I social… poco “sociali”

Succede sul web, succede nel caso del disservizio subito da Lissone in occasione della nevicata del 1° marzo quando, sin dalle prime ore dell’alba, alcune strade della città si presentavano in una situazione critica: neve e ghiaccio scivoloso con difficoltà di transito e attraversamento.

Ma cosa è successo esattamente? Alla faccia delle chiacchiere da bar e dei giudizi populisti suggeriti da chi andava alla ricerca delle ultime preferenze di voto, è accaduto in effetti un fatto molto grave, per il quale il Comune chiederà i danni a chi di dovere.

È successo infatti che una delle ditte affidatarie del servizio di reperibilità per lo sgombero della neve dalle strade, non ha ottemperato al compito per il quale era stata ingaggiata il giorno prima. Una inconveniente simile è successo anche a Monza e Meda, comuni governati da Giunte di centrodestra: è un dato che sottolineiamo per sgombrare il campo da chi è pronto in Consiglio comunale ad accusare la Giunta lissonese di inadempienze o incapacità. Chissà se avranno il coraggio di dire la stessa cosa anche delle altre Amministrazioni…

È successo inoltre che, per un problema tecnico alla ralla – non legato quindi ad eventi metereologici – un Tir si è messo di traverso su una trafficata rotonda cittadina, costituendo un vero e proprio “tappo” alla circolazione.
Sono intervenuti i Vigili del fuoco ed una gru per sistemare il rimorchio, rimetterlo in asse e provvedere a liberare la carreggiata. Si trattava del camion di una ditta che spesso fa pubblicità sui giornali locali: forse per questo alcune testate si sono dimenticate di citare il motivo del blocco del traffico…

Ma cosa c’entra tutto questo coi social? C’entra eccome, perché alcuni cittadini, vittime di questi disguidi, hanno giustamente reclamato sul web e sui social: lamentele più che comprensibili, ma alcuni di loro hanno decisamente esagerato. Le aggressioni verbali rivolte all’assessore Nava, al Sindaco Monguzzi, ai dipendenti e agli operai comunali hanno superato il limite del diritto di critica. Arrivare ad augurare malesseri personali, ricoveri ospedalieri, insultare equiparando ad escrementi e quant’altro, sono ragioni sufficienti per valutare il ricorso alla difesa legale. La nostra lista civica a questo gioco al massacro non ci sta e auspica che l’Amministrazione comunale si tuteli in sede legale.

Alcuni esempi? Una tale Cristina inneggia al VERGOGNARSI perché è arrivata in ritardo a destinazione, un certo Stefano augura di cadere e farsi male spezzandosi varie parti, fino alla morte (ha postato 3 teschi e ottenuto 4 “Mi piace”!), altri (politici locali e NON) strumentalizzano l’accaduto per chiedere dimissioni ed evidenziare come sarebbe stato meglio non votare Concetta Monguzzi alle ultime amministrative, altri scrivono di brogli elettorali (a loro dire), altri ancora utilizzano parolacce da scaricatori di porto (quali forse sono…) nei confronti di gente per bene e che reputiamo tutt’altro che una iattura per la nostra città.

E poi, scavando scavando, si ritrovano gli stessi nomi di candidati (non eletti) alle scorse elezioni amministrative oppure persone che attendono servizi che faticano ad essere erogati, tipo la buca o l’asfalto davanti casa….

E non manca “il furbone” che fa il video alla guida (è assolutamente vietato!) e ne ha raccontate di tutti i colori, come fosse uno “speaker simpatico” e poi, una volta arrivato a Monza (dove governa il centrodestra) ha terminato la ripresa, forse perché anche lì la situazione non era molto diversa…

Insomma, abbiamo purtroppo assistito alla fiera dei “leoni da tastiera” che, anziché informarsi e chiedere, subito si sono scagliati contro altre persone forse di parte avversa, come giudici sputasentenze.

Ci spiace proprio che i SOCIAL, strumenti davvero potenzialmente utili, vengano utilizzati con questo “analfabetismo” civile, educativo e comportamentale.

