Il Listone

Il dissenso del presidente

Lissone - Consiglio comunale

Il Presidente del Consiglio Comunale di Lissone, Roberto Perego, ancora una volta si è dimostrato non all’altezza del ruolo e non “Presidente di tutti”. Durante le comunicazioni del Consiglio Comunale di venerdì  02 febbraio, ha interrotto le Comunicazioni dei Consiglieri per far sapere che lui si dissociava e prendeva le distanze da ciò che il consigliere Mattia Gelosa (Pd) stava dicendo.

Ma cosa aveva detto Mattia di tanto sconvolgente? Semplicemente stava commentando le dimissioni dell’ormai ex sottosegretario Vittorio Sgarbi, citando le inchieste che lo vedevano coinvolto, gli auguri di morte ad un giornalista, l’apertura in pubblico della cerniera dei pantaloni e il linguaggio scurrile utilizzato che certamente non si addice a chi ricopre un ruolo istituzionale e, addirittura, dovrebbe occuparsi di cultura…

Tra politica, cultura, furti, offese, parolacce e gestacci, la situazione  era ormai insostenibile e richiedeva (già da tempo…) le dimissioni del sottosegretario. (E questo, a nostro parere, è anche ciò che pensava la maggior parte degli italiani).

Ma a questo punto il presidente Roberto Perego, paladino dei diritti altrui (soprattutto se “potenti”) si è sentito in dovere di prendere le distanze e, con un ragionamento da “finta minaccia”, si è rivolto a Gelosa dicendo, in sintesi: “Se Sgarbi si sentirà offeso dalle sue parole, che sono state davvero pesanti, lei ne risponderà in proprio ed io prendo le distanze. Ne pagherà le conseguenze”.

Una minaccia vuota, inutile, spocchiosa, sprezzante della tutela che un Presidente deve a tutti i suoi Consiglieri. Probabilmente il “tutor” una cosa del genere non l’avrebbe mai detta “ai suoi”, ma a Mattia Gelosa sì! Ricordiamo che in altre situazioni (ad es. caso Scaffidi) il Presidente si è ben guardato dal prendere le distanze da ciò che veniva affermato in aula da un consigliere! Veramente imbarazzante, questo tutor,  così come le giustificazioni arrivate dai banchi della maggioranza.

Noi saremo sempre dalla parte di chi argomenta, dibatte e denuncia. Nessuna paura e nessuna velata minaccia possono inibire l’autonomia dei consiglieri. Peccato che proprio Perego non lo ricordi e non difenda mai il ruolo. Ma essendo inadeguato… resta tutor di parte.

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