Ma perché?
Un nostro elettore ci ha posto alcune domande in relazione al fatto che, di nuovo, martedì 16 diserteremo il Consiglio Comunale. “Perché non tornate in Consiglio e – anzi – ancora protestate?” e anche “Perché non è stata ancora discussa la petizione presentata a metà giugno e supportata dalle firme di tantissimi cittadini?“.
Domande interessanti alle quali rispondiamo volentieri.
Non torniamo in Consiglio comunale perché le modifiche apportate al regolamento – così come concepite e così come approvate – rappresentano un atto di prepotenza. Perché non sono state concordate e questa scelta non è stata per nulla democratica. Quindi, ancora martedì 16 faremo di nuovo l”Altro Consiglio”, a villa Magatti. Per dire la nostra (e anche la vostra), per lavorare sui temi della città e per esercitare la nostra rappresentanza.
Per quanto riguarda la seconda domanda, la petizione “Sulle regole non si scherza” è stata sottoscritta da 644 cittadini e quindi, come da regolamento, dovrà essere discussa in Consiglio comunale entro 30 giorni dalla presentazione. Attendiamo notizie a breve.
Purtroppo, a Lissone succede come al governo nazionale: chi ha vinto le elezioni impone e dispone senza alcun rispetto. L’ultimo esempio? L’intitolazione del
l’aeroporto di Malpensa a Berlusconi. Non importa che questa scelta sia stata divisiva, non importano le perplessità anche a livello europeo, non importa che il nome e la sua fama vengano spesso associate a “cattive condotte”… Potevano farlo? Sì. Era opportuno? Decisamente No.
A Lissone, come a Roma, non interessa rispettare le idee e le differenze. È più semplice “comandare” e… stop! A noi questo non sta proprio bene e il disertare il Consiglio comunale è la nostra democratica forma di protesta. Ecco il perché.