Ricordati di ricordare

Martedì 18 dicembre, presso il teatro Manzoni di Monza, si è svolto un incontro destinato a rimanere a lungo impresso nelle menti e negli animi dei giovani studenti di V di alcuni Istituti superiori del territorio: grazie all’organizzazione di ANED IT e delle donne Libere Democratiche di Monza e Brianza e alla partecipazione di ANPI, la senatrice Liliana Segre ha raccontato come la storia della sua giovinezza e della sua famiglia – perseguitata e sterminata in quanto ebrea – si sia incrociata e abbia subìto la Storia nel periodo nazifascista in Italia e Germania.

Ha aperto l’incontro la giornalista e scrittrice Daniela Palumbo che ha definito la Segre “come una fonte dalla quale è oggi doveroso abbeverarsi” in quanto “è testimonianza che è anche monito e viatico per il futuro, per la formazione dei cittadini“.

Noi del Listone – come del resto chi ha organizzato l’evento – siamo fermamente convinti del valore della testimonianza e del dialogo: il ricordo, da solo, non è l’ antidoto ma la Storia ci aiuta a interpretare la società odierna. L’ ascolto aiuta noi, aiuta i giovani , aiuta chi è tentato di fare un passo indietro davanti a ingiustizie e discriminazioni dicendo “Non è la mia storia”. Esperienze devastanti come quella raccontata da Liliana Segre sono la prova che, se le coscienze dormono, vengono scritte le peggiori pagine della storia e a quel punto tutti ne diventano vittime.

E allora ribadiamo quanto la Senatrice Segre ci ha trasmesso: l’arma migliore per combattere l’indifferenza è il RICORDO.

L’incontro di Liliana Segre con gli studenti di Monza e Brianza (IlCittadinoMB – 18 dic 2018)

Il valore dell’impegno

Nei giorni scorsi, il Sindaco Concetta Monguzzi ha comunicato a mezzo stampa di aver raggiunto un traguardo di tutto rispetto del quale potranno beneficiare i giovani studenti lissonesi: l’amministrazione infatti – grazie all’impegno condiviso di assessori all’Istruzione ed Istruzione superiore – ha reperito ulteriori risorse che hanno permesso di aumentare il numero e il valore economico degli assegni studio e dei buoni libro, arrivando a stanziare in totale 18.600 euro; ben 6.600 euro in più rispetto all’anno precedente.

In particolare, si passa da 40 assegni di 250 euro a 50 assegni di 300 euro e da 20 buoni libro di 100 euro a 30 buoni di 120 euro.

Sono cifre che, pur non cambiando la vita, sono un utile supporto per una famiglia il cui figlio/a dimostra di avere capito l’importanza dello studio e dell’impegno che il percorso di una scuola superiore comporta. E proprio questo è il punto cruciale della questione, il cardine che determina il valore non solo economico ma anche e soprattutto educativo dell’aumento dei fondi legati all’istruzione.

Questo non è un provvedimento iniquo, come si legge con termini più coloriti in un commento su Facebook: “Fatevi i fighi  con queste idiozie“. Non vi è nulla di idiota nell’aiutare chi studia e sceglie di impegnarsi con successo in un percorso di formazione per il proprio futuro: è riconoscere, semplicemente, che cultura e preparazione sono strumenti necessari per poter scegliere, e non subire, il proprio domani.

Assegni di studio e buoni libri agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado (Comunicato stampa – 3 dic 2018)

Metterci… la firma

Raccogliamo e diffondiamo l’appello del Sindaco Monguzzi e invitiamo i cittadini a recarsi in Municipio presso l’Urp (piano terra) per firmare a favore della proposta di legge promossa dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per l’introduzione nelle scuole dell’insegnamento dell’ “Educazione alla cittadinanza”. Sì, la buona, vecchia “Educazione civica” introdotta nel 1958 e abolita nel 1990, pensando (erroneamente!) che potesse rientrare nell’ambito di altre discipline come Storia o Diritto.

A fianco delle pratiche educative messe in atto dalla famiglia, l’educazione civica è invece una disciplina necessaria, se non indispensabile, “per far crescere i nostri ragazzi cittadini consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri” come ha dichiarato il Sindaco Monguzzi.

Come possiamo tristemente osservare tutti i giorni, senza coscienza civica (e civile) si rischia di trascurare l’importanza e il rispetto di quelle regole che permettono la convivenza “civile” di una comunità.

