessora Arrigoni, leghista pure lei, che gridando “al lupo al lupo”, è riuscita ad aumentare (e non di poco) dopo molti anni l’IMU degli immobili a Lissone.

E ora i poveri contribuenti tra IMU locale, rendite maggiorate e tasse varie sono proprio considerati come dei salvadanai “da rompere” o, per essere più attuali, dei Bancomat pronti all’uso. Pedala, lissonese, pedala…

La nostra parte civile

Il nostro consigliere Marino Nava, con Antonio Erba (Lissone al Centro) e Daniele Fossati (Lissone in Movimento), è stato ammesso come parte civile nel procedimento penale in corso e conseguente alla vicenda che riguarda AeB – A2A. Si tratta della grande fusione ed integrazione societaria di qualche anno fa e che vede pesanti accuse e rilievi puntuali riguardo procedure, valorizzazioni, incarichi, confusioni patrimoniali e finanziarie.

La Procura ha messo nero su bianco come tale condotta – principalmente dei dirigenti e rappresentanti societari – abbia arrecato danno all’immagine, alla reputazione e all’affidabilità degli enti territoriali coinvolti, pregiudicando il rapporto di fiducia tra i cittadini e le amministrazioni coinvolte.

Ma non solo: l’ammissione ed il riconoscimento del diritto dei tre consiglieri comunali lissonesi a costituirsi parte civile, si afferma che possa essere fatta valere in ragione “dell’inerzia dei vertici dell’amministrazione comunale” e, quindi, come tutela dell’interesse dell’istituzione comunale stessa.

Quei “vertici” che non hanno ritenuto opportuno costituirsi parte civile nel procedimento (come hanno invece fatto i comuni di Seregno, Bovisio Masciago, Varedo, Limbiate e G.S.D. srl.), né dibattere o deliberare in sede consiliare su tale possibilità”.

In compenso, durante il mese di agosto, i nostri “vertici” hanno già investito circa 25mila euro (solo un acconto di una parcella che si preannuncia ben più sostanziosa) per incaricare uno studio legale e un tecnico-commercialista (entrambi professionalità della bergamasca) per eventualmente valorizzare importi, strategie e passi successivi.

Quindi: anziché inserirsi nel procedimento in corso – approfittando della forza e della gratuità del PM e delle azioni che in quanto tale egli può richiedere ed esercitare – hanno preferito agire così (secondo molti, sbagliando).

Riassumendo: i tre consiglieri, tra cui il nostro Marino Nava, sono inseriti nel procedimento in corso, il Comune di Lissone è fermo alla finestra, e guarda.

Nel mezzo, c’è una maggioranza che non ha saputo curare gli interessi dell’Ente perché il risarcimento, qualora fosse realmente valorizzato nei 60milioni stimati. potrebbe arrivare “in quota” anche a Lissone, e solo grazie a tre consiglieri comunali.

Chissà quanto di questa brutta vicenda era ed è nota a chi avrebbe dovuto invece chiedere alla Giunta di agire, per tutelare l’immagine e gli interessi di Lissone.

Noi ci auguriamo che i loro elettori osservino tutto e prendano buona nota. Per ora, soddisfatti o meno, cominciano col pagare le 25mila euro di consulenza…

AeB-A2A: tre consiglieri ammessi parte civile (Giornale di Monza – 1 ott 2024)

Gli aumenti e gli avanzi

Come avevamo anticipato, la Giunta Borella sarà ricordata (anche) come la Giunta dell’aumento delle tasse. Già in fase di approvazione del Bilancio Preventivo 2023 – per effetto di un ragionamento che si reggeva sul famoso “BUCO” – la maggioranza, inesperta ed al suo primo bilancio, aveva votato l’aumento delle tasse, principalmente IMU ma anche IRPEF.

Gli aumenti furono giustificati con i “disastri finanziari lasciati dalla precedente amministrazione” e quando i lissonesi si sono accorti di come stavano realmente le cose, ormai “la frittata era fatta”. A fronte di alcuni aumenti che arrivano anche al 30%, noi ben ricordiamo le fatiche dell’amministrazione Monguzzi per raggiungere l’equilibrio del bilancio senza aumentare troppo le tasse.

