LargoSalvadori

Ma diamo i numeri?

La scorsa settimana la nostra città è balzata alla ribalta della cronaca, con tanto di servizi sui TG nazionali, a proposito di urbanizzazione del territorio. Il giornalista di turno ha parlato di un 71% di urbanizzazione e da quel momento sui social le percentuali hanno cominciato a piovere e a rimbalzare da gruppo all’altro. Molti hanno commentato dati e percentuali, tra questi alcuni storici esponenti dei partiti della attuale minoranza che hanno dato una lettura dei numeri un po’ “originale”… Ci permettiamo, quindi, di scrivere anche noi dei “numeri”, quelli che riteniamo significativi e che dovrebbero mettere la parola fine sulla questione.

Il primo dato è che, a Lissone, la percentuale di urbanizzazione supera l’80%: con una popolazione di oltre 46.000 unità significa una densità abitativa di oltre 5.000 persone per chilometro quadrato. Stiamo decisamente stretti (come “sardine”, verrebbe da dire…), visto che la nostra densità abitativa è il DOPPIO di quella media del territorio di Monza e Brianza. E la nostra provincia è in pole position nella classifica nazionale… Certo, il problema ora è il consumo di suolo, ma non ci stancheremo mai di dire che sono state SCELTE POLITICHE quelle che hanno saturato il nostro territorio.

Un esempio? Se su un terreno si costruisce una scuola, una palestra o una attività commerciale/artigianale, certamente si CONSUMA suolo, ma se si costruisce una palazzina di 10 o 12 piani fuori terra, allora la musica cambia. Cambia la viabilità, la sosta, aumentano le richieste di servizi e spesso si innescano problematiche di convivenza, anche tra diverse categorie di cittadini.

Altri dati? Nel 1971 eravamo 30.000, nel 2001 si contavano 34.000 abitanti (+ 4mila in 30 anni).  Nei 17 anni successivi, invece, (dal 2002 al 2019) l’incremento è stato di ben 12mila unità, con tutti i problemi si sovraffollamento che si possono ben immaginare e che rendono più problematica e faticosa la vita in città.

Per questo diciamo BASTA a chi accusa l’amministrazione Monguzzi (“palazzinari” o “giunta dei centri commerciali”) che invece ha messo in campo politiche di riduzione degli ambiti di trasformazione, ha assegnato il minor indice urbanistico possibile e ha rischiato in proprio – con la propria giunta e maggioranza – per “mettere in sicurezza” il territorio.

E infine, a chi vuole accaparrarsi un posto fra le fila della politica locale combattendo contro le strisce blu, consigliamo di documentarsi sulle vicende lissonesi e di analizzare meglio i fenomeni per capire da dove arrivano i problemi della nostra città. Altrimenti farà un cattivo servizio alle persone che vorrebbe rappresentare oggi, ma anche nel futuro.