DUP, su misura per la città

La seduta consiliare del 21 dicembre scorso ha visto come punto principale dell’ordine del giorno l’approvazione del  Documento Unico di Programmazione (DUP) per il triennio 2018-2020: un documento di ben 225 pagine che, come ha chiaramente spiegato l’assessore Renzo Perego nel suo intervento, è frutto di un accurato lavoro di equipe.
Sono stati messi nero su bianco gli obiettivi strategici che l’Amministrazione comunale intende raggiungere nei prossimi tre anni, ispirandosi alle linee programmatiche presentate in Consiglio comunale lo scorso ottobre e tenendo conto delle risorse attualmente disponibili.

Quanto c’è di concreto?  È vago!” chiosa il consigliere 5Stelle Pier Marco Fossati,  dimenticando (o ignorando) che, come precisato dal dottor Magni e dallo stesso sindaco, il DUP è solo uno strumento programmatico, e non esecutivo, per i progetti in questione e non va confuso col successivo Piano Esecutivo di Gestione (PEG),  quest’ultimo sì contenente gli obiettivi e i dettagli esecutivi dei progetti.

Volete vincere facile” afferma il consigliere leghista Carlo Erba con un lapsus da propaganda di gioco d’azzardo, riferendosi alla concretezza degli obiettivi descritti nel DUP. Ma la concretezza e la fattibilità in termini economici e temporali è proprio uno dei punti di forza di questo DUP, come ha affermato l’assessore e vicesindaco Marino Nava: “contiene novità positive, avendo giovato del coordinamento di settori diversi, di trasversalità e disponibilità ” da parte di tutti, dirigenti inclusi, che hanno contribuito a fornire, attraverso un proficuo lavoro di squadra, “un valido servizio alla comunità lissonese“.

Nessuna strategia (e dobbiamo deludere il consigliere Ruggero Sala che invano la cerca e “non capisce quale ci sia dietro”), nessuno slogan d’effetto (quelli – insieme coi “forconi” popolari invocati dallo stesso – li lasciamo all’apocalittico capogruppo leghista Fabio Meroni ); ci si misura invece con le esigenze concrete collegate alla realtà e ai bisogni della nostra città.

E’ un cambio di filosofia rispetto al passato al quale tutti, maggioranza e minoranza,  farebbero bene a concorrere con proposte e idee, come ricordato dai consiglieri Brivio e Angioletti. “Chi non si fa un’immagine concreta di dove stiamo andando ha una certa miopia” (o – peggio – interessi reconditi ad affermare il contrario).
Tutto in trasparenza: nessuna scusa, anche stavolta, per visioni miopi o di parte.