Il Parcheggione

“Work in progress”, ma finalmente si intravede la fine!  In questi giorni in molti avranno visto i mezzi all’opera per completare il famoso “parcheggione”: un’area a libero accesso – con sosta non a pagamento – che sarà principalmente a disposizione dei pendolari che partono dalla stazione di Lissone per recarsi nei luoghi di studio o di lavoro.

Il realizzatore (un privato, che sta realizzando l’opera in forza di un precedente Piano di Intervento Integrato) è in ritardo – e di molto – nei tempi di consegna e per questo l’Amministrazione ha richiesto e ottenuto il rispetto del contratto, cioè il pagamento delle penali previste per questa evenienza. Si parla un importo rilevante (oltre 200mila euro) che nei prossimi mesi potrà essere conteggiato nel Bilancio comunale come risarcimento alla comunità per il mancato servizio. Non abbiamo notizia nel passato di altri indennizzi di questo tipo e ci piace che l’Assessore all’edilizia abbia raccontato il tutto, e in modo trasparente, durante l’ultimo Consiglio comunale. Rispetto delle regole, della trasparenza, dell’amministrare come piace a noi.

Ma non è finita: in zona Stazione molti avranno notato anche alcuni lavori stradali in corso, tesi a migliorare la sicurezza e la viabilità: un altro bell’intervento, questa volta a cura dei Lavori Pubblici in collaborazione con la Polizia Locale.

Ed infine non possiamo tralasciare la Ciclostazione: i lavori sono ormai terminati e a brevissimo…  arriverà anche il momento dell’apertura!

Per intanto: viva il Parcheggione!

Un protocollo per la Protezione

Vero orgoglio lissonese per la nostra Protezione civile e per il Comandante Longobardo. Proprio così, come potrete leggere qui, l’esperienza della Protezione civile di Lissone è oggi sotto i riflettori.

Ma veniamo al punto: in caso di emergenza il protocollo e le procedure da attuare sono quelle che fanno la differenza, unite a velocità di intervento, consapevolezza dei ruoli e delle mansioni. I tempi di risposta sono fondamentali ed i risultati positivi sono figli di esercitazioni, competenze, precise disposizioni, procedure testate e condivise. E proprio i protocolli e le procedure implementate dalla Protezione civile di Lissone sono state ora riconosciute a livello nazionale e costituiranno quello che possiamo definire il “Protocollo Lissone”.

Proprio così, il lavoro  e l’impegno del nostro Comandante della Polizia locale Ferdinando Longobardo e della Protezione civile lissonese, del Presidente Galeazzi e dei suoi uomini e donne, è stato apprezzato e premiato con l’adozione del sistema a livello nazionale, una prassi di riferimento a cui tutti dovranno attenersi.

È una grande soddisfazione e ci sentiamo orgogliosi quanto ci capita di leggere e scrivere delle eccellenze lissonesi: complimenti a tutti e soprattutto ai volontari della Protezione civile. E cogliamo anche l’occasione per esprimere la nostra stima per la serietà e l’impegno che mettono nel loro lavoro e ringraziarli delle attività che quotidianamente e settimanalmente svolgono in città.

Guida a un sistema di Protezione Civile Locale, l’esperienza di Lissone nella nuova prassi di riferimento UNI (Mi-Lorenteggio.com – 30 ott 2018)

Chi cade dalla Torre?

Si è svolto nei giorno scorsi un sopralluogo congiunto di tutti i gruppi consiliari (pardon… di QUASI tutti i gruppi, perché Lega e Forza Italia erano assenti) alla caserma dei Vigili del Fuoco di Lissone e, contrariamente a quanto qualcuno con forza sosteneva, abbiamo scoperto che il capo-distaccamento dei Pompieri ritiene che l’intervento sulla Torre di allenamento – attualmente non utilizzabile – possa essere considerato di “bassa priorità”.

Ma come? I gruppi di opposizione hanno costruito un castello di accuse contro l’Amministrazione e il vicesindaco Marino Nava per non essersi mai interessati ai lavori nella Caserma, hanno perfino fatto arrivare i vertici regionali della Lega per sottoporre loro il problema… e adesso il comandante dei Vigili del Fuoco dice che quell’intervento non è poi così urgente?

Ve lo ricordate il gioco della torre che si faceva da bambini? Qui sempre di torre si tratta, ma a cadere stavolta sono le accuse rivolte al Sindaco e alla Giunta da parte di certi gruppi di opposizione.

