Avanti e indietro, avanti e indietro…
Venerdì scorso abbiamo scoperto con “relativo” stupore che Roberto Perego – il consigliere comunale della Lista civica “Lissone in Movimento”, già candidato sindaco, già candidato alle Regionali e vedremo in futuro a cosa altro si candiderà – è tornato indietro.
Ma cosa è successo? Il 31 dicembre scorso, il suddetto consigliere – in modo assolutamente lecito – ha presentato una ventina di interrogazioni su vari argomenti e su varie questioni; alcune sono state discusse nel Consiglio del 26 gennaio e la discussione delle rimanenti è stata programmata per il 23 marzo.
Peccato che venerdì 23, al momento di illustrare al Consiglio le interrogazioni presentate (e prima di ascoltare le relative risposte), Roberto Perego le abbia ritirate! Non le ha volute illustrare e non voleva nemmeno ascoltare le risposte e le relazioni: insomma, non gli interessavano più.
Perché? Come mai questa retromarcia?
Domande lecite che noi, da semplici ascoltatori, possiamo sintetizzare così: secondo il consigliere le risposte non erano più “attuali” (come fossero scadute, tipo yogurt) e a questo punto non voleva più nemmeno discuterle, voleva buttarle nel cestino, come fossero carta straccia. Il Sindaco e la Giunta, invece, hanno ritenuto opportuno illustrare comunque le questioni poste, rispondere adeguatamente e finire il lavoro. In questo modo si è data la corretta informazione a tutti i membri del Consiglio, ai cittadini presenti in aula, a coloro che guarderanno il Consiglio in differita via streaming e si è dato anche il giusto riconoscimento a chi ha lavorato per documentarsi e fornire risposte puntuali alle richieste presentate (perché, sia ben chiaro, tutto ciò richiede tempo e impegno).
Certo che viene da chiedersi che senso abbia un tal (seppur lecito) comportamento: prima porre una serie infinita di interrogazioni, poi annullarle tutte recitando più volte, fieramente, al microfono: RITIRO L’INTERROGAZIONE!
Ed infine, durante l’esposizione delle risposte, ostentare disinteresse a ciò che avviene in aula mettendosi a leggere un opuscolo qualsiasi… quasi non fosse stato lui stesso “a lanciare il sasso”.
Ecco, questo metodo a noi non piace: non riteniamo giusto né rispettoso far lavorare inutilmente uffici e personale in primis, ma anche Assessori e Sindaco. E non è nemmeno rispettoso nei confronti dei lissonesi, gente operosa per la quale il lavoro è qualcosa di “sacro”: tutti noi – a prescindere dal ruolo – dobbiamo avere rispetto per il lavoro degli altri.
Chissà che ne pensano i primi sponsor di Perego, gli artigiani lissonesi; per analogia sarebbe come se, ricevuta una commessa e preparato tutto per la consegna, arrivi il contrordine: “Lasciate perdere, non ci interessa più… Cordiali saluti!”. Poco simpatico, vero?