Vota Meroni e torneranno i mattoni

Ormai lo ammette lui stesso: Fabio Meroni è stato il Gran Cementificatore della nostra città. Lo dice senza pudore alcuno persino in pubblico, e lo ripete (però in modo molto più subdolo) nel suo programma elettorale, dove spiega che cosa farà in futuro: se vincerà, il Gran Cementificatore rimetterà mano al Pgt appena approvato per ricominciare a costruire sulle aree verdi e vuole avere campo libero per farlo.

Infatti scrive: “ll Documento di Piano e il Piano dei Servizi saranno oggetto di un profondo rinnovamento” per “orientare e incentivare gli interventi edilizi prioritariamente verso le aree già urbanizzate, degradate o dismesse, sottoutilizzate da riqualificare o rigenerare”.

Attenti alle parole: “prioritariamente”, non “esclusivamente”!
Capita la sottigliezza? Addio consumo di suolo zero, così faticosamente conquistato con la presente amministrazione, addio Parco verde…

Cittadini, sappiatelo: è tornato Fabio Mattoni, e se ne vanta pure.

“Orgoglioso di aver cementificato”. Meroni presenta la sua lista ‘del fare’ (Il Cittadino – 20 mag 2017)

La mafia che è tra noi

Torna varie volte il nome di Lissone nell’inchiesta appena conclusa dalla Direzione Antimafia di Milano intorno alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in alcune attività commerciali e finanziarie brianzole.

Anzitutto per la cittadinanza lissonese di alcuni dei fermati, titolari di imprese (i fratelli Alessandro e Nicola Fazio, Vincenzo Strazzulla) e commercialisti (Antonino Ferraro), accusati di aver creato un giro di fatture false per creare fondi neri a disposizione di una cosca siciliana.
Poi come luogo dove si sono svolte le operazioni illecite e gli scambi di denaro.
Quindi per la residenza di un anonimo maresciallo della Guardia di Finanza, che avrebbe passato informazioni riservate ai malavitosi.
Infine per la citazione di Gabriele Volpe, vecchia conoscenza della nostra politica e tuttora candidato per la lista di Forza Italia, di cui in alcune intercettazioni gli arrestati millantavano la conoscenza come possibile aggancio per ottenere la gestione del Centro Sportivo Palaporada di Seregno da parte di Aeb spa (di quest’ultima società Volpe, che comunque non è indagato, è consigliere di amministrazione).

A leggere le carte dell’inchiesta si ha un’idea, da una parte, della ramificazione incredibile ormai raggiunta dalla mafia; dall’altra, dell’abilità dei malavitosi nel gestire operazioni finanziarie complesse.
Mentre invece ci sono strumenti ancora insufficienti per controllare la provenienza del denaro che permette tanti investimenti in esercizi pubblici, anche nella nostra città.

Nella città del mobile spunta la mafia (Il Giorno – 17 mag 2017)
Le mani sui supermercati (Il Cittadino – 20 mag 2017)
In suv dalla Brianza fino in Sicilia per portare i soldi in contanti ai clan (Il Cittadino – 20 mag 2017)
Il pizzaiolo di Lissone che sfornava fatture false e buste paga gonfiate (Il Cittadino – 20 mag 2017)
Gli uomini della mafia e la politica (Il Cittadino – 20 mag 2017)

In via Loreto a 30 Km/h: ora è obbligo

Va in pensione il semaforo più famoso della città, lo “storico” impianto appeso all’incrocio tra via Matteotti e Loreto: quello – per intenderci – “del caffé Milano”. Il semaforo è fuorilegge da un quarto di secolo e finalmente Lissone si mette in regola, grazie alla solerzia del comandante della Polizia locale che si è accorto dell’anomalia ed ha attivato le necessarie procedure.

