Il buon politico non fa il “padrone”
“Cerchiamo di non essere ipocriti. Possiamo chiedere l’onestà, la competenza, l’impegno, il rispetto della legalità a chi ci governa e a chi ci governerà solo se anche per noi sono valori in cui crediamo e che realizziamo nella vita”.
Parla chiaro don Tiziano Vimercati, parroco della Comunità pastorale di Lissone “Santa Teresa Benedetta della Croce”, che dedica alle prossime elezioni amministrative il lungo editoriale del suo bollettino settimanale.
Il parroco continua, bacchettando da una parte l’arroganza del potere e dall’altra le blandizie del populismo:
“A chi governa, a tutti i livelli, possiamo chiedere, e ne abbiamo il diritto, competenza, preparazione, genuino senso dell’onestà, rispetto della legalità per poterla poi chiedere ai cittadini, rispetto profondo verso tutti, avere a cuore i più deboli, favorire la solidarietà, il volontariato, tutelare il lavoro e dare speranza ai giovani, difendere la libertà di educazione, superare le emarginazioni.
Gestire ciò che è di tutti, il denaro pubblico, il territorio, la qualità della vita, la ripartizione dei benefici e dei sacrifici, richiede molta serietà e rispetto della gente. Ma che ci può essere solo se chi ci governa non si dimentica che nessuno l’ha eletto padrone della città.
Chiediamo anche che non ci si limiti all’ordinaria amministrazione, alle cose che appagano nell’immediato nella speranza che procurino qualche facile consenso, e tanto meno che si cavalchino e si fomentino le paure costruite ad arte, ma si pensi al futuro, alla città che desideriamo consegnare ai figli e ai nipoti, in qualche misura chiediamo che ci sia anche qualche “bel sogno” da realizzare, capace però di trasformare la quotidianità e renderci migliori”.
Un bel programma, e per quanto ci riguarda lo sottoscriviamo.