Avanti, si volti pagina

Non c’è pace per la sindaca Borella. Tra litigi con gli Assessori, pochezze di contenuti, commercianti scontenti e street food imbarazzanti, ora ci si mette anche la questione VEFER. Il Comune ha vinto la causa, ma a leggere i suoi commenti sulla stampa locale, non sembra molto soddisfatta, anzi. Il Consiglio di Stato ha dichiarato la vittoria del Comune di Lissone con una sentenza (che abbiamo già pubblicato) molto chiara, dettagliata e che non lascia dubbi.

Se il Comune, oggi, ha vinto, significa che chi ha operato nel 2014 ha svolto correttamente il proprio compito di tutela del territorio. E questo bisogna ben ricordarlo!

Tempo fa, Consiglieri e Assessori di Borella, improvvisandosi giudici, avevano già sentenziato delle responsabilità patrimoniali dell’amministrazione Monguzzi. Il consigliere leghista Massimiliano Paninforni aveva addirittura posto un’interrogazione (la cui risposta entra di diritto nella “storia delle supercazzole”) per proporre l’azione risarcitoria diretta a quei “cattivoni di prima”. Voleva vendessero la casa, il “giudice” Paninforni!

L’impressione è che alla sindaca quasi dispiaccia di aver vinto la causa perché non può dire “Hanno sbagliato!”. Ora che il caso è chiuso, della questione VEFER resta solo una parente stretta in Giunta, un rimborso delle somme già pagate in passato al Comune, le solite accuse alla sinistra, qualche geometra a bocca asciutta e qualche costruttore senza il suo cemento quotidiano…

La giunta Monguzzi, con la propria compagine di Consiglieri, ha protetto il territorio e ha strategicamente operato come si doveva. Grazie anche ai vari Segretari comunali che si sono succeduti e che, con la loro attività, hanno contribuito al risultato.

Archiviata la questione, speriamo che la sindaca si concentri sui suoi “guai”, sui litigi, sulle attività produttive e sulle cose da fare, perché mancano meno di due anni al termine del mandato.

Ora più che mai, il confronto con l’amministrazione precedente e con la ex sindaca Monguzzi è impietoso ed è evidente anche agli elettori della destra. Immaginiamo cosa succederà quando comincerà la corsa per il futuro candidato Sindaco! Il Tutor, Camarda, il Vicesindaco Bonafè sono già lì, belli pronti…

“La Giunta Monguzzi? Bravi in niente, esposta città a rischio dissesto” (Cittadino – 17 mag 2025)

Monguzzi: “Mai c’è stato accanimento sull’azienda, contenta di come è finita” (Cittadino – 17 mag 2025)

Vefer: “Una sconfitta per Lissone e per tutto il territorio” (IlCittadinoMB.it – 17 mag 2025)

La sentenza definitiva

Riceviamo e pubblichiamo qui sotto, immediatamente e molto volentieri, la lettera che ci hanno inviato i nostri consiglieri comunali Concettina Monguzzi e Marino Nava (ex Sindaco ed ex ViceSindaco) su una delle questioni più scottanti dell’ultimo ventennio nella nostra città: la questione legale VEFER Spa – Comune di Lissone. Ricorderete la vicenda e la richiesta di rifusione del danno per mancata autorizzazione a costruire da parte della società lissonese che chiedeva al Comune un risarcimento di ben 21.380.000 euro.

Di che danno si parla? La storia della vicenda inizia nel lontano 2004 e la trovate ben dettagliata nella sentenza.

Noi ricordiamo che la causa nasce dalla volontà della prima amministrazione Monguzzi di limitare il consumo di suolo, eliminando sulla città circa 30 Ambiti di Trasformazione, cioè terreni liberi individuati nel PGT del 2012 (prima della amministrazione Monguzzi) sui quali si concedeva di costruire residenze; tra questi, appunto, c’era anche quello oggetto del ricorso di VEFER (denominato AT7).

