Lissone - Protesta per i Centri estivi

Rispetto e conoscenza

C’è una parola importante che deve circolare nella nostra città e per la quale ci si deve spendere: ALLEANZA, cioè quella predisposizione a trovare insieme soluzioni. Parliamo innanzitutto di alleanza tra istituzioni, e poi anche di alleanza tra cittadini.

Le regole del vivere insieme non sono un elenco affidato alla buona volontà di singoli, ma qualcosa che impegna tutti, e a tutti offre delle garanzie. Il compito delle istituzioni è proprio quello di promuovere progetti di cooperazione e sviluppo che favoriscano il bene comune. Perché le istituzioni questo devono fare!

Parlando di servizi alla persona, servizi educativi e sociali, in questi giorni stiamo assistendo ad una alleanza che si è rotta, di istituzioni che non stanno dialogando: da una parte il Sindaco, dall’altra il Parroco. Questa volta il dialogo non c’è e manca pure il rispetto: abbiamo letto frasi denigratorie e diffamatorie, anche da parte di chi è all’interno delle istituzioni.

E in mezzo ci sono le famiglie, i bambini della scuola dell’infanzia, i ragazzi degli oratori feriali con l’estate e il tempo del divertimento, dell’incontro, delle relazioni positive.

Sul tavolo c’è la questione dei contributi per le attività estive delle scuole paritarie, contributi che il Comune quest’anno ha deciso di non erogare. Si tratta di offrire un servizio ai bambini lissonesi e alle loro famiglie, un ampliamento dell’offerta e di posti in una logica di sussidiarietà, visto che il Comune – da solo – non sarebbe in grado di rispondere alle esigenze di molte famiglie di bambini della fascia di età 3-6 anni.

Sul tavolo c’è anche la decisione della Giunta comunale di non concedere più gratuitamente i pasti ai ragazzi degli oratori estivi, decisione che costringe il Parroco ad aumentare le rette o a sospendere qualche servizio.

Ed in mezzo? Sempre i bambini le famiglie.

Noi osserviamo, consapevoli della delicatezza della questione e constatiamo come la maggioranza abbia deciso ed abbia agito senza le necessarie conoscenze. Una su tutti: la consigliera Pellitteri che, in un post pubblico e in modo nemmeno troppo velato, insinua che Don Tiziano dica falsità, faccia la “cresta” e di “ricatti”, di fatto e strumentalmente, l’Amministrazione e l’opinione pubblica.

Noi non crediamo che questo corrisponda al vero. Sappiamo però che, in una trattativa tra istituzioni, mai si parte con l’idea che l’altro deformi, menta, e sia solo spinto da convenienze economiche.

Ci vogliono rispetto e conoscenza, cose che in questa situazione non abbiamo proprio visto. La Consigliera non ha consapevolezza del proprio ruolo: scrive, si dà da fare e difende posizioni, ma senza conoscere. Si è fatta promotrice di incontrare alcune famiglie, ma senza titolo e senza risposte. Anche la Sindaca ha incontrato 3 mamme (forse amiche) ma tutte le altre no!

E in Consiglio comunale è stata fatta una figura davvero misera, che Lissone non si merita. E non se lo merita nemmeno il Don e con lui tutta la Comunità di preti e suore che in questo periodo di vacanza si prenderanno cura di migliaia di ragazzi. Si occuperanno anche del centinaio di adolescenti-volontari che dedicheranno tempo e giovani energie verso i più piccoli, ma che, a loro volta, richiedono atteggiamenti di cura e vicinanza.

Spiace ammetterlo, ma anche stavolta chi ci sta amministrando ha dimostrato di essere senza conoscenza e senza rispetto, per niente e per nessuno.