Esempio di una pratica scolastica di successo che ben si inserisce in questo panorama è il progetto WeDebate, che venerdì scorso ha avuto una sua interpretazione anche a Lissone, nei giardini di piazza IV Novembre: durante la serata, organizzata da ProLoco e alla presenza del Sindaco e dell’assessore alla Cultura Tremolada, i ragazzi del liceo Enriques si sono esibiti in un pubblico dibattito, esponendo in modo articolato – e soprattutto civile – le proprie convinzioni e riflessioni riguardo l’articolo 21 della Costituzione. In questo progetto, il dibattito è inteso come uno “sport mentale” tra i partecipanti con regole, tempi e modalità ben definite e soprattutto da rispettare! Proprio il contrario di quello che spesso ci tocca vedere e sentire alla Tv nei vari talk show, che spesso sono – appunto – solo degli “show”.

Una società civile si migliora anche con una semplice firma, vi aspettiamo!

Educazione alla cittadinanza nelle scuole: anche in Comune a Lissone prosegue la raccolta firme in favore della proposta di legge di iniziativa popolare (Comunicato stampa – 9 ott 2018)

Luoghi di valore

Giovedì scorso la città di Lissone ha reso omaggio, intitolando l’istituto Comprensivo II (costituito dalle scuole Farè, Moro, San Mauro e Penati) alla scienziata premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini: una donna che ha saputo mettere la scienza al servizio dell’umanità e ha contemporaneamente dato vita a un dialogo continuo e costruttivo intra-generazionale, anche tra chi era lontano dal mondo della ricerca scientifica; ha anche portato avanti le sue ricerche nonostante le persecuzioni razziali – in quanto ebrea – del periodo nazista.

È stata una scelta collegiale, quella dell’intitolazione, che si è celebrata alla presenza di una delegazione degli alunni del Comprensivo, del sindaco, dell’assessore Perego, delle presidi delle scuole interessate e con un’ospite speciale: la professoressa Piera Levi Montalcini, nipote del premio Nobel.

Dopo gli interventi dei presidi e dei ragazzi, l’ospite d’onore ha sottolineato come Rita Levi Montalcini riuscisse facilmente a parlare coi giovani , come li spronasse a metter forza e passione in quello in cui credono e ha invitato tutti i presenti a “tramandare” le motivazioni e il percorso che ha portato alla scelta dell’intitolazione del comprensorio a Rita Levi Montalcini, perché nel tempo non rimanga solo un nome – appunto – ma la testimonianza dei valori che la persona stessa ha incarnato.

Il Sindaco, infine, ha giustamente ribadito come i luoghi e le istituzioni debbano essere intitolate a chi ha partecipato al progresso umano e scientifico: i luoghi non sono nulla, se non sono abitati da persone che li vivano ed li abbiano a cuore.

Un filo comune lega le scuole intitolate alla Montalcini con la città di Lissone, e il Listone con essa: i valori autentici di progresso, sforzo e condivisione comune.

L’Istituto «Comprensivo II» intitolato a Rita Levi Montalcini, l’Amministrazione partecipa alla cerimonia (Comunicato stampa – 10 mag 2018)

La lezione dei ragazzi

È proprio vero che anche dai ragazzi c’è sempre qualcosa da imparare! Sono state due splendide lezioni di educazione civica (quella che una volta si studiava a scuola…) i due “Consigli comunali delle ragazze e dei ragazzi” che nel 2018 hanno raccontato la “Carta dei doveri umani”, vista dai nostri studenti delle scuole elementari e medie.

Il consueto lavoro del Comune, del Sindaco e dell’assessore Perego è riuscito anche quest’anno a coinvolgere centinaia di studenti di tutti i plessi scolastici lissonesi in un progetto di ampio respiro, conclusosi con la sua presentazione in Consiglio comunale e la votazione all’unanimità di un “Ordine del Giorno”,  proprio come accade nel Consiglio dei “grandi”.

Vedere i ragazzi seduti sui banchi, attenti ai lavori presentati dalle altre classi, interessati alle opinioni degli altri e incuriositi dalle differenti proposte, vien proprio da dire che il Consiglio Comunale degli adulti ha molto da imparare da loro… E una cosa la “copieremo”: nel prossimo Consiglio comunale cittadino, noi consiglieri del Listone voteremo compatti a favore dell’ordine del giorno approvato dai nostri ragazzi e ci impegneremo per tradurre in fatti il loro impegno verso i “doveri”.