Questo AT7 concedeva ben 100.000 metri cubi di costruzione: 12 palazzoni, nuovi residenti, nuove criticità, e CONSUMO DI SUOLO. Lissone, questo, non poteva (e non può nemmeno ora) permetterselo, neppure se riguarda geometri locali, costruttori vicini, industriali e/o finanzieri, neppure se molto vicini all’attuale Giunta.

Lissone è già al tracollo e per noi è stata giusta la coraggiosa decisione – portata avanti con l’approvazione alla Variante del PGT del 28.02.2014 – che, in sostanza, ha modificato la destinazione da RESIDENZIALE ad AGRICOLA (zona verde). Segnaliamo che l’AT7 è lo stesso perimetro sul quale stiamo subendo ora la cantierizzazione di PEDEMONTANA.

Dal 2014 si sono susseguite una causa dietro l’altra, con udienze e relative sentenze, fino ad oggi. Il Consiglio di Stato, finalmente, con sentenza definitiva pubblicata il 7 maggio 2025 ha infine stabilito che il Comune di Lissone, nel suo agire, ha avuto ragione e Vefer invece torto, assegnandole quindi di pagare anche le spese legali di soccombenza.

Ed ecco qui la lettera dei nostri consiglieri:

Siamo molto felici della sentenza emessa e viene così posta la parola FINE con la decisione del Consiglio di Stato. Abbiamo messo in sicurezza il Territorio preservando il consumo di suolo. Abbiamo resistito con l’appello alla Sentenza del TAR, che vedeva il Comune condannato nel novembre 2021, con le motivazioni oggi accettate, poco prima della fine del Mandato Amministrativo nel 2022. 

Oggi possiamo dire che la scelta fu giusta e possiamo anche rimandare al mittente le accuse di aver danneggiato economicamente la Città (qualche sciocco Consigliere già aveva deciso, lui senza titolo, fossimo in torto e dovessimo soccombere, anche pagando personalmente) ed esprimere grande soddisfazione per la conclusione della questione con una definitiva vittoria.

Come sempre il tempo è galantuomo e oggi possiamo affermarlo ancora di più. Ci spiace, ironicamente, per chi voleva proporre un’azione di rivalsa nei nostri confronti (la Lega di Lissone con il suo Sindaco) e ci spiace per chi pensava già di avere in mano, soldi, volumetrie, opportunità commerciali e tecniche. Siamo profondamente diversi nel merito e nel metodo, da questa sentenza, noi personalmente ma anche chi aveva amministrato con noi, usciamo più forti, più consapevoli e definitivamente sereni.

La Città oggi deve celebrare, davvero, un grande risultato della Giustizia e della lungimirante scelta politica di mettere in sicurezza il territorio, con l’unica logica del BENE COMUNE”.

La sentenza del Consiglio di Stato sulla causa Comune di Lissone-VEFER

Il Piazzale degli Umiliati

Dai giornali locali scopriamo che l’opera “di punta” dell’amministrazione Borella è quasi completamente delineata. Peccato che nessuno – tranne il suo stretto entourage – sappia nulla di questa opera, che ha come obiettivo la completa riqualificazione del Piazzale degli Umiliati, cioè della zona destinata principalmente al mercato e al Luna park di Lissone.

Ma chi sono, allora, i veri “umiliati”? Forse tutte le persone che subiscono quotidianamente le scelte di questa amministrazione, lontana e distante dai cittadini. Del progetto di riqualificazione nessuno ne sa niente, neppure i commercianti che vivono la piazza ogni lunedì mattina, nemmeno le rappresentanze di chi allestisce il Luna park, nemmeno i “vicini di casa” che avranno la nuova sistemazione sotto le loro finestre, e nemmeno – e questa è forse la cosa peggiore – i Consiglieri comunali (di maggioranza e minoranza) che esercitano la delega di rappresentanza in città.

Per questo, come forze di minoranza, abbiamo richiesto l’inserimento dell’argomento nella prossima Commissione Territorio; se ne parlerà giovedì 20 febbraio.

