Il Listone

Quasi quasi ce la facevamo

Ilaria Salis

Lunedì sera, in Consiglio comunale, per un soffio non è passato un ordine del giorno presentato dalle minoranze: si richiedeva al Governo italiano di intervenire presso quello ungherese per concedere gli arresti domiciliari ad Ilaria Salis, in attesa del processo.

Le privazioni, le catene, il collare e in generale e condizioni disumane di detenzione PRIMA del processo e PRIMA di un giudizio, avrebbero meritato una ben altra votazione. Ma così non è stato.

Colpa di una maggioranza impietosa, giudicante e miope. Fratelli d’Italia, agli ordini di Camarda, la Lega agli ordini di Lando. Feroci i loro giudizi: Ilaria deve stare lì, senza dignità. È un’estremista – secondo loro – e merita quindi tutto ciò, anche se una sentenza non è ancora stata emessa. Così la pensano le “persone per bene”, e lo dicono pure al microfono.

Sensibili e di buon senso, invece, i consiglieri Daniele Fossati, Andrea Carraretto, Cesare Viscardi e il Presidente Roberto Perego che hanno dato ascolto alla loro coscienza e hanno votato con le minoranze.

Spiace – e anche molto – che il Presidente avesse in precedenza espulso dall’aula il consigliere di Vivi Lissone Luca De Vincentis, che non è rientrato al momento della votazione su un emendamento proposto da Daniele Fossati, precedente alla votazione sull’ordine del giorno stesso. Il suo poteva essere il voto in più che avrebbe fatto la differenza.

Alla fine, 10 voti a favore e 10 contrari, ma la mozione non è passata. Stavolta, quasi quasi ce la facevamo. Forse per Lissone non tutto è perduto…

Ordine del giorno: Appello a favore del trasferimento di Ilaria Salis

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