Aiuti economici, Lissone c’è

È scaduto lo scorso 30 settembre il termine per presentare le domande per il contributo a fondo perduto predisposto dal Comune di Lissone a sostegno degli operatori del tessuto economico locale per i disagi subiti a seguito dell’emergenza Covid-19. Le domande pervenute sono state circa 300, a fronte delle oltre 2.000 micro imprese che, sulla carta, avrebbero potuto richiedere tale contributo.

Ad oggi sono state evase circa 230 richieste (per un totale di 115mila euro) e le restanti verranno liquidate a breve, con una proiezione di spesa per il Comune di Lissone di circa 170mila euro. Le attività che maggiormente hanno beneficiato di questo contributo sono stati bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti e attività di commercio di mobili, tutte attività che, per propria natura, hanno subìto maggiori danni dal fermo attività della scorsa primavera.

A fronte di questi dati, resta un po’ di perplessità per lo scarso numero di domande pervenute, visto anche l’impegno e lo sforzo che tutta l’amministrazione (maggioranza e minoranza insieme) ha fatto per la creazione del fondo.

Ma l’attenzione sul commercio e le attività produttive è alta e ora il Comune rilancia: infatti è da poco uscito un altro bando nell’ambito del progetto “Distretti del Commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana” per contributi a fondo perduto alle micro, piccole e medie imprese del commercio, della ristorazione, dell’artigianato e del terziario che operano a Lissone. Lo stanziamento complessivo è di 250mila euro, di cui 150mila stanziati dal Comune di Lissone e 100mila da Regione Lombardia e il termine per la presentazione delle domande è il 30 novembre.

È questa un’opportunità pensata per le piccole-medie imprese che hanno investito nella ripartenza della propria attività, nella sicurezza dei lavoratori e dei propri clienti, che si sono adeguati al nuovo modo di lavorare. Questo secondo bando sta avendo molto successo, tanto che il Comune è pronto ad integrare con nuovi fondi l’eventuale eccesso di richieste.

Ma ora tutto questo dovrà fare i conti con la fatidica “seconda ondata” e le sue conseguenze: una realtà che purtroppo ci attende proprio dietro l’angolo…

Bando contributi alle imprese

Natale, comunque Natale

Ormai l’abbiamo capito tutti: il Natale 2020 sarà sicuramente molto diverso da quelli tradizionali passati in famiglia con baci, abbracci e grandi pranzi intorno ad un tavolo con parenti e amici. E diverso sarà anche il consueto “Natale lissonese” perché, allo stato attuale, con i vari DPCM e ordinanze regionali che impediscono l’organizzazione di fiere, sagre e feste cittadine, anche la nostra Amministrazione ha dovuto ripensare contenuti e modalità per offrire un po’ di aria natalizia ai cittadini. 

Quest’anno, purtroppo, non ci sarà il villaggio delle associazioni in Piazza Libertà così come altre manifestazioni che tradizionalmente facevano da contorno al Natale; non mancheranno però l’illuminazione del grande cedro davanti a Villa Magatti, le luminarie nelle vie lissonesi e la filodiffusione di musica natalizia nel centro cittadino.

L’Amministrazione sta inoltre pensando anche ad altre iniziative (naturalmente compatibili con le restrizioni imposte dallo stato di pandemia) indirizzate soprattutto ai più piccoli per restituire un po’ di magia e tradizione a questo Natale così anomalo ma che è pur sempre la festa più cara ai bambini.

Vi terremo aggiornati!

La violenza non risolve

Questo virus che torna a crescere ci ha resi ansiosi e stiamo correndo il pericolo di diventare anche disuniti: mentre a marzo il virus era un nemico da combattere a colpi di chiusure, misure sanitarie e morigeratezza, oggi la risalita dei casi di Covid (la fatidica e temuta “seconda ondata”) ha trovato un panorama sociale diverso, fatto di cittadini – se non impauriti o sfiduciati – addirittura arrabbiati.

Certo, il Covid ha modificato profondamente la percezione di sicurezza che avevamo, ma non dobbiamo dimenticare che le Istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, stanno muovendosi nell’unica direzione possibile, ovvero la tutela del bene primario che è la Salute.

Lascia l’amaro in bocca assistere all’escalation di violenza agita da gruppi estremisti che, sfruttando e pilotando la sensazione di precarietà di molte categorie di lavoratori, si sono riversati per le strade delle grandi città vandalizzando e distruggendo vetrine, automobili e arredi urbani.

