La ripresa lenta

Lunedì prossimo prenderà il via la fatidica e tanto attesa “fase 2”, come è stato annunciato l’altra sera direttamente dal Presidente del Consiglio. Qualche concessione in più alla mobilità delle persone, riapertura (condizionata) dei giardini pubblici (ma non ai parchi gioco dei bambini), possibilità di mercati all’aperto (solo per i generi alimentari), possibilità di celebrare i funerali (con il limite di 15 persone) ma non le sante Messe. Anche alcune attività produttive e professionali potranno riaprire, a patto che vengano rispettate le nuove norme di sicurezza.

Niente da fare, invece, per scuole, negozi al dettaglio, parrucchieri, palestre… ma queste sono informazioni ormai note e rimbalzate sui giornali e online con tutta una serie di distinguo e di interpretazioni di vocaboli e situazioni.

E a Lissone? Finalmente in città è possibile riprendere alcune attività che erano state sospese: la finitura dell’asfalto del parcheggione della stazione e la normale manutenzione e gestione del verde pubblico.

Infatti da lunedì 27 nel parcheggione gli operai sono all’opera per concludere i lavori di sistemazione del piazzale e a breve cominceranno gli sfalci del verde per permettere – per quel che è possibile e consentito – di usufruire nel modo migliore del verde cittadino. Anche gli orti urbani sono stati riaperti: con accesso a giorni alterni, con l’obbligo della mascherina e il divieto di assembramento.

Ci auguriamo che – dal 4 maggio – la ripresa delle attività personali e lavorative si svolga in sicurezza e in modo graduale, secondo le regole e senza pericolose “fughe in avanti”. Occorre modificare il nostro stile di vita e farlo per i nostri cari, per noi stessi e per il nostro futuro. E allora buona ripresa, ma lenta!

Testo integrale DPCM del 26 aprile 2020

Un Consiglio virtuale

L’attività politica-amministrativa del Comune di Lissone, compresi i Consigli comunali e le varie Commissioni, ha dovuto adeguarsi alle restrizioni e alle limitazioni imposte dai vari DPCM per limitare la diffusione del coronavirus. Già a partire dall’inizio del mese sono state convocate le Commissioni commercio, sociale, bilancio e istituzionale ma, invece delle classiche sedute “fisiche”, si sono svolte delle riunioni “virtuali”, grazie a strumenti informatici come “Zoom meeting”  che ormai molti hanno iniziato a conoscere e utilizzare.

Il discorso è diverso invece per le sedute del Consiglio Comunale, in quanto la piattaforma da utilizzare per i collegamenti da remoto deve essere “sicura e certificata”. Il nostro Comune si è allora affidato ad una società esterna, la Microvision, che fornisce alla Pubblica Amministrazione soluzioni con i giusti requisiti per la diretta streaming dei Consigli comunali e le votazioni elettroniche.

Consiglieri , assessori, dirigenti, con il Sindaco e il Segretario generale, martedì 28 e mercoledì 29 aprile saranno connessi a distanza – chi da casa, chi dall’ufficio – e il Presidente del Consiglio Talarico avrà l’arduo compito di guidare e coordinare l’aula virtuale e gli interventi; speriamo che anche le minoranze, in questa situazione inusuale e di emergenza, partecipino ai lavori con spirito collaborativo e propositivo.

Naturalmente i cittadini potranno seguire in streaming questa prima “storica” seduta virtuale del Consiglio comunale: tra i vari punti all’ordine del giorno, vogliamo evidenziare una mozionecondivisa da tutti i gruppi consiliari – sugli interventi a sostegno delle attività economiche a seguito dell’emergenza coronavirus .

Un appuntamento storico, da non perdere!

75 anni fa, la libertà

In occasione dell’anniversario della Liberazione, il Sindaco Concetta Monguzzi ha fatto distribuire nella cassetta della posta di ciascuna famiglia con bimbi dai 3 ai 10 anni, un sacchetto contenente un festone con 3 bandierine tricolori, due mascherine chirurgiche per i componenti del nucleo famigliare e una lettera, scritta proprio dal Sindaco.

Il 25 aprile “di solito facciamo un corteo, è una giornata di festa, la banda suona, girando per le strade vediamo tanta gente alle finestre. Questo non si potrà fare questo annospiega nel video il Sindaco di Lissone. Invita quindi tutti ad esporre la bandiera italiana in un momento difficile come quello che stiamo vivendo e a celebrare e ricordare coloro che hanno vissuto il momento storico della Resistenza.

