Il tribunale conferma: musica in piazza!
Il Tribunale di Monza ha confermato in questi giorni la legittimità delle scelta del Comune di adibire Piazza Libertà a luogo di svolgimento di manifestazioni pubbliche.
E’ questa la risposta al ricorso presentato da un abitante di Piazza Libertà che non gradisce lo svolgersi di manifestazioni “rumorose” sotto la propria abitazione sostenendo, ormai da anni, che ciò causerebbe danni alla salute sua e dei suoi famigliari.
Nella sentenza, il Tribunale monzese ha evidenziato il delicato ruolo che compete al Comune: coniugare il diritto di ciascun cittadino alla salute ed al normale svolgimento della vita familiare con altri diritti, di pare valore, quali la libertà di espressione e di associazione, arrivando ad affermare che il Comune ha il dovere – e non soltanto il diritto – di promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale.
Ed ancora, i giudici hanno precisato – con toni tanto chiari da non lasciare dubbi – che il Comune non può certo “impegnarsi verso uno (soltanto) dei propri residenti e comprimere le legittime richieste degli altri residenti”.
A fronte di tali argomenti, i giudici hanno quindi ritenuto “immune da censure” l’operato dell’amministrazione Comunale che, nel promuovere iniziative pubbliche in Piazza Libertà a favore della collettività, ha comunque posto attenzione alla salvaguardia dei diritti dei cittadini residenti, tanto da autorizzare manifestazioni con limitazioni di orario (chiusura entro le 23:00, ad eccezione del Capodanno!) e di contenimento dell’impatto acustico.
Dato che – al massimo – si possono svolgere due manifestazioni “rumorose” al mese, secondo il parere dei giudici tutte queste limitazioni escludono la possibilità che lo svolgersi di eventi in piazza Libertà possa compromettere la salute ed il normale svolgimento della vita familiare dei residenti.
D’altra parte il Collegio ha tenuto anche conto del fatto che colui che ha proposto il ricorso ne aveva già presentati altri negli anni passati (ben 20 dal 2008) e “purtuttavia non ha dimostrato il verificarsi, in quasi dieci anni, di alcun danno irrimediabile”.
La conclusione logica questa vicenda è stata la condanna del cittadino a rifondere al Comune le spese di lite (3.000 euro), tenendo anche conto “dell’avvenuto rigetto di analoghi ricorsi fra le medesime parti”.
Piazza Libertà, quindi, continuerà ad ospitare eventi e manifestazioni, anche perché – come ha sostenuto anche il Tribunale – questa è “la tradizione storica e urbanistica dei Comuni Italiani, nei quali ogni accadimento di interesse collettivo tende a collocarsi in Piazza”.
Non ci sono rumori molesti: sì agli eventi in piazza Libertà (Il Giorno – 27 ott 2017)