Per ora, non entriamo nel merito del progetto (ormai in fase avanzata e i cui dettagli restano “top secret”…) ma dobbiamo purtroppo constatare che – anche questa volta – il dialogo e il contributo che i Consiglieri comunali, le associazioni di commercianti interessate e i cittadini lissonesi avrebbero potuto dare alla sindaca e alla sua squadra di governo, è sfumato.

Viene spontaneo il confronto con la riqualificazione di Piazza Libertà, effettuato durante il mandato della sindaca Monguzzi, con tanto di concorso di idee e votazione dei cittadini. Altri tempi, altro modo di dialogare, altro stile di governo…

Ora l’incarico del progetto è stato assegnato allo Studio di architettura LAND di Milano e sono stati messi a bilancio circa 1.500.000 euro su un totale di 3.500.000. La sindaca Borella sembra avere le idee chiare, ma noi ci chiediamo se quelle resteranno solo idee o se riuscirà a realizzarle entro la fine del suo mandato. Noi, come sempre, controlleremo e chiederemo conto.

Piazza Mercato, ecco come sarà: luna park, area feste e tanto verde (PrimaMonza.it – 12 feb 2025)

Colpa di “quelli di prima”

Se vi capita di passare in auto o a piedi da via Bernini (quartiere “da là dal punt”) potrete notare la nuova rotonda – per ora provvisoria – all’intersezione con via Piermarini ed altre opere che nel tempo hanno modificato (ed in meglio) la vivibilità ed il decoro del quartiere: la montagnetta ANAS spazzata via, un campetto da calcio in sintetico, i giochi nello spazio verde e, in corso di realizzazione, anche il collegamento viario con via Sacconi.

Il nuovo parcheggio adiacente alla rotonda – piantumato e drenante – è stato realizzato da Decathlon, il Comune ha realizzato le opere di riqualificazione ai piedi del nuovo piccolo complesso residenziale. Sono in corso poi anche lavori di ampliamento della struttura di vendita Decathlon e degli uffici, visto che la Direzione Generale per l’Italia della multinazionale francese ha proprio sede qui da noi, a Lissone. L’ampliamento degli spazi era assolutamente necessario, pena il possibile smantellamento degli uffici e lo spostamento in un’altra città.

Ecco, queste sono opere che sono concluse o arrivano oggi a conclusione e che sono frutto dell’operato dell’amministrazione Monguzzi.

Ricorderete il progetto del famoso “Uovo del ponte” (un grattacielo di 12 piani a forma di uovo) che avrebbe dovuto sorgere proprio lì, dove ora c’è il nuovo parcheggio e le lotte per scongiurarne la costruzione. Azioni e passaggi, anche tra l’Azienda ed il costruttore, per trovare un punto d’intesa. L’amministrazione, dal canto suo, ha portato avanti le proprie azioni, secondo una logica di insieme. Bene: oggi si vede il frutto ed il risultato di quel lavoro: un’area ordinata e vivibile.

Ricordiamo anche che quasi tutte le opere che “atterrano” oggi in città sono frutto delle scelte fatte negli anni scorsi dall’amministrazione Monguzzi, fatte con una visione lungimirante.

Attualmente, purtroppo, di “visione” se ne respira poca: sembra che nessuno dell’attuale amministrazione – compresi il Tutor & C. – abbia nelle corde la capacità di gestire il futuro di questa “sgangherata” coalizione di governo. Speriamo di essere smentiti; per ora, godiamoci i risultati di “quelli di prima”.

Per fare un albero ci vuole il seme

Come recita la famosa canzone, se si vuole godere dei benefici di un albero – per il decoro e per la vita stessa – serve un seme…. E quindi bisogna “seminare”. Questo noi abbiamo fatto, come Lista civica, nel regalare agli oltre cento partecipanti l’incontro dello scorso 23 ottobre con la Professoressa Elena Granata. Un’importante testimonianza a disposizione della città, sia per il curriculum della relatrice che per la sua capacità dialettica e semplicità di esposizione.