Sgombriamo il campo: il distaccamento dei Vigili del Fuoco di Lissone è un vanto per la nostra città e un servizio fondamentale per tutta la Brianza. L’Amministrazione, e anche noi del Listone, riteniamo che alcuni interventi nella Caserma siano assolutamente necessari e, di concerto con il Comandante e la dirigente del Settore Lavori Pubblici, le priorità sono già state individuate.
La sistemazione della Torre di allenamento NON È una priorità per i Vigili del Fuoco e, contrariamente a quanto paventavano alcuni consiglieri di minoranza, l’inagibilità della Torre non pregiudica assolutamente la possibilità di continuare ad avere a Lissone i Vigili del Fuoco; l’operatività del Dipartimento di Lissone non è mai stata messa in discussione e quell’intervento si può tranquillamente rimandare nel tempo. Sulle opere strutturali, invece, si interverrà il prima possibile.

L’Amministrazione è in contatto sia con il Dipartimento di Lissone che con i superiori di Milano da cui Lissone dipende ed è bene che questo dialogo prosegua in modo proficuo e corretto, senza inutili passi avanti e ignorando le voci di alcuni politici in cerca di gloria che vogliono salire… sulla Torre.

I nostri Vigili del Fuoco non hanno bisogno di paladini: per il lavoro che svolgono quotidianamente già sono apprezzati e rispettati da tutta la popolazione.

Magazzino, cortile, torre: così la caserma non è sicura (Cittadino – 27 ott 2018)

 

La Sagra di Lissone, tradizione e novità

Questo fine settimana festeggeremo la Sagra di Lissone: come da consuetudine ci saranno i “baracconi”, la torta paesana e ci saranno anche altre iniziative che renderanno piacevoli queste giornate autunnali in città. Ci saranno anche due grandi novità: la prima – lo diciamo subito – ci piace molto ed è la conclusione di un percorso iniziato anni fa per rendere sicuro il “Mercato della Sagra”.

Come saprete, durante i giorni della Sagra, il mercato veniva pericolosamente dislocato nelle vie limitrofe, senza presidi sicuri e, in caso di emergenza,  sarebbe stato difficoltoso o addirittura impossibile il transito dei mezzi di soccorso. Qualche anno fa, il Comandante della Polizia Locale evidenziò questa criticità, e allora, pur sapendo di attirarsi le critiche di molti lissonesi, la Giunta Monguzzi coraggiosamente prese la decisione di mettere la sicurezza al primo posto e sospese lo svolgimento del mercato il lunedì della Sagra.

Di pari passo, tuttavia, iniziò un percorso che oggi raggiunge il suo l’obiettivo: far tornare tutte le bancarelle a disposizione dei lissonesi, che potranno quindi trovare un grande assortimento di merci e prodotti passeggiando per le vie della città. E Lunedì – dalle ore 8.00 alle 14.00 – partendo dalla piazza Mercato e proseguendo per via don Minzoni, via SS Pietro e Paolo, piazza Libertà e via San Martino, ci saranno 140 commercianti, divisi per categoria merceologica, ad attendere i clienti.

E poco importano alcune – nemmeno troppo convinte – critiche che accusano l’amministrazione di sbagliare o di copiare proposte (senza ricordare le differenze tra “fiera” e “mercato”…). Noi crediamo invece che, seppur in via sperimentale, gli uffici e l’assessorato abbiano trovato la ricetta giusta per soddisfare le esigenze di commercio, sicurezza e disponibilità.

Anticipiamo poi un’altra interessante novità: domenica 21 ottobre, tra gli altri eventi legati alla “Settimana dell’Artigianato”, in Piazza Libertà alle 21 ci sarà uno spettacolo affascinante con fontane danzanti di acqua, fuoco e luce. Il tutto a tempo di musica e con un finale tutto da scoprire.

Saranno quarantacinque minuti di spettacolo di suoni, luci, colori ed effetti speciali  al quale non si può mancare. E buona festa di Lissone a tutti!

Una mozione… di fuoco

Il trittico di Consigli comunali iniziato nella serata di giovedì 27 settembre e proseguito venerdì, si concluderà questa sera con l’approvazione del D.U.P. (Documento Unico di Programmazione), lo strumento che permetterà la guida strategica ed operativa del Comune per i prossimi anni.

