Siate vigili…

Interessante discussione l’altra sera in Consiglio Comunale riguardo alcune interpellanze. Era tempo, infatti, di “Question time”, un Consiglio comunale particolare durante il quale i consiglieri possono sottoporre alla Giunta ed al Sindaco interpellanze ed interrogazioni circa fatti, avvenimenti, procedure, progetti etc. Dalle risposte fornite – sia a voce e per  iscritto – si scoprono sempre cose interessanti, particolari e dettagli che non tutti conoscono.
E proprio per divulgare notizie e particolarità, ma anche strategie amministrative ed effetti di tali strategie, alcune interpellanze e le relative risposte saranno riprese nei prossimi giorni sul nostro sito.

Quest’oggi parleremo dell’interrogazione posta dal consigliere Daniele Fossati che ha richiesto i numeri relativi alle infrazioni del codice della strada avvenute sul nostro territorio. Bene, i numeri ci sono e sono interessanti; vanno però letti, spiegati e interpretati.

Ciascuno potrà poi farsi un’idea dei fatti e della necessità (addirittura dell’obbligo!)  che abbiamo – come cittadini – di fare più attenzione e rispettare limiti e regole di sicurezza per evitare problemi (spesso piccoli, ma a volte anche molto grandi) a noi stessi ed agli altri.

Nel 2017 a Lissone sono state date in tutto 21.093 multe; naturalmente le infrazioni non sono state commesse solo dai lissonesi ma da tutti coloro che sono transitati sul nostro territorio e non hanno rispettato le regole.

Ecco – nel dettaglio e con qualche commento – la suddivisione per tipologia:

117 – mancata copertura assicurativa (si rischia grosso e si rischia tutto, in alcuni casi di sinistro)

935 – mancata revisione (stesso discorso di cui sopra, senza revisione la copertura assicurativa NON è garantita)

1.457 – passaggio a semaforo rosso (non giallo!) (soprattutto in via Matteotti, dove in passato si sono registrati gravi incidenti per collisione tra autoveicoli e/o pedoni, con pesanti conseguenze alle persone)

3.533 – autovetture in divieto di sosta

5.771 – autovetture in divieto di sosta per pulizia strade (se vogliamo una città pulita, occorre osservare scrupolosamente le regole: una o più auto in divieto a volte impediscono la pulizia di un lungo tratto di strada!)

62 – autovetture in divieto di sosta in uno spazio disabili (non è neanche il caso di commentare!!)

69  – superamento limiti di velocità (ricordiamo che, in caso di incidente, la velocità aumenta in modo significativo i danni alle persone)

600 –  mancata comunicazione punti patente (per poter scalare al conducente identificato i punti)

760 – infrazioni varie di veicoli a motore

7.751 – accessi non consentiti alla ZTL (con pericolo per i pedoni, che nella ZTL si sentono sicuri e protetti)

26 – infrazioni comminate a biciclette (non si può fare tutto quello che si vuole, nemmeno in bici!)

12 – mancato rispetto delle regole di conduzione degli animali domestici

Ringraziamo quindi il Comando della Polizia locale che ha vigilato, contestato, coordinato e condiviso, mettendoci tutto l’impegno necessario per la cura e la protezione del bene comune.

Nello stesso tempo, però, occorre che tutti noi – cittadini ed utenti della strada – ci si guardi dentro e ci si interroghi su dove e come vogliamo vivere la città.
Vogliamo davvero continuare a mettere in pericolo noi stessi e altri cittadini?
Vogliamo davvero continuare a passare col semaforo rosso?
Vogliamo davvero avere livelli di consapevolezza civica scarsa, ed in alcuni casi addirittura censurabile?

Molti accusano l’Amministrazione di voler “fare cassa” ma così non è! Quanto sarebbe bello poter azzerare il numero delle multe! La nostra città sarebbe allora più sicura, più pulita e si potrebbero impegnare le risorse in altro.

Ciascuno di noi può contribuire in prima persona ad aumentare la sicurezza sulle strade di Lissone, e con pochissimo sforzo: semplicemente moderando la velocità, dando la precedenza ai pedoni, rispettando i semafori, le precedenze e i divieti di sosta e guidando in condizioni fisiche idonee (e senza utilizzare il cellulare!)
E… siate vigili!

Paperino e il regolamento di Polizia locale

Paperino vedeva la luce in un fumetto e l’Italia diventava per la prima volta Campione del Mondo: correva l’anno 1934, anno che è ricordato anche per l’ascesa al potere di Hitler con l’appellativo di Führer e per l’introduzione in Italia della giornata lavorativa di 8 ore.