Bisogna prendere con decisione le distanze da questi vandali distruttori e non lasciarsi neanche lontanamente tentare dal richiamo della rabbia e della violenza come possibile via per una soluzione.

I Comuni ci sono: se ne ha riprova ascoltando le puntuali comunicazioni dei Sindaci (tra i quali il nostro Sindaco Concettina Monguzzi) e attraverso gli aiuti economici, messi a disposizione da Comune e Stato già durante la prima fase dell’epidemia.

Teniamo duro e ribadiamolo a tutti: la violenza non risolve nulla, il rispetto delle persone e delle norme sanitarie sono gli unici riferimenti ai quali un cittadino onesto deve attingere.

Molotov e violenza: il centro di Milano a ferro e fuoco (ilgiorno.it – 27 ott 2020)

Uno sforzo collettivo

Il DPCM emanato ieri e in vigore da oggi, appare a molti cittadini uno sforzo gravoso, richiesto in un periodo emotivamente ancora più instabile rispetto allo scorso marzo. Ci troviamo dunque a dover fronteggiare un altro periodo scandito da regole a tutela della salute, perché ormai è chiaro che nessun assetto sociale o economico può reggersi se non c’è la Salute.

Certo, come sempre ciascuno dirà la propria: provvedimenti “troppo restrittivi”, oppure “non abbastanza rigidi”, “non andavano chiuse le palestre” (o le piscine, o i bar o i cinema… a seconda della sensibilità e i gli interessi di ciascuno) e anche “ma perché i ristoranti aperti la domenica?” Ma tant’è, per ora è così e dovremo quindi pazientare e rimandare la frequentazione di sale giochi, sale teatrali, cinematografiche e concerti, palestre, piscine, centri benessere e così via.

Dopo tanta discussione, ora le scuole secondarie superiori adotteranno una didattica a distanza per il 75% delle attività mentre gli altri ordini di scuola continueranno con la modalità in presenza. Anche qui, tanti pro e tanti contro…

I disagi ci saranno per tutti, e per molti saranno anche e soprattutto di natura economica. Ancora una volta, non abbattiamoci: ce la possiamo fare e un passo dopo l’altro, adottando tutte le precauzioni di igiene e distanziamento che ben conosciamo, cercheremo di tener di nuovo testa a questo virus e ricominciare con un nuovo spirito.

E oggi, con coscienza civile, invitiamo anche chi ci sta intorno a rispettare le regole, per il bene di tutti.

 

Testo del DPCM del 25 ottobre 2020 (Governo.it)

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La giravolta

È recentissimo l’annuncio: il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha chiesto (e probabilmente otterrà) lo stop di attività e spostamenti dalle 23 alle 5 e la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, a partire dal 22 ottobre, in tutta la nostra Regione.

In prima battuta il Governo si è detto favorevole a concedere ulteriori restrizioni ma, immaginiamo, sarà anche rimasto sorpreso dalla richiesta del governatore leghista. Da domani, quindi, assisteremo a questa “giravolta”, una scelta che indica un cambio di passo molto deciso.

Fontana, salviniano di ferro, anche in supporto alle diatribe concorrenziali nei confronti del “doge” Zaia, pare aver abbandonato la linea negazionista (o comunque salviniana) che da sempre minimizza la situazione, non indossa volentieri la mascherina e che, implicitamente, sostiene le ragioni dell’economia prima di quelle della salute.

Ora invece Fontana ha riconosciuto che la situazione in Lombardia è grave e ha agito, in concerto con i sindaci, per predisporre ulteriori chiusure e limitazioni, oltre a quelle già disposte nei giorni scorsi dal premier Conte per l’intera nazione.

Ora, può sorgere il dubbio se questa nuova stretta regionale sia una mossa di natura politica o invece di giusta tutela dei lombardi. Noi propendiamo per la seconda ipotesi, tenuto conto che, a detta degli esperti, la situazione in Lombardia non solo è grave, ma potrebbe veramente esplodere, con conseguenze molto più pesanti sia dal punto di vista sanitario che economico.

Sì, stavolta Fontana ha fatto bene, secondo noi, a fare una “giravolta”. Vedremo il mitico Matteo cosa farà e cosa dirà… Potrebbe anche dire che ora è giusto agire così! Lui, di “giravolte” è esperto, ne ha già fatte ben più di una!