Nelle prime due sedute, archiviata l’approvazione del bilancio consolidato, ha avuto particolare rilievo la discussione della mozione presentata dai capigruppo delle forze politiche di opposizione: in essa si chiedeva un intervento per la messa a norma del “Castello di manovra” (la torre di allenamento presente nella caserma dei Vigili del Fuoco) e che attualmente è interdetto all’uso per volontà del Comandante del distaccamento, in attesa degli interventi di manutenzione necessari.

Poteva una mozione di questo calibro non essere accolta? Ed infatti, considerato che l’Amministrazione già da tempo sta intervenendo proprio con lavori di manutenzione straordinaria sulla caserma del Vigili del Fuoco (tra cui la sostituzione caldaia, dei lavori di compartimentazione ed alcuni interventi sugli impianti elettrici), la maggioranza ha proposto alcuni emendamenti integrativi così da ottenere un documento condiviso che tenesse conto sia degli interventi già eseguiti che di quelli già programmati sull’intera Caserma.
Risultato? Il consigliere comunale di Forza Italia Daniele Fossati ha ritirato la mozione perché – a suo dire – era stata “stravolta nel suo intento“.

Difficile dunque capire quale fosse l’”intento” della mozione presentata dalla minoranza, mentre di contro è apparso subito chiaro il fine strumentale della stessa, con l’aggravante di aver utilizzato i nostri Vigili del Fuoco per fare politica e di aver cercato di fare politica utilizzando la sicurezza dei Cittadini.

Imparare? Sicuri!

La legge entrata in vigore nel 2015 e comunemente denominata “La buona scuola” ha previsto, tra l’altro, l’istituzione della “Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole“:  tale giornata è stata fissata per il 22 novembre di ogni anno ed è  dedicata a tutte le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole italiane. Un tema, quello della sicurezza nelle scuole, tanto di impatto quanto attuale e che da sempre è  molto sentito dall’amministrazione Monguzzi.

In barba alla polemica nazionale sui fondi destinati all’edilizia scolastica che il governo Di Maio-Salvini avrebbe attualmente messo in stand-by, la giunta Monguzzi è invece da sempre attiva e tempestiva per questioni riguardanti la sicurezza e l’edilizia delle scuole lissonesi di ogni ordine e grado.

Anche quest’anno numerosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria hanno infatti interessato le scuole Buonarroti e Cagnola, cui si aggiunge l’acquisto e l’installazione di nuovi arredi e giochi alla scuola Tiglio (le cui pareti finestrate della sezione “grandi” e “mezzani” saranno ricostruite), lavori di tinteggiatura alla san Mauro, alla Dante, alla Farè e alla Tarra, la creazione di nuove aule didattiche alla Dante e alla Croce.

Dovere! – diranno i più scettici. Dovere, certo, ma unito a solerzia, attenzione e sensibilità: spesso si dimentica che la velocità di risposta e di risoluzione ai problemi – in particolare quelli che riguardano la sicurezza – è determinante oltre che doverosa, ed è proprio quello che da sempre viene fatto dall’attuale Amministrazione e dagli assessorati preposti. L’amministrazione Monguzzi condivide quindi pienamente gli obiettivi della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, e li attua 365 giorni l’anno, per il benessere dei piccoli cittadini lissonesi.

«Scuole aperte per ferie», lavori in corso in vista della riapertura di settembre (Comunicato stampa – 28 ago 2018)

A gonfie vele

Nei giorni scorsi sono stati ripristinati gli arredi di piazza Craxi, danneggiati qualche mese fa da un gruppetto di teppisti (termine odioso, ma purtroppo adatto alla situazione) che avevano incendiato una “vela” e rovinato le panchine sottostanti. Come ricorderete, gli arredi di piazza Craxi erano stati finanziati dal gruppo “Mamme di Lissone” e dal Comune di Lissone, che in aggiunta aveva destinato a questo scopo anche il risarcimento per la causa contro un servizio indecente delle “Iene”.

Tutto a posto, quindi? Non proprio; il danno per i cittadini comunque rimane (il ripristino supera il migliaio di euro) ma soprattutto rimane un grande senso di sconforto all’idea che dei ragazzi possano aver dato fuoco ad una struttura pubblica senza pensare (o “fregandosene”) delle possibili conseguenze di un incendio e del danno economico, e anche morale, fatto alla comunità.

Prossimamente, nell’ambito di un progetto più ampio che coinvolgerà altre zone strategiche, anche in piazza Craxi verranno installate delle telecamere di sorveglianza e questo – forse – può aiutare, ma non risolverà certo un problema di educazione civica che a Lissone – ma non solo – si sta mostrando in modo evidente.