A Lissone, invece, quell’anno venne approvato il Regolamento di Polizia urbana, l’atto normativo ufficiale che disciplina i comportamenti da tenere nella città per salvaguardare il decoro e la civile convivenza. Da allora, non ne è stato approvato un altro più recente: in buona sostanza, attualmente i vigili si muovono su norme vecchie di 83 anni.

Qualcuno, però, finge di non ricordarsene. Brutto segno, si vede che l’età passa per tutti, anche per chi ha amministrato (male) questa città per 20 anni. In Consiglio comunale l’opposizione ha detto che ciò non è vero, sostenendo che nel 2010 sia stato approvato il nuovo Regolamento di Polizia Locale, affermando addirittura che questo Sindaco non può governare se non conosce le regole…
Fabio Meroni, Daniele Fossati e Ruggero Sala: lancia in resta e colpo in canna, a tuonare, usando anche termini volgari.

Ma sapevano cosa hanno votato quando erano al governo della città, nel 2010? Quello approvato nel 2010 è un atto organizzativo interno che disciplina soltanto la struttura del Comando del Vigili ma non fornisce alcuna indicazione su come agire all’esterno. Essendo un atto di natura organizzativa – e non normativa – è stato infatti approvato dalla Giunta e non dal Consiglio comunale. In pratica, in quell’occasione è stato rifatto “il contenitore”, lasciando inalterata “la sostanza”; troppo facile.

Questa Amministrazione invece si è posta l’obiettivo di approvare entro maggio il nuovo Regolamento di Polizia Urbana nella sua completezza, dotando il Comando ed i nostri vigili di uno strumento al passo coi tempi con il quale intervenire sul territorio, perché sulla sicurezza non si scherza né, tanto meno, se ne parla tanto per parlare.

Per concludere, come Giunta e come Amministrazione, si è deciso di non raccogliere le sparate dei vari “paperini” politici ma di restare fedeli al nostro stile, che non offende, che non insinua e che piuttosto lavora “pancia a terra”… e Lissone e i lissonesi lo hanno ampiamente capito, loro si.

Prevenire è meglio che multare!

Prevenzione, innanzitutto. E quando c’è di mezzo la sicurezza stradale (di tutti: automobilisti, ciclisti e pedoni) c’è poco da scherzare. E siccome per qualcuno i limiti di velocità sono ancora “un optional”, l’amministrazione Monguzzi ha deciso di agire e affrontare il problema in alcuni dei punti critici .  Tra qualche giorno, infatti, in via Monza, via Cattaneo e via Lecco saranno posizionate delle colonnine con all’interno un autovelox: le 6 postazioni saranno ben visibili sia di giorno che di notte grazie al caratteristico colore arancione e ai catarifrangenti.

I dati dicono che la sola presenza dei box mobili per il rilevamento della velocità (e conseguente multa per l’eventuale infrazione) contribuisce nel breve periodo a ridurre velocità, incidentalità e danni a cose e persone.
Chi rispetta il codice della strada, non avrà nulla da temere; per chi invece vuol “fare il furbo” mettendo a repentaglio la sicurezza altrui, è giunto il momento di togliere il piede dall’acceleratore.

Ma non è tutto: l’obiettivo non è quello di far cassa, tanto è vero che la sperimentazione durerà 4 mesi e sarà anche affiancata da un’analisi della viabilità interna e da un progetto di educazione stradale che coinvolgerà i ragazzi delle scuole lissonesi.

Una risposta concreta e articolata, quindi, alla necessità di una maggior sicurezza sulle nostre strade – soprattutto per ciclisti e pedoni – perché in ambito stradale, prevenire è meglio che multare e multare è meglio che intervenire quando ormai l’incidente è avvenuto.

Sulle strade di Lissone al via la sperimentazione «VeloOK»  (Comunicato stampa – 4 dic 2017)

Lissone più sicura

Venerdì scorso il Sind­aco Monguzzi ha promulgato un’ordinanza con oggetto: “Ord­inanza contingibile e urgente in materia di tutela della viv­ibilità della città e del decoro urbano” e leggendola attentamente si comprende come si tratti di un provvedimento teso a tutelare i cittad­ini da co­mportamenti sgradevo­li, minacciosi, peri­colosi e vessatori.

Il riferimento all’accattonaggio MOLESTO è evidente e certamente non tutte le persone che chiedono elemosina lo fanno con queste modalità, ma ci sono – purtroppo – anche alc­uni che trasformano lo stato di bisogno in aggressiva richie­sta di denaro con una insistenza che sfocia, a volte, nella maleducazi­one e nella pre­potenza.

