Piovono tegole…
Ci spiace sinceramente che il territorio brianzolo sia tornato ancora alla ribalta delle cronache nazionali con la recente sentenza della Corte di Appello di Milano che – di nuovo – ha sancito che l’articolo pubblicato nel 2013 dal settimanale L’Espresso non solo conteneva affermazioni veritiere ma faceva riferimento a situazioni obiettive, tanto da anticipare di ben 4 anni l’indagine relativa al cosiddetto “Sistema Seregno”.
Coinvolti in questa vicenda sono l’allora vicepresidente di Confindustria di Monza Mario Barzaghi, il capitano dei carabinieri Luigi Spenga e l’ex sindaco e poi vicesindaco leghista di Seregno, Giacinto Mariani, tutti e tre titolari della società “+Energy”, importatrice di pannelli fotovoltaici dalla Cina e partner di una seconda società – la “Simec” – poi sequestrata perché riconducibile al clan dei Casalesi.
Un clima e un sistema nel quale politica e malaffare andavano – lo dicono i giudici – di pari passo e con intrecci societari e partecipazioni di persone appartenenti a clan malavitosi.
Non ci stancheremo mai di dire che occorre tenere alto il livello di attenzione e non abbassare mai la guardia: ormai è chiaro a tutti che dove ci sono soldi e “grandi affari” c’è anche la possibilità dell’infiltrazione (mafiosa, camorrista o ‘ndranghetista che sia).
Pur non venendo meno al garantismo che anche in questo caso è d’obbligo, dobbiamo però evidenziare come L’Espresso abbia avuto l’”occhio lungo” e come sia stato stabilito, nero su bianco, che il politico leghista appariva molto “vicino” al clan dei Casalesi. La corte di Appello di Milano condanna ora l’ex Sindaco leghista di Seregno a corrispondere le spese legali di giudizio (25.000 euro) oltre ad oneri accessori.
Ma la sentenza ha naturalmente anche dei risvolti politici: il centrodestra brianzolo, infatti, ne esce con un’immagine pessima. Sembra evidente il filo conduttore della faccenda: nel 2013 Giacinto Mariani e la Lega furono i protagonisti di questo articolo; nel 2017 – quattro anni dopo – avviene il recente blitz a Seregno con l’arresto e le dimissioni del sindaco Mazza (PDL) e sempre con lo stesso Giacinto Mariani, ancora in auge, a ricoprire la carica di vice sindaco ed ancora protagonista.
Altro che padroni a casa nostra! Qui i “veri padroni” sono altri: affaristi, persone pericolose, con intrallazzi e interessi privati quando si intravede la possibilità di “fare business”.
«Quel sindaco era insaziabile e onnivoro». Nuova tegola sulla Lega in Brianza (Espresso.it – 5 dic 2017)
In Brianza tra Lega e clan (Espresso.it -22 apr 2013)
Seregno, una tranquilla storia di ’ndrangheta in Brianza (Pagina99.it – 27 set 2017)