Palazzo comunale Lissone

Qualcuno non ha capito!

Purtroppo ci tocca tornare indietro al post di una decina di giorni fa e riprendere la proposta dell’ormai famoso “monumento” che celebri l’impegno e le vittime del coronavirus. Ci sembrava di aver esposto chiaramente come fossero andate le cose, invece evidentemente c’è chi non ha capito. Leggete un po’ come è stata liberamente interpretata la faccenda da un giornale locale.

Riassumiamo i fatti: il consigliere Ruggero Sala propone (attribuendosene in questo modo la paternità) di votare un impegno per Sindaco e Giunta di realizzare un monumento celebrativo dal nome già deciso (Io resto a casa), dal significato già scelto, in concomitanza di una data già stabilita (4 novembre). La maggioranza, per voce di Mattia Gelosa prima e Daniele Mariani poi, ha proposto a Ruggero Sala di ritirare la proposta, di discuterne e di presentarne una condivisa, senza riferimenti ai partiti, ragionando tutti assieme sull’intitolazione e il significato, in modo che fosse il più possibile inclusiva per tutta la città.

Rifiutata la proposta, la maggioranza ha bocciato la mozione e, come da dichiarazioni e comunicato stampa del Sindaco, ha dichiarato che ci avrebbe ragionato nel tempo corretto, con le caratteristiche corrette.

E poi, il sabato successivo, sulla stampa locale compare un articolo dal titolo: “Monumento per le vittime. Il pressing della minoranza alla fine convince la giunta”. Pressing?! La minoranza che fa pressioni e ottiene un OK dalla giunta?! Ci viene da ridere… La storia NON è questa.

Immediata la replica sui social media dei consiglieri e degli assessori della Lista per Concetta che giustamente puntualizzano che “l’articolo è completamente privo di qualsiasi accenno agli interventi dei consiglieri di maggioranza e sarebbe bastato citare il nostro Mattia per dover proporre un titolo totalmente diverso ed evidenziare che nessuno ha cambiato idea”:

La politica vecchia ed ideologica e un articolo sbagliato, dal titolo fuorviante, non hanno proprio fatto un buon servizio. Peccato, neppure nelle pandemie…