Parimenti, sono segnalati casi di as­sembramenti di perso­ne – minori e non – che impediscono di fat­to la vivibilità ed il decoro della citt­à, anche in punti st­rategici e vitali per lo svolgimento dei servizi legati all’­essere comunità come ad esempio la Biblioteca, i giardi­ni di Villa Magatti e quelli dietro a Pal­azzo Terragni, la Pi­azza Libertà ed altr­i. E qui, è bene dirlo, spesso non si tratta di stra­nieri…

L’ ordinanza, ne siamo certi, è un provvedimento pr­eso dopo attenta val­utazione dei rischi e dei benefici. La Giun­ta Monguzzi ha sempre lavorato, e così continuerà a fare, per non las­ciare indietro nessu­no dei suoi cittadini, ma è anche consapevole che alc­uni comportamenti – specie se diretti contro anziani, ragazzi e donne – non sono da tollerare, così come non sono più tollerabili gli atti vandalici ai quali troppo spesso ci si ritrova a dover rimediare con i soldi di tutti.

Si badi bene: nessu­n intento discriminatorio o azione repressiva contro chi non dà alcun fastidio, ma SEVERITA’ nei confronti di chi, come a volte è successo, con il proprio comportamento mette a rischio il nostro essere comunità libera e sicura.
E con questa coraggiosa ordinanza continua l’impegno dell’amministrazione Monguzzi a tutela dei cittadini: la direzione è segnat­a.

Ordinanza contro l’accattonaggio molesto, sanzioni fino a 300 euro (Comunicato stampa – 24 nov 2017)

Pillole dal Consiglio comunale /2

IMPRESSIONI DI CONSIGLIO

Pochi Consigli comunali e già possiamo raccontare alcune nostre impressioni.
Il consigliere Sana del Movimento 5 Stelle, dimessosi, è stata una significativa perdita per il nostro Consiglio comunale: ha sempre garantito una opposizione seria, arcigna ma indipendente ed autonoma e questo lo consideriamo un merito, una rarità.
Molti ricorderanno il suo voto, l’unico, contrario alla ricapitalizzazione di Progetto Lissone Spa: tutti gli altri sfilarono la tessera ma lui no, concentrato e convinto delle proprie motivazioni votò contro.

Non ne facciamo certo una questione di contenuto ma di autonomia ed individualità rispetto a tutta la minoranza che già ora, sempre dalle prime impressioni, evidenzia il proprio leader in Fabio Meroni, che detta quindi tempi e modalità.

Qualche esempio? La decisione dell’attuale consigliere comunale Piermarco Fossati di non partecipare alle votazioni delle Commissioni e anche quella di ritirare una mozione da lui stesso presentata con la quale avrebbe ottenuto di impegnare Sindaco e Giunta a realizzare un Cimitero degli animali di affezione.

Non capiamo francamente come un emendamento della maggioranza, che nulla toglieva alla mozione ma che aggiungeva due ulteriori opportunità, abbia spinto il presentatore della mozione stessa a ritirarla e, di fatto, rinunciare a centrare (sulla carta, per ora) un obiettivo per la città.

Il messaggio è stato chiaro: se emendate la mozione, inserendo il concetto di “possibile anche per il privato” e quello di “indagine e fattibilità extracomunale”, io la mozione la ritiro…

Come a i bei vecchi tempi: “Il pallone è mio e se cambi le regole vado a casa e me lo porto via”…
Per il Cimitero degli animali di affezione, comunque, crediamo – e speriamo – non sia ancora detta la parola fine.

MERLINO, BUON LAVORO!

L’Assessore Merlino, dai banchi della Giunta in Consiglio comunale, ha affermato in trasparenza e correttezza che uno degli obiettivi assegnatogli dal Sindaco Monguzzi è il ripristino della Fiera (simile al mercato settimanale del lunedì) che accompagna la Sagra di Lissone, giostre, bancarelle alimentari e bancarelle non alimentari.

Già dai primi giorni del suo mandato, Merlino ha infatti incontrato i rappresentanti di commercianti e ambulanti e con loro ha condiviso la necessità di trovare una soluzione al problema “sicurezza” che negli anni passati ha impedito di effettuare la manifestazione, collaterale alla Festa di Lissone ma tanto cara ai lissonesi: una tradizione, e non solo commerciale, da riscoprire.

E Merlino sta ora lavorando in maniera profusa e dedicata per centrare questo obiettivo, un lavoro testimoniato anche dai Dirigenti preposti e dal Comando della Polizia Locale con i quali ha individuato la strategia corretta per soddisfare tutti: delocalizzare la Sagra in tre vie limitrofe (larghe a sufficienza) lasciando lo spazio per gli eventuali soccorsi.