Ma l’occasione servirà anche a creare un nuovo ingresso alla zona 30 Km/h del centro, che è il provvedimento conseguente alla Ztl secondo il Piano urbano del traffico: infatti intorno all’area pedonale della piazza è prevista una zona in cui la velocità delle auto dovrà essere limitata a 30 Km/h, anche per permettere una percorrenza ciclabile più sicura. Un restringimento all’inizio di via Loreto avrà la funzione di rallentare i veicoli e avvisare fisicamente i conducenti che stanno entrando nella cerchia protetta.
La stessa cosa dovrà poi essere ripetuta negli altri ingressi al centro (via Monza, via SS. Pietro e Paolo, eccetera) e avverrà anche nel centro di Santa Margherita.

E – già che siamo in tema di novità viabilistiche – segnaliamo pure un’opera piccola ma lungamente attesa, più volte auspicata dai membri del Listone qui e in Consiglio comunale: l’attraversamento pedonale protetto su viale della Repubblica, all’altezza di via Redipuglia-Isonzo-Nobel. E’ in arrivo anche quello e sarà speciale, ovvero dotato di una nuova tecnologia di illuminazione che si attiva con un sensore.

Piazza Italia: un nuovo ingresso per la zona 30 km/h del Centro storico (Comunicato stampa – 16 mag 2017)

Viale Repubblica-Via Redipuglia: al via i lavori per il nuovo attraversamento pedonale luminoso  (Comunicato stampa – 17 mag 2017)

Ma c’è faccia e faccia

Il dibattito “faccia a faccia” dei 6 candidati sindaci lissonesi, organizzato l’altra sera dal Giornale di Monza, è risultato abbastanza vivace, anche grazie alle opposte “tifoserie” che gremivano Palazzo Terragni; una cosa comunque è apparsa molto chiara: c’è un modo nuovo di fare politica, e c’è un modo molto molto vecchio.

E’ stata una soddisfazione, per esempio, ascoltare il candidato Roberto Perego porre al primo posto delle sue priorità le questioni sociali (esattamente quello che ha fatto la nostra amministrazione, che ha aumentato di un terzo i fondi per i più deboli!) e persino esaltare il ruolo di controllo delle Gev e dell’Associazione Carabinieri in congedo – portate a Lissone da noi, nonostante i bastoni tra le ruote messici in tutti i modi dalla Lega.

E’ stato un piacere – e scusate il bisticcio di parole – sentire Filippo Piacere, candidato dei comunisti, parlare della lotta al lavoro nero e al precariato.

E’ stata infine una bella sorpresa constatare quanti altri temi (pur nelle non trascurabili differenze) abbiamo in comune con Sana e i 5Stelle: la mobilità sostenibile, l’ambiente, la partecipazione…

Insomma, si è avuta davvero l’impressione che in questi 5 anni a Lissone sia comunque cresciuta una classe politica “diversa”, che ha idee spesso non coincidenti ma che davvero vuole interessarsi di un bene comune.

E dall’altra parte? Di là invece c’è un centrodestra ottuso, chiuso su modalità del passato e interessato solo a comprarsi il potere solleticando le lobby e giocando sulle paure irrazionali della gente. Abbiamo incredibilmente sentito Fabio Meroni rivendicare il suo essere cementificatore (12.000 abitanti in più in 15 anni!!), proporre di nuovo Progetto Lissone (1,3 milioni di buco, pagati da noi!!), promettere di comprare tutti assieme il San Luigi, il Miriam, la piscina coperta e i silos per le auto, oltre ovviamente alla palestra per una società il cui presidente è un suo candidato… Trattano ancora i cittadini come i bambini: se stai buono e mi lasci lavorare (nelle cose che contano), io poi ti faccio un bel regalino.

Meroni? E’ il signor passato: il Sor Passato.

Ma sono mille papaveri rossi…

La canzone di De André fa da perfetta colonna sonora a questa visione, che per una volta ci mostra una Lissone bella e colorata. Questa fioritura ornava qualche giorno va la montagnetta di terreno che giace presso la ex cava di via Cellini (zona piscina), in attesa che Anas – come abbiamo già spiegato – completi il lavoro di risanamento e restituzione dell’area all’uso civile.