Spiace però constatare che, anche durante una pandemia, ci sia qualcuno che continua una battaglia irrisoria e del tutto personale: si tratta del capogruppo di Forza Italia che, con forzata “verve”, grida allo scandalo, e lo fa condendo il tutto coi soliti commenti negativi ai quali altri si sono poi accodati. Sempre i soliti e sempre gli stessi atteggiamenti per contestare un momento storico decisivo per la Libertà dell’Italia.

Noi non cadiamo nella loro occasione persa di tacere – almeno sul 25 Aprile -, non cediamo alla tentazione di creare divisioni e di “gridare” sul web o sui media. Semplicemente diciamo che tutto ciò “è un vero peccato” e celebriamo come sempre il 25 aprile perché nessuno dimentichi il percorso che ha portato l’Italia a liberarsi dall’oppressione della dittatura.  

La Lega dell’odio

Un risarcimento di 15.000 euro, ma soprattutto una condanna per incitamento all’odio. Questo è quanto ha stabilito il Tribunale di Torino relativamente ad una finta telefonata organizzata da Andrea Crippa, al tempo dei fatti leader del Movimento dei Giovani Padani ed ex assistente parlamentare di Matteo Salvini a Bruxelles.

Un “bel bottino” giudiziale quello incassato dal giovane padano: decollato da Lissone verso le alte sfere degli ambienti politici nazionali della Lega Nord, non ha perso tempo e, sulle orme del “capitano”, ha subito lasciato il segno (negativo) del suo impegno politico.

In sintesi, il giovane Crippa (attualmente deputato e vicesegretario della Lega) ha simulato una telefonata con un finto centralinista del Museo Egizio di Torino per ricevere informazioni sulle agevolazioni in corso e, travisando la realtà, diceva che gli sconti erano riservati alle persone provenienti da paesi arabi per poi “denunciare” una inesistente discriminazione nei confronti dei cittadini italiani.

Propaganda, fake-news, incitamento all’odio razziale. Insomma, niente di nuovo sotto il sole quando si parla di una certa parte ideologica salviniana. D’altra parte le gesta di Crippa ce le ricordiamo bene anche a Lissone: durante il mandato 2012-2017, quando era consigliere comunale nelle file della Lega Nord, durante le sue rare presenze tra i banchi del parlamentino lissonese, il leghista si fece presto conoscere per i suoi ripetitivi interventi contro gli immigrati e sulla presunta totale insicurezza della città, infondendo paura e rabbia nei cittadini.

Dunque, a distanza di anni, abbiamo ritrovato il giovane lissonese ancora sulla stessa lunghezza d’onda, ma con una condanna e un risarcimento sulle spalle. Crediamo che la nostra Città meriti le sue scuse. Lissone non merita di avere l’immagine di una città dove i ragazzi crescono con il seme dell’odio.

Museo egizio, il leghista Crippa condannato per il video-fake in cui denunciava gli “sconti agli arabi” (Open.online – 22 apr 2020)

Comune e associazioni, la rete che fa bene

Ordine, chiarezza, trasparenza. I video che il Sindaco Concetta Monguzzi realizza e diffonde per informare i cittadini non solo sono necessari ma vanno divulgati, perché il maggior numero di persone abbia ben chiaro ciò che il Comune sta mettendo in atto per aiutare chi è in gravi difficoltà a causa dell’emergenza.

Buoni Spesa: 240.000 euro erogati dalla Regione sono stati trasformati in buoni da 10 e 20 euro da utilizzare nei punti vendita in città e qualche supermercato (circa 400 euro a famiglia, attribuiti secondo i criteri già esplicitati qui )

– Il 10% dei 240.000 euro saranno utilizzati per l’acquisto diretto di generi alimentari destinati alle famiglie che non sono rientrate nei criteri del bonus spesa. A questa quota, il Comune aggiunge altri 150.000 euro di risparmi dal capitolo spesa “Fondo di Solidarietà” e altri 28.000 euro derivanti dal contributo di BrianzaAcque.

– è stato aperto di un conto corrente sul quale chiunque potrà liberamente versare un contributo anch’esso destinato all’acquisto di beni di prima necessità per chi è in difficoltà economiche.

Il Sindaco ringrazia la grande rete solidale di Associazioni e di volontari che prepara, distribuisce e consegna fisicamente i generi alimentari nelle case: Caritas, San Vincenzo, Chiesa Evangelica e singoli volontari.

