Il Listone

La fiamma non è in… Salvo

Cartelloni elettorali

Doveva essere uno degli assessori di Fabio Meroni (se il Centrodestra avesse vinto le elezioni di giugno…), è stato uno dei più grandi accusatori della Giunta Monguzzi sui social, dove ha provato (senza riuscirci) a far rumore su qualunque questione potesse avere a che fare con la politica.

Certo, ora non può passare sotto silenzio – come il centrodestra sta cercando di fare – l’addio di Pietro di Salvo a Fratelli d’Italia. Uno strappo che le malelingue – molto spesso ben informate – attribuiscono a dissidi interni al partito dove ormai il comando della linea politica è assunto da Giovanni Camarda.

In particolare, Di Salvo non avrebbe apprezzato la doppia candidatura alle elezioni regionali di Lino Fossati (vicino a Fabio Meroni) e Felicia Scaffidi (appoggiata proprio da Camarda).

Così, spenti anche i sogni di una candidatura alla Camera o al Senato, per l’ex assessore della Giunta Fossati non è rimasto altro da fare che accomodarsi fuori dal partito. Questione di sedie (di “cadreghe” per dirla alla brianzola) per mantenere i delicati equilibri interni; la tempistica, d’altronde, non lascia spazio a molte altre interpretazioni.

Poi se qualcuno non ottiene ciò che vuole, alza la voce, sbatte la porta e se ne va. Ma, a volte, basta qualche promessa per vederlo rientrare dalla finestra.

Di Salvo lascia Fratelli d’Italia (Il Cittadino – 10 feb 2018)

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