Emergenza neve, la posizione dell’Amministrazione (Comunicato stampa – 1 mar 2018)

Le belle balle

Ci risiamo, di nuovo: ancora lo stesso disco, ma ormai il disco è rotto e continua a ripetere sempre le stesse cose.
Mercoledì scorso, in Consiglio comunale, il capogruppo della Lega Nord ha tuonato contro il nostro assessore ai Lavori pubblici sostenendo che le “balle” dette in campagna elettorale ora vengono a galla… e le case comunali di via Ferrucci, la Ciclofficina ed altre opere pubbliche sono state letteralmente definite “cagate”.
Il tutto, naturalmente, detto con lo stile che lo contraddistingue: sbraitando e con tono aggressivo e prepotente.

Ma cosa c’è di vero? Nulla, o poco più: in questi mesi, infatti, i lavori – burocratici o sul campo – sono invece proseguiti.

Case di via Ferrucci: in data 19 dicembre le case popolari sono state assegnate all’operatore che ha vinto la regolare gara bandita da Centrale Unica di Committenza di Monza. Dopo i tempi tecnici e burocratici – incomprimibili perché legati alla correttezza ed alla trasparenza, oltre che alla legalità – avverrà l’aggiudicazione definitiva e poi la consegna del cantiere; a quel punto vedremo finalmente all’opera la ditta incaricata.

Ciclofficina: in data 20 dicembre si sono conclusi i lavori ed il cantiere, già alla luce del sole da mesi, verrà a brevissimo consegnato all’amministrazione comunale (ricordiamo che la ciclofficina è stata realizzata da un operatore privato come risarcimento per l’abbattimento della Ciminiera ex Simpres).

E allora? Allora niente; la sconfitta elettorale, evidentemente, brucia ancora, e brucia tanto.
Siamo sicuri che prossimamente Meroni rimetterà di nuovo il suo disco e siamo altrettanto sicuri che, invece, questi lavori andranno avanti. Così come andranno avanti il rifacimento del tetto della Biblioteca, il “parcheggione” della Stazione, i nuovi bagni del Cimitero, il palazzetto dello sport nel quartiere Moscotti, il completamento del Contratto di quartiere e il rinnovo dell’illuminazione pubblica.
Il tutto con buona pace del Meroni furioso…

Un tuffo nel passato

Mercoledì sera (in effetti ormai era giovedì mattina…) gli assessori Domenico Colnaghi ed Antonio Erba hanno illustrato in Consiglio Comunale l’annosa questione relativa alla prolungata perdita d’acqua della Piscina comunale che, a sua volta, ha causato una corrispondente “perdita” (economica!) nel nostro bilancio: un debito di circa 55mila euro.

Una recente sentenza, infatti, obbliga il Comune di Lissone a riconoscere tale somma alla società Cierre Srl – affittuaria del Centro sportivo comunale – a titolo di risarcimento parziale del danno subito nel 2012 per il fermo tecnico della piscina durante i lavori di sostituzione vasca e per i maggiori costi che il conduttore ha dovuto sostenere negli anni a causa di materiale via via rovinato dalla costante perdita d’acqua.

Questa è una storia che parte da lontano, a tratti curiosa, a tratti inspiegabile.
Il 31 marzo 2007 fu siglato il contratto tra ASML e Cierre con durata ventennale. Oggi, a riguardo, Fabio Meroni sostiene di non saperne nulla perché l’allora “pluri-poltronato” Presidente di ASML, Francesco Giordano, “ha fatto tutto lui”. E i guai cominciano subito perché nel giugno 2007 i confinanti della piscina (famiglia Resnati) denunciano per l’ennesima volta danni da infiltrazione di acqua nella propria cantina, infiltrazione che sin dal 1990 era stata lamentata e denunciata.

Il canone di locazione era stabilito in 27.500 euro annuali, con una clausola che vietava qualsiasi subaffitto della struttura. Nel 2009, invece, con un provvedimento ad hoc ASML ha autorizzato il subaffitto e la società Cierre subito ne ha approfittato, subaffittando una porzione dell’immobile a “Road House Grill” con un canone annuale di 100.000 euro: quasi quattro volte quello che Cierre paga ad ASML per l’intera struttura!
Ma non è tutto: l’acuto gestore percepisce anche 60.000 euro da chi ha in carico la gestione dei campi sportivi ed eroga il servizio del tennis.

