Lissone - Consiglio comunale

Il voto libero

Ora che sono finalmente libero da qualsiasi imposizione partitica potrò finalmente criticare liberamente qualche scelta di qualche assessore”. “Da ora potrò votare solamente secondo coscienza”.

Queste alcune dichiarazioni del consigliere Stefano Arosio, che ha recentemente abbandonato il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. Oltre alle bordate alla gestione cittadina e provinciale del partito e all’assessore al Commercio Gianfilippo Alibrandi, assessore perché “amico di…” e non per competenza e capacità. Quindi incapacità gestionale locale, provinciale e “amichettismo”: già questo farebbe sobbalzare la Giorgia nazionale…

Ma a pensarci bene, c’è anche di più: nelle parole sul voto del consigliere Arosio, c’è una implicita ammissione che “prima” il suo voto era blindato. Votava per appartenenza, votava seppur con malavoglia, votava secondo quello che decideva la sua capogruppo Felicia Scaffidi (o chi per lei).

E questo è proprio segno e indice di una politica che antepone l’interesse del “Partito” a quello della città. E che non può durare, se non con persone che si limitino ad obbedire agli ordini: non si discute, si seguono le indicazioni del capogruppo di turno e allora va tutto bene.

Infatti il “dissidente” Omar Foligno è stato espulso dal sistema; ora toccherà a Stefano Arosio. Chi ancora non è stato espulso è Daniele Fossati: lui resterà in maggioranza seppur non voluto, seppur non gradito e seppur messo all’angolo – secondo alcune voci – dal tutor Roberto Perego.

Gli altri, al momento, sono ancora tutti lì, con il loro agile indice pronto per il voto.

Comunque siamo contenti della decisione di Arosio: sapevamo che aveva le qualità e speravamo proprio in un suo scatto di dignità e orgoglio. Staremo a vedere se ci saranno altri “dissidenti” che, svegliandosi dal torpore, abbiano un sussulto di coraggio…