Anche i più piccoli – i bambini delle scuole dell’infanzia statali e paritarie – si sono dati da fare e hanno dato il loro contributo: sabato prossimo, in piazza Libertà, saranno infatti esposti i lavori da loro realizzati, sempre sul tema della carta dei doveri umani.
Se il futuro del nostro paese passa da questi ragazzi… possiamo dire di essere in buone mani!

Vi rivolgiamo un invito: sul canale Youtube del Comune di Lissone sono presenti i video di entrambe le sedute: chi se li fosse persi li può vedere interamente – o anche solo qualche spezzone – e imparare qualcosa di nuovo.

Il giardino dei desideri

Dal 2014 l’Amministrazione Monguzzi ha istituito a Lissone il “Consiglio delle Ragazze e dei Ragazzi”: uno strumento molto arricchente ed educativo per gli studenti lissonesi di quinta elementare e prima media che partecipano attivamente ad un vero e proprio Consiglio Comunale a loro dedicato.

Nelle settimane precedenti, i ragazzi sviluppano e approfondiscono un tema assegnato e consegnano poi il risultato del loro lavoro in forma di “mandato” al Sindaco ed alla Giunta “dei grandi”. Dalla loro visuale di bambini/ragazzi, a volte essi meglio evidenziano alcune necessità e priorità che poi l’Amministrazione dovrà valutare e realizzare per garantire il “ritorno” di questa loro esperienza.

Ed è proprio questo che è successo, la scorsa settimana, nei giardinetti di Via Matteotti-angolo via Statuto.

Ma andiamo con ordine. L’anno scorso il tema da affrontare era quello della “bellezza” e uno dei progetti – sviluppato da una classe di quinta elementare – prevedeva la ristrutturazione del giardino in questione, ritenuto dai ragazzi troppo scarno e abbandonato a se stesso. Non era certo “bello” e i ragazzi hanno misurato, progettato, verificato questo angolino di centro città che, effettivamente, appariva  trascurato.

A distanza di quasi un anno, in quel giardino si sono realizzati e si realizzeranno a breve alcuni interventi di restyling profondo: uno a cura del “Rotary Club Monza nord Lissone” ed uno a cura dell’Amministrazione.
Il locale Rotary, infatti, voleva donare alla Città una ventina di piante (aceri rossi e verdi) e l’Amministrazione, memore delle richieste e del lavoro dei ragazzi, ha deciso di metterli a dimora proprio lì così che, nel tempo, potranno dare ombra e decoro a quei giardinetti.

Ma non solo: esiste anche un altro piccolo progetto che a breve continuerà l’opera di riqualificazione d i quella zona verde; ne parleremo più avanti.
E tutto questo grazie ai suggerimenti dei cittadini più “piccoli” ma che, evidentemente, vedono lontano!

Giardini di via Matteotti: realizzato il desiderio dei bambini di un’area verde più «bella» grazie ai 28 aceri donati dal Rotary Club Monza Nord Lissone (Comunicato stampa – 18 apr 2018)

La «Carta dei Doveri Umani» protagonista nel Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi (Comunicato stampa – 11 apr 2018)

 

Voglio trovare un senso, civico

“Voglio trovare – un senso a questa storia – anche se questa storia – un senso non ce l’ha”. Potrebbe iniziare così, con le parole di una nota canzone di Vasco Rossi la nostra riflessione sulla perdita di “senso civico” che sta causando innumerevoli problemi alla nostra società.

Ma di cosa parliamo? Di quella miscela di educazione e rispetto che i nostri genitori ci hanno insegnato – eredità di precedenti generazioni – e che, sia nella vita privata che in quella pubblica, da sempre ha rappresentato la linea di demarcazione tra ciò che è “giusto” e ciò che è “sbagliato”.

Noi del Listone – è sempre bene ricordalo – siamo una lista civica che ha applicato il senso civico al fare politica, all’impegno ed al “sacrificio” per il bene comune. Una gestione collettiva che parte dal buon senso e che, senza dover rispondere a padri e padroni, cerca – e spesso ci riesce – di ottenere un miglioramento per tutti. Anche l’idea stessa di “insieme di persone provenienti da diversi orientamenti politici e filosofici che poi si applicano alla risoluzione di problemi particolari” ci sembra ancora attuale e vincente.

Il Listone rinnova l’impegno verso la ricerca e la riscoperta del senso civico; un obiettivo a cui tendere non per un tornaconto personale, di immagine o di scopo, ma per continuare l’impegno per il quale siamo stati votati e ancor prima ci siamo messi in discussione come persone.

