Centri estivi

Insieme, ma da soli…

Domenica scorsa abbiamo letto “Insieme”, l’informatore della Comunità Pastorale di Lissone che ogni settimana propone riflessioni, comunica e informa. E siamo rimasti sgomenti. Nella parte finale si parla dei centri estivi delle scuole paritarie e degli oratori: sono servizi rivolti a bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni circa che, al termine della scuola, possono trovare luoghi e momenti di ricreazione e di educazione all’interno delle scuole paritarie. Sono luoghi sicuri e gradevoli e sono di grande aiuto per le famiglie con impegni di lavoro.

Ma ciò che abbiamo letto su “Insieme” ci ha lasciato senza parole: il Comune, che ha sempre dato un contributo economico per i centri estivi delle scuole paritarie, quest’anno non lo darà! E anche per gli oratori il contributo sarà drasticamente ridotto!

Le famiglie lissonesi saranno quindi costrette a pagare a caro prezzo le settimane ai centri estivi o negli oratori, oppure dovranno arrangiarsi a cercare altre soluzioni.

Molte sono le domande che ci poniamo e che vorremmo porre soprattutto a chi – ad esempio al presidente del Consiglio comunale Roberto Perego – quando era all’opposizione, ogni volta chiedeva più risorse e più contributi per le scuole paritarie e gli oratori.

Le nostre domande anticipano quelle che le famiglie si faranno a breve: dove si possono mandare i ragazzi durante la giornata lavorativa? I centri estivi pubblici (anch’essi con tariffe aumentate) reggeranno una domanda così massiccia? E per le famiglie che hanno due o più figli e non possono permettersi gli aumenti di retta e di mensa, cosa si pensa di fare?

Quello che si legge sull’informatore della Comunità pastorale è chiarissimo: promesse in campagna elettorale disattese, interventi che non vanno certo nella direzione di rispettare il diritto all’educazione dei bambini e di sancire la parità delle scuole, una scelta politica della quale non è chiara la logica.

Emerge la figura di una Sindaca e di una Amministrazione disattenta e distante dai cittadini e dalle famiglie. I genitori di alcune scuole statali ci risulta si stiano organizzando per discutere e protestare contro l’aumento delle tariffe e il taglio ai contributi ai centri estivi e può essere che, dopo la lettura del foglio normalmente distribuito in tutte le Parrocchie della città, alcuni fedeli si stiano domandando se hanno fatto davvero bene a fidarsi. L’assegno benefico era una bufala (fino a prova contraria, cioè a ricevuta mostrata), la difesa degli ultimi uno slogan, l’attenzione ai bambini forse solo uno strumento elettorale.

Qui a Lissone purtroppo siamo alla frutta: è più facile e comodo continuare con lo slogan “non abbiamo soldi” e dare la colpa “a quelli di prima. Quelli che le tasse e le tariffe non le hanno aumentate e che erano davvero vicini ai cittadini – anche con i contributi – per sostenere quel sistema che fornisce un prezioso servizio a tutta la città.

Estratto da “Insieme” – 14 mag 2023