Allora tutti contenti? Sì, ma non proprio tutti.
Infatti il consigliere Ruggero Sala non si è detto soddisfatto e anzi ha reclamato una inconsistenza nell’operato e una mancanza di progettualità, insinuando dubbi circa i rappresentanti interessati, arrivando anche a presentare un proprio progetto, condiviso da tutta la minoranza. Questo suo lavoro “esigeva” solo essere approvato; non discusso o approfondito o condiviso con la proposta del Comune: solo questo era degno di essere valutato, e nella serata stessa!

La richiesta di inserire una piccola variazione (“testimone del lavoro dell’Amministrazione comunale”) è stata respinta e il progetto bellamente ritirato, come se non importasse tanto l’obiettivo da raggiungere quanto la titolarità dello stesso…

Ci spiace, ma certi comportamentio proprio non li capiamo. Sarà la politica, che è difficile da capire…

 

Erbacce da strappare (a suon di social)

Riscoprire il significato di razzismo in una qualunque provincia italiana, spulciando i social fino ad arrivare alla demagogia spicciola di chi dice “Dovrebbero mandarli a pulire i marciapiedi ma SENZA pagarli: lavoro non pagato, cosí si INTEGRANO“. Insomma: confusione, qualunquismo e diffidenza sono purtroppo ben presenti nelle esternazioni di una fetta – sparuta seppur agguerrita – di lissonesi.

Leggere i commenti di gente  che si lamenta di immigrati e rifugiati (spesso confusi in un unico calderone) non rende giustizia allo stato effettivo in cui si trova la nostra cittadina e l’Italia tutta.

Nell’ultimo anno i reati commessi sul territorio nazionale sono stati  il 7% in meno di quelli compiuti nei 12 mesi precedenti alla rilevazione: diminuiscono infatti omicidi (-11,3%) rapine ( -10,6%) e furti ( -9,2%) (dati del Viminale presentati durante la conferenza di Ferragosto).

Non vogliamo certo affermare che l’Italia sia diventata razzista, anche se aumentano i casi di intolleranza ed il fatto che siano concentrati nelle ultime settimane può distorcere la percezione del fenomeno. Esiste piuttosto un problema di “insicurezza percepita” che non ha un fondamento reale ma è fomentata da mass media e social che, in virtù della famigerata “audience”, ci propinano ogni giorno notizie ansiogene opportunamente ingigantite.

Sta quindi al singolo, prima ancora che alla comunità, scegliere di avvalorare la diffidenza e il pregiudizio, contribuendo così ad aumentare il livello di intolleranza oppure sforzarsi di avere una giusta percezione dell’effettivo stato delle cose e delle situazioni.

Marciapiedi invasi da erbacce a Lissone? “Facciamoli pulire dai profughi” (GiornalediMonza.it)

Questione di “ospiti”

Una delle accuse (accuse?) che di solito gli avversari politici muovono contro le amministrazioni di centrosinistra è quella di essere troppo “morbide” nei confronti dell’ospitalità a profughi, migranti, stranieri in genere: che sarebbero i responsabili di una crescente insicurezza tra i cittadini.

E’ curioso (curioso?) invece che assai minore interesse venga rivolto ad altri ingombranti “ospiti” delle nostre città, sicuramente meno visibili ma incomparabilmente più potenti e pericolosi, come la mafia e la ‘ndrangheta. Associazioni a delinquere che di solito preferiscono le amministrazioni di centrodestra, se non altro perché queste ultime sono più “liberiste” e dunque attuano minori controlli sulle nuove attività commerciali: le più adatte, almeno qui in Brianza, per il riciclaggio e l’impiego del denaro ottenuto con la droga e le altre attività illecite.

Leggete questo raggelante reportage, riguardante città a noi vicine, e poi chiedetevi: ma non è che tutta questa “paura dello straniero” funziona anche da diversivo per dimenticarsi di certi altri “ospiti”?

Una tranquilla storia di ’ndrangheta in Brianza (Pagina99 – 18 giu 2017)

 

La mafia che è tra noi

Torna varie volte il nome di Lissone nell’inchiesta appena conclusa dalla Direzione Antimafia di Milano intorno alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in alcune attività commerciali e finanziarie brianzole.