Diciamo questo perché, in questi ultimi mesi, troppe volte abbiamo assistito ad episodi che rivelano un senso civico inesistente, deformato, o adattato secondo la propria necessità. In città a volte si assiste alle imprese di quattro bulletti che, reclamando il diritto di fantomatici “diritti personali” (?), finiscono poi per imbrattare luoghi e muri, rompere e addirittura incendiare attrezzature, occupare rumorosamente piazze e scalinate, sedere e sdraiarsi per terra anche in luoghi sporchi e decisamente poco adatti.

Se poi allarghiamo lo sguardo, possiamo vedere comportamenti ancora peggiori: violenze verbali e fisiche contro genitori, professori e coetanei. E poi, purtroppo, si pagano le conseguenze di questa inciviltà: ragazze bullizzate che si gettano sotto il treno, genitori violenti che con amici partono all’attacco dell’istituzione e la feriscono.

Per quanto ci riguarda, non vogliamo che Lissone segua questa deriva e crediamo che l’unica via di uscita sia un patto forte tra chi riconosce il valore e l’importanza del vero “senso civico”: un appello a famiglie, insegnanti, compagnie di amici, educatori, animatori per fare “squadra” contro la maleducazione, l’arroganza e il vandalismo che ultimamente vediamo anche a Lissone. Solo così potremo ridurre il fenomeno, solo così potremo farcela.

E a chi dice e ridice – con facile populismo e nella speranza di raccattare qualche consenso in più – che ci vuole il “pugno duro” (anche se a volte questo è comprensibile) rispondiamo che la repressione può dare effetti solo nel brevissimo termine: per un vero cambiamento occorre la spiegazione, l’esempio, la consapevolezza e il lavoro congiunto di famiglie e istituzioni. Altrimenti sarà tutto inutile.

Il piatto della discordia

Serata di interpellanze, quella di venerdì 23 marzo, interpellanze che sono anche opportunità per muovere e motivare il lavoro di assessori, uffici e parti terze e perseguire un obiettivo caro a questa amministrazione, ovvero la trasparenza.

E’ interessante come il consigliere di minoranza Piermarco Fossati abbia reagito alla mole di documenti redatti con grande impegno degli uffici in risposta alla sua interpellanza circa la qualità degli edifici scolastici; è stato questo un lavoro davvero impegnativo che l’assessore Marino Nava ha svolto con professionalità e trasparenza.

A poco è valso appurare che le 14 scuole di ogni ordine e grado di pertinenza del Comune abbiano potuto godere, dal 2013 ad oggi, di ingenti investimenti che hanno apportato migliorie strutturali.
A poco è valso sapere che a bilancio, per la sola messa in sicurezza delle scuole, sono previsti 360mila euro per la scuola dell’infanzia, 300mila euro per la primaria e 170mila euro per la secondaria di I grado.
Per il furente Piermarco Fossati il vero cruccio è stato, tra gli altri, che in mensa i legumi non fossero graditi a tutti i bambini: “Il figlio di un attivista del Movimento ha detto: il tortino di ceci fa schifo! “.

Ricordiamo che i piatti serviti nelle mense scolastiche vengono puntualmente assaggiati e monitorati sia da esperti che da genitori della Commissione Mensa, e sono consumati anche dagli insegnanti.
Nelle scuole si promuove il valore nutrizionale ed educativo degli alimenti: frutta,  verdura e legumi compresi e i menù stagionali sono scelti da una dietologa, in modo da avere una dieta varia, completa ed equilibrata.
Basarsi sul parere di un bimbo per decidere se un tortino sia più o meno adatto ad essere inserito nel menù scolastico è come rinunciare al proprio ruolo di adulto responsabile; come affidarsi a Wikipedia per una diagnosi anziché rivolgersi a un medico con anni di studio ed esperienza alle spalle.

Per fortuna le finalità nutrizionali ed educative della mensa scolastica non dipendono dallo sdegno di un consigliere davanti a un piatto di legumi ma, anzi,  concorrono perché certe devianze pregiudizievoli non abbiano seguito.

Tutti a scuola!

Da oggi riprendono anche a Lissone le lezioni per i nostri ragazzi: scuole primarie e secondarie di primo grado riapriranno i battenti dopo un’estate di riposo e di vacanza… ma no solo.