Durante la semina, purtroppo, alcuni dei semi vanno persi e non produrranno alcunché. Questo è ciò che pare sia successo a Marco Fossati, consigliere comunale di Lissone, che era presente alla serata ma che evidentemente “non ha colto”…

E così capita che scriva su Facebook un post ironico dicendo che “la grandissima intellettuale” ha proprio toppato, e lo fa richiamando un articolo di protesta dei residenti di Cascina Merlata (Milano).

La professoressa Granata, architetto e docente del Politecnico, aveva illustrato come alcuni immobiliaristi abusino di strumenti urbanistici creando zone residenziali (a volte anche di gran pregio) ma inserite in contesti e situazioni che le rendono poco vivibili, dove i luoghi di socializzazione non sono previsti. E il tutto, spesso, viene effettuato come “rigenerazione” o “riqualificazione”, in deroga a piani e regole, e richiamando a giustificazione “l’interesse pubblico

Durante la serata il Consigliere ci è sembrato attento e interessato, ma poi sui social si è lanciato in considerazioni di parte, spesso superficiali. D’altra parte, anche a Lissone – anche in Consiglio comunale – potrebbero arrivare prossimamente azioni e progetti del genere: in deroga, per riqualificare. E noi, memori dell’incontro e della semplicità disarmante dei concetti Clima-Sostenibilità-Estinzione diremo di NO.

Certamente le rimostranze degli abitanti della Merlata, che ormai hanno comprato e proteggono il loro investimento, sono comprensibili. Meno comprensibili sono invece Marco Fossati e alcuni consiglieri di maggioranza che non hanno ancora capito quale sia il tema e il loro ruolo. Dopo oltre due anni e mezzo, non hanno consapevolezza del ruolo, non hanno visione, non hanno idee: votano e stop. E se assenti, vengono convocati.

Ma non tutti: ci sono Consiglieri di maggioranza, critici, che votano secondo coscienza, che si dimettono da cariche, che mugugnano. Tra divisioni, lotte e assessori che nemmeno si parlano, il mugugno arriva fino ai banchi, gelidi, dei bambini di alcune scuole lissonesi, ancora con il riscaldamento spento

Bambini, resistete. Intanto cantiamo insieme “Per fare un albero ci vuole un seme, per fare il seme…”.    

Un’altra urbanistica

Caro lettore, oggi vogliamo invitarti ad un’iniziativa della nostra Lista civica: una serata durante la quale verrà presentato un nuovo modo di pensare l’urbanistica. Non solo cosa si può o non si può costruire o salvaguardare, ma una visione complessiva della città e del suo futuro, che tenga conto del non consumo di suolo, della necessaria rigenerazione, dei cambiamenti climatici e della qualità della vita.

L’incontro si terrà mercoledì 23 ottobre alle 20:30 presso la Sala polifunzionale della Biblioteca Civica. Ospite e relatrice della serata sarà la professoressa pianificatrice architetto Elena Granata, docente di urbanistica presso il Politecnico di Milano.

Sarà una serata ricca di idee e prospettive nuove: una sfida per il nostro territorio e un’opportunità per un cambiamento culturale. È importante esserci, ascoltare, riflettere e dialogare. Ci sarà anche spazio domande e chiarimenti.

Ti aspettiamo mercoledì 23 ottobre, come da locandina qui sotto, e ti chiediamo anche di invitare amici e conoscenti che pensi possano essere interessati all’argomento e abbiano a cuore il futuro delle nostre città.

Locandina_Incontro_E_Granata_23

Nè su nè giù

Più d’un cittadino ci ha fatto notare che a Lissone c’è un ascensore, nuovo, che non è mai entrato in funzione. Nel progetto della nuova piazza Libertà, l’amministrazione Monguzzi aveva infatti previsto la posa di un ascensore per permettere a tutti l’utilizzo del parcheggio sotterraneo.

