La narrazione
Siamo assistendo, ancora una volta, ad una narrazione tutta “particolare”, faziosa, di parte e inesatta. Il grande risultato ottenuto dal Comune di Lissone nella causa VEFER, secondo il capogruppo leghista Matteo Lando (ma anche secondo la moglie del Presidente del Consiglio Perego, che è intervenuta sui Social sull’argomento) è un merito della Sindaca Borella e della strategia impostata, e anche del cambio di legale.
L’avvocato milanese (molto noto ed affermato) che è stato “cambiato in corsa” da Borella, potrebbe anche prendersela a male, anche se la sua bravissima collega bergamasca (stessa provenienza di varie professionalità sbarcate in città) ha argomentato sulla scorta del ricorso in appello presentato in precedenza dall’amministrazione Monguzzi.
Il cambio di avvocato è stato fatto passare come mossa vincente, come se la causa fosse stata vinta perché il nuovo avvocato era “migliore”… Noi non la conosciamo, ma questa lettura ci pare molto pressapochista e anche svilente.
Lando & Company continuano con una narrazione degli avvenimenti in puro stile salviniano: le “macerie” della città, la situazione impossibile, cose sistemate da Borella (e indirettamente da loro). E naturalmente, visto che la causa VEFER è stata vinta, è merito loro; ma se fosse stata persa sicuramente sarebbe stata colpa di “quelli di prima”.
Noi pensiamo che i cittadini si siano accorti della pochezza dei comportamenti di questa amministrazione e alcuni “bluff” sono stati smascherati (tipo il “buco di bilancio” o l’assegno benefico). Per fortuna i “cattivoni di prima” hanno lasciato alcune opere da concludere, altrimenti avremmo celebrato il nulla cosmico alibrandiano… Dopo un iniziale periodo di silenzio, ora basta aprire i Social e constatare che le lamentele sono diventate tantissime e pesanti.
Infine, si vocifera anche che il leghista Lando sia qui “di passaggio”: un posto per lui – amico fraterno dell’onorevole Andrea Crippa – lo troveranno sicuramente, speriamo fuori Lissone. Per ora ce lo dobbiamo tenere, con le sue certezze, le sue affermazioni spregiudicate e le sue squallide battute.