AeB-A2A

La nostra parte civile

Il nostro consigliere Marino Nava, con Antonio Erba (Lissone al Centro) e Daniele Fossati (Lissone in Movimento), è stato ammesso come parte civile nel procedimento penale in corso e conseguente alla vicenda che riguarda AeB – A2A. Si tratta della grande fusione ed integrazione societaria di qualche anno fa e che vede pesanti accuse e rilievi puntuali riguardo procedure, valorizzazioni, incarichi, confusioni patrimoniali e finanziarie.

La Procura ha messo nero su bianco come tale condotta – principalmente dei dirigenti e rappresentanti societari – abbia arrecato danno all’immagine, alla reputazione e all’affidabilità degli enti territoriali coinvolti, pregiudicando il rapporto di fiducia tra i cittadini e le amministrazioni coinvolte.

Ma non solo: l’ammissione ed il riconoscimento del diritto dei tre consiglieri comunali lissonesi a costituirsi parte civile, si afferma che possa essere fatta valere in ragione “dell’inerzia dei vertici dell’amministrazione comunale” e, quindi, come tutela dell’interesse dell’istituzione comunale stessa.

Quei “vertici” che non hanno ritenuto opportuno costituirsi parte civile nel procedimento (come hanno invece fatto i comuni di Seregno, Bovisio Masciago, Varedo, Limbiate e G.S.D. srl.), né dibattere o deliberare in sede consiliare su tale possibilità”.

In compenso, durante il mese di agosto, i nostri “vertici” hanno già investito circa 25mila euro (solo un acconto di una parcella che si preannuncia ben più sostanziosa) per incaricare uno studio legale e un tecnico-commercialista (entrambi professionalità della bergamasca) per eventualmente valorizzare importi, strategie e passi successivi.

Quindi: anziché inserirsi nel procedimento in corso – approfittando della forza e della gratuità del PM e delle azioni che in quanto tale egli può richiedere ed esercitare – hanno preferito agire così (secondo molti, sbagliando).

Riassumendo: i tre consiglieri, tra cui il nostro Marino Nava, sono inseriti nel procedimento in corso, il Comune di Lissone è fermo alla finestra, e guarda.

Nel mezzo, c’è una maggioranza che non ha saputo curare gli interessi dell’Ente perché il risarcimento, qualora fosse realmente valorizzato nei 60milioni stimati. potrebbe arrivare “in quota” anche a Lissone, e solo grazie a tre consiglieri comunali.

Chissà quanto di questa brutta vicenda era ed è nota a chi avrebbe dovuto invece chiedere alla Giunta di agire, per tutelare l’immagine e gli interessi di Lissone.

Noi ci auguriamo che i loro elettori osservino tutto e prendano buona nota. Per ora, soddisfatti o meno, cominciano col pagare le 25mila euro di consulenza…

AeB-A2A: tre consiglieri ammessi parte civile (Giornale di Monza – 1 ott 2024)