Il Listone

Palazzo Terragni non è più la casa del fascio

Lissone - Palazzo Terragni

Lissone - Palazzo Terragni

Ieri sera, durante il “Faccia a faccia” tra i candidati Sindaci organizzato dal Giornale di Monza, il moderatore dell’incontro ha avuto il suo bel daffare per sedare le urla e le provocazioni del pubblico. O meglio: di una parte del pubblico. Durante una risposta di Antonio Erba, Ruggero Sala e Giovanni Camarda hanno gridato e inveito, al punto da impedire l’ascolto di ciò che veniva detto al microfono.

Maleducati, sicuramente, ma anche minacciosi e non solo nei confronti di Antonio Erba, ma anche del moderatore, Omar Porro, giornalista professionista. Dobbiamo anche segnalare che non c’è stato alcun intervento né presa di distanza da parte di chi, per ruolo e posizione, avrebbe invece dovuto richiamare i propri sostenitori a comportamenti civili.

Quando – con modi educati ma decisi – il giornalista ha invitato Sala ad uscire da Palazzo Terragni per permettere lo svolgimento del dibattito, colui che già presume di essere Vicesindaco ed Assessore ai lavori pubblici, ha osato urlare: “Questa è casa mia!”.

No, caro Ruggero, quella è la casa di tutti! Di tutti coloro che credono nella democrazia e che vorrebbero ascoltare un civile dibattito tra i candidati sindaci di Lissone.

Questo è il vero pericolo che corre la nostra città e i cittadini devono saperlo: se vincerà la neofita Borella, dietro i suoi modi – non abbiamo problemi ad ammetterlo – educati e civili, ci saranno poi questi “altri” a governare.

E ieri sera si è ben capito qual è la loro idea di democrazia e di “cosa pubblica”. Potete pure cambiare nome, casacca o bandiera, ma l’estrema destra, resta sempre estrema destra.

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