Un Contratto onorato fino in fondo
Noi non lo volevamo, eppure – una volta ricevutolo in eredità – l’abbiamo realizzato in gran parte, l’abbiamo migliorato, abbiamo salvato del suolo vergine e costruito meno metri cubi e abbiamo persino risparmiato circa 11 milioni di euro: che cosa volere di più?
Un’interrogazione 5Stelle, l’altra sera in Consiglio comunale, ha permesso agli assessori Anna Maria Mariani e Marino Nava di dipingere il quadro completo del cosiddetto “contratto di quartiere” (la riqualificazione del quartiere ex Ls/1, ora Don Moscotti), dalle origini ad oggi; ed è apparso in tutto il suo valore un grandissimo successo dell’amministrazione Monguzzi.
Ecco il dettaglio per punti:
– il contratto di quartiere è stato approvato nel 2007, con i voti contrari dell’allora minoranza (oggi maggioranza) perché appariva un progetto ciclopico e per vari aspetti azzardato; l’ammontare era di 40 milioni di euro, quasi per il 40% coperti dalla Regione, poi da Aler, dal Comune e dai privati
– nel 2012, all’insediarsi dell’amministrazione Monguzzi, le uniche realizzazioni erano le tre nuove palazzine in cui dovevano trasferirsi gli inquilini della parte di abbattere
– subito la Giunta Monguzzi ha trasferito il cogeneratore, che avrebbe dovuto sorgere nel bel mezzo del giardino della scuola elementare Buonarroti, con un’alta ciminiera al posto del prato.
– quindi è stato realizzato con successo e senza alcun disordine il “più grande trasloco d’Italia”: 134 famiglie dalla “stecca” alle palazzine nuove
– poi è stata abbattuta la stecca degradata, spostando temporaneamente altrove gli alunni della scuola primaria per evitare rischi dovuti al rumore e alle polveri
– è stata concordata con il privato la rinuncia all’ampliamento del supermercato esistente in loco e quella di nuove palazzine di edilizia convenzionata, riducendo dunque l’impatto urbanistico e demografico sul quartiere
– la scuola Buonarroti ha ottenuto diverse migliorie (ingressi, abbattimento passerella, rinnovo giardino), nemmeno previsti all’inizio
– la palestra “scolastica” inizialmente prevista è diventata un palazzetto da 750 posti, per il quale si attende solo la gara d’appalto (competenza provinciale), e non sarà costruito come previsto sul prato bensì sul sedime prima occupato dalle case abbattute, con risparmio di suolo
– il Centro giovanile Cubotto, invece di essere abbattuto e rifatto, sarà riqualificato e raddoppiato, con notevole risparmio sui costi; anche di questo è già stato approvato il progetto preliminare
– ultimo punto dolente: le scale che Aler avrebbe dovuto ristrutturare, ora probabilmente saranno demolite; ed è un’altra diminuzione di pressione demografica in una zona problematica
Questo è ciò che abbiamo fatto in 5 anni (gli stessi trascorsi dall’approvazione alla fine dell’amministrazione precedente), per un totale di 29 milioni di euro e nonostante rallentamenti e ritardi; e hanno ragione gli oppositori a sostenere che raccontarlo equivale a fare uno “spottone” elettorale a nostro favore.
E’ proprio così: abbiamo lavorato bene e molto, e ne abbiamo tanto più merito per il fatto che non era nemmeno una scelta nostra.