Come sempre, durante la pausa estiva l’Amministrazione comunale ne ha approfittato per eseguire diversi interventi negli edifici scolastici, continuando così l’opera di adeguamento, manutenzione e innovazione iniziata 5 anni fa con il primo mandato Monguzzi. Anche quest’anno, quindi, gli alunni troveranno delle sorprese: lavori terminati o in corso tesi a migliorare la qualità e la vivibilità delle aule, dei laboratori, delle mense e delle palestre, cioè degli spazi a loro dedicati.

In particolare il settore Lavori pubblici ed Economato ha profuso parecchi sforzi per centrare alcuni obiettivi che erano da tempo sul tavolo: ad esempio l’acquisto di materiale scolastico, di dotazione sportiva o la completa imbiancatura del refettorio della scuola Penati; la creazione di una nuova aula e del nuovo atrio con bagni per disabili e personale alla Scuola Moro; alla Scuola De Amicis, invece, è ancora in corso la ristrutturazione dalla casa del custode – da anni disabitata – per ricavare spazi da dedicare ai laboratori ed avere a disposizione nuove aule nell’edificio centrale. Questi ed altri interventi minori che, ne siamo sicuri, renderanno meno “pesante” il rientro a scuola dei nostri piccoli “Einstein”…

Buon lavoro a tutti, quindi: agli scolari, ai dirigenti scolastici e ai loro collaboratori, al personale docente e non docente e a tutti coloro che, con il loro impegno, garantiscono la qualità di uno dei perni della nostra società: la Scuola.

Adulti e vaccinati

Una volta si diceva “Sei adulto e vaccinato!” Un detto popolare che nella sostanza sentenziava come i genitori avessero fatto tutto il loro dovere verso i figli, diventati poi “adulti” per natura e “vaccinati” per protezione e quindi in grado di fare scelte e affrontare le inevitabili difficoltà della vita.
Ora invece pare che una parte della popolazione non creda più che la vaccinazione sia una “protezione” ed anzi in molti pensano che la scienza, sino ad ora, abbia preso un granchio macroscopico su questo argomento.

Ai primi di agosto al Sindaco di Lissone è stata recapitata una lettera scritta da una mamma che richiedeva a gran voce un’ordinanza comunale in quanto “i bimbi e i ragazzi vaccinati sono pericolosi, va loro vietata la scuola nei sei mesi successivi alla vaccinazione!”. E nelle settimane successive decine e decine di lettere simili sono arrivate ad assessori e sindaco (molte scritte da mamme non lissonesi…).

Un provvedimento, quello della sospensione da scuola, che avrebbe reso probabilmente euforici i ragazzini (una vacanza lunga 6 mesi!) ma che non ha alcuna ragion d’essere perché, come da comunicato dall’Agenzia di Tutela della Salute (ex Asl) interpellata in merito direttamente dal Sindaco, non c’è correlazione tra la vaccinazione e il contagio tranne in casi rarissimi relativi al vaccino per la varicella.

C’è stato comunque chi ha dato credito a questo allarmismo ingiustificato – i consiglieri Pier Marco Fossati (m5s) e Roberto Perego (Lista civica Lissone in Movimento) – e ha proposto un Consiglio comunale aperto sull’argomento.
L’Amministrazione però non si è lasciata “contagiare” – è il caso di dirlo – dal clima di paura e ritiene che il Consiglio comunale non possa e non debba sostituirsi a medici ed esperti per formulare teorie o decidere della salute della Comunità.

E allora gli amministratori locali, che si trovano esattamente in mezzo tra il Governo e le famiglie, cosa dovrebbero fare? Nulla, se non attenersi alle informative ufficiali e alle direttive dello Stato, fornendo ai cittadini tutte le informazioni necessarie perché possano essere rispettate le leggi e le normative in merito (vedi “Obbligo vaccinazioni” sul sito del Comune di Lissone).

Speriamo che questo scottante tema venga trattato in modo definitivo e trasparente da chi a ciò è preposto: il mondo della Sanità.  Il web è pieno di tuttologi dell’ultim’ora e avere a disposizione un mezzo così potente sembra autorizzare le persone a far valere il proprio diritto di scelta ancor prima del dovere di adeguarsi agli obblighi legislativi, sanitari o legali che il vivere all’interno di una comunità comporta.

Usiamo la testa e non la pancia, lissonesi, specialmente se a rimetterci è la salute dei nostri figli.

“Bimbi vaccinati pericolosi, per loro scuola da vietare” (IlGiorno.it – 10 ago 2017)