Ragazzi & smartphone

I grandi? Assenti

Ma dove andremo a finire!”, “Figli di ceffoni mancati!”, “Mio/a figlio/a non lo farebbe mai!“. Negli ultimi giorni sui social locali si è letto tutto e il contrario di tutto riguardo la vicenda (già monitorata dalle Forze dell’Ordine e segnalata da cittadini e Amministrazione comunale) dei gruppi di preadolescenti che mancano ripetutamente di rispetto a persone e beni comuni, imbrattando, vandalizzando e offendendo chiunque capiti loro a tiro (vedi precedente articolo).

“Ma dove sono i genitori?” si chiedono cittadini e istituzioni, consci del fatto che la Polizia locale debba sì monitorare la situazione, ma che certi comportamenti siano il segno evidente di una mancanza di educazione e di controllo genitoriale.

I grandi assenti di tutta la vicenda, infatti, sono proprio i genitori di questi bambini (perché tali ancora sono, hanno meno di 14 anni) che evidentemente pensano di aver assolto al dovere genitoriale semplicemente fornendo comodità, vestiti alla moda e smartphone ai propri figli. E dobbiamo tristemente constatare come spesso il cellulare divenga lo strumento privilegiato di dialogo con i figli, strumento al quale vengono delegati controllo e relazioni.

Cari genitori (assenti), occorre trasformare quei messaggini, quel passo veloce e distratto, quei selfie rubati col figlio in tempo di qualità da trascorrere insieme: tempo in cui si smette di fare i genitori-amici e si torna ad essere guida, esempio, spiegazione, regole.

I genitori devono farsi carico delle responsabilità del loro ruolo educativo nella realtà, non nel virtuale. Di questo hanno bisogno i nostri ragazzi, non dello smartphone ultimo modello per chattare o per immortalare l’ultimo atto vandalico compiuto.