I consiglieri del Listone hanno votato contro: avrebbero auspicato almeno un taglio delle spese, una maggiore sobrietà e, in seconda battuta, speravano che non si facesse l’avanzo di bilancio, cioè che tutto quanto disponibile fosse effettivamente speso per le esigenze della città e dei lissonesi. Ma purtroppo così non è stato.

I proclami elettorali dei “migliori” si sono sciolti come neve al sole e martedì 30 aprile la maggioranza ha votato il “Rendiconto 2023”, approvando di fatto l’avanzo di bilancio. Cioè: una parte di ciò che è stato versato dai cittadini per gli aumenti, non è stata utilizzata. È avanzata…

Altro che BUCO di bilancio! Di questo passo, aumentando e mantenendo le tasse a questi livelli, si formerà una VORAGINE, ma nelle tasche dei cittadini! Quelli che pagano, naturalmente: chi ha una base imponibile, chi ha immobili, chi lavora ed è la forza della nostra città. Sono ormai lontani i giorni della campagna elettorale: “Risolleveremo Lissone dalla cenere”, dicevano…

Noi continuiamo il lavoro di verifica e presidio ma dovete sapere (anche se qualcuno definirà “fantastici” i risultati della Giunta) che la situazione è tutt’altro che rosea, in termini di risultati, e che ancora per tre anni ci sarà da mettere mano al portafoglio…
E quindi: lissonese, “paga e tas”.

I Consigli, oggi e domani

Finalmente, dopo parecchio tempo, torna a riunirsi il Consiglio Comunale di Lissone. Escludendo la sessione del “Question Time” del 16 aprile, infatti, l’ultima seduta risale al 20 febbraio scorso.

Si comincia alle 20:30 con un ordine del giorno che prevede solo 4 punti, ma sostanziosi. Si comincerà con le COMUNICAZIONI (che sono di fatto l’unico momento di comunicazione con la Sindaca) e – come spesso accade – ne sentiremo delle belle. Anzi: stavolta vi anticipiamo che ci saranno comunicazioni importanti, quindi vi invitiamo a seguirle.

Il secondo punto sarà una presa d’atto dei verbali delle sedute precedenti, nulla di che, effettivamente.

Poi si parlerà di Gelsia, TARI e del piano economico finanziario che i cittadini e le aziende devono sostenere per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Ci saranno aumenti? Ci saranno nuovi servizi? Stasera lo scopriremo.

Martedì, invece, ci sarà il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2023: i numeri e i conti della Giunta Borella, ma anche l’avanzo ed eventuali considerazioni.

Sarà tutto in ordine? Ci saranno “buchi”? Ascolteremo la nostra Assessora Serena Arrigoni cosa dirà. E infine le variazioni di Bilancio: questioni tecniche ma che evidenziano cosa la Giunta abbia o non abbia fatto.

Quindi l’appuntamento è per stasera e domani sera; ricordiamo che si può seguire Il Consiglio comunale in presenza (nella zona riservata al pubblico) oppure da casa in diretta streaming.

Paga e tas!

Lunedì 18 dicembre scade la rata a saldo dell’IMU 2023. Tranne che sulla prima casa, su tutti gli altri immobili di proprietà va corrisposta la seconda rata dell’IMU. Essendo un’Imposta Municipale, i Comuni hanno aliquote differenti e i commercialisti quest’anno hanno avuto il loro daffare per calcolare i nuovi importi che compariranno sugli F24 da addebitare ai lissonesi.

Questo è il secondo regalo di Natale ai cittadini della Giunta Borella che, come già avevamo anticipato, ha aumentato (e di molto!) la tassazione. E quindi, sugli immobili – ma anche sull’Irpefi lissonesi dovranno pagare secondo le nuove aliquote (vedi delibera del 16-05-2023) e devono, soprattutto, tacere!

Certo, ormai i fantomatici “buchi di bilancio” sono scomparsi dal radar, le spese recuperate dalle copiose multe che pare sostengano il bilancio (anche per le nuove assunzioni di vigili della Sindaca).

