Politici italiani

Quelli che non hanno capito

Non hanno capito i politici o, per meglio dire, i “politicanti romani”: non hanno capito di avere fallito. Dopo le audizioni di Mario Draghi, è tutto un susseguirsi di dichiarazioni, di precisazioni, di distinguo. “Io non ci sto” (Giorgia), “Io non ho posto nomi o veti” (Matteo e Giancarlo), “Io non ho nessuna pretesa di visibilità” (altro Matteo), “Noi ci saremo senza condizioni” (Silvio), “Noi saremo leali e ci saremo” (Vito), “Noi, staremo a vedere…” (altri e minori).

Ma questa politica che continua a parlare, parlare, parlare… ha fallito: non è riuscita a dialogare e a trovare una sintesi. I personalismi ed i personaggi (e di questi ne abbiamo in abbondanza…) hanno prevalso e hanno impedito di centrare il loro obiettivo: fiumi di parole, di recriminazioni, di incontri, di telefonate, di “cambi casacca”, ma alla fine niente di concreto.

Secondo noi, ora, è arrivato per loro il momento del silenzio e dell’ascolto, senza alcuna condizione. Draghi ha già anticipato: prima di tutto competenza, poi serietà, poi progetti per i fondi europei e così via, su questioni concrete. La Borsa ha già premiato la scelta di Mattarella, l’Europa pure e, secondo i sondaggi, anche gli italiani. Solo la politica nostrana continua a voler mettere i “puntini sulle i”: i come inamovibili.

La nostra speranza è che Draghi, scelto non in quanto politico ma come “persona di alto profilo”, non si faccia ammaliare ed offuscare da quella che è la nuova nobiltà romana, ma prosegua dritto per la sua strada lasciando “al palo” i vari politicanti.