Famiglia, scuola, istituzioni, media (nell’ordine!) e ciascuno per quel che gli compete, devono remare nello stesso verso per far in modo che i nostri ragazzi crescano “buoni cittadini” e riconoscendosi parte di una comunità, sentano la città come “propria” e partecipino alla sua vita in modo costruttivo (o almeno non distruttivo…).

Lissone è cardioprotetta… ma dobbiamo metterci “il cuore”!

Prosegue l’interessante azione dell’amministrazione Comunale che da oltre un triennio persegue un nobile obiettivo: quello di aumentare la sicurezza in Città. Con i suoi 25 DAE (Defibrillatori Automatici Esterni) Lissone è ai primi posti per il rapporto DAE/cittadini residenti; gli ultimi 5 sono stati donati alla città dal Rotary Club di Lissone.

L’apparecchio è automatico, semplice da usare e necessita “solo” di essere messo a contatto con il corpo di chi si trovi in stato di incoscienza e di arresto cardiaco. Dopo essere stato fissato con due adesivi al torace e sul fianco, il defibrillatore stesso effettua una veloce diagnosi e, con chiare istruzioni vocali, guida il soccorritore occasionale (NOI!) a dare la giusta scossa che dovrebbe far riprendere il battito.

In città questo macchinario è attualmente dislocato in 25 postazioni di interesse strategico: la stazione, il Comune, la biblioteca, palestre…

Ma il DAE, per funzionare in modo ottimale e ottenere il suo scopo, deve essere utilizzato da persone qualificate e allora l’Amministrazione comunale, con la collaborazione della Croce Verde lissonese, ha organizzato sul nostro territorio dei corsi di formazione gratuiti aperti ai cittadini. I corsi (a numero chiuso) si svolgono in strutture sportive dislocate nei vari quartieri: hanno la durata di circa quattro ore e comprendono una parte teorica, una tecnica e prove pratiche con l’aiuto di un manichino per simulare l’intervento d’emergenza e il massaggio cardiaco (in attesa dell’arrivo dei soccorritori professionali che vanno immediatamente allertati chiamando il 112).

Un plauso quindi al sindaco Monguzzi e alla Croce Verde, ma anche alle persone che hanno deciso e decideranno di partecipare al corso: gratuito, interessante e soprattutto salvavita!

Dopo il successo delle due sessioni del mese di maggio, ci auguriamo una massiccia adesione nelle prossime sessioni di giugno e settembre (qui la locandina con il calendario).

E allora, mettiamoci tutti il cuore… e partecipiamo.

Locandina corsi e al comunicato stampa del Comune>

Processi e presìdi

Se è vero che ogni automobilista conosce (o dovrebbe conoscere…) il codice della strada ed è tenuto a rispettarlo,  è altrettanto vero che non sempre chi guida lo fa nel rispetto delle norme e dei divieti, mettendo così in pericolo se stesso e gli altri.

Naturalmente esistono zone più “calde” rispetto ad altre per quanto riguarda le infrazioni al codice della strada e qualche mese fa le autorità competenti hanno predisposto – insieme ad altri accorgimenti per aumentare la sicurezza sulle nostre strade – degli autovelox,  due dei quali sono stati installati in via Cattaneo, una strada sulla quale certi sfrecciavano addirittura oltre i 120 Km/h.

Pochi giorni fa, dei “cittadini”, forse per aggirare il controllo autovelox o forse solo per puro vandalismo, hanno pensato bene di attuare una modalità tanto vigliacca quanto incivile: danneggiare, rovesciandolo, uno degli autovelox di via Cattaneo. La notizia ha subito trovato eco sui social e tra i commentatori molti si sono giustamente indignati alla vista di un gesto che ha pesantemente danneggiato un bene pagato da tutti i cittadini.

Salta all’occhio come,  sempre sui social,  qualcuno non abbia perso invece occasione per gioire di tale reato (“hanno fatto bene” , “vandalismo utile”) o per lamentarsi del fatto che sia un mezzo per “far cassa”, come se i soldi fossero questione prioritaria rispetto al rischio di venir investiti da un sedicente Niki Lauda che sfrecci a 124km/h per una via cittadina.