Vedremo se almeno questa Giunta saprà spendere tutto, come si conviene alle “amministrazioni virtuose” che – lo ricordiamo – non devono avere avanzi di bilancio ma investire sul territorio tutte le risorse disponibili per migliorare la vivibilità e la qualità di vita dei propri cittadini.

Per ora il lissoneseal paga i tas” e “al tas”, ma chissà cosa pensa veramente, in un momento così difficile tra inflazione, aumenti generali, spese straordinarie e mutui impazziti.

Forse solo ora si rende conto che nel passato c’è stato chi ha utilizzato tutte le risorse disponibili senza prelevare somme cospicue dalle tasche dei cittadini. Solo ora, purtroppo.

30 milioni di danno erariale?

Trenta milioni di euro: un incubo per l’amministrazione Borella! Così abbiamo letto in prima pagina sul giornale locale in edicola lo scorso sabato. E subito alcuni cittadini, giustamente allarmati, ci hanno chiesto di cosa si tratti. Si tratta di tre questioni distinte: la causa Vefer (2004), l’indagine in corso sulla integrazione societaria tra Aeb e A2A (2019) e il cogeneratore di via Perosi (2011). Tutti temi importanti che la sindaca Borella, sicuramente, sistemerà in un battibaleno. Lei è brava, no?

Scrivere “30 milioni” spaventa, e scrivere che sono tutte somme frutto di scelte del passato non è corretto. È un articolo parziale  e senza contraddittorio. Se volessimo entrare nel merito, ne avremmo tante di cose da scrivere, ma non è il momento. Comunque, cari concittadini, la situazione non è esattamente come è descritta.

Riguardo la Vefer sono stati presentati dei ricorsi e devono ancora essere fatte le necessarie quantificazioni rispetto alla somma richiesta di 21milioni.

Per quanto riguarda l’integrazione societaria tra Aeb e A2A, la Magistratura sta (correttamente) indagando sulle azioni compiute dagli amministratori, ma il nostro Comune (che era socio con altri 26) è rimasto socio della costituita nuova società, e sia a livello patrimoniale che percentuale non ha avuto contraccolpi finanziari.  Anzi: è stato appena dichiarato un dividendo nella variazione Bilancio 2023 che supera i 900mila euro in parte corrente; ma il giornalista quantifica in 6 milioni il possibile esborso comunale.

Sulla terza questione, invece, non è stato specificato che il Cogeneratore era di proprietà della Società che lo ha costruito e che, purtroppo, poi è fallita. In questi casi il Comune, che ha un vantaggio, ne diventa immediatamente il proprietario, riscatta l’immobile e gode però di un canone concessorio (sul futuro gestore dell’impianto) ben più alto. Il Bilancio ha già messo in riserva prudenziale l’intero importo, poi si vedranno gli esiti delle cause in corso, tese a stabilire quanto pagare.

Insomma, qualcuno (forse la sindaca Borella?) ha rilasciato questi dati e queste informazioni non a caso, ma giusto per creare un po’ di allarmismo sul passato. E il tutto è stato prontamente ripreso e pubblicato, senza alcun contraddittorio. Così non va bene: in questo modo più che informazione, sembra sia propaganda.

Trenta milioni: cifra monstre da pagare come danno erariale? (Cittadino – 11 nov 2023)

Il “buco” e i soldi ritrovati

Notizia: a Lissone sono stati trovati 800mila euro! Erano nel “buco di bilancio” del Comune e sono evidentemente stati “ritrovati” dall’assessore competente Serena Arrigoni. Sarà che sta frequentando un corso per Assessori dell’Anci (parole sue: “Interessantissimo e si capisce molto, lo consiglio anche a qualche consigliere”), fatto sta che, lei per prima, sarà rimasta stupita da questo “ritrovamento”.

A fine luglio, infatti, sono stati prelevati direttamente dall’avanzo di bilancio ben 800mila euro per rimediare ai danni del nubifragio che si è abbattuto su Lissone, senza aspettare eventuali interventi regionali o statali. La Giunta ha disposto, il Consiglio all’unanimità ha ratificato e i primi interventi sono già stati eseguiti a metà agosto. Si tratta di 400mila euro per ripristinare il verde e altri 400mila per il patrimonio.