Anzitutto per la cittadinanza lissonese di alcuni dei fermati, titolari di imprese (i fratelli Alessandro e Nicola Fazio, Vincenzo Strazzulla) e commercialisti (Antonino Ferraro), accusati di aver creato un giro di fatture false per creare fondi neri a disposizione di una cosca siciliana.
Poi come luogo dove si sono svolte le operazioni illecite e gli scambi di denaro.
Quindi per la residenza di un anonimo maresciallo della Guardia di Finanza, che avrebbe passato informazioni riservate ai malavitosi.
Infine per la citazione di Gabriele Volpe, vecchia conoscenza della nostra politica e tuttora candidato per la lista di Forza Italia, di cui in alcune intercettazioni gli arrestati millantavano la conoscenza come possibile aggancio per ottenere la gestione del Centro Sportivo Palaporada di Seregno da parte di Aeb spa (di quest’ultima società Volpe, che comunque non è indagato, è consigliere di amministrazione).

A leggere le carte dell’inchiesta si ha un’idea, da una parte, della ramificazione incredibile ormai raggiunta dalla mafia; dall’altra, dell’abilità dei malavitosi nel gestire operazioni finanziarie complesse.
Mentre invece ci sono strumenti ancora insufficienti per controllare la provenienza del denaro che permette tanti investimenti in esercizi pubblici, anche nella nostra città.

Nella città del mobile spunta la mafia (Il Giorno – 17 mag 2017)
Le mani sui supermercati (Il Cittadino – 20 mag 2017)
In suv dalla Brianza fino in Sicilia per portare i soldi in contanti ai clan (Il Cittadino – 20 mag 2017)
Il pizzaiolo di Lissone che sfornava fatture false e buste paga gonfiate (Il Cittadino – 20 mag 2017)
Gli uomini della mafia e la politica (Il Cittadino – 20 mag 2017)

In via Loreto a 30 Km/h: ora è obbligo

Va in pensione il semaforo più famoso della città, lo “storico” impianto appeso all’incrocio tra via Matteotti e Loreto: quello – per intenderci – “del caffé Milano”. Il semaforo è fuorilegge da un quarto di secolo e finalmente Lissone si mette in regola, grazie alla solerzia del comandante della Polizia locale che si è accorto dell’anomalia ed ha attivato le necessarie procedure.

Ma l’occasione servirà anche a creare un nuovo ingresso alla zona 30 Km/h del centro, che è il provvedimento conseguente alla Ztl secondo il Piano urbano del traffico: infatti intorno all’area pedonale della piazza è prevista una zona in cui la velocità delle auto dovrà essere limitata a 30 Km/h, anche per permettere una percorrenza ciclabile più sicura. Un restringimento all’inizio di via Loreto avrà la funzione di rallentare i veicoli e avvisare fisicamente i conducenti che stanno entrando nella cerchia protetta.
La stessa cosa dovrà poi essere ripetuta negli altri ingressi al centro (via Monza, via SS. Pietro e Paolo, eccetera) e avverrà anche nel centro di Santa Margherita.

E – già che siamo in tema di novità viabilistiche – segnaliamo pure un’opera piccola ma lungamente attesa, più volte auspicata dai membri del Listone qui e in Consiglio comunale: l’attraversamento pedonale protetto su viale della Repubblica, all’altezza di via Redipuglia-Isonzo-Nobel. E’ in arrivo anche quello e sarà speciale, ovvero dotato di una nuova tecnologia di illuminazione che si attiva con un sensore.

Piazza Italia: un nuovo ingresso per la zona 30 km/h del Centro storico (Comunicato stampa – 16 mag 2017)

Viale Repubblica-Via Redipuglia: al via i lavori per il nuovo attraversamento pedonale luminoso  (Comunicato stampa – 17 mag 2017)

Lissone va alla Commissione Antimafia

La nostra città ha fatto bella figura davanti alla Commissione Speciale Antimafia della Regione Lombardia: ben due (su 4) sono stati i relatori lissonesi nell’audizione che il suddetto organo del Consiglio regionale lombardo ha richiesto nei giorni scorsi a Brianza SiCura, coordinamento di Comuni per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata mafiosa.

Si tratta del consigliere comunale Antonino Zagari, che ha riferito di un progetto di analisi delle procedure di trasparenza applicate dai 55 Comuni di Monza e Brianza, e dell’assessore Roberto Beretta del Listone, che fa anche parte del consiglio operativo di Bsc.

L’audizione è stata molto soddisfacente da entrambe le parti; i membri della Commissione hanno dimostrato interesse per l’iniziativa (che è stata definita esemplare) rivolgendo varie domande ai relatori ed elogiando il coordinamento – cui partecipano ormai 13 Comuni brianzoli; per Brianza SiCura si è trattato di un prestigioso riconoscimento e di uno stimolo a continuare con passione il lavoro.

Una delegazione di Brianza SiCura in audizione presso la Commissione Speciale Antimafia della Regione Lombardia (dal sito Brianza SiCura)