Insomma, ne è nato un processo non ai vandali ma a chi ha fatto installare le apparecchiature allo scopo di evitare velocità eccessive in prossimità di case e abitazioni. A nulla è valso presentare le rilevazioni “prima e dopo” che dimostrano un netto calo del superamento dei limiti di velocità. Da quando sono stati installati gli autovelox in via Cattaneo, infatti, in una settimana i passaggi oltre i 90 km/h sono scesi da 346 a soli 27, aumentando notevolmente il livello di sicurezza.

In ogni modo, è quasi superfluo ribadire che il vandalismo non è mai utile perché va a pesare non solo sulle spalle dei cittadini ma anche sull’immagine educativa che trasmettiamo alle nuove generazioni.
D’altra parte evitare di incorrere in sanzioni è semplice: basta rispettare i limiti di velocità (soprattutto in città) e guidare con consapevolezza la propria auto; questo è ciò che ci si aspetta da chi si mette al volante di un mezzo che, se usato male, può diventare una vera e propria minaccia per ciclisti e pedoni.

Ora il rilevatore è di nuovo sistemato al suo posto; sull’atto vandalico e sulla tutela della sicurezza stradale (e non solo) né la Polizia Municipale né l’Amministrazione comunale intendono transigere.

Lissone, vandalizzato il rilevatore di velocità VeloOk di via Cattaneo (CittadinoMB – 7 mag 2018)

Voglio trovare un senso, civico

“Voglio trovare – un senso a questa storia – anche se questa storia – un senso non ce l’ha”. Potrebbe iniziare così, con le parole di una nota canzone di Vasco Rossi la nostra riflessione sulla perdita di “senso civico” che sta causando innumerevoli problemi alla nostra società.

Ma di cosa parliamo? Di quella miscela di educazione e rispetto che i nostri genitori ci hanno insegnato – eredità di precedenti generazioni – e che, sia nella vita privata che in quella pubblica, da sempre ha rappresentato la linea di demarcazione tra ciò che è “giusto” e ciò che è “sbagliato”.

Noi del Listone – è sempre bene ricordalo – siamo una lista civica che ha applicato il senso civico al fare politica, all’impegno ed al “sacrificio” per il bene comune. Una gestione collettiva che parte dal buon senso e che, senza dover rispondere a padri e padroni, cerca – e spesso ci riesce – di ottenere un miglioramento per tutti. Anche l’idea stessa di “insieme di persone provenienti da diversi orientamenti politici e filosofici che poi si applicano alla risoluzione di problemi particolari” ci sembra ancora attuale e vincente.

Il Listone rinnova l’impegno verso la ricerca e la riscoperta del senso civico; un obiettivo a cui tendere non per un tornaconto personale, di immagine o di scopo, ma per continuare l’impegno per il quale siamo stati votati e ancor prima ci siamo messi in discussione come persone.

Diciamo questo perché, in questi ultimi mesi, troppe volte abbiamo assistito ad episodi che rivelano un senso civico inesistente, deformato, o adattato secondo la propria necessità. In città a volte si assiste alle imprese di quattro bulletti che, reclamando il diritto di fantomatici “diritti personali” (?), finiscono poi per imbrattare luoghi e muri, rompere e addirittura incendiare attrezzature, occupare rumorosamente piazze e scalinate, sedere e sdraiarsi per terra anche in luoghi sporchi e decisamente poco adatti.

Se poi allarghiamo lo sguardo, possiamo vedere comportamenti ancora peggiori: violenze verbali e fisiche contro genitori, professori e coetanei. E poi, purtroppo, si pagano le conseguenze di questa inciviltà: ragazze bullizzate che si gettano sotto il treno, genitori violenti che con amici partono all’attacco dell’istituzione e la feriscono.

Per quanto ci riguarda, non vogliamo che Lissone segua questa deriva e crediamo che l’unica via di uscita sia un patto forte tra chi riconosce il valore e l’importanza del vero “senso civico”: un appello a famiglie, insegnanti, compagnie di amici, educatori, animatori per fare “squadra” contro la maleducazione, l’arroganza e il vandalismo che ultimamente vediamo anche a Lissone. Solo così potremo ridurre il fenomeno, solo così potremo farcela.

E a chi dice e ridice – con facile populismo e nella speranza di raccattare qualche consenso in più – che ci vuole il “pugno duro” (anche se a volte questo è comprensibile) rispondiamo che la repressione può dare effetti solo nel brevissimo termine: per un vero cambiamento occorre la spiegazione, l’esempio, la consapevolezza e il lavoro congiunto di famiglie e istituzioni. Altrimenti sarà tutto inutile.