Sono stati fatti affidi diretti a società che già lavorano col Comune di Lissone, ma senza lo sconto della gara vinta (chissà perché, essendo prestazioni similari) e le operazioni si stanno svolgendo con grande impegno da parte di tutto il personale del Comune.

Noi li ringraziamo, però facciamo una riflessione: si è passati dal famoso “buco di bilancio” a poter disporre – in pochi giorni – di 800mila euro, senza nemmeno intaccare il Fondo straordinario di emergenza. E se la Regione o lo Stato ci restituiranno qualcosa (visto che è stato dichiarato lo stato di calamità) sarà anche possibile ricostituire l’avanzo di bilancio.

Ma allora: la cassa era in rosso o era invece ben piena, e quindi si è potuto anticipare senza aspettare contributi esterni? Certo che utilizzando l’avanzo a livello economico risulteranno poi delle perdite: la Corte dei Conti cosa dirà?

Ora anche questa Amministrazione ha provato cosa significhi far fronte ad un’emergenza, e ha utilizzato l’avanzo… Anche fra il 2020 e 2021 vi fu un’altra (più grave) emergenza da affrontare, e sono state giustamente utilizzate le risorse disponibili, anzi: attualmente si stanno ancora usando risorse accantonate ed esistenti.

Nonostante la disponibilità finanziaria e la possibilità di anticipo dei i fondi, lo sgombero dei parchi e del verde è stato tardivo, soprattutto nei pressi delle scuole è avvenuto dopo l’inizio dell’anno scolastico.

In ogni modo – visti i risultati – anche noi siamo pronti a partecipare con l’assessore Arrigoni ai corsi ANCI per i giovani amministratori. Anzi: se fossero previsti dei corsi nei quali si impara a trovare fondi nei “buchi”, noi pagheremmo volentieri l’iscrizione anche per altri assessori in carica!

Il gambero, rosso

Nell’articolo di lunedì scorso abbiamo richiamato due colori: il verde (marcio) delle fontane lissonesi e il bianco (populista) dei parcheggi a disco orario. Allora, oggi parleremo del rosso. Sì, quello delle tasche dei lissonesi, perché a settembre e a gennaio le tasche dei Lissonesi saranno di quel colore!

Entro il 15 settembre, infatti, si dovrà pagare la TARI: in un’unica rata o in 3 rate a settembre, novembre e gennaio 2024. Quest’anno, poi, è stato fatto anche un passo “indietro”, allegando ben 4 fogli per poter pagare tramite F24, un metodo sicuramente più complicato e meno veloce rispetto al PagoPa.

Per inciso, notiamo anche che il Comune di Lissone ha anticipato i costi di Gelsia di ben 9 mesi (per almeno 4 milioni di euro), sconfessando così chi, nei mesi scorsi, parlava di “sofferenza di cassa” del Comune…

Ma a dicembre arriverà anche il saldo dell’IMU, un’imposta che la Giunta Borella ha aumentato – in alcuni casi – anche del 30%!

Questa miopia della fiscalità locale impatterà sicuramente sui bilanci e sulle spese correnti delle famiglie lissonesi. Ricordiamo che la rata della TARI a settembre fu un’agevolazione per il periodo della crisi Covid, quando si cercava di “tamponare” la situazione. Per una sana programmazione fiscale, forse sarebbe il caso di tornare alle scadenze classiche di maggio-giugno-luglio.

Insomma, l’assessore al “Bilancio” e alla “Digitalizzazione” non ha ben chiari né l’uno, né l’altro.

Intanto a Lissone tutto continua a tacere, ma non basta: in alcuni ambiti si sta proprio facendo il passo del gambero, rosso!

Noi abbiamo detto NO

Martedì notte è stato approvato il Bilancio previsionale 2023/2025 con i voti della Maggioranza della Sindaca Borella (assenti Daniele Fossati e Omar Foligno).

Noi abbiamo votato contro: non abbiamo potuto accettare l’aumento del prelievo fiscale dalle tasche dei Lissonesi. Non abbiamo potuto accettare che l’IMU, a livello locale, sia stata incrementata di 2.130.000 euro, l’Addizionale Irpef di 1.000.000 di euro, gli Oneri di Urbanizzazione di 700.000 euro, la Tassa di Soggiorno di oltre 25.000, le multe ai lissonesi di 100.000. Aumentati anche tutti i Servizi a domanda individuale: centri estivi ricreativi, ristorazione scolastica, rette asilo nido, pre e post scuola, corsi di formazione permanente, utilizzo sale e palestre, servizi cimiteriali e illuminazione votiva.