Ricapitolando: un affare fantastico per la Cierre che ha ricevuto da ASML il centro per 27.500 euro annuali e ne percepisce, più o meno, 160.000 tra subaffitti e subappalti.
Un bel business, nel libero mercato. Peccato per il Comune di Lissone, diciamo noi.

C’è altro da dire? Forse che il legale di ASML era un consigliere di maggioranza ed il legale della famiglia Resnati era un assessore della Giunta del sindaco Fossati, che, in qualità di Sindaco, era anche socio per il 98% di ASML.
Ma loro, come sostiene Meroni, nulla sapevano e nulla potevano fare… sic!

Applausi, ci viene da dire. In circa 20 anni nessuno ha mai sistemato la perdita e il contratto tra ASML e CM è una “perla” che ci godremo ancora per molto…
E oggi l’attuale minoranza rifugge dalle proprie responsabilità politiche ed anzi sostiene bellamente: “non siamo in grado di sapere”, nemmeno “di capire” con voi “non c’è trasparenza” e alcuni si lanciano anche con toni inquisitori e stupiti di cotanta nebbia informativa…

Un bel tuffo nel passato, dove ciò che resta sono i fatti: l’Amministrazione Monguzzi, col Presidente ASML Vittorio Dassi, ha sistemato la piscina, i vicini e tutta la vicenda. E, in questo caso, l’amministrazione era costantemente informata dal nuovo Presidente che, succeduto a Giordano, ha preso in mano la piscina col buco e l’ha sistemata.
Il risarcimento di oggi è relativo alla causa del 2012 conseguente alla chiusura della piscina nel periodo estivo; l’estate successiva la piscina è stata riaperta: sistemata e riparata.

Sì, proprio un bel tuffo nel passato… dentro una piscina col buco!

Tecnici? No grazie

Si è discusso l’altra sera in Consiglio Comunale della nuova viabilità della SP6 che rischia di tagliare in due la via Nobel: una serie di case e di cittadini hanno rischiato infatti di essere relegati verso Monza, separati da Lissone proprio dalla SP6.

Scriviamo “hanno rischiato” perché, con l’impegno del Sindaco e grazie anche ad una mozione del consigliere Roberto Perego che è stata emendata dalla maggioranza e votata all’unanimità dal Consiglio, questa situazione non si verificherà. Verranno messi in campo tutto l’impegno del Sindaco, della Giunta e dei tecnici del Comune nel prospettare una soluzione al problema. Obiettivo: non “tagliare fuori” nessuno.

Non possiamo, però, non sottolineare una incredibile situazione che si è venuta a creare prima della discussione: la minoranza – tutta, ma in particolare si sono distinti Fabio Meroni e i due Fossati, Daniele e Ambrogio – ha di fatto impedito ai tecnici presenti (il Comandante Longobardo ed il consulente Merendi) di intervenire per fornire un inquadramento generale del tema e un aggiornamento sullo stato dei lavori. I due tecnici, infatti, non hanno potuto effettuare la loro relazione e, anzi, hanno visto la sospensione del Consiglio, la votazione della mozione emendata e ritenuto inutile il loro contributo.

Quando i consiglieri comunali hanno rinunciato ad uno spunto tecnico che avrebbe potuto, perché no, rendere edotti tutti sullo stato di fatto e sulle eventuali fattibilità operative, hanno evidenziato quanto poco loro importasse il sapere: evidentemente bastava “discutere politicamente” della mozione, senza entrare nel merito o nel tecnico, solo votarla e basta.

E a noi questo dispiace tanto. Vorrà mica dire che non importa cosa avessero da dire al Consiglio? Vorrà mica dire che gli incontri con gli altri players del progetto SP6 non meritavano di essere commentati? Vorrà mica dire che bastava “parlare della mozione” senza entrare nel contenuto, che poi è quello che riguarda i cittadini?
O forse siccome c’erano non sono stati ascoltati e qualora non ci fossero stati la loro presenza sarebbe stata giudicata necessaria?
Vedremo in futuro, certo che l’occasione è stata mancata.

