Lissone - Sindaca Borella

Le bugie regnano…

Riprendiamo oggi un argomento discusso durante l’ultimo Consiglio comunale a fine luglio. Parliamo della SENTENZA VEFER, riguardo alla quale vogliamo precisare che l’accesso agli atti richiesto dai nostri consiglieri Nava e Monguzzi non ha evidenziato da parte dell’allora Amministrazione né trattative né proposte né tantomeno alcuna transazione che prevedesse la cementificazione del territorio, contrariamente a quanto pubblicamente affermato dalla sindaca Borella. Che non ci fossero state proposte, lo ha dichiarato anche il Segretario generale in uno dei documenti che abbiamo ricevuto.

Certo, le interlocuzioni ci sono state perché ordinate dal Tar al fine di trovare un accordo sul quantum da proporre poi al Tar Lombardia in totale trasparenza. Naturalmente gli incontri sono avvenuti alla presenza dei tecnici comunali, dei legali delle parti e degli assessori Nava ed Erba: tutto normale e secondo le regole.

Ma chi “regna” ora a Lissone doveva trovare un cavillo per poter “mettere il cappello” sulla vittoria. Come se la vittoria fosse propria e non sancita da una sentenza del Consiglio di Stato il 7 maggio 2025, a seguito del ricorso alla decisione del Tar, ricorso presentato dai legali del Comune di Lissone il 14 Maggio 2022, durante l’amministrazione Monguzzi.

La sindaca Borella sostiene però che “solo grazie a lei” il ricorso è stato vinto….  Gli avvocati precedenti? Degli incompetenti, forse. Gli amministratori del passato? Pazzi scalmanati che avrebbero prima eliminato 29 ambiti di trasformazione e poi regalato volumetrie ai vincitori al Tar, pur di non pagare nulla. E lo ha ribadito – in modo teatrale – anche il fido scudiero, il consigliere Massimiliano Paninforni che, pur esperto di grande distribuzione, forse non lo è altrettanto in materia legale; ma è lì, e pontifica. Un giudice mancato.

E poi è stata la volta di Matteo Lando, da Desio per provenienza. “Vergogna!” inizia il suo intervento di accusa. “Quelli di prima” hanno trattato, hanno promesso e hanno fatto. Abbiamo fatto l’accesso atti e voi dovete vergognarvi!  A quel punto, incuriosito, il nostro consigliere Nava si è avvicinato e ha gentilmente chiesto dove lui – illuminato Matteo – avesse letto delle proposte che racconta. La risposta lascia senza parole: “No, non ho letto niente, me lo hanno detto e sarà vero!

Vergogna, allora, lo diciamo noi, ricordando che anche le bugie, seppur politiche e raccontate da piccoli politicanti, hanno una data di scadenza e alla fine tutto si scoprirà. E allora altro che “regnare” la Città…