Con l’azzardo non si gioca

Molti lissonesi non si riconosceranno proprio in queste cifre e infatti anche in questo caso la statistica del pollo di Trilussa lascia perplessi. “Non è possibile” penseranno in molti, e invece sì: quelli che seguono sono proprio dati reali e ufficiali. Si parla di gioco d’azzardo e l’Amministrazione lissonese, da sempre attenta a questa tematica, ha richiesto all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato i numeri relativi all’ultimo biennio sul gioco d’azzardo (quello legale!) in città.

Questo mercato gode attualmente – e anche a Lissone, purtroppo – di un’ampia e crescente offerta, di diverse modalità di scommessa, di maggiori occasioni e luoghi per giocare e di una pubblicità insistente e accattivante.
Non serve molto denaro per tentare la sorte o abbassare la leva di una slot machine e lasciarsi prendere da suoni, immagini e promesse di vincite tanto incredibili quanto improbabili.

E, con queste premesse, ecco i risultati: a Lissone nel 2016 la spesa annuale pro capite (bambini e anziani inclusi!) per i giochi d’azzardo è stata di ben 2.175 euro! Più di 180 euro al mese a testa spesi in video lotterie, slot machine (le cosiddette “macchinette”), superenalotto e gratta e vinci.
Sono cifre impressionanti, e se pensiamo di togliere dal conto i bambini e tutti coloro che, per convinzione o altri motivi, mai giocano d’azzardo o si limitano a “mettere i numeri al lotto” sporadicamente, il quadro diventa veramente preoccupante.

Con questi numeri ci posizioniamo ben sopra la media italiana (circa 1.600 euro) anche se, rispetto all’anno precedente, a Lissone la spesa pro capite è diminuita di 65 euro. E per completare il quadro, ricordiamo che a volte il gioco d’azzardo è anche una ottima “lavatrice” per il denaro che troppo pulito non è… e a Lissone è già capitato (Giornale di Monza, marzo 2013).

Ma questi dati, benché allarmanti, non colgono impreparati i nostri amministratori che dall’inizio del loro mandato hanno speso impegno ed energie per contrastare il gioco d’azzardo attraverso numerose iniziative.

Grazie al Sindaco Monguzzi, nel luglio 2013 Lissone è stato uno dei primi comuni a sottoscrivere il “Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” e a tale documento si accompagnarono poi azioni concrete come il censimento e le agevolazioni fiscali (sconto del 20% sulla Tares) per bar ed esercizi pubblici che espongono la vetrofania “LOCALE NO SLOT”.

Significativa fu anche la raccolta firme – ben 554 – in collaborazione con il Circolo Don Bernasconi , Spi,  CGIL e Caritas per sostenere il riordino della legge del Governo contro il gioco d’azzardo, cui seguirono la “Settimana No Slot” e una serie di incontri pedagogici con i genitori per aiutarli a trasmettere ai loro figli il valore e il buon uso del denaro. Sono inoltre state identificate sul territorio lissonese 71 aree di rispetto nelle cui vicinanze – nel raggio di 500 metri – non è possibile aprire attività nelle quali si giochi d’azzardo (purtroppo questa regola non è retroattiva…).

“Proseguiremo la Campagna “No Slot” per sensibilizzare le persone sui rischi legati alle ludopatie” afferma il Sindaco Concettina Monguzzi : una conferma che attenzione e sensibilità verso una fascia debole e vulnerabile rispetto all’uso patologico dei giochi d’azzardo, continueranno a caratterizzare l’operato dell’amministrazione Monguzzi.

Gioco d’azzardo, nel 2016 spesi a Lissone 2.175 euro pro capite (Comunicato stampa – 6 dic 2017)