MOVE

Sì, è tutto bello ma… a che prezzo?

È di pochi giorni fa un post su Facebook del solito Ruggero “social” Sala nel quale egli affermava di essere orgoglioso di aver governato e lasciato alla città di Lissone delle opere pubbliche che sono dei veri e propri “gioielli”.
Ha poi proseguito facendo un azzardato paragone fotografico tra il “Museo d’Arte moderna” e il “Move”… come dire: la Ferrari e la Fiat. Crediamo proprio che le due opere non siano assolutamente paragonabili: investimenti, finalità, storie e scopi troppo diversi per pensare di fare un qualsiasi confronto.

E molto diverse da quelle attuali – dobbiamo dirlo – sono state anche le strategie politiche che hanno consentito la realizzazione, ad esempio, di Museo, Biblioteca e altro.

Gli oneri di urbanizzazione incassati, gli “scambi” di realizzazione di opere pubbliche in seguito alla concessione dei famigerati “Piani Integrati di Intervento” e una situazione nazionale ben diversa da quella di questi ultimi anni, hanno consentito alle amministrazioni Meroni e Fossati di realizzare opere impegnative e di qualità.

La coraggiosa scelta dell’amministrazione Monguzzi, invece, di preservare il suolo esistente, al momento non permette di poter progettare opere “faraoniche”.

Ma – attenzione! – tutto ha un prezzo: a Lissone nei decenni scorsi è stato utilizzato tantissimo suolo: troppo, quasi tutto (71,3% del territorio cementificato) e il prezzo che oggi paghiamo tutti noi è quello di essere ormai oltre 45.600 abitanti, di essere circondati dal cemento, di avere problemi di edilizia scolastica con “aule pollaio” e scarsità di spazi comuni, con una seria difficoltà di convivenza tra persone di varie fasce di età (bambini, ragazzi, adulti, anziani, disabili…) con interessi e problematiche diverse, tutti con necessità di strutture, servizi e spazi adeguati.

La riflessione potrebbe proseguire, ad esempio, chiedendosi se l’obiettivo che qualcuno pensava di raggiungere con una cementificazione “selvaggia” (oltre al mitico traguardo dei 50mila abitanti!) fosse veramente quello del bene della città e dei suoi cittadini.

Oggi noi qui ci limitiamo alla raccomandazione di affrontare gli argomenti con la giusta lucidità e obiettività, altrimenti ci si potrebbe illudere di essere piloti da Ferrari… guidando una Panda.