Il Comune non è un ente astratto, ma è fatto di persone che fanno rete e agiscono in modo ordinato e coordinato per il bene dei cittadini. Lo fa con trasparenza, intessendo rapporti con associazioni e volontari accreditate e presenti sul territorio da tempo.
Lo fa con chiarezza: la stessa che troviamo nei comunicati del nostro Sindaco e alla quale noi del Listone vogliamo contribuire, divulgandone i contenuti.

Emergenza Coronavirus, attivato un conto corrente comunale dedicato per la raccolta fondi (Comunicato stampa – 20 apr 2020)

La tentata truffa

La Protezione Civile di Lissone ha dimostrato, sin dall’inizio della pandemia, spirito di collaborazione e voglia di fare. Attraverso la coraggiosa presa in carico di servizi rivolti alle categorie più deboli di cittadini, i suoi volontari hanno aiutato le istituzioni del territorio – non solo lissonese – a far fronte all’emergenza coronavirus.

Purtroppo, anche in un periodo di crisi come questo, non mancano dei truffatori che, approfittando proprio del buon nome dell’organizzazione, hanno cercato di ingannare degli ignari cittadini a scopo di lucro. Il Listone vuole segnalare e mettere in guardia da quei truffatori che, spacciandosi per sedicenti volontari della Protezione Civile, cercano di estorcere dati personali o adesioni a servizi a pagamento.

Proprio per il rispetto che portiamo per le Associazioni che collaborano con le istituzioni in modo integerrimo ed efficace, riteniamo che questa truffa assuma contorni ancor più spregevoli in quanto sfrutta il nome di un’associazione virtuosa come la nostra Protezione Civile.

Occhi aperti, cittadini, e in caso di episodi spiacevoli non esitate a segnalare alle forze dell’ordine: non siete soli!

Allarme truffa: la Protezione civile di Lissone mette in guardia da sedicenti volontari in azione a Biassono (IlCittadinoMB – 18 apr 2020)

Grazie Sindaco!

Lo sanno tutti in città: al tempo del Covid-19 non si può abbracciarsi, baciarsi, andare al mercato, andare a messa… e al cimitero. Si, anche il nostro cimitero, luogo di riposo e di cura dei nostri cari defunti, è chiuso ormai da settimane e molti speravano che lo si potesse riaprire, almeno per Pasqua, almeno per sistemare le tombe ed i fiori.

Purtroppo non è stato possibile ma, grazie all’iniziativa del Sindaco e del Settore Lavori pubblici, il Comune si è sostituito alle persone e ha predisposto una pulizia straordinaria delle parti comuni, ha posato all’ingresso due grandi vasi di ulivo e due composizioni floreali, ha posato fiori freschi sulle tombe dei caduti, delle associazioni e dei cittadini esemplari poste vicino all’ingresso, ha tolto i fiori ormai appassiti rimasti sulle tombe di famiglia, sulle tombe individuali e negli ossari.

Un bel lavoro, un grande segno di rispetto e cura nei confronti dei nostri cari. Per questo molti cittadini hanno esplicitamente ringraziato l’amministrazione ed il Sindaco in primis.

Grazie Sindaco, un atto di cura e premura che in questo momento ci voleva proprio. Grazie da tutti noi!

Festività Pasquali, Sindaco e parroco in cimitero per una preghiera a nome della Città (Comunicato stampa – 11 apr 2020)

Pasqua, tempo di speranza

Dissi al mandorlo: parlami di Dio. Ed il mandorlo fiorì.
Dissi ad un piccino: parlami di Dio. Ed il piccino sorrise.
Dissi alla mano: parlami di Dio. E la mano si trasformò in servizio.
Dissi al sole calante: parlami di Dio. Ed il sole si nascose senza dirmi nulla.
Ma il giorno dopo, all’alba, quando aprii la finestra, tornò a sorridermi”.
Nikos Kazantzakis

Una poesia laica che ci racconta di Dio che è rifugio e forza, aiuto sempre vicino nelle angosce. È questo un tempo stravolto dall’emergenza, un tempo di abbracci mancati e di timore; ma la Pasqua è qui per ricordarci che, nonostante tutto, è sempre tempo di Speranza,  è sempre tempo di far fiorire le anime.
Auguri di Santa Pasqua a tutti

Le mascherine… bollenti

Un giorno: tanto è durato il grido dei social (aizzato dai soliti) nei confronti del Sindaco Monguzzi. Dopo la notizia che erano finalmente arrivate le mascherine che la Regione Lombardia aveva messo a disposizione dei Comuni, infatti, tutti i “super informati” e i “super manager” sono partiti in quarta a criticare il metodo e i criteri di distribuzione, un “metodo da incompetenti” e criteri di scelta opinabili. Tutti ad evocare la solita parola, “Vergogna!”, e altri a predire che il giorno seguente ci sarebbero stati “15.000 lissonesi in giro per Lissone” e così via.

