Salone del mobile

Luci spente, tempo di bilanci

Dopo due anni di assenza dal Salone del Mobile di Milano, Borella ed Alibrandi ci avevano anticipato di una grandissima iniziativa sovracomunale che riguardava marketing ed attività produttive e Il Comune di Lissone avrebbe dovuto essere il “regista” dell’iniziativa.

Secondo le dichiarazioni, “prima” doveva essere nell’autunno 2024 e ora che siamo nel 2025, è diventata la progettualità del Salone. Frutto della “grande cooperazione” tra enti ed assessori, ci si aspettava un bell’evento, un’iniziativa che avrebbe riscattato le mancate partecipazioni al Salone del Mobile. Qualcosa che potesse identificare, di nuovo, Lissone come motore prioritario nel palcoscenico dell’arredo e del design.

Ma niente: quest’anno al Salone c’è stata una partecipazione (investendo 13mila euro della Comunità) ma solo “a fianco e a traino” – persino negli spazi fisici – ad APA Confartigianato, del solito Mantegazza, e all’Istituto Superiore Meroni che coi suoi ragazzi è stato presente.

Il Clou? Un incontro tra autorità e rappresentanti Scuola ed Artigiani, il racconto dell’essere artigiano oggi e del saper fare. Una “chiacchierata” tra di loro. Gli espositori che hanno aderito invece negli spazi? 5. E a loro va il nostro ringraziamento perché, se qualcuno fosse per caso passato di lì, almeno il “brand” Lissone l’avrebbe visto…

Pur in attesa della annunciata “Mascotte”, (figlia dell’accoppiata Alibrandi-Borella) almeno il nome della nostra città quest’anno e’ stata presente. Di questi tempi e con questi governanti, è già un successone…

Anche se, secondo l’impressione chi è andato a visitare il “nostro” spazio, è stata una visita che ha suscitato delusione e smarrimento. La famosa e decantata “sinergia” tra Comune e APA, non si percepiva, se non negli spazi degli studenti che – per fortuna – animavano lo spazio a loro dedicato.

Nonostante l‘impegno, anche quest’anno Alibrandi ha dimostrato che non ci si improvvisa nel ruolo di Assessore al Commercio e alla Attività produttive. Avrebbe potuto ricoprire altri incarichi, ma non questo. Certamente, in una maggioranza di “signorsì” nessuno avrà nulla da dire. Perché le “poltrone”, qui, non sono quelle di arredamento e design!

Comunque, per la famosa “mascotte”, restiamo in attesa sperando che non sia troppo dannosa. Sarebbe bello, invece, che succedesse come nelle fiabe: immaginiamo Mastro Geppetto che, grazie alla maestria artigiana ed al proprio buon cuore, da un pezzo di legno, possa creare … Pinocchio.