La giravolta
È recentissimo l’annuncio: il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha chiesto (e probabilmente otterrà) lo stop di attività e spostamenti dalle 23 alle 5 e la chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, a partire dal 22 ottobre, in tutta la nostra Regione.
In prima battuta il Governo si è detto favorevole a concedere ulteriori restrizioni ma, immaginiamo, sarà anche rimasto sorpreso dalla richiesta del governatore leghista. Da domani, quindi, assisteremo a questa “giravolta”, una scelta che indica un cambio di passo molto deciso.
Fontana, salviniano di ferro, anche in supporto alle diatribe concorrenziali nei confronti del “doge” Zaia, pare aver abbandonato la linea negazionista (o comunque salviniana) che da sempre minimizza la situazione, non indossa volentieri la mascherina e che, implicitamente, sostiene le ragioni dell’economia prima di quelle della salute.
Ora invece Fontana ha riconosciuto che la situazione in Lombardia è grave e ha agito, in concerto con i sindaci, per predisporre ulteriori chiusure e limitazioni, oltre a quelle già disposte nei giorni scorsi dal premier Conte per l’intera nazione.
Ora, può sorgere il dubbio se questa nuova stretta regionale sia una mossa di natura politica o invece di giusta tutela dei lombardi. Noi propendiamo per la seconda ipotesi, tenuto conto che, a detta degli esperti, la situazione in Lombardia non solo è grave, ma potrebbe veramente esplodere, con conseguenze molto più pesanti sia dal punto di vista sanitario che economico.
Sì, stavolta Fontana ha fatto bene, secondo noi, a fare una “giravolta”. Vedremo il mitico Matteo cosa farà e cosa dirà… Potrebbe anche dire che ora è giusto agire così! Lui, di “giravolte” è esperto, ne ha già fatte ben più di una!