La scelta di riqualificazione della piazza era nell’ottica di creare il “salotto di Lissone”: senza auto, con il verde, con numerose sedute, con le fontane e con un’ora gratuita nel parcheggio sotterraneo. Palazzo Terragni è stato ristrutturato, è stata creata una nuova area giochi dove c’era incuria e degrado e, per il prossimo futuro, è stato realizzato il progetto per l’ex CPS, progetto che ha ottenuto un contributo di 500mila euro da Regione Lombardia .

L’ascensore è quindi necessario per consentire a persone con disabilità e fragili di fruire della piazza, con i relativi negozi, servizi e manifestazioni.

Ma l’opera giace lì, da mesi, immobile e inutilizzabile, in attesa di non si sa cosa. Altro che abbattimento delle barriere architettoniche e vicinanza alla lotta alla disabilità… Ricordiamo anche, in campagna elettorale, la visita a Lissone di una Ministra della Repubblica a promettere interventi in quest’ambito.

È possibile che – anche in questo caso – qualcuno darà la colpa della situazione attuale delle precedenti amministrazioni: sarà ben difficile sostenerlo, ma del resto sarebbe la solita tecnica, per nulla originale.

Dopo le speranze e gli auspici di inizio anno, ecco che alcune segnalazioni ci fanno tornare alla realtà. In piazza Libertà nulla è più come doveva: auto che transitano e sfrecciano, zone verdi non curate, e nel posteggio sotterraneo l’accesso pedonale al posteggio è spesso ingombro di carte, cartoni e bottiglie, ci sono infiltrazioni di acqua e sporcizia un po’ ovunque e infine… l’ascensore non funziona. Complimenti!

Ascensore in piazza Libertà Ascensore in piazza Libertà Parcheggio sotterraneo Parcheggio sotterraneo

Ci vuole del coraggio

Ieri, nel quartiere Don Moscotti, è stato inaugurato uno stabile di proprietà di Aler e destinato a 20 famiglie assegnatarie (che speriamo fossero in graduatoria a Lissone). Siamo in via dei Gelsi, nella palazzina F5, con vista sul Palazzetto dello Sport.

La sindaca Borella e alcuni membri della sua Giunta hanno partecipato all’inaugurazione e, con la solita foto, hanno celebrato il risultato raggiunto. Ma – chiariamolo subito – è un risultato raggiunto non certo per meriti loro! I lavori eseguiti sono infatti frutto di un grande e lungo lavoro delle precedenti amministrazioni: moltissimi incontri con Aler e Regione Lombardia, “battaglie”, progetti, riqualificazioni…

Ma ai nostri “coraggiosi” amministratori questo non importa: in una triste passerella politica con Consiglieri regionali, vertici di Aler e anche dirigenti del Comune, la Sindaca Borella inaugura cose che si è trovata già belle e pronte, con a fianco il vicesindaco Camarda (contestato persino dai suoi), il suo papabile sostituto (ma forse già messo da parte) Bonafè ed il gran lettore di interventi Lo Faro (titolare della delega ai Servizi sociali).

Nessuno del passato, volutamente. Dopo tutto il lavoro profuso in quel quartiere, un piccolo grazie sarebbe bastato.

Ma ormai siamo (quasi) abituati a questa Giunta che vive di luce riflessa delle cose ideate, progettate e finanziate nel passato. E si ha anche il coraggio di parlare di “fatti”: il Palazzetto (tanto contestato) che viene utilizzato, il parcheggio relativo e i lavori già finanziati e in corso d’opera citati come importanti passi in avanti, e i piccoli “successi” dipinti come grandi bracci di ferro vinti.

Sì, ci vuole coraggio: il coraggio di chi non sa, di chi millanta e butta fumo negli occhi ai più. Il coraggio di chi si fa selfie ed è sempre alla ricerca di recensioni positive. Il coraggio di esser clamorosamente di parte in una questione sportiva che riguarda due importanti società sportive votando bellamente una delibera non condivisa.