DPCM del 18 ottobre 2020

La situazione in Italia, con oltre 11.700 contagi nella sola giornata di ieri, è decisamente critica e giustamente ieri sera, a brevissima distanza dal precedente, il Governo ha licenziato un nuovo DPCM. Le prescrizioni, gli obblighi e i divieti, vanno tutti nella logica del contenimento di assembramenti e riduzione dei rischi. Niente di clamoroso: nella situazione attuale la salute ha dovuto fare i conti anche con l’economia e con la limitazione della nostra libertà di azione e di movimento. Anche il ritardo della comunicazione di Conte fa intuire la difficoltà di riuscire a conciliare le esigenze delle diverse componenti.

Nel merito, la stretta riguarda:
– le riunioni pubbliche, annullate
– il conferimento ai Sindaci del potere di chiudere vie e piazze note per essere luogo di assembramenti
– gli eventi sportivi non nazionali, annullati
– il lavoro nella pubblica amministrazione, a distanza
– i congressi ed i convegni in persona, vietati
– le palestre avranno tempo una settimana per sanificare e stilare protocolli di sicurezza
bar, pasticcerie, ristoranti etc. potranno aprire dalle 5 di mattina fino alle 18, dopodiché si potrà solo servire al tavolo (con un massimo di 6 commensali)
riunioni solo a distanza
divieto sagre e fiere locali
Per la scuola un capitolo a parte: resterà aperta, con accessi scaglionati e con raccomandazioni in merito a gestioni locali che consentano alternanza.

Infine, resta fondamentale ribadire la necessità di utilizzare mascherine, mantenere il distanziamento e le procedure di igiene.

Insomma, dobbiamo essere attenti e accorti perché è ormai chiaro a tutti che, se i numeri non caleranno, le restrizioni saranno ancora maggiori…

Testo completo del DPCM del 18 ottobre 2020

Nuovo DPCM, istruzioni per l’uso

Lo stavamo aspettando e puntuale è arrivato: il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato firmato il 13 ottobre e resterà in vigore fino al 13 novembre. Contiene nuove misure per il contenimento del coronavirus che impatteranno ancora una volta direttamente sulla nostra Amministrazione e sulla vita dei lissonesi. Con la solita tempestività, già da ieri pomeriggio il Comune ha diffuso un semplice schema riassuntivo dei principali obblighi, divieti e raccomandazioni rivolte alla cittadinanza.

Il nuovo DPCM va a disciplinare in particolar modo il “tempo libero” delle persone: dalle attività sportive alle uscite serali in ristoranti e locali, momenti in cui si tende ad “abbassare la guardia” e ad aumentare di conseguenza il rischio di contagio. Anche la nostra Polizia locale, in ottemperanza a quanto previsto e su segnalazioni di cittadini, sta intensificando i controlli nelle attività commerciali per mantenere sempre alta l’attenzione per la sicurezza di tutti.

Il nuovo decreto va inoltre a disciplinare anche eventi e sagre e dobbiamo sottolineare che la nostra Amministrazione è stata ancora una volta lungimirante, prendendo da tempo la decisione – seppur impopolare – di annullare le consuete manifestazioni che fanno da contorno alla sagra cittadina. E ben ha fatto, perché anche a Lissone – secondo i dati riportati dalla dashboard Covid di Regione Lombardia – negli ultimi 7 giorni, si è verificato un sensibile aumento di tamponi positivi, con una progressione che riflette, purtroppo, l’andamento nazionale: 2, 2, 9, 2, 9, 1, 16 casi.

Auguriamo una buona festa di Lissone a tutti i cittadini: sarà una festa anomala, senza le giostre e i “grandi pranzi” in famiglia (la raccomandazione è quella di non ricevere in casa più di sei familiari o amici non conviventi) ma sarà “in sicurezza”, e di questi tempi è una cosa importante. Con un po’ attenzione e di buon senso ce la possiamo fare, anzi: ce la dobbiamo fare!

Coronavirus, DPCM del 13 ottobre 2020 (Sito Comune di Lissone – 13 ott 2020)

Ma alla fine è la salute che conta

Questa volta la stampa locale non ha effettuato un buon servizio ai suoi lettori: lo affermiamo con dispiacere, condividendo il comunicato dell’ultimo video del Sindaco Concetta Monguzzi. 

Sabato 26 settembre, infatti, è apparso su un giornale locale un articolo con un titolo a dir poco fuorviante perché non corrisponde all’effettivo stato delle cose: parlando dell’ormai prossima “Festa di Lissone”, il titolo recitava “Ma alla fine le giostre ci saranno“. Ora, non è così semplice la scelta se far installare le giostre sul territorio lissonese o meno (scelta che spetta alla Giunta) e il Sindaco lo spiega bene nel video, ottenendo anche un largo consenso sui social dove il comunicato è stato condiviso su più gruppi e bacheche e raggiungendo oltre 15.000 visualizzazioni.