Abbiamo inoltre considerato inaccettabile la diminuzione della soglia di esenzione, che passa da 15.000 a 10.000 euro, prelevando di fatto dai più deboli che prima erano esenti.

Sottolineiamo che all’aumento della tassazione non corrisponderà l’erogazione di nuovi servizi o la realizzazione nuove opere.

Ribadiamo che le scelte del passato, relativamente al Bilancio comunale, erano lecite, consentite e anche durante il periodo di Covid, le casse comunali sono state gestite con particolare cura ed attenzione, senza gravare ulteriormente sui lissonesi.

Ora invece i cittadini dovranno affrontare il caro vita, gli adeguamenti sovracomunali, le rette per i figli e le aumentate imposte comunali, nonostante nel 2022 ci sia stato un avanzo di amministrazione.

Siamo invece soddisfatti del fatto che tutte le opere pubbliche inserite nel piano degli interventi annuali siano relative alla nostra precedente attività. Intanto proseguono i progetti legati al PNRR che hanno già ottenuto il finanziamento con la passata amministrazione, ma poco si vede della nuova progettualità: nulla che indichi la famosa “svolta” e il “cambiamento” proclamato e sbandierato in campagna elettorale.

Il sindaco degli aumenti

Lissonesi, preparatevi! La Giunta Borella ha pronto per voi un maxi-aumento di imposte, tasse, tariffe ed oneri. Il Bilancio previsionale prevede infatti un cospicuo aumento di prelievo dalle tasche dei cittadini. Aumenteranno l’IMU, la TaRi, l’IRPEF, le tariffe delle mense e dei centri estivi e pure la tassa di soggiorno. E se dovete comprare casa fate attenzione: sono raddoppiati anche gli oneri di urbanizzazione!

Ora si capisce come la Maggioranza di governo lissonese pensava di far quadrare il bilancio comunale: con aumenti sui servizi, sulle tasse e sulle tariffe. Nei mesi scorsi, in modo preciso e lungimirante, aveva preparato il terreno con dichiarazioni del tipo: “non ci sono soldi, c’è un buco di bilancio, dobbiamo aumentare le tasse per colpa di chi c’era prima…”

Peccato che, nel rendiconto del 2022 appena approvato, ci sia stato un avanzo (ovvero soldi non spesi), ci sia stato l’impiego degli oneri di urbanizzazione per coprire le spese correnti (procedura molto criticata quando utilizzata dalla precedente amministrazione) e sia stato usato altro avanzo libero (il famoso tesoretto). Ma l’assessore Arrigoni probabilmente non se ne è accorta, intenta a propagandare gli ormai famosi ammanchi, buchi, gap…

Noi invece diciamo: “Non avete saputo spendere nel 2022 tutte le risorse a disposizione ed oggi vi rifate sui cittadini lissonesi aumentando tasse e servizi”. Da mesi affermate: “Non ci sono soldi per la spesa corrente che non è stata controllata”.

Bene, e allora che si fa? Si interviene in modo strutturale con una riduzione dei costi? Si effettuano tagli, verticali od orizzontali? Si reperiscono risorse tramite bandi regionali o europei? No, troppo difficile, niente di tutto ciò. Si aumentano le tasse, si abbassano le soglie di esenzione e si dà la colpa a chi le tasse, invece, non le ha aumentate!

E viene da chiedersi se l’Amministrazione sarà poi in grado di spendere ciò che chiede ai cittadini o se creerà altro avanzo. Ci aspettano tempi duri, ma staremo ben attenti e faremo i conti sui singoli aumenti.

Ma se, come alcuni in Consiglio o in Giunta, vivete in altre città oppure non avete proprietà, seconde case, capannoni, redditi alti, figli che vanno ai Centri estivi o alle Scuole paritarie, non preoccupatevi e dormite sonni tranquilli…