Mascherine chirurgiche

Le mascherine… bollenti

Un giorno: tanto è durato il grido dei social (aizzato dai soliti) nei confronti del Sindaco Monguzzi. Dopo la notizia che erano finalmente arrivate le mascherine che la Regione Lombardia aveva messo a disposizione dei Comuni, infatti, tutti i “super informati” e i “super manager” sono partiti in quarta a criticare il metodo e i criteri di distribuzione, un “metodo da incompetenti” e criteri di scelta opinabili. Tutti ad evocare la solita parola, “Vergogna!”, e altri a predire che il giorno seguente ci sarebbero stati “15.000 lissonesi in giro per Lissone” e così via.

Invece, a due giorni dall’inizio della distribuzione, sembra proprio che il metodo scelto – cioè la distribuzione in zone già frequentate (supermercati, negozi, farmacie etc.) – e la registrazione delle generalità, sia stato vincente.

Vincente perché non si sono creati assembramenti (come in altre città dove hanno identificato una postazione precisa per la distribuzione), vincente perché non ci sono stati trattamenti discriminatori (come in altre città dove hanno identificato dei gruppi di beneficiari: anziani, malati, giovani, madri…), vincente perché non ci sono i soliti furbi che ne imboscano più del dovuto (come in altre città dove la distribuzione è stata affidata ad alcuni commercianti) mentre a Lissone occorre dare il proprio codice fiscale per ricevere la mascherina. Ricordiamo che gli anziani, le persone con fragilità, i malati che lo richiedono ed altre specifiche utenze (ad esempio i volontari e il personale che eroga servizi) ricevono già l’assistenza e le mascherine dal Comune.

Altre sono invece le cose che ci lasciano perplessi. Perché, diciamolo, la quantità di mascherine arrivata – a due mesi dall’inizio dell’epidemia – è assolutamente insufficiente: 12.500 per 46.000 abitanti (o per 20.000 nuclei familiari) e ancora non si sa quando ne arriveranno altre. E i sindaci – ciascuno con la propria squadra e una propria metodologia – hanno dovuto sopperire al difficile confronto con i propri cittadini.

E chiudiamo con un “domandone”: apparteniamo alla più importante regione d’Italia e tra le prime in Europa, e allora cosa non ha funzionato? Perché, a due mesi di distanza, ancora non siamo in grado di fornire mascherine a tutti?

Coronavirus, a Lissone 12.500 mascherine: ecco le modalità di distribuzione (MBNews – 8 apr 2020)

Video di aggiornamento su coronavirus – 7 apr 2020 (4 min)

Video di aggiornamento su coronavirus – 8 apr 2020 (7 min)