Strilloni, bugie e gambe corte…

Forse solo Mork – l’extraterrestre arrivato sulla Terra dentro un’astronave a forma di uovo ed impersonato dall’attore Robin Williams – avrebbe potuto credere al grido di allarme lanciato dal Consigliere comunale Fabio Meroni. Certi annunci del capopopolo della Lega Nord per l’indipendenza della Padania (anzi solo Lega: la “Padania” e la sua indipendenza sono sparite e anche il “Nord” è ormai stato eliminato…) assomigliano tanto agli annunci radiofonici di Orson Welles: tante parole e tanto clamore, ma sotto sotto non c’è proprio nulla di cui parlare.

Dopo aver (forse) digerito la sconfitta elettorale, sabato scorso il capo della minoranza lissonese ha tuonato dalle pagine del settimanale Il Cittadino proclamando la “sua” verità (sempre la solita, per altro): il Sindaco e la Giunta hanno ingannato gli elettori perché “le opere” non ci sono e le elezioni sono state vinte sulla scorta di bugie. Ma le bugie, anche a Lissone, hanno le gambe corte.

Dare dei bugiardi alle persone non equivale a fare complimentoni – questo vale anche per Mork – e quindi usiamo un po’ di memoria storica per capire meglio e puntualizzare, magari partendo proprio dalla storia del Fabietto lissonese: già 2 volte Sindaco di Lissone, già Capogruppo in Consiglio comunale per la Lega, già Segretario della Lega lissonese, già Onorevole in Parlamento, già Consigliere comunale a Lissone, già Consigliere e Assessore per la provincia di Monza e Brianza, già candidato Sindaco perdente… e di sicuro qualcosa abbiamo dimenticato.

Dicevamo della memoria storica: si sostiene che a giugno e luglio la nostra coalizione avrebbe detto bugie e allora a noi spetta solo di ricordare:

CASE COMUNALI di Via Ferrucci : progetto approvato dalla Giunta nel mese di Aprile 2017: ora la documentazione, per un totale di 250 files, è alla CUC (Centrale Unica di Committenza) di Monza e Brianza dove i tecnici stanno verificando la documentazione trasmessa e bandiranno i lavori
CICLOSTAZIONE CON CICLOFFICINA: i lavori sono cominciati a maggio 2017, hanno avuto dei ritardi ma ora sono praticamente conclusi e l’opera è lì da vedere, presto a servizio dei cittadini
PALAZZETTO di Via Di Vittorio: concluse le operazioni di individuazione dell’operatore tramite regolare bando, siamo in attesa di ricevere il progetto definitivo esecutivo (che deve essere preparato a cura del vincitore del bando) e non appena pronto partiranno i lavori.

Se ritardi ci sono stati, basta confrontarsi con la mole di carta e di burocrazia con cui ogni giorno bisogna fare i conti, e questo un ex-sindaco dovrebbe ben saperlo. A meno che, come Mork, non si abbia a che fare con un extraterrestre venuto da lontano…

“Case di via Ferrucci, palazzetto, ciclofficina: le bugie della giunta” (Il Cittadino – 28 ott 2017)

Arriva la ciclostazione con ciclofficina!

Riprendiamo con un benvenuto storico: benvenuta alla “Ciclostazione con ciclofficina”, una struttura che presto farà molto parlare di se!

E’ infatti in fase di fine lavori questa opera che è stata richiesta dall’Amministrazione all’operatore a titolo di indennizzo per la caduta/abbattimento della famosa “ciminiera ex Simpres”: la ciclostazione è un’opera fortemente voluta dal Comune, realizzata su terreno del Comune e a servizio della collettività e rientra a pieno titolo nella nostra visione di mobilità urbana.