Intanto, però, i papaveri non hanno aspettato e sono fioriti lo stesso, con l’incredibile capacità che hanno i fiori di rendere bella persino una zona dismessa come questa.
Un segnale significativo anche per noi; un simbolo che la natura non si arrende nemmeno davanti alle brutture degli uomini e che niente è mai del tutto perduto, persino gli ambienti più maltrattati e marginali possono essere recuperati: con un po’ di fantasia e di poesia.

Pedemontana: nel 2021 la carica dei 50.000

La tratta C della Pedemontana – quella che interessa anche la nostra città – dovrebbe essere pronta entro il 1° luglio 2021. Così almeno secondo il nuovo cronoprogramma tracciato da uno studio trasportistico commissionato a una società specializzata.

L’analisi rivede anche le previsioni di finanziamento secondo gli introiti effettivamente incassati dalle due tratte finora in esercizio: risultano del 40% inferiori al previsto nonostante l’incremento del traffico registratosi tra 2016 e 2017, per cui Pedemontana sta studiando una riduzione del 25-30% dei pedaggi e anche sistemi di esazione più accessibili.

Secondo gli scenari di previsione, che dipendono strettamente dalla diminuzione delle tariffe, la nostra tratta dovrebbe comportare all’apertura un traffico giornaliero di 40.000/70.000 veicoli per arrivare a oltre 60.000/110.000 nel 2035.

Meglio una palestra per 10 eccellenze o per 1000 cittadini?

Preferite una palestra per 10 persone, ancorché olimpioniche, oppure una struttura utile per 1.000? Al di là di tutte le polemiche a chiaro fine elettorale e di successo personale, a questa semplice domanda – rivolta ai lissonesi – andrebbe ridotta la questione della palestra specialistica Gal.

Noi abbiamo risposto: preferiamo il palazzetto dello sport! E non perché ci faccia schifo o non riconosciamo l’utilità di una palestra specialistica, ma perché – non essendo possibile averle tutt’e due – reputiamo che la priorità principale sia quella che va incontro a un’esigenza della maggioranza dei cittadini. Noi insomma non siamo contro uno, ma a favore di tutti.

Voi non siete d’accordo? Padronissimi. Ma prima di giudicare è bene farsi qualche domanda in più; e cioè se la palestra voluta dal presidente Meloni non riguardi un’infima minoranza delle iscritte alla Gal (tutte le altre possono benissimo allenarsi in palestre “normali”, palazzetto compreso, e infatti già lo fanno); se noi non abbiamo già una palestra specialistica, alla Pro Lissone, che si potrebbe benissimo riqualificare per tutt’e due le società; se Meloni non ne voglia una a suo uso esclusivo anche per ragioni di prestigio personale e di contrasto con la società rivale; se – visto che si vogliono soldi pubblici – non sia opportuno che la Gal cominci a rendere noti i suoi bilanci.

Risposto a queste domande, potete continuare tranquillamente a pensare che a Lissone la palestra specialistica sia più necessaria del palazzetto. Noi no.

Buone pratiche:  A Sesto San Giovanni la società Geas la palestra se la paga da sé

Le promesse del giovane Meroni

Quello che vi offriamo oggi è davvero una chicca rara; si tratta del primo volantino della Lega Nord a Lissone, un fascicoletto diffuso per le elezioni amministrative del 1990: praticamente quando i padani erano appena nati e si affacciavano alla politica lissonese con molto entusiasmo e molte buone intenzioni.

Poi sono passati 27 anni, durante i quali hanno governato in modo praticamente assoluto per un ventennio, e oggi siamo in grado di giudicare quanto sono stati coerenti e fedeli con quegli ideali degli inizi.

