Il Listone

Lissone, politica insicura

LISSONE, POLITICA INSICURA Oggi Lissone non è una città sicura, e lo scriviamo con rammarico e con amarezza. L'ultimo episodio, relativo ad un tentativo di "sottrazione" di un bambino fuori della Scuola, testimonia come si debba stare molto attenti. In merito al grave episodio, avvenuto all’esterno dalla scuola San Mauro, la Sindaca Borella non ha neppure ritenuto opportuno informare il Consiglio Comunale. D'altra parte, è ormai chiaro come lei ed il Presidente Perego considerino “accessori” i propri consiglieri di maggioranza. La Giunta è ormai collegata ciascuno ai propri rappresentanti politici, e su tutti c’è la macchina amministrativa (guidata dai Dirigenti) che procede per gestire l'ordinario. E per lo straordinario, c’è quello che ha lasciato l’amministrazione Monguzzi, con il PNRR ormai affossato nelle mani di Camarda Lissone, che secondo gli annunci elettorali avrebbe dovuto diventare una “città sicura”, ogni giorno si sveglia con un problema diverso. L’Esercito - che presidiava la Stazione ferroviaria - non si vede più; la Polizia locale - che doveva aumentare i presidi - non decolla, pare, per effetto della continua mobilità e dei trasferimenti; il progetto dell'illuminazione pubblica è al palo. Addirittura, in risposta ad una signora nel pubblico, il Vicesindaco ha ammesso che lui non riesce a migliorare la situazione dei pali spenti e di farlo lei, se è capace. Nelle ultime settimane si sono verificati danneggiamenti notturni alle auto e le strade, sempre più disastrate, sono insicure e pericolose; in piazza Libertà ci sono ragazzini che importunano famiglie ed anziani e la sicurezza dei bambini, dopo l’abolizione della ZTL, è molto più a rischio. E in tutto questo, settori Servizi sociali e Cultura: non pervenuti. Quel meccanismo virtuoso di prevenzione e cura e di assessori fra la gente è stato interrotto ed è scomparso. Ma per i consiglieri di maggioranza va tutto benissimo, e anzi: si sprecano a lodare manifestazioni deserte e inutili. Allora, forse, il problema non è solo la sicurezza, ma anche la politica. E i cittadini, ormai, l’hanno capito.

Oggi Lissone non è una città sicura, e lo scriviamo con rammarico e con amarezza. L’ultimo episodio, relativo ad un tentativo di “sottrazione” di un bambino fuori de scuola, testimonia come si debba stare molto attenti. In merito al grave episodio, avvenuto all’esterno dalla scuola San Mauro, la Sindaca Borella non ha neppure ritenuto opportuno informare il Consiglio Comunale. D’altra parte, è ormai chiaro come lei ed il Presidente Perego considerino “accessori” i propri consiglieri di maggioranza.

La Giunta è ormai collegata ciascuno ai propri rappresentanti politici, e su tutti c’è la macchina amministrativa (guidata dai Dirigenti) che procede per gestire l’ordinario. E per lo straordinario, c’è quello che ha lasciato l’amministrazione Monguzzi, con il PNRR ormai affossato nelle mani di Camarda.

Lissone, che secondo gli annunci elettorali avrebbe dovuto diventare una “città sicura”, ogni giorno si sveglia con un problema diverso.

L’Esercito – che presidiava la Stazione ferroviaria – non si vede più; la Polizia locale – che doveva aumentare i presidi – non decolla, pare, per effetto della continua mobilità e dei trasferimenti; il progetto dell’illuminazione pubblica è al palo. Addirittura, in risposta ad una signora nel pubblico, il Vicesindaco ha ammesso che lui non riesce a migliorare la situazione dei pali spenti e di farlo lei, se è capace.

Nelle ultime settimane si sono verificati danneggiamenti notturni alle auto e le strade, sempre più disastrate, sono insicure e pericolose; in piazza Libertà ci sono ragazzini che importunano famiglie ed anziani e la sicurezza dei bambini, dopo l’abolizione della ZTL, è molto più a rischio.

E in tutto questo, settori Servizi sociali e Cultura: non pervenuti. Quel meccanismo virtuoso di prevenzione e cura e di assessori fra la gente è stato interrotto ed è scomparso.

Ma per i consiglieri di maggioranza va tutto benissimo, e anzi: si sprecano a lodare manifestazioni deserte e inutili. Allora, forse, il problema non è solo la sicurezza, ma anche la politica. E i cittadini, ormai, l’hanno capito.

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