La ciclostazione è un punto di arrivo di una strategia riqualificativa percorsa dalla Giunta che interessa il polo “Stazione ferroviaria” e che permette di centrare parecchi obiettivi, tra loro collegati:

– garantire la custodia e la sicurezza per le biciclette dei pendolari
– fornire lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle bici
– vietare la sosta “selvaggia” delle biciclette (o di parti di esse…) nei pressi del Museo, della Stazione e del bar attiguo
– presidiare l’area della Stazione e la relativa tettoia, che resterà quindi libera, garantendo presenza e sicurezza.

E’ anche già allo studio il bando, a cura dell’ufficio Patrimonio, per identificare un gestore idoneo per l’erogazione del servizio.

Quindi: davvero benvenuta “Ciclostazione con ciclofficina”!

Road map to Monguzzi II

Ieri Concetta Monguzzi ha ricevuto l’investitura ufficiale verso il secondo mandato. E adesso? Ci sono circa tre settimane di tempo per presentarsi in Consiglio comunale con la nuova Giunta e i nuovi Consiglieri.
Durante quella seduta si svolgeranno alcuni adempimenti di rito e probabilmente già i gruppi consigliari faranno alcune considerazioni sulla tornata elettorale.
Ci sono invece 4 mesi di tempo (quindi dopo l’estate) per la presentazione in Consiglio comunale del programma amministrativo da parte del Sindaco.

Ma nel frattempo l’attività municipale non si ferma affatto. Tra le opere pubbliche già in cantiere o comunque in programma per quest’estate, infatti, segnaliamo la ciclofficina, il rifacimento delle facciate della case popolari di via Ferrucci, la conclusione della Città dei bambini (in piazza Craxi), alcune nuove aule alla Moro e a Santa Margherita, l’avvio del cantiere del palazzetto dello Sport e il nuovo bando per le strisce blu.

Mica male per un periodo di ferie…

Le case popolari fanno cappotto

Si avvicinano le elezioni, ma l’amministrazione Monguzzi non smette di lavorare. Un’altra opera importante, sia per investimento (oltre 800.000 mila euro) sia per impatto sul territorio, è il restyling della case popolari di via Ferrucci: uno storico complesso che mostra tutti gli acciacchi dei suoi 70 anni.

In autunno partirà il completo rifacimento delle facciate, con tanto di “cappotto” termico (che permetterà di risparmiare sulle bollette) ma che implica pure la messa a norma degli impianti di riscaldamento, i quali oggi hanno le canne fumarie che finiscono appunto sulla facciata.

Insomma, un lavoro che renderà quasi nuovi i 70 appartamenti, in gran parte di proprietà comunale, e il cui notevole effetto finale si può già vedere nel rendering di progetto, appeso anche alle stesse case.

Case comunali, restyling al via: no alle stufe, si alla parabola (Il Cittadino – 20 mag 2017)

Un regalo per il prossimo sindaco

Chiunque esso sia (e noi una decisa preferenza in merito de l’abbiamo…) il futuro sindaco di Lissone si troverà un bel “regalo” sulla scrivania subito il giorno dopo l’elezione: il 26 giugno, il lunedì seguente i ballottaggi delle amministrative, è infatti il giorno previsto per l’apertura delle buste del bando di gara per il nuovo palazzetto del quartiere Moscotti.

Vuol dire che si saprà chi eseguirà i lavori per la struttura da 750 posti e da subito il neo-sindaco avrà una bellissima opera già confezionata e pronta da portare avanti nel suo mandato. Basterà seguire i lavori: altro che la “palestra elettorale” e solo per pochi promessa da certuni sulla carta…

Una riflessione maliziosa: che differenza rispetto a 5 anni fa, quando noi i giorni immediatamente dopo l’elezione di Concetta Monguzzi ci trovammo – sempre nel medesimo contratto di quartiere – il caminone del cogeneratore da spostare (per non parlare del buco nella piscina, delle dimissioni del gestore del Botticelli, delle voragini di bilancio nell’Osservatorio Colore e in Progetto Lissone…).

Un’eredità molto, molto faticosa; ma con impegno ce la siamo cavata, e ne siamo fieri e contenti per Lissone

Il quartiere don Moscotti avrà il suo palazzetto (Il Cittadino – 13 mag 2017)