Il Listone appoggia la linea del Sindaco e concorda che una simile decisione non vada presa affatto alla leggera.  È difficile e spiacevole rinunciare ad una tradizione ormai consolidata come quella delle giostre, finora sempre presenti in occasione della festa della nostra città, ma non dobbiamo dimenticare che ogni decisione deve fondarsi sulla tutela e sul rispetto della salute e del benessere dei cittadini.

Il diritto alla Salute e  il diritto all’Istruzione sono costantemente al centro delle scelte della Giunta guidata dal Sindaco Concetta Monguzzi: a riprova di questo l’amministrazione sta tenacemente dedicandosi, da mesi ormai, non solo all’avvenuta riapertura di tutte le scuole del territorio, ma anche per garantire che la  frequenza scolastica possa svolgersi il più possibile in sicurezza per evitare il rischio – purtroppo concreto specialmente in territorio lombardo – del propagarsi di nuovi focolai.

Tanto impegno e tanta fatica potrebbero facilmente essere vanificati dagli inevitabili assembramenti – soprattutto di giovani e ragazzi provenienti anche dai comuni della Brianza – proprio in occasione delle giostre.

Questo sarà un autunno impegnativo, non solo per le istituzioni ma anche per i cittadini, cittadini ai quali il Sindaco chiede una costante collaborazione perché si adottino – sempre! – stili di vita e pratiche quotidiane prudenti in modo da prevenire ,o almeno limitare, la diffusione del virus.

La sagra sfoglia la margherita. Ma alla fine le giostre ci saranno (Cittadini – 26 set 2020)

Chi c’era e chi non c’era

Lo scorso weekend si è svolta in piazza Libertà l’iniziativa “Immagini e parole dell’emergenza Coronavirus”, con la proiezione di un video girato a Lissone e i ringraziamenti a chi ha dato un contributo attivo alla città durante il lockdown. L’evento è stato da tutti giudicato bello, emozionante e testimonianza concreta della capacità di Lissone di fare squadra: Comune, Amministrazione, Associazioni e cittadini, tutti uniti.

Tutti, o quasi. Alle due serate, infatti, solo uno dei Consiglieri comunali di minoranza ha avuto la delicatezza di partecipare: il 5Stelle Piermarco Fossati, e di questo noi lo ringraziamo. Ci riesce comunque difficile capire perché nessuno degli altri abbia voluto partecipare; sarebbe stato un bel segnale di unità e di fiducia nei confronti della cittadinanza.

Ma c’è anche chi è andato oltre l’indifferenza: il consigliere Roberto Perego, infatti, si è profuso in contestazioni su cosa e come si sarebbe dovuto svolgere l’evento, in una sorta di anticipata dichiarazione di assenza. Con ben 5 “like” su Facebook.

In sintesi, Perego si è detto contrario a partecipare ad un evento durante il quale non si ringraziavano espressamente i cittadini lissonesi; nelle due serate, invece, molti sono stati i ringraziamenti nei confronti dei cittadini – che sono stati ligi, solidali, reattivi e pronti – e anche di associazioni di vario tipo.

Peccato, neppure il Covid è riuscito a seppellire rancori e frustrazioni.

Il documentario “Immagini e parole dell’emergenza Coronavirus” (durata: 50’50”)

Lissone c’è

Un’iniziativa, quella organizzata dal Comune di Lissone e che avrà luogo venerdì e sabato sera, che servirà a fare un passo di memoria collettiva ritornando al periodo del lockdown, a dire un grazie a chi si è messo in gioco in prima persona e come monito all’osservanza delle regole di sicurezza.

Vedremo come Lissone, durante la pandemia, abbia saputo essere solidale, seria, impegnata e abbia saputo reagire, realizzando un senso di comunità e di vero aiuto reciproco. Sarà proiettato un emozionante filmato con immagini della città che resteranno impresse nella nostra mente: negozi chiusi e strade e piazze deserte: uniche presenze le persone che hanno garantito servizi e collegamenti.

L’appuntamento è per venerdì 11 e sabato 12 alle 20:45 in piazza Libertà, con prenotazione obbligatoria online.

Noi un ringraziamento particolare lo rivolgiamo al Sindaco, che nella gestione della pandemia è sempre stata presente, premurosa e ha svolto un lavoro di informazione veramente utile e prezioso.

La locandina dell’evento

«Immagini e parole dell’emergenza Coronavirus»: un documentario per rivivere i giorni del lockdown e ringraziare chi ha collaborato durante la pandemia (Comunicato stampa – 8 set 2020)