Piazza Libertà

Di Piazza, di Libertà, di questi tempi

Viviamo tempi strani, particolari, tempi in cui sembra che la scala dei valori sia cambiata, fin quasi rovesciata. Di questi tempi – che diremo “alla rovescia” – la Giustizia (quella con la G maiuscola) è guardata con sospetto mentre la “giustizia sommaria” è esaltata e agevolata, come si evince dalle cronache nazionali recenti.

Un assaggio di questi tempi “alla rovescia ” l’abbiamo avuto anche venerdì sera a Palazzo Terragni, ascoltando un intervento durante l’incontro cittadino in occasione della presentazione dei tre progetti finalisti per la riqualificazione di Piazza Libertà.

Si è convenuto che, così come oggi appare, la nostra piazza principale possa essere ritenuta uno “spazio vuoto“, “poco attraente“, un “non luogo” in quanto “semplice passaggio e non conviviale, mancando di comfort“. Insomma, a Piazza Libertà urge un restyling capace di restituire vitalità a quello che deve essere al fulcro della città e del commercio.

La sala ha convenuto con queste considerazioni, ma un paio di cittadini hanno vistosamente protestato sostenendo che “sono altre le priorità ” e – addirittura – contrastando la scelta di far votare i cittadini, reputando che dovesse essere il Sindaco a fare tutto da solo e decidere per tutti.

E ci ha pensato proprio il Sindaco Monguzzi a rimettere le cose al loro posto, in risposta a certe affermazioni da “tempi rovesciati”:

La Piazza – così come la concepì e la realizzò la giunta leghista nel 2012 – doveva essere un “vuoto apposito perché i cittadini lo fruissero, svuotata di auto, fontana e parcheggio“, da animare con eventi; “si è cercato di riempirla in modo continuativo ma pur sempre sporadico“, perché “non si possono creare eventi ogni giorno: è stata palestra, mercato, laboratorio, concerti“, ha continuato il Sindaco. “Ma le esigenze dei cittadini sono quelle di usare la piazza in modo QUOTIDIANO, continuativo per sostare, chiacchierare in un posto protetto, tranquillo, sicuro, per stare insieme. DA QUI nasce l’ esigenza di mettere a posto ciò che si è rotto (fontanelle, verde). La piazza è identità e luogo di commercio e PER QUESTO si vuol valorizzare non solo il fulcro della città ma ciò che porta e sta intorno alla piazza”.

Infine, il Sindaco ha riportato il discorso sull’affermazione “alla rovescia” di quel cittadino che ha contestato il voto popolare: “Non si può essere pressapochisti, Lissone merita professionalità“. E anche noi la pensiamo assolutamente così.

I tre progetti selezionati e premiati (sito del Comune di Lissone)
Tutti i progetti partecipanti (video – 6′ 32”)
Come e dove esprimere la propria preferenza (sito del Comune di Lissone)