Leggete voi stessi e giudicate: pubblichiamo il documento integrale e l’ingrandimento dei passaggi più stupefacenti (e scandalosi). Leggete voi stessi e giudicate con che coraggio Fabio Meroni, allora quarto della lista e poi per due mandati sindaco e per altri due “dominus” della politica lissonese, oggi si possa presentare come candidato per “mantenere la promessa di una Lissone migliore”: proprio come fece allora…

Noi paghiamo la palestra, lui prende i voti

E alla fine il presidente della Gal, Roberto Meloni, si è svelato: eccolo qui, candidato nella lista di Ruggero Sala! Bellissimo: non solo approfitta dell’indirizzario della sua associazione (che usufruisce anche di denaro comunale e comunque deve essere apartitica per rispetto ai suoi iscritti) per inviare un invito politico, ma usa l’immagine del progetto della palestra specialistica promessagli da Fabio Meroni: come dire che, se sarà eletto, contribuirà a usare soldi pubblici per costruire una palestra esclusiva per l’associazione da lui presieduta! Esempio notevolissimo di disinteresse, di trasparenza e di vera cura del bene comune…

Un tempo spudoratezze del genere avrebbero fatto scandalo, adesso non c’è nemmeno questa vergogna. Ma per fortuna gesti strumentali e scorretti di tal genere finiscono spesso per ritorcersi contro chi li compie: perché “comprare” un supposto bacino di voti tra i genitori delle allieve della Gal significa… perdere quelli di tantissimi altri.

La Gal non è infatti l’unica delle società sportive di eccellenza di Lissone; e Meloni/Meroni non hanno forse calcolato che promettere una palestra esclusiva a una società equivale a discriminare o addirittura emarginare l’altra.
Qui si inserisce l’antagonismo non solo sportivo che separa, fin dalle origini, Gal e Pro Lissone. Un antagonismo (e un “potere” dei rispettivi presidenti) che si pesa a suon di campionesse “strappate” all’una o all’altra, di medaglie vinte, di posti in nazionale, eccetera.

Oggi siamo in un momento delicato e per varie ragioni la Gal si vede costretta a rinnovare il suo parco di stelle ginniche: è chiaro che avere una palestra dedicata ed esclusiva significa poter giocare una carta importante per attirare nuove possibili campionesse.

Meloni si gioca la faccia, Meroni acconsente.
Ma che cosa ne pensa l’altra blasonata eccellenza cittadina, la Pro Lissone?

Un obbiettivo “unico e importante” (dal sito GAL-Lissone)

Lissone Commercia: la par condicio che non esiste

Adesso lo sappiamo ufficialmente: Lissone Commercia è un’associazione di centrodestra. Chi lo ha detto? Ma il suo presidente-fondatore-padrone Ruggero Sala in persona (è poi ancora lui? Mah: un giorno dice di sì e l’altro di no), il quale infatti ammette che non c’è niente di male se il suo gruppo è “amico” di Meroni & C. Però almeno lui non ha mai nascosto il doppio gioco: usare la sedicente rappresentanza dei negozianti del centro per “scalare” la poltrona di vicesindaco, che secondo gli accordi l’amico-nemico leghista dovrà cedergli in caso di vittoria.

Ci piace molto meno l’ambiguità dei membri dell’associazione e del direttivo, che in privato giurano di essere super partes ma poi non hanno il coraggio (oppure non hanno l’interesse?) di allontanare Birel dalla guida di un gruppo che dovrebbe essere “apartitico”.

Così come molto ambiguo è l’incontro pubblico convocato il prossimo 15 maggio dalla suddetta “Lissone Commercia” tra i candidati sindaci: fanno finta di fare una cosa “neutra” con un presidente che è uno dei maggiori alleati di Meroni (e avversari della Monguzzi) e con un moderatore che non è nemmeno un giornalista ma fa parte della stessa associazione, le cui propensioni politiche sono ben note.

Proprio un incontro onesto e alla pari: come quello di un killer che aspetta solo il momento giusto per premere il grilletto.

Associazionismo e politica: la polemica è servita (Giornale di Monza – 2 mag 2017)