E ci vuole del coraggio anche ad avallare questi comportamenti: chissà che alcuni consiglieri di maggioranza non ne chiedano conto ai propri referenti politici…

Aler: inaugurata la nuova scala del complesso Ls1 (PrimaMonza.it 13 apr 2023)

1° gennaio, primo aumento

Ecco il risultato del continuo a gridare “Al lupo al lupo!” Soldi non ce ne sono, dobbiamo colmare il GAP (il famoso “buco di bilancio” invocato dal nostro Sindaco) e allora che cosa facciamo? Aumentiamo (in questo specifico caso diminuiamo) “qualcosa” perché Lissone ne ha bisogno.

E come si fa? Colpo di spugna sulla decisione della precedente amministrazione e si riduce lo sconto sugli oneri di urbanizzazione – che attualmente è dell’80% – per la ristrutturazione degli immobili in città.

La riduzione degli oneri di urbanizzazione fu decisa anche da Attilio Fontana (fino al 60%), allo scopo di favorire il recupero del patrimonio dismesso e fatiscente in Lombardia. Ma la Giunta Borella, che dovrebbe essere sulla stessa linea politica di Fontana, va per conto suo: diminuisce lo sconto e rende così meno appetibili e convenienti gli interventi di ristrutturazione.

Un incentivo utile per avere una città riqualificata, più bella, più sicura e più “nuova” viene ora spazzato via. Il motivo? A Seregno e a Monza lo sconto sugli oneri per la ristrutturazione è più basso che a Lissone, e quindi lo abbassiamo anche noi.

Il sindaco Borella ha aumentato gli oneri per le ristrutturazioni e poteva farlo. Evidentemente era tra le sue priorità, e lo ha fatto. “Ha fatto cassa” – come si dice – e ai lissonesi bisogna dirlo: da gennaio, gli oneri per ristrutturare casa aumenteranno del 20%.

È stata una mia idea”, dice l’Assessore all’Urbanistica Massimo Rossati. Ecco, dopo questa e la storia della soppressione della linea di autobus Z204 e dei soldi non corrisposti, speriamo non gli vengano altre idee…

Il primo amore non si scorda mai: il cemento

1.300 metri quadrati di supermercato, più di 120 parcheggi a raso, una nuova rotonda e uno spartitraffico tra le due corsie in via Matteotti. Questo è quello che abbiamo visto esaminando la documentazione relativa all’intervento urbanistico previsto in via Matteotti angolo via XXIV Maggio. Si tratta di una zona già critica per la presenza di una attività a rischio di incidente rilevante e di altre attività commerciali.

Comincia nel peggiore dei modi il percorso urbanistico della nuova amministrazione di destra di Lissone che, come primo atto in tutta fretta (perché?), ha deliberato un Piano Attuativo di intervento edilizio ed urbanistico che avrà un grande impatto sulla città.

La precedente amministrazione aveva rinviato il progetto, proprio per poter analizzare nel dettaglio tutti gli aspetti critici e trovare le soluzioni migliori per mitigarne gli effetti. Invece oggi – con la nuova giunta Borella – tutti i problemi legati alla sicurezza, ai parcheggi, alla viabilità, alle aree verdi di compensazione e alla concorrenza con i negozi di vicinato sembrano essere magicamente svaniti.

Sarà ben contento il vice sindaco Ruggero Sala (Fratelli d’Italia), che in merito ad un intervento simile sull’area ex Motta per anni ha gridato dai banchi dell’opposizione a difesa dei piccoli commercianti e contro il presunto aumento di traffico.

E contento sarà anche Roberto Perego (neo Presidente del Consiglio di “Lissone in Movimento”, silurato dalla Giunta), che per anni ha predicato la necessità di coinvolgere i residenti della zona in questo genere di scelte: ora si ritrova a dover condividere un modo completamente diverso di fare politica. Probabilmente si giustificherà dicendo che il suo gruppo in Giunta non c’è (l’unico).

Per Lega e Forza Italia, invece, il problema non si pone: dove c’è cemento c’è casa. Questo tipo di intervento, infatti, era già possibile con il loro PGT del 2011-2012; in sostanza riprendono da dove avevano lasciato.

Questo è il nuovo piatto caldo in preparazione per i lissonesi: il cemento di ieri riscaldato.