Nello spazio delle “commemorazioni” durante il Consiglio comunale di giovedì scorso, il nostro gruppo ha affidato alla consigliera Monguzzi il compito di una riflessione sulla scomparsa di Silvio Berlusconi, che qui sotto riportiamo integralmente.
Dal nostro punto di vista, i ricordi parziali, interessati da logiche di partito e che raccontano solo una parte della storia e della personalità non vanno bene.
Non abbiamo quindi voluto partecipare a questo pseudo-processo di beatificazione che – secondo noi – deve interessare appunto solo santi e beati “veri”. Toccheranno ai posteri le sentenze sui fatti e i comportamenti, mentre in un futuro (molto) prossimo potremo direttamente assistere – o meno – al naufragio di Forza Italia.
“Di chi è appena morto o si tace, o si parla bene”. Così recita un antico detto.
Io taccio, non voglio parlare di Berlusconi come persona, come politico, come imprenditore. Non lo faccio perché non saprei parlarne bene.
Ciò che lui è stato mi ha aiutato a cercare di essere diversa, mi ha aiutato a rafforzare ciò in cui credo che non si basa sul successo, sull’applauso, sull’individualismo, sul guadagno, sul fatto che tutto (cose, uomini, donne, in politica e negli affari) si può comprare.
Mi ha aiutato a crearmi una identità diversa e ha rafforzato il mio coinvolgimento. Spesso gli avversari servono.
Non mi accanisco contro di lui, non partecipo al processo di beatificazione. Ho il giusto senso di “pietas”, perché un uomo è morto. Ha lasciato la famiglia e gli amici, ha lasciato il suo “trafficare” nel mondo.
Porgo le condoglianze ai suoi figli, a chi gli ha voluto bene, ai colleghi consiglieri di forza Italia qui in Consiglio comunale
Abbiamo sentito fiumi di parole e di commenti in questi giorni e molti ne sentiremo ancora. La storia darà ragione e ricostruirà la verità. Forse.
Si chiude un’epoca, questo è sicuro. Io lo spero.
E spero si riconquisti un concetto di etica che in questa parte di storia si è perso”.
Consiglio comunale del 15 giu 2023 – Intervento di Concettina Monguzzi alle ore 21,21