Dire fare litigare
È trascorsa una settimana dal voto, e già all’interno della coalizione di centrodestra di Laura Borella volano i primi stracci. A noi era già chiaro come sarebbe andata e, puntuali come un orologio svizzero, ecco comparire i primi post “avvelenati” su Facebook.
La questione – manco a dirlo – sono i numeri, O meglio: la leadership, le cariche, i pesi e le proporzioni della vittoria legate ai numeri. Ha votato il 46% dei lissonesi, Laura Borella ha ottenuto il 50,33% e ha vinto al primo turno. E ora Ruggero Sala e i suoi – braccio destro e braccio sinistro – reclamano posizioni e postazioni.
Questo è il senso dei post di Aldo Motti (capolista di Per Lissone Oggi, lista di Ruggero Sala prima della sua svolta all’estrema destra) e dei commenti di altri che erano in lista con lui.
Sommando i voti ottenuti da Fratelli di Italia (2.211) e dalla “Lista del cuore” (347) si ottiene un bel 16,76%, la percentuale più alta tra le forze della coalizione di Borella: quindi “è giusto” (?!) reclamare posizioni di prestigio (vicesindaco, ad esempio…) e avere più “peso” nell’indirizzo e nelle scelte dell’amministrazione.
Le “giuste pretese” si sono quindi palesate tramite messaggi e post con affermazioni più o meno velate, ma non sono mancati anche gli insulti.
E in tutto questo il sindaco Borella che fa? Proprio nulla, anzi: finora non ha neppure indirizzato un primo messaggio ai cittadini che andrà a rappresentare nei prossimi anni.
L’impressione è che lei e la Lega – composta sì da “giovani”, ma che non sanno quasi nulla di Lissone – dovranno subire scelte e situazioni che altri decideranno.
Diciamolo: hanno già cominciato ad un livello imbarazzante…