Invece, a due giorni dall’inizio della distribuzione, sembra proprio che il metodo scelto – cioè la distribuzione in zone già frequentate (supermercati, negozi, farmacie etc.) – e la registrazione delle generalità, sia stato vincente.

Vincente perché non si sono creati assembramenti (come in altre città dove hanno identificato una postazione precisa per la distribuzione), vincente perché non ci sono stati trattamenti discriminatori (come in altre città dove hanno identificato dei gruppi di beneficiari: anziani, malati, giovani, madri…), vincente perché non ci sono i soliti furbi che ne imboscano più del dovuto (come in altre città dove la distribuzione è stata affidata ad alcuni commercianti) mentre a Lissone occorre dare il proprio codice fiscale per ricevere la mascherina. Ricordiamo che gli anziani, le persone con fragilità, i malati che lo richiedono ed altre specifiche utenze (ad esempio i volontari e il personale che eroga servizi) ricevono già l’assistenza e le mascherine dal Comune.

Altre sono invece le cose che ci lasciano perplessi. Perché, diciamolo, la quantità di mascherine arrivata – a due mesi dall’inizio dell’epidemia – è assolutamente insufficiente: 12.500 per 46.000 abitanti (o per 20.000 nuclei familiari) e ancora non si sa quando ne arriveranno altre. E i sindaci – ciascuno con la propria squadra e una propria metodologia – hanno dovuto sopperire al difficile confronto con i propri cittadini.

E chiudiamo con un “domandone”: apparteniamo alla più importante regione d’Italia e tra le prime in Europa, e allora cosa non ha funzionato? Perché, a due mesi di distanza, ancora non siamo in grado di fornire mascherine a tutti?

Coronavirus, a Lissone 12.500 mascherine: ecco le modalità di distribuzione (MBNews – 8 apr 2020)

Video di aggiornamento su coronavirus – 7 apr 2020 (4 min)

Video di aggiornamento su coronavirus – 8 apr 2020 (7 min)

Dal Papeete al Papa

Il Covid-19 e le misure restrittive necessarie a contenerlo hanno cambiato le nostre abitudini e lo hanno fatto scoperchiando paure e dando vita a contraddizioni che sarà difficile lasciarci alle spalle. È dunque un momento socialmente delicato e di questo tutti i rappresentanti delle istituzioni civili e religiose sono tenuti a prenderne coscienza.

In questo contesto si inserisce la decisione di lasciare le chiese aperte per chi vuole pregare individualmente, ma di interrompere le funzioni religiose, per evitare pericolosi assembramenti. Lo stesso Papa Bergoglio – lui per primo – ha rinunciato alla folla di Piazza San Pietro decidendo di pregare per l’umanità quasi completamente solo. D’altra parte l’evangelista Matteo (Mt 6,5-6) così scrive: “Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe (..) Tu invece, quando preghi, (..) chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo (..) ti ricompenserà. Parole che oggi, nel 2020 ed in emergenza Coronavirus, rivestono un significato particolare.

Ma il 2020 è anche l’anno in cui un altro Matteo – politico sempre in spasmodica ricerca di consenso – rilascia una dichiarazione avventata e dannosa. Durante un’intervista su Sky TG24 il Matteo leader della Lega mischia impropriamente (e per l’ennesima volta) fede e politica e avanza una richiesta: riaprire le chiese per le celebrazioni pasquali.

Certo, il momento è delicato e qualcuno potrebbe esser tentato di approfittare di paure, timori e futuro incerto, ma un vero politico non può permettersi di pronunciare frasi avventate che non tengano conto di Costituzione e Cittadini (il diritto alla Salute è sancito tra i prioritari dalla nostra Costituzione), un vero uomo di contenuti non deve cercare di cavalcare una grave situazione in cerca di facili consensi.

Fortunatamente i cittadini posseggono ancora la saggezza di quel prete – don Dino Pirri – che, alla proposta del “Matteo 2020”, ha così risposto: “Caro Salvini, oggi le chiese sono chiuse, perché noi preti rispettiamo la legge del nostro Paese . (..) Non usiamo il nostro popolo, ma lo amiamo. Non ci sta a cuore il consenso ma il Bene Comune”. E il Listone fa sue le parole semplici, sincere e vere di questo religioso.

Coronavirus, Salvini vuole chiese aperte a Pasqua: “La scienza da sola non basta: serve anche il buon Dio” (Repubblica.it – 4 apr 2020)